OMELIA
l'Apostolo San Paolo scrisse di Gesù: " Egli fu in tutto simile a noi, eccetto che nel peccato".
Gesù, quindi, volle essere in tutto nostro fratello, ANCHE NELLA TENTAZIONE.
Gesù fu tentato ripetutamente dal diavolo perchè disubbidisse al Padre Celeste.
La Prima Domenica di Quaresima oggi si sofferma su tre tentazioni diaboliche subite e vinte da Gesù. Noi, però, fissiamo la nostra attenzione solo sulla prima tentazione:
" SE TU SEI FIGLIO DI DIO, DI' CHE QUESTE PIETRE DIVENTINO PANE".
Per capire questa tentazione, dobbiamo riferirci agli Ebrei nel deserto. Dio li aveva liberati dalla schiavitù egiziana; aveva loro promesso che li avrebbe condotti fino alla Terra Promessa, Terra di Abbondanza. Ma nel deserto gli Ebrei rimasero senza pane ed ebbero fame. Ebbene, malgrado i tantissimi miracoli che Dio aveva fatto a loro beneficio, essi anzichè riporre la loro fiducia in Dio, si ribellarono contro di Lui, e si lamentarono così con Mosè:
" Perchè non siamo morti in Egitto per mano di Dio, quando eravamo seduti davanti a piatti di carne e mangiavamo pane a sazietà? Dio ci ha condotti in questo deserto per farci morire di fame". Gli Ebrei, quindi, furono vinti dalla tentazione e peccarono. Dio, però, nella sua bontà misericordiosa, non solo non li castigò, ma andò ugualmente incontro alla loro necessità: per ben quarant'anni li sfamò nel deserto con il grande miracolo della manna. La Sacra Scrittura precisa anche il motivo del comportamento di Dio. Dice: " Dio ti ha dato da mangiare la manna per farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio ".
Il deserto non poteva offrire il pane agli Ebrei affamati, ma la Parola Onnipotente di Dio, sì. Dio, però, pur potendo creare IL PANE ORDINARIO, non lo creò. Creò, invece, UN PANE SPECIALE, CREO' LA MANNA perchè gli Ebrei comprendessero che a Lui non macano i mezzi per sfamare le sue creature.
PENSIAMO A GESU'.
Come gli Ebrei anche Gesù si trovò nel deserto; come gli Ebrei anche Gesù ebbe fame e fu tentato. Ma al contrario degli Ebrei, Gesù vinse la tentazione diabolica, rispondendo a satana con le stesse parole scritturistiche citate sopra: "NON DI SOLO PANE VIVE L'UOMO, MA DI OGNI PAROLA CHE ESCE DALLA BOCCA DI DIO".
In altre parole, Gesù rispose così al diavolo: "Tu credi che Io per sfamarmi debba compiere il miracolo di cambiare queste pietre in pane. Ma non è così: il Padre mio può saziare la mia fame anche diversamente, PERCHE' LA SUA PAROLA E' ONNIPOTENTE".
E Gesù non rimase deluso nella sua fiducia: infatti, non appena superò la tentazione diabolica, il Padre Celeste Gli mandò degli angeli, i quali si misero a servirlo, cioè GLI DIEDERO DA MANGIARE.
Da quanto abbiamo detto, dobbiamo trarre questo insegnamento: nelle nostre necessità materiali e spirituali dobbiamo mantenere viva la fiducia in Dio Padre. Egli rimane sempre fedele alle sue promesse, e non ci farà mancare mai il suo aiuto.
Sac. Salvatore Paparo
14 mar 2011
PRIMA DOMENICA DI QUARESIMA A 13 MARZO 2011
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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