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29 lug 2013

DIO E’ NOSTRO PADRE

DOMENICA XVII PER ANNUM C OMELIA Il brano evangelico di oggi inizia così: “Gesù si trovava in un luogo a pregare: quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: ” Signore, insegnaci a pregare”. E Gesù ci fece la grande rivelazione che Dio è nostro Padre: “Quando pregate, dite : “PADRE NOSTRO”. Dio è nostro Padre perchè ci ha comunicato la sua stessa vita. Pertanto, noi siamo degli uomini divinizzati così come il ferro infuocato è fuoco perché il ferro è stato trasformato in fuoco. DIO E’ UN PADRE CHE AMA TUTTI I SUOI FIGLI, UN PADRE CHE BENFICA TUTTI SENZA FARE DISTINZIONE TRA FIGLI BUONI E FIGLI CATTIVI. EGLI, PER ESEMPIO, FA SORGERE IL SUO SOLE E FA PIOVERE SIA SUI GIUSTI , SIA SUI PECCATORI. DIO E’ PADRE MISERICORDIOSO perché quando un suo figliolo diventa peccatore e fa del male ai suoi fratelli, non vuole la sua rovina, ma che si converta e che viva. Il Padre Celeste nei confronti del figlio peccatore è come un Buon Pastore che cerca la sua pecorella smarrita e che una volta ritrovata, lieto, se la pone sulle spalle, raduna tutti i suoi amici e li invita a partecipare alla sua gioia: “RALLEGRATEVI CON ME PERCHE’ HO RITROVATO LA MIA PECORELLA SMARRITA”. Il Padre Celeste nei confronti del figlio peccatore è come IL PADRE MISERICORDIOSO DELLA PARABOLA EVANGELICA DEL FIGLIOLO PRODIGO: il figliolo prodigo sperperò, ben presto, in stravizi, tutti i beni ricevuti dal padre e cadde nella più squallida miseria. Solo allora capì di aver commesso una grave stoltezza per aver abbandonato la casa paterna e, pentito, ebbe la saggezza di tornare dal padre. L’accoglienza paterna fu toccante: il padre scorse il figlio che tornava a lui quando ancora era lontano, gli andò incontro di corsa, lo abbracciò, lo baciò ripetutamente in segno di perdono, e organizzò un sontuoso banchetto, legittimandolo con queste parole rivolte ai commensali: “E’ NECESSARIO CHE FACCIAMO FESTA PERCHE’ QUESTO MIO FIGLIOLO ERA MORTO ED E’ RISUSCITATO, ERA SMARRITO ED E’ STATO RITROVATO”. Al tenero amore del nostro Padre Celeste verso di noi, dobbiamo rispondere con un altrettanto tenero amore filiale verso di Lui. Il nostro modello è Gesù. Gesù, il nostro fratello maggiore, nella sua vita, si prefisse una sola cosa: COMPIERE SEMPRE LA VOLONTA’ DEL PADRE: “IO NON SONO VENUTO NEL MONDO PER FARE LA MIA VOLONTA’ , MA LA VOLONTA’ DEL PADRE MIO CHE MI HA MANDATO”. “IL MIO CIBO QUOTIDIANO E’ COMPIERE LA VOLONTA’ DEL PADRE CHE MI HA MANDATO”. Gesù ubbidì al Padre fino alla morte e alla morte di croce. A questo punto ci potrebbe sorgere un sentimento di sorpresa e di domanda: “COME E’ POSSIBILE CHE IL PADRE CELESTE ABBIA VOLUTO LA MORTE IN CROCE DEL SUO FIGLIOLO PREDILETTO?”. La risposta è una sola: Dio Padre ha accettato la sofferenza della morte del suo Figliolo Prediletto, per nostro amore. Sì, per nostro amore PERCHE’ LA MORTE DI GESU’ NON FU UNA SCONFITTA PER GESU’ , MA LA SUA ESALTAZIONE, LA SUA VITTORIA A NOSTRO FAVORE. INFATTI, GESU’ CON LA SUA MORTE HA DISTRUTTO LA NOSTRA MORTE E CON LA SUA RISURREZIONE CI HA RIDONATO LA VITA. Da quanto abbiamo esposto, ciascuno di noi dovrebbe essere indotto a trarre questa fondamentale conclusione: “DIO PADRE MI AMA SENZA MISURA. TUTTO CIO’ CHE DECIDE PER ME, LO DECIDE PER IL MIO MIGLIORE BENE, ANCHE QUANDO IO NON RIESCO A CAPIRE IL MOTIVO DELLA SUA DECISIONE”. Pertanto faccio mio il progranma di vita di Gesù: “IL MIO CIBO QUOTIDIANO E’ COMPIERE LA VOLONTA’ DEL PADRE MIO CHE E’ NEL CIELI”. Sac. Salvatore Paparo

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