XIV DOMENICA PER ANNUM C
7 LUGLIO 2013
OMELIA
Gesù attraversò la Palestina beneficando tutti e, soprattutto, predicando la lieta notizia della salvezza. Gesù, spesso, si faceva precedere da alcuni Apostoli o Discepoli, per preparare il suo arrivo in un determinato luogo.
Il brano evangelico di oggi, ci dice che Gesù scelse altri 72 discepoli e che li inviò a due a due. Prima, però, ai 72 Discepoli volle impartire alcune istruzioni.
Innanzi tutto rilevò che gli uomini da salvare erano molti , ma che i messaggeri della salvezza erano pochi:
“LA MESSE E’ MOLTA, MA GLI OPERAI SONO POCHI. PREGATE, DUNQUE, IL PADRONE DELLA MESSE, PERCHE’ MANDI OPERAI NELLA SUA MESSE”.
Senza dubbio, Gesù rivolge a noi le stesse parole: “Oggi gli uomini da salvare sono molti, ma i sacerdoti sono pochi: tante parrocchie restano senza parroco, e questa è una grave disgrazia: E’ NECESSARIO CHE OGNI COMUNITA’ CRISTIANA ABBIA IL SUO SACERDOTE. PROVA NE SIA IL FATTO CHE I FRATELLI E LE SORELLE CHE AMANO MAGGIORMENTE GESU’, QUANDO RESTANO PRIVI DEL SACERDOTE GUIDA DELLA LORO COMUNITA’ CRISTIANA, S I S E N T O N O T R I S T I E D AB B A N D O N A T I A S E S T E S S I.
Dopo il suddetto rilievo, Gesù ai 72 discepoli diede il potere DI PORTARE LA SUA PACE MESSIANICA ALLE FAMIGLIE CHE AVREBBERO VISITATO: “IN QUALUNQUE CASA ENTRIATE, PRIMA DITE: “PACE A QUESTA CASA. SE VI SARA’ UN FIGLIO DELLA PACE, LA VOSTRA PACE SCENDERA’ SU DI LUI, ALTRIMENTI RITORNERA’ SU DI VOI”.
Dunque, la pace messianica di Gesù raggiungerà i membri delle famiglie visitate, solo se essi sono ben disposti, solo se essi accolgono la Parola di Dio e si impegnano a praticarla.
Dobbiamo dire anche che Gesù non nascose ai 72 discepoli che la loro missione era difficile: “VI MANDO COME AGNELLI IN MEZZO AI LUPI”.
Sì, tante famiglie e tante città avrebbero accolto il messaggio del Regno di Dio e avrebbero ricevuto LA PACE MESSICA DI GESU’, ma tante altre famiglie e tante altre città avrebbero rifiutato il messaggio del Regno di Dio, e avrebbero trattato duramente i messaggeri di pace. Per esse Gesù usa parole durissime:
“QUANDO ENTRIATE IN UNA CITTA’ E NON VI ACCOGLIERANNO, USCITE NELLE PIAZZE E DITE: ANCHE LA POLVERE DELLA VOSTRA CITTA’ CHE SI E’ ATTACCATA AI NOSTRI PIEDI, NOI LA SCUOTIAMO A TESTIMONIANZA CONTRO DI VOI”.
Compiuta la loro missione, i 72 discepoli tornarono da Gesù, e gli dissero: “Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome”.
Gesù rispose: “ Non rallegratevi perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei Cieli”.
Noi possiamo avere tanti motivi per essere lieti: lieti perché il Signore ci concede una buona salute, lieti perché i nostri affari procedono bene, lieti per una forte amicizia che ci lega a qualcuno. E facciamo bene a gioire; ma la nostra gioia principale deve consistere nel fatto che i nostri nomi sono scritti nel Cieli, nel fatto che, dopo la nostra morte, Dio ci accoglierà in Paradiso, dicendoci:
“BENE, SERVO BUONO E FEDELE, POICHE’ SEI STATO FEDELE NEL POCO, ENTRA NEL GAUDIO ETERNO DEL TUO SIGNORE”.
Sac. Salvatore Paparo
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