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25 gen 2014

Io sacerdote Salvatore Paparo


umile strumento DEL CIELO,

trascrivo un bellissimo articolo firmato Bill e Melinda Gates, BOCCATA D’OSSIGENO PER COLORO CHE CREDONO ALL’AVVENTO DELLA PROSSIMA ETA’ AUREA DELLA REDENZIONE , LUNGHISSIMO PERIODO DI PACE E DI BENSSERE MONDIALI MESSIANICI, FONDATA SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO, REALIZZATA CON LA CELEBRAZIONE DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO III.

 

“TERZO MONDO

MA LA POVERTA’ NON SARA’ UNA CONDANNA.

Da quasi ogni punto di vista il mondo va meglio di come sia mai andato nella sua storia. La gente vive più a lungo e in salute. La povertà più estrema è stata dimezzata negli ultimi 25 anni. La mortalità infantile sta diminuendo molto velocemente. Sempre più nazioni, un tempo destinatari di aiuti, oggi sono autosufficienti. Uno si immaginerebbe che questi strabilianti progressi dovrebbero essere festeggiati e celebrati¸che tutti si diano da fare per raffinare questa “ricetta” che sta funzionando così bene, in modo da poterla diffondere sempre più. Ma non è così. Anzi: è sorprendente notare che solo una minoranza pensa che le cose nel mondo vadano meglio, e che al contrario sono tantissimi quelli che sono convinti che il mondo stia peggiorando.

Secondo noi, questo avviene anche perché tante persone sono preda di una serie di  miti: ovvero, idee errate che contrastano con i fatti e la realtà. I miti più dannosi? Che i poveri siano condannati a rimanere poveri; che tutti gli sforzi compiuti per aiutarli siano condannati al fallimento, che salvare delle vite contribuisca soltanto a peggiorare ulteriormente la situazione.

Il mito secondo cui i Paesi poveri sono condannati a restare poveri è diffusissimo, la maggior parte delle volte lo sentiamo quando si parla di Africa. Basta fare una rapida ricerca sul Web: sono decine i titoli di giornali o di libri del genere: “Come mai i paesi ricchi sono diventati ricchi e perché i poveri resteranno poveri”. “Perché un povero resterà tale”, e così via.

Per fortuna questi libri non sono dei bestseller: anche perchè la loro premessa di fondo è falsa. Al contrario, la verità è quasi dappertutto -Africa compresa – indicatori come quelli del reddito o altri indici del benessere delle persone segna un miglioramento.

In primo luogo, nessuno si può permettere di affermare che oggi l’Africa stia peggio di come stava cinquant’anni fa. Al contrario il reddito pro capite dell’Africa sub sahariana è cresciuto in questo arco di tempo; e in alcuni Paesi del Continente è cresciuto notevolmente. Il reddito pro capite dell’Africa sub sahariana diminuì fortemente negli Anni 80, segnato dalla crisi del debito, ma successivamente  e fino al 1998 registrò un forte aumento, passando da poco più di 1300 dollari all’anno a quasi 2.200 dollari. Oggi sono molti i Paesi africani che si segnalano perché godono di economie a sviluppo forte e sostenuto; altri seguiranno il loro esempio. Sette dei dieci Paesi del mondo che hanno visto la crescita più forte, negli ultimi cinque anni, sono di Paesi africani.

Secondo, l’Africa ha compiuto grandi passi avanti dal punto di vista della salute e dell’istruzione. Dal 1960 ad oggi la speranza di vita per una donna dell’Africa Nera è passata da 41 a 57 anni, nonostante l’epidemia del virus Hiv. Se non esistesse questa terribile malattia, sarebbe salita a 61 ann. La percentuale di bambini che frequentano la scuola è passata dal 40% circa del 1970 a più del 75% di oggi. Sempre meno persone soffrono la fame; sempre più persone invece fruiscono di una buona alimentazione. Se è vero che avere abbastanza da mangiare, poter andare a scuola, vivere più a lungo sono indicatori di una buona vita, ebbene allora senza ombra di dubbio in Africa la vita sta migliorando. E questi miglioramenti, fra l’altro, non si esauriscono qui: sono il fondamento per ulteriori progressi futuri.

Non c’è dubbio che le “medie” nascondano le grandi differenze che pure ci sono fra Paese e Paese. In Etiopia il reddito medio è di sole 800 dollari l’anno pro capite. In Botswana si arriva quasi a 12.000 annui. E questi grandi squilibri si osservano anche all’interno dei singoli Stati: la vita di una grande area metropolitana come quella di Nairobi ha ben poco a che vedere con quella di un villaggio rurale del Kenia. Dunque, bisogna considerare con grande scetticismo chi riduce un intero continente ad una massa indiffernziata di povertà e malattie.

In conclusione: i Paesi poveri non sono condannati a restare poveri. Alcune delle cosiddette nazioni in via di sviluppo sono oggi da considerare già sviluppate. Molte altre stanno seguendo la stessa strada. I paesi che ancora devono trovare la via verso lo sviluppo non stanno cercando di compiere un’impresa inaudita e senza precedenti. Hanno ottimi esempi da cui imparare.

Di questa verità siamo tanto sicuri e convinti da sentirci di arrischiare una previsione. Entro il 2035 non ci saranno praticamente Paesi poveri nel mondo (stando alla nostra attuale definizione di povertà; in altre parole, nel 2035 quasi nessun Paese sarà povero come i 35 Paesi definiti “poveri” dalla World Bank). Quasi tutti i Paesi del mondo potranno essere annoverati tra quelli che oggi chiamiamo “Paesi a reddito medio basso”, o andranno oltre questo livello di ricchezza. Le Nazioni impareranno dai loro vicini più produttivi; si avvantaggeranno di innovazioni come nuovi vaccini, sementi migliorati, e dagli effetti della rivoluzione digitale. La forza lavoro di quei paesi, potenziata da una migliore istruzione ed educazione, attirerà nuovi investimenti.

Sarebbe un risultato davvero notevole. Quando eravamo ragazzi, la maggior parte delle Nazioni del mondo erano povere. Nei prossimi due decenni, la presenza di Paesi drammaticamente poveri diventerà un’eccezione, e non sarà più la regola. Miliardi di persone saranno salvate dall’estrema povertà. L’idea che tutto questo possa accadere nel corso della nostra vita è semplicemente meraviglioso “. 

BILL E MELINDA GATES

Oggi 25 gennaio 2014, FESTA DELLA CONVERSIONE DI SAN PAOLO,

si conclude l’ottavario di preghiera PER IL RITORNO ALL’UNITA’ DELLA CHIESA DI GESU’.

Preghiamo spesso perché si realizzi PRESTO LA PREGHIERA PROFETICA DI GESU’:

“PADRE ( CHE I MIEI DISCEPOLI) SIANO UNA SOLA COSA COME IO E TU SIAMO UNA SOLA COSA. COSI’ IL MONDO CREDERA’ CHE TU MI HAI MANDATO”.

 

Sac. Salvatore Paparo

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