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4 ott 2013

FESTA DELLA MADONNA DEL ROSARIO

Domenica 6 ottobre 2013 Omelia Oggi, festa della Madonna del Rosario, anziché commentare, come al solito, la Parola di Dio, ci soffermiamo un pochino sulla recita del Rosario. Rosario significa giardino di rose. Recitare la corona del Rosario significa intrecciare una corona fatta non di rose materiali ma di rose simboliche. Significa cioè intrecciare una corona di 50 Ave Maria da offrire alla Madonna. E’ una devozione tanto gradita alla Madonna: l’ha chiesta Lei stessa a san Domenico di Guzman nel tredicesimo secolo; e da allora la Madonna ha ripetuto la sua richiesta in tutte le sue principali Apparizioni come, ad esempio, a Lourdes e a Fatima, ponendovi anche una speciale intenzione: “RECITATE OGNI GIORNO IL ROSARIO PER LA PACE NEL MONDO” : LA MADONNA SI RIFERISCE ALLA FINE PER SEMPRE DI TUTTE LE GUERRE FRATRICIDE E ALL’INIZIO DELLA PACE MONDIALE MESSIANICA CHE GRADUALMENTE PREPARERA’ “I CIELI NUOVI E LA TERRA NUOVA”, PROFETIZZATI DA DIO NELLA SACRA SCRITTURA. Il motivo principale per cui la Madonna insiste perché noi diventiamo devoti della recita del Rosario, senza dubbio, risiede nel fatto che l’AVE MARIA è ricca di contenuto teologico. La prima parte raccoglie le parole rivolte a Maria dall’arcangelo Gabriele al momento dell’Annunciazione della nascita di Gesù, e da Santa Elisabetta al momento della Visitazione: Maria è “LA PIENA DI GRAZIA” Colei che non può ricevere altri doni da Dio perché Dio ha riversato su di Lei tutte le meraviglie che una creatura può contenere tanto che San Tommaso potè esclamare: “TU, O MARIA HAI TOCCATO I CONFINI DELLA DIVINITA’”. Dopo aver detto “Ave Maria, piena di Grazia” continuiamo così: “TU SEI BENEDETTA FRA LE DONNE”, ossia: Maria è la donna più venerata perché è la donna più santa, più alta in dignità. Lo intuì Lei stessa, Maria, quando sotto l’azione dello Spirito Santo profetizzò: “D’ORA IN POI TUTTE LE GENERAZIONI MI CHIAMERANNO BEATA”. Le parole “E BENEDETTO IL FRUTTO DEL TUO SENO GESU’”, CONCLUDONO LA PRIMA PARTE DELL’Ave Maria e ci aprono la porta della sua seconda parte: “SANTA MARIA, MADRE DI DIO”. Maria è Madre di Dio non perché ha dato la vita a Dio. E’ un assurdo: una creatura non può dare la vita al SUO CREATORE. Maria è Madre di Dio nel senso che ha dato la vita umana a Gesù, e Gesù non è solo UOMO, MA ANCHE DIO”. Maria, la Madre di Dio, E’ ANCHE LA NOSTRA COMUNE MAMMA. Lo deduciamo dalla dottrina del CORPO MISITICO. Gesù e noi, ci insegna San Paolo, FORMIAMO UN UNICO CORPO MISTICO DI CUI GESU’ E’ LA TESTA E NOI LE VARIE MEMBRA. Ora è chiaro che la donna che genera la testa, genera anche le membra. Ebbene, Maria che ha generato GESU’ LA TESTA DEL CORPO MISTICO, HA GENERATO ANCHE NOI CHE SIAMO LE MEMBRA DI GESU’”. Dunque, Maria non è solo MADRE DI GESU’ DIO, MA E’ ANCHE NOSTRA MADRE. La duplice maternità di Maria ci deve indurre a coltivare un’immensa fiducia verso di Lei; a lei dobbiamo ricorrere nelle nostre necessità, sicuri che ci esaudirà. Infatti Maria è una mamma buona e potente. In quanto mamma buona ci vuole aiutare; in quanto mamma potente ci può aiutare e ci aiuta. Immediatamente dopo aver detto: “Santa Maria, Madre di Dio”, aggiungiamo: “PREGA PER NOI PECCATORI”. Riconoscersi peccatori è il primo passo verso la conversione e la salvezza, come riconoscere la malattia corporale è il primo passo verso la guarigione in quanto la giusta diagnosi suggerisce la giusta terapia. L’Ave Maria si conclude così: “PREGA PER NOI PECCATORI ADESSO E NELL’ORA DELLA NOSTRA MORTE”. “Adesso”, perché abbiamo sempre bisogno dell’aiuto di Dio: infatti, senza Dio non possiamo fare nulla di buono come il tralcio staccato dalla vite non può fruttificare grappoli di uva. “Nell’ora della nostra morte”. Maria deve pregare per noi soprattutto nell’ora della nostra morte perché il momento della nostra morte decide la nostra sorte eterna. Quanto abbiamo detto ci sospinga ad accogliere l’invito di Maria Santissima a recitare ogni giorno la corona del Rosario. E ciò non solo in forma individuale, ma anche in forma collettiva nel seno della propria famiglia perché la famiglia che prega unita vive unita. Sac. Salvatore Paparo Cintano 4 ottobre 2013, FESTA DI SAN FRANCESCO D’ASSISI

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