OMELIA
Il celebre predicatore P. Segneri amava raccontare questo fatto:
"Sulla piazza di Atene c'era un famoso indovino che a tutti prediceva il futuro e svelava il passato. Un giorno però gli si presentò per prenderlo in giro un uomo che teneva un passero chiuso nel pugno.
"Sai dirmi - gli domandò - se il passero è vivo o è morto?". E intanto pensava tra sè:
"Se dirà "morto", io lascerò volare il passero e lo smentirò; se dirà "vivo", io stringerò il passero con il pollice e lo farò morire".
Ma l'indovino fu più più furbo del suo tentatore e rispose così: "Il tuo piccolo passero è come lo vuoi tu: se "vivo" "vivo"; se "morto" "morto".
In altre parole la vita o la morte del passero dipendeva da una scelta dell'uomo che lo teneva in pugno.
E' un fatto istruttivo in quanto ci richiama alla mente che noi uomni siamo dotati di libertà e che siamo posti sempre dinanzi ad una scelta da fare, giusta o sbagliata.
Per esempio, voi adesso vi trovate in chiesa per una vostra libera scelta: infatti, anzichè venire a Messa, potevate scegliere di rimanere a casa. In questo caso, però, avreste fatto una scelta sbagliata perchè avreste rifiutato un incontro importantissimo della vita cristiana.
Invece avete scelto di partecipare alla Messa perchè siete convinti del suo grande valore. In ciò i cristiani dei primi secoli ci sono di grande esempio. Essi addirittura accettavano con gioia il martirio per non privarsi della Messa. E dinanzi ai loro giudici persecutori che li condannavano a morte, si giustificavano così: "NOI CRISTIANI LA DOMENICA NON POSSIAMO VIVERE SENZA LA MESSA".
Oggi Gesù nel brano evamgelico ci pone dinanzi alla scelta fondamentale della nostra vita: dobbiamo scegliere tra il Paradiso e l'inferno.
" Vanno all'inferno, ci dice Gesù, coloro che agiscono da iniqui. E a nulla serve loro se fanno molte preghiere, se ricevono il dono grattito di proftizzare, di scacciare i demoni, di fare miracoli nel mio nome. Nel giorno del Giudizio Universale Io dichiarerò loro: "Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che siete operatori di iniquità".
Vanno in Paradiso, ci dice ancora Gesù, coloro che non soltanto ascoltano le sue aprole, ma anche le mettono in pratica. Per farci capire ciò, Gesù usa un bellissimo paragone con il quale conclude anche il Discorso della Montagna "CARTA COSTITUZIONALE DELLA SUA CHIESA":
"Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile ad un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perchè era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile ad un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia.. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande".
Dunque:
"NON CHIUNQUE MI DICE: "SIGNORE, SIGNORE", ENTRERA' NEL REGNO DEI CIELI, MA COLUI CHE FA LA VOLONTA' DEL PADRE MIO CHE E' NEI CIELI".
Sac. Salvatore Paparo
6 mar 2011
DOMEICA NONA DURANTE L'ANNO A
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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