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31 ott 2009

CINTANO 26 OTTOBRE 2009

Cintano 26 ottobre 2009
La sera ricevo questa e-mail di Carlo Gliozzo, nativo come me di Cesarò, provincia di Messina:
“ Sono Carlo Gliozzo, nato a Cesarò il 4 novembre del 1920.
Stavo per diventare “sacerdote”, ma poi, la vita mi ha condotto altrove.


Negli ultimi anni della mia esistenza, in terra, sto scrivendo un “libercolo” che vuole certificare tutte le “vocazioni” nell’ultimo secolo delle persone di “CESARO’ che si sono date alla vocazione e, che oggi, sono tutti ministri di DIO. LA RICERCA CHE STO FACENDO E’ ASSOLUTAMENTE DIFFICILE.


Ho letto i suoi scritti, probabilmente discutibili da alcuni ma, certamente, da leggere.


La prego, in nome di DIO., di inviarmi una sua FOTO, qualunque essa sia, a completamento di quanto mi manca, per pubblicare un libercolo dal titolo “PRETI NATI A CESARO’ DALL’ANNO 1900 ALL’ANNO 2000”.


La MAIL, CHE RICEVERA’, E’ QUELLA DI MIO FIGLIO “claudio”, ANCH’ESSO INTERESSATO A QUESTA IMPRESA, e che mi aiuta poiché io non so neanche cosa sia “INTERNET”.


Mi risponda anche se negativamente.

Per Carlo Gliozzo






Oggi la sera del 30 ottobre 2009 rispondo così a Carlo Gliozzo:




“ La sua e-mail mi è giunta inattesa e improvvisa, ma anche molto gradita.


Trovo lodevole il suo impegno e le invio di cuore una mia foto: è stata scattata nel giorno della mia ordinazione sacerdotale, avvenuta a Patti, provincia di Messina, il 21 febbraio del 1954. Vescovo ordinante: Mons. Ficarra.



La missione che il Signore ha voluto benevolmente affidarmi, e per la cui realizzazione ho dedicato e dedico tutta la mia vita, conscio della mia pochezza, ma sicuro che Dio si serve dei più piccoli per compiere grandi cose, può essere compresa solo da chi, malgrado tantissime apparenze contrarie, è convinto che andiamo incontro ALL’ETA’ AUREA DELLA REDENZIONE. Presto si avvererà la profezia che Maria Santissima fece nelle sue Apparizioni a Fatima nel 1917: “ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’ ED IL MONDO AVRA’ UN PERIODO DI PACE”.


Avremo presto un lunghissimo periodo DI PACE E DI BENESSERE MONDIALI MESSIANICI; IL REGNO DI DIO AVRA’ TUTTE LE SUE MIGLIORI ESPRESSIONI POSSIBILI IN QUESTA TERRA, IN VISTA DEI CIELI NUOVI E DELLA TERRA NUOVA; SI REALIZZERA’ MERAVIGLIOSAMENTE L’ETA’ AUREA DELLA REDENZIONE, FONDATA SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO, REDENTA CON LA PASSIONE, MORTE, RISURREZIONE DI GESU’, UNICO SALVATORE DEL MONDO, SPOSO DELLA CHIESA; CON LA MIRABILE, INEFFABILE E SINGOLARE COOPERAZIONE DI MARIA SANTISSIMA, MAMMA DI GESU’, MAMMA DI TUTTO IL CORPO MISTICO DI GESU’, MAMMA, REGINA E SPOSA DELLA FAMIGLIA, MAMMA AUSILIATRICE DI TUTTI I SUOI FIGLIOLI.




Le comunico il mio nuovo sito http://operacefa.blogspot.com /


La invito a leggere nel sito quanto è scritto sotto la voce “DOCUMENTI IMPORTANTI”


Le invio, in allegato, oltre che la foto da lei richiestami, anche il documento


“Cintano 5-9 agosto 2009”




La saluto con sentimenti fraterni.


Sac. Salvatore Paparo.


27 ott 2009

25 OTTOBRE 2009

CINTANO 25 OTTOBRE 2009
DOMENICA XXX DURANTE L’ANNO B PREDICA SUL “PADRE NOSTRO”

Oggi desidero parlarvi dell’unica preghiera che Gesù ci ha insegnato, della preghiera per eccellenza, DEL PADRE NOSTRO.

DIO E’ PADRE. Padre è colui che per amore dona la sua vita ad un altro.

I figli del Padre Celeste restano creature, ma sono divinizzati. Sono come il ferro infuocato: il ferro resta ferro ma nello stesso tempo assume le qualità del fuoco: come il fuoco è luce e calore. I figli del Padre Celeste siamo noi uomini e donne. Da notare che Gesù non dice: “PADRE MIO” ma “PADRE NOSTRO”. Noi siamo la famiglia di Dio, siamo figli del Padre Celeste e fratelli fra di noi. Pertanto non dobbiamo isolarci, ma vivere insieme la vita di Dio che è una vita di amore, una vita di reciproca donazione, di reciproco servizio. Per essere felici dobbiamo farci del bene gli uni gli altri. “ “CHE SEI NEI CIELI” Dio nostro Padre E’ INVISIBILE ma vive in noi e con noi: ci guida e ci benefica in tutti gli istanti della nostra vita.

“SIA SANTIFICATO IL TUO NOME”. Noi santifichiamio il nome del Padre Celeste se riconosciamo che tutti i beni, tutte le qualità che possediamo sono suo dono e ce ne serviamo non solo per farci del bene ma anche per fare del bene agli altri.

“VENGA IL TUO REGNO” Il piano iniziale di Dio Padre era che noi suoi figlioli fossimo felici prima su questa terra in modo graduale e crescente, poi in Paradiso in modo perfetto. Noi, però, abbiamo deluso il nostro Padre Celeste: anzicché amarci gli uni gli altri facendoci reciprocamente solo del bene, da fratelli siamo diventati nemici gli uni gli altri: da qui l’egoismo, le divisioni, gli odi, le vendette, le guerre con tutti i loro conseguenti disastri per la natura e per noi. Da qui la nostra infelicità: dove c’è amore, c’è felicità; dove manca l’amore c’è infelicità.

Il Padre Celeste ha avuto compassione di noi suoi figlioli degeneri e peccatori, ed ha inviato sulla terra il suo UNIGENITO FIGLIO GESU’, PER SALVARCI, PERCHE’ TRA DI NOI REGNI IL REGNO DI DIO. IL REGNO DI DIO E’ GESU’. Gesù è Colui che ha reso visibile L’AMORE MISERICORDIOSO di Dio Padre : “CHI VEDE ME VEDE IL PADRE” E il Padre Celeste ama tutti i suoi figlioli, buoni a cattivi: EGLI FA SORGERE IL SUO SOLE SIA SUI GIUSTI SIA SUI PECCATORI. Se noi amiamo tutti come il Padre Celeste, accogliamo il REGNO DI DIO, siamo costruttori del Regno di Dio, rendiamo felici noi stessi e gli altri. Per questo motivo Gesù CHE E’ IL REGNO DI DIO FATTO PERSONA, ha iniziato la sua vita pubblica con la solenne frase: “IL REGNO DI DIO E’ IN M EZZO A VOI. CONVERTITEVI”. Il Regno di Dio è ricostruire la nostra vita nell’amore e nella giustizia: così vivremo la nostra felicità SECONDO IL PIANO INIZIALE DI DIO, IN MODO GRADUALE E CRESCENTE IN QUESTA TERRA, IN MODO PERFETTO IN PARADISO. Gesù ci assicura che il piano di Dio IL REGNO DI DIO INIZIATO NELLA SUA PERSONA IN PALESTINA, SI STA ATTUANDO LENTAMENTE E GRADUALMENTE. Il Regno di Dio si realizza come un pugno di lievito posto in una massa di farina: esso lentamente lentamente fermenta tutta la massa di farina fino all’esito finale che è il pane croccante. Noi, con la grazia di Dio, ci stiamo convertemdo sempre di più dall’egoismo e dall’odio all’amore che si dona a tutti e che fa del bene a tutti. L’azione salvifica di Dio nella nostra storia umana contemporanea ci rende sicuri che fra non molto si realizzerà LA PACE MESSIANICA CANTATA DAGLI ANGELI SULLA GROTTA DI BETLEM:

“ PACE IN TERRA AGLI UOMINI CHE DIO AMA”


Pace messianica che comporta il superamento delle guerre, il benessere e la felicità di tutti già in questa terra in modo iniziale e imperfetto e poi in Paradiso in modo perfetto. IL PARADISO SARA’ IL REGNO DELLA PERFETTA GIOIA PERCHE’ SARA’ IL REGNO DEL PERFETTO AMORE.


“SIA FATTA LA TUA VOLONTA’ COME IN CIELO COSI’ IN TERRA”

Padre Celeste, gli Angeli in Cielo eseguono la tua volontà con prontezza e gioia. Fa’ che noi li imitiamo e che seguendo Gesù, NOSTRO PERFETTO MODELLO IN TUTTO, facciamo nostro il suo impegno di vita:

“IL MIO CIBO QUOTIDIANO E’ COMPIERE LA VOLONTA’ DEL PADRE”.

“DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO”. Padre Celeste, donaci innanzi tutto IL PANE EUCARISTICO che ci trasforma sempre più in Gesù, IL PANE EUCARISTICO CHE CI FA AMARE COME GESU’ CI HA AMATO E CI AMA”. Padre Celeste, donaci anche IL PANE MATERIALE cioè tutto ciò che ci occorre perché il nostro corpo sia sano e felice”.

“RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI, COME NOI LI RIMETTIAMO AI NOSTRI DEBITORI”. Tu, o Padre Celeste, puoi perdonare soltanto quelli che come Te perdonano coloro che li offendono e che fanno loro del male. Anche in questo Gesù è il nostro grande modello: ha perdonato perfino i suoi carnefici, i suoi crocifissori: “PADRE, PERDONA LORO PERCHE’ NON SANNO QUELLO CHE FANNO”.

“NON CI INDURRE IN TENTAZIONE”. Padre Celeste, fa’ che noi non ci troviamo mai in situazioni tali da rimanere vittime del peccato.

“MA LIBERACI DAL MALE”. Padre Celeste, liberaci da ogni male, perché ogni male è causa della nostra infelicità. Padre Celeste, donaci, invece, ogni bene perché ogni bene è fonte della nostra felicità e tu ci hai creato per renderci felici.

Sac. Salvatore Paparo

22 ott 2009

DOCUMENTI IMPORTANTI

URGENTE COMUNICAZIONE AI LETTORI
DEL SITO DELL’OPERA CENACOLO FAMILIARE

www.geocities.com/operacefa


Leggo nel quotidiano “LA STAMPA” di Torino:

“Morire a 15 anni, uccisi dal progresso: è la sorte di GEOCITIES, che chiuderà il 26 ottobre segnando per Internet il tramonto di un’era. Le voci si rincorrevano, ma solo lo scorso giugno è arrivata una prima mail ufficiale che comunicava la fine del servizio, e tre giorni fa un’altra comunicazione: “IL SUO SITO NON APPARIRA’ PIU’ SU INTERNET E NON SARA’ PIU’ POSSIBILE ACCEDERE AI FILE”.


Il nuovo sito dell’Opera Cenacolo Familiare è:

http://operacefa.blogspot.com/


Fraterni saluti

Sac. Salvatore Paparo

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http:chiesaincammino.org/editoriali/CdB DIO TI PERDONI. Htm 31.05.2008.


La data 31.05.2008 è quella di ieri, festa della Visitazione di Maria Santissima a Santa Elisabetta. Come sai, io interpreto il fatto della VISITAZIONE COME ESERCIZIO DEL MINISTERO SACERDOTALE DI MARIA SANTISSIMA.


MI SAI DARE UN’INTERPRETAZIONE DELL’ACCADUTO?


Con affetto e stima.

Don Salvatore.

Risposta di Ornella


Caro don Salvatore, non so che dirti. A me queste cose non sono mai accadute. Quindi non posso darti alcuna spiegazione “razionale”. Io posso fornirti solo la cronologia della cosa: ho preso dal blog di don Franco Barbero quel dialogo tra lui e un giovane prete in ministero che portava appunto il titolo DIO TI PERDONI ( maiuscolo come lo hai trovato tu). Lo ho inviato a qualche amico a mia firma e Umberto Lenzi, che cura il sito di Chiesa in cammino alle coordinate: http://www.chiesaincammino.org/. Le parole riportate a mio nome sono esattamente quelle che ho usato prima di incollare di seguito il testo di don Franco. Ora non ricordo a quale data Umberto abbia inserito in sito di Chiesa in Cammino. Io certo lo ho mandato parecchio prima del 31 maggio, esattamente il 22 aprile, tanto che nel blog di don Barbero quella corrispondenza non compare più. Mi sembra che tu sia capace di “leggere” quello che io non so leggere, anche perché obietivamente non puoi chiedere al vento perché soffi e pensare che ti risponda, solo cogliere quello che ti dice il fatto che si alzi. Credo che dovrai rifletterci tu, dopo aver scartata ogni ipotesi razionale che ti possa venire alla mente. Se non te ne verranno, ricorda che ogni strumento è inconsapevole, la consapevolezza la ha la mano che la muove. In questo caso io non ho avuto nessuna parte, se non l’avere inviata una mail che tu ti sei trovata davanti in una strana veste. La testimonianza che posso darti io è la seguente: io sono iscritta da anni alla comunità di base de I VIOTTOLI di don Franco Barbero, conosco bene il sito di Chiesa in Cammino che ho visto praticamente nascere, e l’espressione “essere chiesa in cammino” è tra quelle che prediligo tanto che quando Umberto, che era in visita qui da noi,, mi ha fatto vedere il sito in anteprrima, sono stata molto contenta della scelta del nome. Altro non so dirti se non che se avessi potuto avere figli, la mia si sarebbe chiamata Elisabetta.

Mi spiace di non poterti essere più utile, ma forse non è a me che devi chiedere, dopo aver esclusa ogni altra ipotesi possibile.

Un affettuoso abbraccio.

Ornella.



Caro don Salvatore,

ti mando l’originale della mail che ho inviata con la data esatta del 22 aprile u.s. e che trattava dell’argomento che tu hai trovato dattiloscritto. C’è la data d’invio, il testo intero del mio commento iniziale, e di seguito tutto il carteggio. Spero che ti sia utile.

Un affettuoso saluto.

Ornella.




Testo della mia mail:

Sent: Tuesday, April 22.2008.9:48 AM

Subject: Dio ti perdoni … dialogo epistolare tra don Franco e don Stefano.



Pubblico dal blog di don Franco Barbero questo gustoso dialogo tra don Franco e un giovane prete , don Stefano. Vi si misura non solo la distanza ma il pre-giudizio nei coinfronti di chi pensa/fa diversamente. E poi, penso a don Stefano, com’è possibile pensare che uno/a sia gettato nel caos per opera di un prete a meno di non accettare che la parola di Dio venga comunque e sempre “mediata” ( e non offerta e discussa) da una persona terza? Eppure siamo ancora a questi livelli: l’essere di Paolo o di Apollo. Riguardo all’essere di Cristo, pare sia troppo complicato per troppi laici/laiche. Purtroppo… il clericalismo consiste anche nello scaricare le proprie responsabilità sulle spalle di un “don Franco”, e non assumersi le proprie.

Ornella.




Testo del blog di don Franco Barbero

Mercoledi 16 aprile 2008

DIO TI PERDONI…

Ricevo, pubblico e rispondo




Caro Franco,




Cintano 16 ottobre 2009

Festa di Santa Margherita Maria Alacoque



Carissima Ornella,

non ti nascondo che stamani riprendo a scrivere questa lettera-dialogo con te con un po’ di commozone: ieri notte mentre scrivevo questa lettera sono stato preso da una crisi di sonno ed ho deciso: “Vado a dormire”. Appena ho scritto “Caro Franco” per finire, una mano invisibile, certamente la mano di Santa Teresa di Gesù, MIA PARTICOLARE PROTETTRICE, IN UN ISTANTE HA SCRITTO NEL COMPUTER TUTTO IL CARTEGGIO TRA DON FRANCO E DON STEFANO. E sono andato a dormire. Stamattina, dopo alzato, entrato nel mio studio, sul tavolo del computer e della stampante, ho trovato stampato con la mia stampante e puntato, TUTTO QUANTO SANTA TERESA AVEVA SCRITTO IN UN ISTANTE IERI NOTTE. Quando riprendo a scrivere la lettera trovo un’altra grande sorpresa: NEL COMPUTER E’ SCOMPARSO QUANTO AVEVA SCRITTO LA SANTA. Mi trovo dinanzi “Caro Franco” e poi tutto bianco, vuoto. Una delusione, ma ho deciso: “TRASCRIVERO’ IO QUANTO E’ STATO DISTRUTTO NEL COMPUTER MA SANTA TERESA HA SALVATO CON I FOGLI CHE MI HA FATTO TROVARE ACCANTO ALLA MIA STAPANTE. Mi costa, ma sento che è necessario farlo.



Caro Franco,

che peccato che la tua vita sia così sprecata. Ma non hai paura del giudizio di Dio? Mi auguro che l’ignoranza ti accechi affinchè tu possa salvarti. Quanto male stai facendo alla Chiesa ma soprattutto al Regno di Dio…

Tu non sai le persone che stai danneggiando e confondendo. Sai cosa dice Gesù alle persone che scandalizzano i più piccoli? Ah, perdonami sei un teologo-biblista quindi avrai inventato anche una tua bibbia con note curate personalmente da te.

La sensazione che provochi in me è paura, tanta paura… La paura di quanto potrei arrivare a fare anch’io se smettessi di confessarmi, pregare, celebrare la S. Messa, l’amore alla Madonna… la direzione spirituale.

Franco, Dio ti perdoni.

Stefano Volta, sacerdote di Cristo e servo della Chiesa Cattolica.



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Caro don Stefano,

ti ringrazio molto per l’attenzione che mi hai dedicato.

Non preoccuparti, però, per la mia salvezza. E’ interamente nelle mani di Dio, quindi in buone mani. Capisco però la tua paura. Non sarà il frutto di quella educazione seminariale che molti preti non riescono a scuotersi di dosso?

Hai letto gli studi di Drewemann sulle paure e sulle angosce dei preti?

Probabilmente tu pensi ancora al modello del prete tridentino tutto papa, chiesa, rosario, direzione spirituale, “servo della Chiesa Cattolica”. Lungi da me l’idea di sentenziare sulla tua vita. Io non condivido il tuo modo di essere prete,ma non lo giudico. Forse fuori da questo modello, tu non sapresti vivere il ministero.

Quanto a me, se dovessi pensarmi “servo della Chiesa Cattolica”, mi sentirei in confritto con la fede nel Dio biblico. E’ proprio la compagnia dei deboli della storia e l’assidua e rigorosa frequentazione biblica ad avermi liberato dalla schiavitù ecclesiastica per vivere gioiosamente la chiesa come popolo di Dio in cammino di conversione continua.

Sei poi siucuro che la mia vita sia così sprecata? Forse noi preti dobbiamo liberarci un po’ dalla mania di sputare sentenze sulla vita altrui e lasciare a Dio ciò che a Lui solo appartiene.

Però, dopo tutto, ti ringrazio ancora per il fatto che invochi su di me il perdono di Dio. In altri tempi si scriveva: “Comburantur corpora ut serventur animae” e così… “al rogo”. Solo noi perduti o forse anche tu hai bisogno di perdono?

Caro don Stefano, fammi sapere dove vivi e dove eserciti il tuo ministero. Sarei disponibile, in uno dei miei tanti viaggi, a far tappa nella tua canonica, a celebrare l’eucarestia il mattino seguente con te.

Mi faresti un regalo se volessi venire tu a Pinerolo e potresti essere mio ospite per conoscerci meglio., Non credo, vista la tua fermezza nell’ortodossia, che suberesti un contagio ereticale.

Grazie del tuo ricordo nella preghiera che ricambio volentieri.

Ti abbraccio con affetto con l’augurio di ogni bene.

Don Franco



Martedi 22 aprile 2008

DIO TI PERDONI… il dialogo continua.

Il dialogo con don Votta in un precedente POST è così proseguito.

(16 aprile)- Franco, sei un fenomeno! Certo avrai capito che la firma posta alla fine della mi mail che ti ho scritto così aulica era ironica… se non l’hai capito pazienza!

Certo che mi fai paura ma non quella di cui tu mi scrivi ma la paura di allontanarmi dal Signore in maniera ortodossa e gettare nella confusione le persone. Intanto desidero chiederti scusa del tono arrogante con cui ti ho scritto ma ero arrabiato perché sto aiutando una persona ad uscire dal caos in cui tu l’hai gettata (un uomo tutto d’un pezzo e non uno squilibrato intendiamoci).

E poi dai, Franco, come puoi tirarmi fuori cavolate come queste. Tu vuoi modificare la storia di 2 mila anni? Cambiare la teologia su cui la Chiesa si sostiene nel suo cammino e che la riconosce santa e peccatrice? Beh, complimenti, mi sembri un giovanotto un po’ troppo pieno di sé e delle sue idee… l’entusiamo non ti mancherà certamente, complimenti ma sei troppo luterano. Vedi il casino che ha combinato Lutero? E poi? Forse le cose si appianeranno dopo la tua morte ( e bada bene ti auguro di campare cent’anni).

Io sono un povero pretino che tenta di farsi santo e di santificare gli altri col messaggio di Cristo… ma sai, caro Franco, sono felice e realizzato. Non mi sento castrato dentro chissà quali regole (come forse pensi tu) e sono goduto di appartenere a questa Chiesa che tu hai rigettato (spiegami poi perché).

E’ bello vedere la gente che esce dalla chiesa felice perché ha sentito il calore di Gesù attraverso una poverissima persona come me, oppure vedere i giovani che si innamorano poco a poco alla Chiesa anche gerarchica.

So bene che sei assai più istruito di me e più preparato quindi non potrei mai dialogare con te ( te l’ho scritto sono un povero pretino di campagna) però sarei contento se cominciassi seriamente a metterti in discussione come del resto faccio anch’io tutti i giorni.

Sono viceparroco ad Orbassano con don Marco che ti conosce e ti definisce una persona molto educata) se vuoi passa pure ( ma avvisami perchè ho molti impegni… mai quanti te certo) ma per celebrare insieme l’eucarestia, no fratello caro sai che non si può.

Mentre ti rinnovo le mie scuse per come ti ho trattato certamente pregherò per te. Ciao!

Don Stefano Votta, povero prete di campagna.




Caro don Stefano.

Intanto apprezzo il fatto che mi hai risposto chiarendo ulteriormente le tue idee e la tua impostazione pastorale. La tua lettera è un gioiello di candore e di disinvoltura.

Quando entri sul terreno teologico diventi, a mio avviso, alquanto approssimativo, dommatico e persino spassoso. Sei talmente cattolico “doc” che non corri nessun rischio di uscire dall’ortodossia. Anche la figura del “povero prete di campagna” è un abito che conferisce una comparsa di religiosa umiltà.

Insomma hai tutti gli abiti confezionati su misura dalla benemerita e ortodossa sartoria cattolica. E sotto gli abiti pulsa un cuore limpido, sincero, obbediente, gioviale. Ne sono convinto: hai davvero un sacco di caratteristiche positive.

Mi piacerebbe tanto sapere chi è quella persona che io avrei buttata nel caos, ma è probabile che ti chieda troppo. Se cerca ordine, retta dottrina e sicurezza ha trovato in te l’uomo giusto, ha bussato alla porta giusta.. Tra le “cavolate” di cui mi accusi (sei sempre molto dialogico, diretto e garbato rispetto al pensiero altrui!), ci sarebbe il fatto che io voglio “modificare la storia di duemila anni” e “ cambiare la teologia su cui la Chiesa si sostiene…”. Esilarante e creativo, caro don Stefano…!

Credo che tu conosca molto bene (perché sei giovane e fresco di studi) che da Tertulliano, Origene, Ario… fino a Gounelle… di teologie ne abbiamo davvero parecchie, per nostra fortuna e grazia di Dio. Ma la chiesa non è sostenuta da una o da mille teologie, ma dalla Parola di Dio.

Sono troppo Luetrano? Credo di essere assai più “riformato” anche per il dialogo con i Valdo-metodisti. E Lutero avrebbe “combinato un casino?”. Che strana idea hai della Riforma Protestante e che singolare concezione hai dell’ecumenismo…

Definire Lutero un casinista non è un elogio della tua intelligenza, denota una lettura storica piuttosto ideologica e non fa onore ai tuoi studi sul protestantesimo. E’ questo l’ecumenismo che pratichi nella tua parrocchia?

E chi ti ha “rivelato” che io rigetto questa chiesa? Non mi sono mai sentito parte e ministro della chiesa di Gesù come oggi. Solo che non mi sono mai innamorato della chiesa gerarchica.

Per carità, don Stefano,… Ognuno è libero di scegliere come, quando e di chi innamorarsi. Io ho preferito innamorarmi del profeta Gesù di Nazaret e lo amo ogni giorno di più. Per me il nazareno è la via che mi guida verso Dio, nella ricerca del suo Regno. Anche nel blog cerco di esprimere questo amore.

Gesù, nè tu né io siamo sufficientemente coinvolti nel cammino di conversione, ma è proprio “roba da preti” il continuo girare la frittata quando siamo sollecitati ad un dialogo umile, ma serio, rigoroso, documentato, fatto di confronti e studi e non di pensieri che sono premasticati vaticani.

Nella tua lettera ci sono poi degli enigmi che mi sembrano del tutto impenetrabili. Vuoi un esempio? Non ho capito cosa intendi quando mi scrivi: “Forse le cose si appianeranno dopo la tua morte”. Sarà l’argomento della nostra terza lettera o di un nostro dialogo di una sera d’estate? In ogni caso leggere una tua lettera è sempre un piacere, un vero piacere.

Nel salutarti ti auguro una vita e un ministero ricco di gioia perché, invece, conosco parecchi bravissimi preti che purtroppo sono poco sereni.

Salutami anche il tuo confratello don Marco, di cui in questo momento non rintraccio il volto. Che Dio ci accompagni sempre con il Suo Amore e il Suo perdono.

Mi aspetto una terza lettera. Poi, caro don Stefano, pubblicheremo la nostra corrisponenza tra … l’eretico e l’ortodosso… Però, don Stefano, prima di chiudere questo amichevole dialogo epistolare, vorrei tanto darti un consiglio: non “tentare di farti santo o di santificare gli altri”. Dio non ne ha bisogogno.

Accontentiamoci di essere degli uomini onesti che hanno fiducia in Dio. Mi fanno paura i “santi”. Specialmente quelli “santo subito”. Ce ne sono già troppi e la fabbrica ne sforna continuamente.

Ti abbraccio. Prega per me.

Don Franco



RISPOSTA DI DON SALVATORE


Carissima sorella e amica ORNELLA,



quanto mi hai inviato adesso domenica 1 giugno 2008 corrisponde esattamente a quanto ho ricevuto in modo veramnete singolare stamattina. Io sono pienamente in consonanza con don Franco Barbero e dissento radicalmente con don Stefano. Debbo dirti che ho seguito abbastanza le vicende di don Franco. In via ordinaria condivido il suo pensiero. Tutto l’accaduto mi sospinge ad accostarmi maggiormente ai suoi scritti. Lo farò. Penso che così comprenderò IL MOTIVO DEL MESSAGGIO CHE STAMANI IL SIGNORE E MARIA SANTISSIMA MI HANNO MISTERIOSAMENTE INVIATO FACENDOMI PERVENIRE I QUATTRO FOGLI DATTILOSCRITTI CON IL TITOLO “ D I O T I

P E R D O N I “ Leggerò gli scritti di don Franco. Rifletterò, pregherò e poi riprenderemo il nostro fraterno dialogo PERCHE’ GESU’ SIA RICONOSCIUTO COMEL’UNICO SALVATORE DEL MONDO.



Un forte abbraccio fraterno

Don Salvatore “.






CARI LETTORI DEL SITO DELL’OPERA CENACOLO FAMILIARE



Desidero concludere questa mia lettera comunicandovi il giorno e il modo con cui Santa Teresa è divenuta ufficialmente LA MIA PARTiCOLARE PROTETTRICE.

Il 15 ottobre 2008, festa di Santa Teresa, mi trovavo al computer, in internet.

Improvvisamente nel video COMPARVE UN FOGLIO SCRITTO: ERA UN MESSAGGIO DELLA SANTA, MESSAGGIO CHE E’ DIVENTATO ANCHE UN MIO PROGRAMMA DI VITA. Con gioia ho stampato il foglio. Appena stampato, però, IL FOGLIO E’ SCOMPARSO DAL MIO COMPUTER.



Ecco il messagio:


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Cintano 17 ottobre 2009
Festa di Sant’Ignazio di Antiochia



ANCORA AGLI AMATI LETTORI DEL SITO

OPERA CENACOLO FAMILIARE


Nella mia lettera di ieri, 16 ottobre, riportandovi il mio dialogo con Ornella vi ho anche riferito l’intervento di Santa Teresa di Gesù, mia particolare protettrice, a favore di don Franco Barbero.

Oggi vi riferisco un altro intervento di Santa Teresa ancora a favore di don Franco Barbero, avvenuto sempre il 15 ottobre u.s. festa della Santa.

La mattina, dopo alzato, entrando nel mio studio, ho notato sul tavolo un plico pinzato di quattro fogli. Era un dono di Santa Teresa: i fogli li aveva stampati Lei con la mia stampante.

Ecco il testo:

Associazione Viottoli – Comunità cristiana di base di Pinerolo


CHI SIAMO




Comunità cristiane di base



La storia della nostra comunità cristiana di base va collocata al suo nascere

(dicembre 1973) dentro il vasto movimento del dissenso cattolico. Tale movimento prese avvio negli anni immediatamente successivi al Concilio Vaticano II che si concluse nel 1965. La chiesa cattolica fu “scossa” da un forte “vento di Dio”. Sembrò che il popolo di Dio stesse “buttando a mare” l’impostazione gerarchica e la struttura autoritaria.



La celebrazione della liturgia nelle lingue del popolo, il riconoscimento della permanente vitalità dell’ebraismo, la spinta ecumenica e l’apertura ai grandi problemi dell’umanità determinarono un risveglio evangelico profondo. Molti “profeti” più o meno noti avevano lavorato per questa fioritura, spesso nel sospetto generale. Sembrò addirittura che la Parola di Dio diventasse nella chiesa davvero sovrana, tanto da spodestare dal trono la gerarchia.



In realtà già nei documenti conciliari, in un infelice ed infausto compromesso delle formule, coesistevano il volto autoritario e il volto evangelico della chiesa. Lo “spirito” del Concilio fu in larga misura compromesso, annacquato ed imprigionato già negli stessi documenti conciliari. Paolo VI prima, e Giovanni Paolo II, poi, hanno progressivamente dato man forte e rimesso al centro della chiesa la “sacra gerarchia”. Ciò è avvenuto anche perchè la nuova stagione politica ha segnato un riflusso dei grandi movimenti politici degli anni ’60 e ’70.



Chiesa di base



Anche la nostra comunità è nata e cresciuta dentro queste vicende, come parte attiva di chiesa di base. Mentre fiorivano in America Latina e anche in Europa le teologie “politiche” e le teologie della liberazione, il movimento delle comunità cristiane di base in Italia è stato parte attiva nell’elaborazione di una prassi ecclesiale, di una teologia e di una spiritualità rispondenti ai germi più fecondi riscoperti negli anni del Concilio.



Ma la chiesa di base andò molto oltre le istanze presenti nel Concilio. Il riferimento fu individuato sia nella Sacra Scrittura (con particolare riferimento ai Vangeli e all’esperienze delle comunità cristiane dei primi secoli) sia “nel mondo degli ultimi”. La Parola di Dio, le sofferenze, le lotte, le speranze degli ultimi della terra sono il “luogo storico” e teologico su cui si costruiscono le comunità. Negli anni anche noi, insieme a molte altre realtà, abbiamo cercato di restare fedeli a quest’orizzonte e a queste pratiche di liberazione nel pieno rispetto delle “diversità” e delle particolarità di ogni esperienza.



Il contesto ecclesiale



Il contesto locale in cui ci troviamo registra la singolare presenza della chiesa evangelica valdese con cui la comunità ha sempre realizzato un dialogo schietto e fecondo, dando vita anche a numerosi momenti di studio e di dibattito aperti alla città.. Del resto la dimensione ecumenica è costitutiva della comunità, anche perché attualmente ne fanno parte anche alcuni fratelli e sorelle valdesi.



Per ciò che riguarda il contesto diocesano cattolico con il quale la comunità ha sempre cercato un dialogo a tutto campo, si tratta di una chiesa locale molto unita e concorde, teologicamente molto compatta e conservatrice, in cui vige una totale convergenza e comunione tra presbiteri, diaconi, religiosi/e, comunità parrocchiali e vescovo senza dissensi sul piano teologico. Significative sono tuttavia alcune iniziative diocesane specialmente sul terreno dell’ecumenismo ufficiale e dell’impegno sociale.



Prendiamo atto, specialmente in questi ultimi anni che, mentre il dialogo si allarga alla base con molti laici, esso diventa più difficile con le istanze isitituzionali. Il vescovo non sembra disponibile ad accogliere le numerose proposte di dialogo: egli privilegia l’ecumenismo, spesso per lo più formale, con le altre chiese cristiane che a Pinerolo rappresenta un’acquisizione consolidata e “tranquilla”.



La nostra comunità



La comunità cristiana di base di Pinerolo ha partecipato in questi anni alla lotta contro il concordato, sostiene limpegno di gay, lesbiche, transgender per vivere con serenità rispetto e libertà nella società e nelle chiese; in essa si riconosce il diritto alle seconde nozze di divorziati e separati, si promuove il ministero delle donne nella chiesa e l’elaborazione delle teologie femministe; la costruzione di una convivenza non violenta fondata sul pluralismo delle differenze; la ricerca comune per elaborare un’efficace e moderna cultura della laicità, combattendo contro ogni forma di discrimanzione politica, economino-sociale, culturale, etnica, religiosa, di genere, di orientamento sessuale. La sede della comunità si trova in corso Torino 288 a Pinerolo.



E’ centrale nella vita della comunità la celebrazione settimanale dell’eucarestia che si svolge in sede ogni domenica alle ore 10. La predicazione viene svolta a turno dai vari gruppi biblici e il testo della preghiera eucaristica viene preparato in comunità. Ogni settimana tre gruppi biblici danno la possibilità ai fratelli e alle sorelle, e a chiunque lo voglia, d’incontrasi per leggere la Bibbia. A queste attività la comunità dà grande importanza e continuità anche nei mesi estivi.



Si ritrova, due volte al mese la domenica pomeriggio, il gruppo di catechesi bimbi e bimbe “Arcobaleno dei pensieri”. La domenica mattina, inoltre, parallelamente alla celebrazione eucaristica, si svolge un servizio di animazione e catechesi dei/delle più piccoli/e.



Nella comunità trovano accoglienza ed elaborazione le pratiche e le ricerche delle teologie femministe. Anche a questo proposito si riunisce mensilmente, il giovedi sera, il gruppo donne. L’incontro con il femminismo e con le teologie femministe ha stimolato, oltre quindici anni fa, la nascita di un gruppo uomini che, attraverso l’autocoscienza e la presa di parola pubblica, si propone di sottrarre consenso anche maschile alla cultura patriarcale. Il gruppo “uomini in cammino”, nato all’interno della comunità, conduce ora vita autonoma dalla stessa.



Dal 2001 si ritrova ogni quindici giorni il Gruppo Ricerca: un incontro aperto per dare corpo al desiderio di fare ricerca, teologica e biblica, in gruppo; un confronto tra i partecipanti, con i libri e con chi è in “ricerca” e accetta “il dialogo”.



Fa riferimento alla comunità anche il gruppo “La scala di Giacobbe” momento d’incontro, di studio e di confronto gay e lesbico.



Nel novembre 2003 nasce il gruppo di “Elaborazione del lutto” composto da genitori ( non solo della comunità) che hanno perso un figlio, una figlia. E’ un gruppo di sostegno che si ritrova ogni due settimane, nell’intento di condividere il cordoglio, il dolore ( così grande da non poter essere spesso portato da soli) della perdita di un figlio/a, per affrontare insieme la cosidetta “elaborazione del lutto”, passaggio obbligato per poter continuare a vivere o meglio, per costruire una nuova vita.



Celebriamo nell’anno alcune feste che rivestono una particolare importanza nel nostro cammino di fede: festa di convivenza, di matrimoni, presentazione alla cdb di un nuovo bimbo o bimba (i genitori si impegnano a testimoniare la fede ai loro figli/e senza però obbligatoriamente battezzarli), consegna del Vangelo, celebrazione del perdono… Nel corso degli anni la celebrazione comunitaria del perdono ha sostituito la confessione individuale.

Presso la comunità si svolge in modo costante l’attività di ascolto delle persone che si rivolgono in situazioni di disagio o di ricerca personale.



Per quanto riguarda l’aspetto economico, in tutte le sue attività la comunità si regge esclusivamente sull’autofinanziamento, cioè sul libero contributo dei/delle partecipanti. Questo ci è sembrato negli anni una scelta di libertà e di coerenza: una scelta impegnativa ma possibile.



Grazie all’autofinanziamento è stato possibile far fronte alle spese di gestione della sede (affitto, luce, gas,acqua, telefono), di stampa e diffusione del materiale liturgico e informativo (fino alla nascita dell’associazione Viottoli); è stato anche possibile dare un contributo mensile a Franco Barbero per il suo sostentamento e l’acquisto di libri di studio, pagare l’affitto del suo alloggio (1993-2004) e i contributi per la pensione.



La nostra comunità fin dalla sua nascita si è data una piccola struttura di coordinamento. E’ il Servizio di Direzione”, formato da 6-8 persone, aperto alla partecipazione di chiunque lo dsideri. Si raduna ogni mese per calendizzare e organizzare le attività comunitarie, affrontare i problemi, raccogliere le proposte, approfondire stimoli e mantenere i collegamenti con altre realtà di impegno sociale, culturale, politico ed ecclesiale.




L’Associazione Viottoli




L’Associazione Viottoli, costituita nel 1998 da un gruppo di uomini e donne della cdb, si propone:



costruire un collegamento fra comunità, gruppi e singoli interessati ad una esperienza di liberazione umasna e di ricerca di fede.
promuovere uno stile di vita fondato sui valori e sulle pratiche di equità, solidarietà, uguaglianza e gratuità tra individui, comunità e popoli, rispettoso del creato e di tutti gli esseri viventi, la costruzione di una convivenza non violenta fondata sul pluralismo delle differenze, l’affermazione e la tutela dei diritti civili delle persone.
di favorire e promuovere il confronto, il reciproco arricchimento e la ricerca comune per elaborare un’efficace e moderna cultura della laicità sempre più urgente nella società multietnica e multiculturale che si sta configurando.
di favorire la partecipazione popolare, l’impegno civile e sociale dei cittadini
di valorizzare le diversità di cultura, di religione, di esperienza, per favorire processi di integrazione sociale, di giustizia e pace nella umana convivenza delle città e dei popoli combattendo contro ogni forma di discriminazione politica, economico-sociale, culturale, etnica, religiosa, di genere, di orientamento sessuale (art. 3 dello Statuto)


Dalla primavera 2006 l’associazione fa parte della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni ed è socio fondatore del Centro di Documentazione, Ricerca e Studi sulla Cultura Laica “Piero Calamandrei”. ONLUS



Collabora inoltre alla realizzazione con altre realtà, gruppi, associazioni di progetti ed iniziative sui terreni della solidarietà internazionale ( Rete di amicizia con i//e ragazzi/e di strada del Guatemala, Consumo critico, Donne in nero, Comitato pinerolese per la pace).




Il semestrale Viottoli e il “Foglio di comunità”.




La rivista Viottoli rispechia la ricerca teologica e il cammino della nostra comunità, essa dà voce soprattutto a donne e uomini “comuni” che, dentro la quotidianità, operano e riflettono alla luce della Parola di Dio. Grande spazio è riservato alla lettura biblica, alla preghiera, allo studio senza dimenticare l’attualità e i piccoli e grandi temi di oggi. Viottoli esce due volte l’anno ed è edito dall’omonima associazione. Tutto il lavoro redazionale, di composizione ed impaginazione viene svolto in modo completamente volontario (e, quindi, gratuito) senza alcun finanziamento esterno se non i contributi che provengono da soci e dalle offerte dei nostri lettori e lettrici.



La nostra comunità documenta le sue attività con uno stampato, chiamato “Foglio di comunità: un foglio mensile di collegamento, inviato gratuitamente tramite e-mail o attraverso posta ordinaria, nel quale vengono riportati gli appuntamenti settimanali della vita comunitaria, le iniziative e gli incontri pubblici, ma anche commenti, articoli, interventi su fatti di attualità, politica, religione.



Da dieci anni l’associazione Viottoli e la comunità cristiana di base di Pinerolo hanno anche un proprio sito internet. Tra le varie rubriche seganaliamo il blog

“Appunti di Viaggio” e il commento alla lettura biblica liturgica domenicale.



Grazie a tutti questi strumenti abbiamo, in questi ultimi anni, molto intensificato

i contatti con singoli/e, gruppi, comunità, associazioni, parrocchie; questi momenti, straordinariamente fecondi, rappresntano per noi una pratica di comunione umana ed evangelica che ci aiuta a crescere nell’ascolto, nello scambio, nell’umile ricerca della volontà di Dio, sui tanti sentieri dela vita quotidiana.





A questo punto desidero comunicarvi il giorno in cui Santa Teresa di Gesù è divenuta ufficialmente la MIA PARTICOLARE PROTETTRICE. E’ stato il giorno della sua festa di l’anno scorso. Mi trovavo al computer in Internet. Improvvisamente sul display COMPARVE UN FOGLIO SCRITTO: ERA UN MESSAGGIO DELLA SANTA, MESSAGGIO CHE E’ DIVENTATO ANCHE UN MIO PROGRAMMA DI VITA. Con gioia ho stampato il foglio. Appena stampato, però, IL FOGLIO E’ SCOMPARSO DAL MIO COMPUTER.



Ecco il messaggio:



15 ottobre 2008

Festa di Santa Teresa



“ NIENTE TI TURBI.

NIENTE TI SPAVENTI.

TUTTO PASSA COME UNA TEMPESTA IN UN BICCHIERE DI ACQUA.

DIO NON CAMBIA.

LA PAZIENZA OTTIENE TUTTO “.



SANTA TERESA



Un fraterno saluto a tutti i lettori del sito dell’Opera Cenacolo Familiare.

Sac. Salvatore Paparo



Mia e-mail: s.paparo@alice.it


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Cintano 19 ottobre 2009


Ore 2 di notte: non riesco a dormire. Ad un tratto, una luce: “Va’ nello studio”.

Vado e sul tavolo della stampante trovo un altro dono di Santa Teresa di Gesù: i miei tre ultimi documenti stampati e pinzati:

Cintano 15 ottobre 2009, festa di Santa Teresa, mia Particolare Protettrice.

Cintano 17 ottobre 2009, festa di Sant’Ignazio di Antiochia.


A questo punto ho da dirvi un’altra cosa molto importante. Ieri pomeriggio, in una pagina in cui Internet parla dell’Opera Cenacolo Familiare, ho trovato quanto segue: (Vi prego di leggere la pagina seguente: raivaticano)



Come vedete, i primi tre siti che la raivaticano ha collocato nel suo sito, sono:

Movimento Impegno e Testimonianza - Madre dell’Eucarestia

Associazione Viottoli – Comunità cristiana di base

Opera Cenacolo Familiare


Certamente tale collocazione non è casuale, ma PROVVIDENZIALE: E’ UN INVITO RIVOLTO ai Pastori della Chiesa di Gesù, BUON PASTORE, ad iniziare un dialogo umile e fraterno CON IL POPOLO DI DIO perché la Chiesa di Gesù SI RIFORMI e mostri in sé il Vero Volto di Gesù che come il Volto del Padre Celeste E’ UN VOLTO DI AMORE E DI MISERICORDIA.

Solo così il mondo intero riconoscerà che GESU’ E’ L’UNICO SUO SALVATORE.


Sac. Salvatore Paparo




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Cosa c’è oltre la Chiesa cattolica (o intorno ad essa)
By Rai Vaticano | Settembre 22, 2009

Come abbiamo scritto in questo sito, insieme ad una Chiesa ufficiale con la sua struttura gerarchica e i suoi dogmi, esiste da tempi immemorabili anche un’altra “chiesa parallela”, fatta di gruppi di preghiera, di associazioni religiose che nel corso dei secoli hanno dato vita ad importanti esperienze mistiche o devozionali, anche al limite dell’ortodossia o dello scisma, ma che con il trascorrere del tempo sono state dimenticati o hanno rifluito in altri gruppi più o meno riconosciuti o addirittura scomunicati.
Oggi la situazione, se pur nelle forme è differente, nella sostanza ha mantenuto il bisogno di alcuni fedeli di avere un proprio gruppo di preghiera, riconoscersi intorno ad un veggente o una persona di cui si conosce la sua santità di vita, intorno ad un luogo eletto a santuario dove si sarebbero avute manifestazioni divine oppure a un ideale che si vuole testimoniare come ad esempio la piena realizzazione del Concilio mentre altri vorrebbero che la Chiesa dimenticasse completamente questo evento.
Anche se non riconosciuto dai Palazzi Apostolici, è pur sempre un mondo che si confessa cristiano, frequentato da persone in buona fede ed armate di tanta buona volontà di fare del bene e, salvo casi di malafede, non è raro vederli anche frequentare le parrocchie e dare un aiuto pastorale. Qui di seguito abbiamo voluto segnalare solo alcuni dei tantissimi gruppi, lasciando ai nostri lettori l’opportunità di segnalarcene altri che si riconoscono cristiani, più o meno ufficiali, ma che vivono e prosperano un po’ in tutta Italia. Ogni volta che ci segnalerete un nuovo gruppo lo comunicheremo sul nostro sito cercando, se possibile, di fare una mappatura di questo fenomeno del sacro. I movimenti che abbiamo segnalato sono stati contattati telefonicamente, ricevendo sempre una grande disponibilità e cortesia, oppure entrando nei loro siti web ricchi di informazioni e di testimonianze.

La redazione



Movimento Impegno e Testimonianza – Madre dell’Eucaristia
Via delle Benedettine, 91
00135 Roma
Tel.: 06-3387275
Fax: 06-3387254
E-mail: mov.imp.test@madredelleucaristia.it
URL: www.madredelleucaristia.it/indexit.htm


Associazione Viottoli – Comunità cristiana di base
Corso Torino, 288
10064 Pinerolo (Torino)
Tel.: 0121-322339; 0121-500820
E-mail: info@viottoli.it
URL: www.viottoli.it


Opera Cenacolo Familiare
c/o don Salvatore Paparo
Parrocchia di San Giovanni
V. Giacchetti, 12
10080 Cintano (Torino)
Tel.: 0124-699858
E-mail: salvatore.paparo2@tin.it
URL: www.geocities.com/operacefa/


Comitato per la diffusione delle opere del dottor Luigi Gaspari (C.D.O.L.G.)
Via San Felice, 91
40125 Bologna
Tel.: 051-553985
Email: info@archiviogaspari.it
URL: www.archiviogaspari.it


Movimento Concilio Vaticano II
Via Vecchia Ospedale, 2
70043 Monopoli (Bari)
Tel.: 080-747159
Fax: 080-748130
E-mail: info@mocova.it
URL: www.mocova.it


Associazione Luce di Vita
Via Olmara, 1
30037 Scorzè (Venezia)
Tel.: 041-446608
E-mail: luce@padregeneratore.it
URL: www.padregeneratore.it


La Fraternità San Pio X di Monsignor Lefebvre
Via Trilussa, 45
00041 Albano Laziale (Roma)
Tel.: 06-9306816
Fax: 06-9305848
E-mail: albano@sanpiox.it
URL: www.sanpiox.it


I sedeprivazionisti: Istituto Mater Boni Consilii
Località Carbignano, 36
10020 Verrua Savoia (Torino)
Tel.: 0161-839335
Fax: 0161-839334
E-mail: info@sodalitium.it
URL: www.sodalitium.it


I sedevacantisti: l’Associazione Santa Maria “Salus Populi Romani”
Via Luigi Chiala, 8
10080 Feletto (Torino)
E-mail: info@osservatorecattolico.com
URL: www.osservatorecattolico.com


La Chiesa Vetero-Cattolica Italiana,Missione Cristiana Cattolica
Via Carlo Alberto, 39
00185 Roma
Tel. e fax: 06-4457497
E-mail: info@chiesaveterocattolica.it
URL: www.chiesaveterocattolica.it


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Cintano 11 ottobre 2009
XXVIII DOMENICA DURANTE L’ANNO B


Noi cristiani dobbiamo essere sicuri che Dio è fedele alle sue promesse. Dobbiamo, pertanto, credere fermamente che Dio resterà fedele anche alla promessa che ci fece per mezzo degli angeli sulla grotta di Betlem mentre il neonato Gesù giaceva in una mangiatoia avvolto in umili fasce:

“ PACE IN TERRA AGLI UOMNI CHE DIO AMA”.

Con questa fede v’invito ad ascoltare un bell’articolo intitolato “LA PACE NON E’ UTOPIA”. E’ stato scritto da Kathleen Kennedy. Per facilitare la sua comprensione è utile fare una premessa: negli ultimi cinquant’anni del secolo scorso il clan dei Kennedy ha avuto un ruolo molto importante per gli Stati Uniti e il mondo intero. I capostipiti del clan sono Joseph Kennedy e Rose Fitzgerald. Ebbero nove figli e da questi numerosi nipoti. Sono tre, però, quelli che spiccarono per il loro impegno a far rispettare i diritti umani, per porre fine alle guerre e per instaurare la pace nel mondo intero: John Kennedy fu eletto Presidente degli Stati Uniti nel 1960, ma purtroppo fu assassinato il 22 novembre del 1963 dopo appena mille giorni di governo. Robert Kennedy era sul punto di essere eletto Presidente degli Stati Uniti, ma, purtroppo, fu assassinato come il fratello Jhon. Il terzo fratello Ted Kennedy per quarant’anni fu uno stimatissimo Senatore degli Stati Uniti. E’ morto il 26 agosto u.s. L’attuale Presidente degli Stati Uniti Obama ha dichiarato: “Ho il cuore a pezzi”. E giustamente: infatti il Senatore Ted Kennedy fu il principale artefice della sua elezione a Presidente. Non solo : Obama è anche l’erede dei Kennedy; ha il loro stesso ideale: FAR RISPETTARE I DIRITTI UMANI; DIALOGARE CON TUTTI, PORRE FINE ALLE GUERRE, INSTAURARE LA PACE MONDIALE.

Obama sta portando avanti quest’ideale con saggezza e generosità. Per questo motivo venerdi scorso, 9 agosto, gli fu GIUSTAMENTE assegnato il PREMIO NOBEL PER LA PACE.


Torniamo all’articolo: l’articolista è la figlia di Robert Kennedy e scrive:

LA PACE NON E’ UTOPIA

Cosa vuol dire promuovere la pace? Se dovessi spiegarlo a un giovane racconterei un ricordo personale. Quando mio zio, il Presidente John Kennedy, fu assassinato, ero adolescente e mio padre Robert mi scrisse queste parole dalla Casa Bianca: “Sai che John è morto ed è stato sepolto oggi. Sei la più grande dei nipoti Kennedy e hai una grande responsabilità: sii buona con gli altri e impegnati per il tuo paese. Con Amore. Daddy”. Mio padre avrebbe potuto mostrarsi ferito o gonfio d’ira o assetato di vendetta. Avrebbe potuto chiudersi nel suo dolore. Invece ha scritto a una ragazzina come me, per parlarmi di responsabilità, solidarietà e amore. Penso che proprio questo sia lottare per la pace: diffonderne i valori comunque, ovunque e in ogni circostanza. Non ho mai pensato che il mondo sia migliore perché John Kennedy o mio padre, o Matrin Luther King sono stati uccisi. Credo che il mondo sarebbe ancora migliore se fossero rimasti in vita. Ma i loro ideali sono rimasti qui e continuano a influenzare la nostra vita. Esiste una cultura della non violenza che loro ci hanno lasciato, e che riguarda non solo la politica o la finanza, ma anche l‘educazione e le religioni.

Per questo ho aderito a SCIENCE FOR PEASE, il cui primo obiettivo è costruire una cultura della pace. Le fedi religiose possono contribuire alla cultura di pace promuovendo la tolleranza e l’apertura a chi ha fedi diverse: ci sono esempi di alleanze interconfessionali, in cui chi segue tradizioni diverse lavora su programmi e obiettivi di interesse comune, come il riscaldamento globale, o la cura dell’Aids o la riduzione delle armi nucleari e di tutti gli armamenti. Le scuole possono insegnare i valori della non violenza.

Il secondo obiettivo di SCIENCE FOR PEACE è la riduzione delle spese militari. E’ ora di aprirci alla speranza. Barack Obama ha dinimostrato che l’America può cambiare, che possiamo superare il nostro passato fatto di schiavitù, di linciaggi e di sommosse violente, per eleggere un afro-americano che vuole ridurre il numero di testate nucleari. Ci sono leader come Sen Sam Nunn, Henry Kissinger e Graham Allison che ora stanno impegnandosi per ridurre le armi nucleari. La gente può cambiare e questo ci dà speranza. Le donne saranno sempre più importanti nella creazione di una coesistenza pacifica e nella prevenzione dei conflitti. Nella storia, la donne hanno giocato un ruolo fondamentale sin dal tempo di quelle donne greche, come racconta Lisistrato, che si rifiutarono di accordare favori sessuali agli uomini, se avessero continuato a guerreggiare. La pace è stata favorita dalle donne nell’Irlanda del Nord, dalle Comadres El Salvador, dalle madri dei Desaparecidos in Argentina. Recentemente sono state proprio le donne in Iran a mostrare un incredibile coraggio e condurre gli uomini ad opporsi al regime oppressivo.

Sono da anni al fianco di Umberto Veronesi per promuovere la scienza e il metodo scientifico. Il nostro impegno è rivolto alla gente, per aiutare tutti a capire e apprezzare il ruolo della scienza nella società. Abbiamo insieme voluto mettere in evidenza non solo come il progresso scientifico migliora lo standard di vita, ma anche come il metodo scientifico è uno strumento eccellente da applicare a molti altri campi dell’attività e del pensiero umano, per risolvere i problemi. Crediamo quindi che la scienza possa contribuire molto al processo di pace, e debba farlo. Chiedere al mondo la pace e agire per la pace oggi non è un’utopia; si tratta di speranza, impegno civile e fiducia nel futuro. Nelle parole di John Kennedy, “l’umanità dovrà porre fine alle guerre, o saranno le guerre a porre fine all’umanità”. E l’umanità vuole la pace, per sopravvivere e per progredire”.

Desidero concludere dicendovi che oggi è la festa del beato Papa Giovanni XXIII. L’11 ottobre del 1962, 47 anni fa, Papa Giovanni iniziò il Concilio Ecumenico Vaticano II che pose le basi perché il mondo riconosca che Gesù è il suo Unico Salvatore. Purtroppo il Concilio Vaticano II, in seguito, è stato affossato; ma certamente sarà ripreso e realizzerà la pace e il benessere mondiali messianici, il Regno di Dio in tutte le sue migliori espressioni possibili in questa terra in vista dei cieli nuovi e della terra nuova, l’Età Aurea della Redenzione fondata sulla santità della famiglia, creata ad immagine e somiglianza della Famiglia Trinitaria di Dio e redenta da Gesù. Giovanni XXIII, il Papa buono, il Papa che è stato amato da tutti perché nella sua persona ha incarnato l’amore misericordioso del Padre Celeste, ha scritto una storica e immortale Enciclica, la “PACEM IN TERRIS”. Ma di essa avremo altre occasioni per parlarne duffusamente.


Sac. Salvatore Paparo

16 ott 2009

FESTA DI SANTA TERESA DI GESU’

15 OTTOBRE 2009
FESTA DI SANTA TERESA DI GESU’

MIA PARTICOLARE PROTETTRICE


AGLI AMATI LETTORI DEL SITO DELL’OPERA CENACOLO FAMILIARE www.geocities.com/operacefa

Desidero iniziare il nostro nuovo sito http://operacefa.blogspot.com

con il mio dialogo con “ORNELLA MARCATO”:

Carissima Ornella,

questa mattina mi è capitato un fatto molto singolare. Appena alzato, sono andato nel mio studio e con mia grande meraviglia sulla scrivania ho visto quattro fogli di carta, scritti con uma macchina per scrivere, presumo molto vecchia.

Il primo foglio porta il titolo “DIO TI PERDONI”. La presentazione dello scritto firmata “Ornella” che certamente sei tu, inizia così: “Pubblico dal blog di don Franco Barbero questo gustoso dialogo tra don Franco e un giovane prete, don Stefano”.


In calce a ogni pagina c’è scritto non più con la macchina per scrivere MA CON IL COMPUTER:

http:chiesaincammino.org/editoriali/CdB DIO TI PERDONI. Htm 31.05.2008.


La data 31.05.2008 è quella di ieri, festa della Visitazione di Maria Santissima a Santa Elisabetta. Come sai, io interpreto il fatto della VISITAZIONE COME ESERCIZIO DEL MINISTERO SACERDOTALE DI MARIA SANTISSIMA.


MI SAI DARE UN’INTERPRETAZIONE DELL’ACCADUTO?


Con affetto e stima.

Don Salvatore.

Risposta di Ornella


Caro don Salvatore, non so che dirti. A me queste cose non sono mai accadute. Quindi non posso darti alcuna spiegazione “razionale”. Io posso fornirti solo la cronologia della cosa: ho preso dal blog di don Franco Barbero quel dialogo tra lui e un giovane prete in ministero che portava appunto il titolo DIO TI PERDONI ( maiuscolo come lo hai trovato tu). Lo ho inviato a qualche amico a mia firma e Umberto Lenzi, che cura il sito di Chiesa in cammino alle coordinate: http://www.chiesaincammino.org/. Le parole riportate a mio nome sono esattamente quelle che ho usato prima di incollare di seguito il testo di don Franco. Ora non ricordo a quale data Umberto abbia inserito in sito di Chiesa in Cammino. Io certo lo ho mandato parecchio prima del 31 maggio, esattamente il 22 aprile, tanto che nel blog di don Barbero quella corrispondenza non compare più. Mi sembra che tu sia capace di “leggere” quello che io non so leggere, anche perché obietivamente non puoi chiedere al vento perché soffi e pensare che ti risponda, solo cogliere quello che ti dice il fatto che si alzi. Credo che dovrai rifletterci tu, dopo aver scartata ogni ipotesi razionale che ti possa venire alla mente. Se non te ne verranno, ricorda che ogni strumento è inconsapevole, la consapevolezza la ha la mano che la muove. In questo caso io non ho avuto nessuna parte, se non l’avere inviata una mail che tu ti sei trovata davanti in una strana veste. La testimonianza che posso darti io è la seguente: io sono iscritta da anni alla comunità di base de I VIOTTOLI di don Franco Barbero, conosco bene il sito di Chiesa in Cammino che ho visto praticamente nascere, e l’espressione “essere chiesa in cammino” è tra quelle che prediligo tanto che quando Umberto, che era in visita qui da noi,, mi ha fatto vedere il sito in anteprrima, sono stata molto contenta della scelta del nome. Altro non so dirti se non che se avessi potuto avere figli, la mia si sarebbe chiamata Elisabetta.

Mi spiace di non poterti essere più utile, ma forse non è a me che devi chiedere, dopo aver esclusa ogni altra ipotesi possibile.

Un affettuoso abbraccio.

Ornella.



Caro don Salvatore,

ti mando l’originale della mail che ho inviata con la data esatta del 22 aprile u.s. e che trattava dell’argomento che tu hai trovato dattiloscritto. C’è la data d’invio, il testo intero del mio commento iniziale, e di seguito tutto il carteggio. Spero che ti sia utile.

Un affettuoso saluto.

Ornella.




Testo della mia mail:

Sent: Tuesday, April 22.2008.9:48 AM

Subject: Dio ti perdoni … dialogo epistolare tra don Franco e don Stefano.



Pubblico dal blog di don Franco Barbero questo gustoso dialogo tra don Franco e un giovane prete , don Stefano. Vi si misura non solo la distanza ma il pre-giudizio nei coinfronti di chi pensa/fa diversamente. E poi, penso a don Stefano, com’è possibile pensare che uno/a sia gettato nel caos per opera di un prete a meno di non accettare che la parola di Dio venga comunque e sempre “mediata” ( e non offerta e discussa) da una persona terza? Eppure siamo ancora a questi livelli: l’essere di Paolo o di Apollo. Riguardo all’essere di Cristo, pare sia troppo complicato per troppi laici/laiche. Purtroppo… il clericalismo consiste anche nello scaricare le proprie responsabilità sulle spalle di un “don Franco”, e non assumersi le proprie.

Ornella.




Testo del blog di don Franco Barbero

Mercoledi 16 aprile 2008

DIO TI PERDONI…

Ricevo, pubblico e rispondo




Caro Franco,




Cintano 16 ottobre 2009

Festa di Santa Margherita Maria Alacoque



Carissima Ornella,

non ti nascondo che stamani riprendo a scrivere questa lettera-dialogo con te con un po’ di commozone: ieri notte mentre scrivevo questa lettera sono stato preso da una crisi di sonno ed ho deciso: “Vado a dormire”. Appena ho scritto “Caro Franco” per finire, una mano invisibile, certamente la mano di Santa Teresa di Gesù, MIA PARTICOLARE PROTETTRICE, IN UN ISTANTE HA SCRITTO NEL COMPUTER TUTTO IL CARTEGGIO TRA DON FRANCO E DON STEFANO. E sono andato a dormire. Stamattina, dopo alzato, entrato nel mio studio, sul tavolo del computer e della stampante, ho trovato stampato con la mia stampante e puntato, TUTTO QUANTO SANTA TERESA AVEVA SCRITTO IN UN ISTANTE IERI NOTTE. Quando riprendo a scrivere la lettera trovo un’altra grande sorpresa: NEL COMPUTER E’ SCOMPARSO QUANTO AVEVA SCRITTO LA SANTA. Mi trovo dinanzi “Caro Franco” e poi tutto bianco, vuoto. Una delusione, ma ho deciso: “TRASCRIVERO’ IO QUANTO E’ STATO DISTRUTTO NEL COMPUTER MA SANTA TERESA HA SALVATO CON I FOGLI CHE MI HA FATTO TROVARE ACCANTO ALLA MIA STAPANTE. Mi costa, ma sento che è necessario farlo.



Caro Franco,

che peccato che la tua vita sia così sprecata. Ma non hai paura del giudizio di Dio? Mi auguro che l’ignoranza ti accechi affinchè tu possa salvarti. Quanto male stai facendo alla Chiesa ma soprattutto al Regno di Dio…

Tu non sai le persone che stai danneggiando e confondendo. Sai cosa dice Gesù alle persone che scandalizzano i più piccoli? Ah, perdonami sei un teologo-biblista quindi avrai inventato anche una tua bibbia con note curate personalmente da te.

La sensazione che provochi in me è paura, tanta paura… La paura di quanto potrei arrivare a fare anch’io se smettessi di confessarmi, pregare, celebrare la S. Messa, l’amore alla Madonna… la direzione spirituale.

Franco, Dio ti perdoni.

Stefano Volta, sacerdote di Cristo e servo della Chiesa Cattolica.



-

Caro don Stefano,

ti ringrazio molto per l’attenzione che mi hai dedicato.

Non preoccuparti, però, per la mia salvezza. E’ interamente nelle mani di Dio, quindi in buone mani. Capisco però la tua paura. Non sarà il frutto di quella educazione seminariale che molti preti non riescono a scuotersi di dosso?

Hai letto gli studi di Drewemann sulle paure e sulle angosce dei preti?

Probabilmente tu pensi ancora al modello del prete tridentino tutto papa, chiesa, rosario, direzione spirituale, “servo della Chiesa Cattolica”. Lungi da me l’idea di sentenziare sulla tua vita. Io non condivido il tuo modo di essere prete,ma non lo giudico. Forse fuori da questo modello, tu non sapresti vivere il ministero.

Quanto a me, se dovessi pensarmi “servo della Chiesa Cattolica”, mi sentirei in confritto con la fede nel Dio biblico. E’ proprio la compagnia dei deboli della storia e l’assidua e rigorosa frequentazione biblica ad avermi liberato dalla schiavitù ecclesiastica per vivere gioiosamente la chiesa come popolo di Dio in cammino di conversione continua.

Sei poi siucuro che la mia vita sia così sprecata? Forse noi preti dobbiamo liberarci un po’ dalla mania di sputare sentenze sulla vita altrui e lasciare a Dio ciò che a Lui solo appartiene.

Però, dopo tutto, ti ringrazio ancora per il fatto che invochi su di me il perdono di Dio. In altri tempi si scriveva: “Comburantur corpora ut serventur animae” e così… “al rogo”. Solo noi perduti o forse anche tu hai bisogno di perdono?

Caro don Stefano, fammi sapere dove vivi e dove eserciti il tuo ministero. Sarei disponibile, in uno dei miei tanti viaggi, a far tappa nella tua canonica, a celebrare l’eucarestia il mattino seguente con te.

Mi faresti un regalo se volessi venire tu a Pinerolo e potresti essere mio ospite per conoscerci meglio., Non credo, vista la tua fermezza nell’ortodossia, che suberesti un contagio ereticale.

Grazie del tuo ricordo nella preghiera che ricambio volentieri.

Ti abbraccio con affetto con l’augurio di ogni bene.

Don Franco



Martedi 22 aprile 2008

DIO TI PERDONI… il dialogo continua.

Il dialogo con don Votta in un precedente POST è così proseguito.

(16 aprile)- Franco, sei un fenomeno! Certo avrai capito che la firma posta alla fine della mi mail che ti ho scritto così aulica era ironica… se non l’hai capito pazienza!

Certo che mi fai paura ma non quella di cui tu mi scrivi ma la paura di allontanarmi dal Signore in maniera ortodossa e gettare nella confusione le persone. Intanto desidero chiederti scusa del tono arrogante con cui ti ho scritto ma ero arrabiato perché sto aiutando una persona ad uscire dal caos in cui tu l’hai gettata (un uomo tutto d’un pezzo e non uno squilibrato intendiamoci).

E poi dai, Franco, come puoi tirarmi fuori cavolate come queste. Tu vuoi modificare la storia di 2 mila anni? Cambiare la teologia su cui la Chiesa si sostiene nel suo cammino e che la riconosce santa e peccatrice? Beh, complimenti, mi sembri un giovanotto un po’ troppo pieno di sé e delle sue idee… l’entusiamo non ti mancherà certamente, complimenti ma sei troppo luterano. Vedi il casino che ha combinato Lutero? E poi? Forse le cose si appianeranno dopo la tua morte ( e bada bene ti auguro di campare cent’anni).

Io sono un povero pretino che tenta di farsi santo e di santificare gli altri col messaggio di Cristo… ma sai, caro Franco, sono felice e realizzato. Non mi sento castrato dentro chissà quali regole (come forse pensi tu) e sono goduto di appartenere a questa Chiesa che tu hai rigettato (spiegami poi perché).

E’ bello vedere la gente che esce dalla chiesa felice perché ha sentito il calore di Gesù attraverso una poverissima persona come me, oppure vedere i giovani che si innamorano poco a poco alla Chiesa anche gerarchica.

So bene che sei assai più istruito di me e più preparato quindi non potrei mai dialogare con te ( te l’ho scritto sono un povero pretino di campagna) però sarei contento se cominciassi seriamente a metterti in discussione come del resto faccio anch’io tutti i giorni.

Sono viceparroco ad Orbassano con don Marco che ti conosce e ti definisce una persona molto educata) se vuoi passa pure ( ma avvisami perchè ho molti impegni… mai quanti te certo) ma per celebrare insieme l’eucarestia, no fratello caro sai che non si può.

Mentre ti rinnovo le mie scuse per come ti ho trattato certamente pregherò per te. Ciao!

Don Stefano Votta, povero prete di campagna.




Caro don Stefano.

Intanto apprezzo il fatto che mi hai risposto chiarendo ulteriormente le tue idee e la tua impostazione pastorale. La tua lettera è un gioiello di candore e di disinvoltura.

Quando entri sul terreno teologico diventi, a mio avviso, alquanto approssimativo, dommatico e persino spassoso. Sei talmente cattolico “doc” che non corri nessun rischio di uscire dall’ortodossia. Anche la figura del “povero prete di campagna” è un abito che conferisce una comparsa di religiosa umiltà.

Insomma hai tutti gli abiti confezionati su misura dalla benemerita e ortodossa sartoria cattolica. E sotto gli abiti pulsa un cuore limpido, sincero, obbediente, gioviale. Ne sono convinto: hai davvero un sacco di caratteristiche positive.

Mi piacerebbe tanto sapere chi è quella persona che io avrei buttata nel caos, ma è probabile che ti chieda troppo. Se cerca ordine, retta dottrina e sicurezza ha trovato in te l’uomo giusto, ha bussato alla porta giusta.. Tra le “cavolate” di cui mi accusi (sei sempre molto dialogico, diretto e garbato rispetto al pensiero altrui!), ci sarebbe il fatto che io voglio “modificare la storia di duemila anni” e “ cambiare la teologia su cui la Chiesa si sostiene…”. Esilarante e creativo, caro don Stefano…!

Credo che tu conosca molto bene (perché sei giovane e fresco di studi) che da Tertulliano, Origene, Ario… fino a Gounelle… di teologie ne abbiamo davvero parecchie, per nostra fortuna e grazia di Dio. Ma la chiesa non è sostenuta da una o da mille teologie, ma dalla Parola di Dio.

Sono troppo Luetrano? Credo di essere assai più “riformato” anche per il dialogo con i Valdo-metodisti. E Lutero avrebbe “combinato un casino?”. Che strana idea hai della Riforma Protestante e che singolare concezione hai dell’ecumenismo…

Definire Lutero un casinista non è un elogio della tua intelligenza, denota una lettura storica piuttosto ideologica e non fa onore ai tuoi studi sul protestantesimo. E’ questo l’ecumenismo che pratichi nella tua parrocchia?

E chi ti ha “rivelato” che io rigetto questa chiesa? Non mi sono mai sentito parte e ministro della chiesa di Gesù come oggi. Solo che non mi sono mai innamorato della chiesa gerarchica.

Per carità, don Stefano,… Ognuno è libero di scegliere come, quando e di chi innamorarsi. Io ho preferito innamorarmi del profeta Gesù di Nazaret e lo amo ogni giorno di più. Per me il nazareno è la via che mi guida verso Dio, nella ricerca del suo Regno. Anche nel blog cerco di esprimere questo amore.

Gesù, nè tu né io siamo sufficientemente coinvolti nel cammino di conversione, ma è proprio “roba da preti” il continuo girare la frittata quando siamo sollecitati ad un dialogo umile, ma serio, rigoroso, documentato, fatto di confronti e studi e non di pensieri che sono premasticati vaticani.

Nella tua lettera ci sono poi degli enigmi che mi sembrano del tutto impenetrabili. Vuoi un esempio? Non ho capito cosa intendi quando mi scrivi: “Forse le cose si appianeranno dopo la tua morte”. Sarà l’argomento della nostra terza lettera o di un nostro dialogo di una sera d’estate? In ogni caso leggere una tua lettera è sempre un piacere, un vero piacere.

Nel salutarti ti auguro una vita e un ministero ricco di gioia perché, invece, conosco parecchi bravissimi preti che purtroppo sono poco sereni.

Salutami anche il tuo confratello don Marco, di cui in questo momento non rintraccio il volto. Che Dio ci accompagni sempre con il Suo Amore e il Suo perdono.

Mi aspetto una terza lettera. Poi, caro don Stefano, pubblicheremo la nostra corrisponenza tra … l’eretico e l’ortodosso… Però, don Stefano, prima di chiudere questo amichevole dialogo epistolare, vorrei tanto darti un consiglio: non “tentare di farti santo o di santificare gli altri”. Dio non ne ha bisogogno.

Accontentiamoci di essere degli uomini onesti che hanno fiducia in Dio. Mi fanno paura i “santi”. Specialmente quelli “santo subito”. Ce ne sono già troppi e la fabbrica ne sforna continuamente.

Ti abbraccio. Prega per me.

Don Franco


RISPOSTA DI DON SALVATORE


Carissima sorella e amica ORNELLA,



quanto mi hai inviato adesso domenica 1 giugno 2008 corrisponde esattamente a quanto ho ricevuto in modo veramnete singolare stamattina. Io sono pienamente in consonanza con don Franco Barbero e dissento radicalmente con don Stefano. Debbo dirti che ho seguito abbastanza le vicende di don Franco. In via ordinaria condivido il suo pensiero. Tutto l’accaduto mi sospinge ad accostarmi maggiormente ai suoi scritti. Lo farò. Penso che così comprenderò IL MOTIVO DEL MESSAGGIO CHE STAMANI IL SIGNORE E MARIA SANTISSIMA MI HANNO MISTERIOSAMENTE INVIATO FACENDOMI PERVENIRE I QUATTRO FOGLI DATTILOSCRITTI CON IL TITOLO “ D I O T I

P E R D O N I “ Leggerò gli scritti di don Franco. Rifletterò, pregherò e poi riprenderemo il nostro fraterno dialogo PERCHE’ GESU’ SIA RICONOSCIUTO COMEL’UNICO SALVATORE DEL MONDO.


Un forte abbraccio fraterno

Don Salvatore

A conclusione desidero comunicarvi il modo e il giorno in cui Santa Teresa di Gesù è divenuta ufficialmente LA MIA PARTICOLARE PROTETTRICE.
Il 15 ottobre 2008, festa di Sanra Teresa, ero al computer in internet. Improvvisamente sul video COMPARVE UN FOGLIO SCRITTO: ERA UN MESSAGGIO DELLA SANTA, MESSAGGIO CHE E' DIVENTATO ANCHE UN MIO PROGRAMMA DI VITA. Con gioia ho stampato il messaggio. Appena stampato, però, IL FOGLIO E' SCOMPARSO DAL MIO COMPUTER.

Ecco il messaggio:

15 OTTOBRE 2008
FESTA DI SANTA TERESA

NIENTE TI TURBI
NIENTE TI SPAVENTI
TUTTO PASSA COME UNA TEMPESTA IN UN BICCHIERE DI ACQUA
DIO NON CAMBIA
LA PAZIENZA OTTIENE TUTTO

SANTA TERESA

15 ott 2009

CINTANO 11 OTTOBRE 2009

Cintano 11 ottobre 2009
XXVIII DOMENICA DURANTE L’ANNO B


Noi cristiani dobbiamo essere sicuri che Dio è fedele alle sue promesse. Dobbiamo, pertanto, credere fermamente che Dio resterà fedele anche alla promessa che ci fece per mezzo degli angeli sulla grotta di Betlem mentre il neonato Gesù giaceva in una mangiatoia avvolto in umili fasce:

“ PACE IN TERRA AGLI UOMNI CHE DIO AMA”.

Con questa fede v’invito ad ascoltare un bell’articolo intitolato “LA PACE NON E’ UTOPIA”. E’ stato scritto da Kathleen Kennedy. Per facilitare la sua comprensione è utile fare una premessa: negli ultimi cinquant’anni del secolo scorso il clan dei Kennedy ha avuto un ruolo molto importante per gli Stati Uniti e il mondo intero. I capostipiti del clan sono Joseph Kennedy e Rose Fitzgerald. Ebbero nove figli e da questi numerosi nipoti. Sono tre, però, quelli che spiccarono per il loro impegno a far rispettare i diritti umani, per porre fine alle guerre e per instaurare la pace nel mondo intero: John Kennedy fu eletto Presidente degli Stati Uniti nel 1960, ma purtroppo fu assassinato il 22 novembre del 1963 dopo appena mille giorni di governo. Robert Kennedy era sul punto di essere eletto Presidente degli Stati Uniti, ma, purtroppo, fu assassinato come il fratello Jhon. Il terzo fratello Ted Kennedy per quarant’anni fu uno stimatissimo Senatore degli Stati Uniti. E’ morto il 26 agosto u.s. L’attuale Presidente degli Stati Uniti Obama ha dichiarato: “Ho il cuore a pezzi”. E giustamente: infatti il Senatore Ted Kennedy fu il principale artefice della sua elezione a Presidente. Non solo: Obama è anche l’erede dei Kennedy; ha il loro stesso ideale: FAR RISPETTARE I DIRITTI UMANI; DIALOGARE CON TUTTI, PORRE FINE ALLE GUERRE, INSTAURARE LA PACE MONDIALE.

Obama sta portando avanti quest’ideale con saggezza e generosità. Per questo motivo venerdi scorso, 9 agosto, gli fu GIUSTAMENTE assegnato il PREMIO NOBEL PER LA PACE.

Torniamo all’articolo: l’articolista è la figlia di Robert Kennedy e scrive:

LA PACE NON E’ UTOPIA

Cosa vuol dire promuovere la pace? Se dovessi spiegarlo a un giovane racconterei un ricordo personale. Quando mio zio, il Presidente John Kennedy, fu assassinato, ero adolescente e mio padre Robert mi scrisse queste parole dalla Casa Bianca: “Sai che John è morto ed è stato sepolto oggi. Sei la più grande dei nipoti Kennedy e hai una grande responsabilità: sii buona con gli altri e impegnati per il tuo paese. Con Amore. Daddy”. Mio padre avrebbe potuto mostrarsi ferito o gonfio d’ira o assetato di vendetta. Avrebbe potuto chiudersi nel suo dolore. Invece ha scritto a una ragazzina come me, per parlarmi di responsabilità, solidarietà e amore. Penso che proprio questo sia lottare per la pace: diffonderne i valori comunque, ovunque e in ogni circostanza. Non ho mai pensato che il mondo sia migliore perché John Kennedy o mio padre, o Matrin Luther King sono stati uccisi. Credo che il mondo sarebbe ancora migliore se fossero rimasti in vita. Ma i loro ideali sono rimasti qui e continuano a influenzare la nostra vita. Esiste una cultura della non violenza che loro ci hanno lasciato, e che riguarda non solo la politica o la finanza, ma anche l‘educazione e le religioni.

Per questo ho aderito a SCIENCE FOR PEASE, il cui primo obiettivo è costruire una cultura della pace. Le fedi religiose possono contribuire alla cultura di pace promuovendo la tolleranza e l’apertura a chi ha fedi diverse: ci sono esempi di alleanze interconfessionali, in cui chi segue tradizioni diverse lavora su programmi e obiettivi di interesse comune, come il riscaldamento globale, o la cura dell’Aids o la riduzione delle armi nucleari e di tutti gli armamenti. Le scuole possono insegnare i valori della non violenza.

Il secondo obiettivo di SCIENCE FOR PEACE è la riduzione delle spese militari. E’ ora di aprirci alla speranza. Barack Obama ha dinimostrato che l’America può cambiare, che possiamo superare il nostro passato fatto di schiavitù, di linciaggi e di sommosse violente, per eleggere un afro-americano che vuole ridurre il numero di testate nucleari. Ci sono leader come Sen Sam Nunn, Henry Kissinger e Graham Allison che ora stanno impegnandosi per ridurre le armi nucleari. La gente può cambiare e questo ci dà speranza. Le donne saranno sempre più importanti nella creazione di una coesistenza pacifica e nella prevenzione dei conflitti. Nella storia, la donne hanno giocato un ruolo fondamentale sin dal tempo di quelle donne greche, come racconta Lisistrato, che si rifiutarono di accordare favori sessuali agli uomini, se avessero continuato a guerreggiare. La pace è stata favorita dalle donne nell’Irlanda del Nord, dalle Comadres El Salvador, dalle madri dei Desaparecidos in Argentina. Recentemente sono state proprio le donne in Iran a mostrare un incredibile coraggio e condurre gli uomini ad opporsi al regime oppressivo.

Sono da anni al fianco di Umberto Veronesi per promuovere la scienza e il metodo scientifico. Il nostro impegno è rivolto alla gente, per aiutare tutti a capire e apprezzare il ruolo della scienza nella società. Abbiamo insieme voluto mettere in evidenza non solo come il progresso scientifico migliora lo standard di vita, ma anche come il metodo scientifico è uno strumento eccellente da applicare a molti altri campi dell’attività e del pensiero umano, per risolvere i problemi. Crediamo quindi che la scienza possa contribuire molto al processo di pace, e debba farlo. Chiedere al mondo la pace e agire per la pace oggi non è un’utopia; si tratta di speranza, impegno civile e fiducia nel futuro. Nelle parole di John Kennedy, “l’umanità dovrà porre fine alle guerre, o saranno le guerre a porre fine all’umanità”. E l’umanità vuole la pace, per sopravvivere e per progredire”.

Desidero concludere dicendovi che oggi è la festa del beato Papa Giovanni XXIII. L’11 ottobre del 1962, 47 anni fa, Papa Giovanni iniziò il Concilio Ecumenico Vaticano II che pose le basi perché il mondo riconosca che Gesù è il suo Unico Salvatore. Purtroppo il Concilio Vaticano II, in seguito, è stato affossato; ma certamente sarà ripreso e realizzerà la pace e il benessere mondiali messianici, il Regno di Dio in tutte le sue migliori espressioni possibili in questa terra in vista dei cieli nuovi e della terra nuova, l’Età Aurea della Redenzione fondata sulla santità della famiglia, creata ad immagine e somiglianza della Famiglia Trinitaria di Dio e redenta da Gesù. Giovanni XXIII, il Papa buono, il Papa che è stato amato da tutti perché nella sua persona ha incarnato l’amore misericordioso del Padre Celeste, ha scritto una storica e immortale Enciclica, la “PACEM IN TERRIS”. Ma di essa avremo altre occasioni per parlarne duffusamente.


Sac. Salvatore Paparo

14 ott 2009

CINTANO 13 OTTOBRE 2009

Cintano 13 otobre 2009


PREDICA


Per la loro attualità, oggi dedichiamo la nostra riflessione domenicale alle Apparizioni di Maria Santissima, avvenute a Fatima, piccolo paese del Portogallo, nel 1917, in piena prima guerra mondiale. I privilegiati della Madonna sono tre pastorelli: Lucia di dieci anni, e i cuginetti Francesco di nove anni e Giacinta di sette anni. Lucia vede, ascolta e parla con la Madonna; Francesco vede e ascolta la Madonna; Giacinta, invece, vede soltando la Madonna.

PRIMA APPARIZIONE 13 MAGGIO 1917.

E’ mezzogiorno: mentre pascolano le pecore, i tre pastorelli vedono un improvviso lampo e su di un leccio COMPARE UNA BELLISSIMA GIOVANE SIGNORA. Aveva le mani giunte come per pregare, dalle quali pendeva un rosario. La giovane Signora disse ai tre fanciulli: “ Vi chiedo di venire qui per sei mesi consecutivi. Volete offrirvi a Dio per sopportare le sofferenze che vorrà inviarvi, come atto di riparazione per i peccati con cui è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori? Avrete molto da soffrire, ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto. RECITATE IL ROSARIO TUTTI I GIORNI PER OTTENERE LA PACE PER IL MONDO E LA FINE DELLA GUERRA”.

SECONDA APPARIZIONE 13 GIUGNO 1917.

“VOGLIO CHE RECITIATE IL ROSARIO TUTTI I GIORNI. Gesù vuol servirsi di te, Lucia, per farsi conoscere e amare. Vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi l’abbraccia, prometto la salvezza”. Di fronte alla mano destra della Madonna stava un Cuore circondato da spine, il Cuore Immacolato di Maria, oltraggiato dai peccati dell’umanità, a chiedere riparazione.

TERZA APPARIZIONE 13 LUGLIO 1917

“Avete visto l’inferno dove vanno a finire le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato.

Se ascolteranno le mie richieste, la Russia si convertirà e vi sarà pace. Diversamente, diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa: “ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’ E IL MONDO AVRA’ UN PERIODO DI PACE”.

QUARTA APPARIZIONE 15 AGOSTO 1917

“VOGLIO CHE CONTINUIATE A RECITARE IL ROSARIO TUTTI I GIORNI” “Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori, perché molte anime vanno all’inferno, perché non vi è chi si sacrifichi e preghi per loro”.

QUINTA APPARIZIONE 13 SETTEMBRE 1917

All’improvviso la temperatura si è abbassata, il sole è impallidito al punto che si vedono le stelle e un globo luminoso si è mosso lentamente e maestosamente in cielo. La Madonna fa una promessa: “IN OTTOBRE FARO’ IL MIRACOLO PERCHE’ TUTTI CREDANO”.


SESTA APPARIZIONE 13 OTTOBRE 1917

Per sigillare la veridicità delle sue Apparizioni, Maria Santissima fece il grande miracolo del sole: nel luogo delle Apparizioni in quel giorno si radunò un’immnsa folla (circa settantamila persone). Pioveva e faceva freddo. Verso mezzogiorno, Lucia comandò di chiudere gli ombrelli e la folla come per incanto ubbidì. A mezzogiorno in punto, come al solito, la Madonna comparve e si intrattenne amorevolmente con i bambini. Finito il colloquio, la Madonna accomiatandosi dai suoi piccoli amici, aprì le mani nelle quali sembrava imprigionata tutta la luce del sole. Lucia tradusse quel gesto con un grido:

“GUARDATE IL SOLE!”. La pioggia cessò d’incanto. Le nubi si squarciarono e apparve il prodigio: tutti videro il sole simile ad un disco d’argento girare vorticosamente su se stesso, proiettando tutto intorno fasci di luce gialla, verde, rossa, azzurra, viola che coloravano le nubi, gli alberi, le rocce, la terra, la folla impaurita dallo stupore. Il sole si fermò, poi riprese la sua rotazione sprizzando fasci incandescenti.. Si fermò un’altra volta e ricominciò di nuovo a danzare. Tutti contemplavano in silenzio, percorsi da un brivido. Ad un tratto ebbero la sensazione che il sole si staccasse dal cielo e si precipitasse sul loro capo. Un urlo immenso si levò: MIRACOLO! MIRACOLO! Poi, atterriti, tutti caddero in ginocchio nel fango, recitando con impressionante fervore, l’atto di contrizione, mentre migliaia di invocazioni salivano dal profondo del cuore: “MIO DIO, MISERICORDIA!” “AVE, MARIA” “IO CREDO IN DIO” “VERGINE DEL ROSARIO, SALVATE IL PORTOGALLO” “PERDONO, PIETA’”.

Il fenomeno solare, distribuito in tre tempi, era durato dieci minuti. Tutti lo videro, credenti e increduli, ignoranti e dotti, anche liberi pensatori che si erano recati nel luogo delle Apparizioni con l’intento di sfatare una volta per sempre la fama di Fatima. Tutti si alzano trasognati, si toccano gli abiti qualche istante prima intrisi e gocciolanti e li costatano completamente asciutti e ripuliti. Nessuno può avere il minimo dubbio: LA MADONNA HA MANTENUTO LA SUA PROMESSA.


Concludendo, desidero sottolineare due cose: la Madonna disse: “ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’, E IL MONDO AVRA’ UN PERIODO DI PACE” Con queste parole la Madonna profetizzò il lunghissimo periodo di pace e di benessere mondiali messianici a cui andiamo incontro.

Le Apparizioni della Madonna a Fatima si conclusero con la visione, acanto al sole, della Sacra Famiglia di Nazaret di Gesù, di Maria e Giuseppe perché l’Età Aurea della Redenzione con la pace e il benessere a cui andiamo incontro E’ FONDATA SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO, E REDENTA DA GESU’ CON LA SINGOLARE COOPERAZIONE DI MARIA SANTISSIMA, MADRE DI GESU’ E DI TUTTO IL CORPO MISTICO DI GESU’, MADRE REGINA E SPOSA DELLA FAMIGLIA.

Sac. Salvatore Paparo

FESTA MADONNA DEL ROSARIO

Cintano 4 ottobre 2009
FESTA DELLA MADONNA DEL ROSARIO



PREDICA



Come sapete, il Signore e la Madonna lavorano intensamente nel mondo intero per accelerare la realizzazione dell’Età Aurea della Redenzione FONDATA SULL A SANTITA’ DELLA FAMIGLIA che porterà LA PACE E IL BENESSERE MONDIALI MESSIANICI.

Oggi festeggiamo la festa della MADONNA DEL ROSARIO e desidero sottolineare che Maria Santissima nelle sue numerose Apparizioni ha sempre chiesto insistentemente LA RECITA DEL SANTO ROSARIO perché si attui presto quest’Era meravigliosa dell’umanità che segna anche LA SECONDA PENTECOSTE D’AMORE ossia l’intervento speciale dello Spirito Santo che trasforma le donne e gli uomini da egoisti in persone che vivono d’amore fraterno reciproco METTENDOSI COME GESU’ A SERVIZIO DEGLI ALTRI.

Per approfondire un po’ l’argomento mi riferisco AI MESSAGGI che Maria Santissima ci lancia da MOZZO DI RHO, provincia di Milano, per mezzo di Giulio Ancona, a partire dal luglio del 2005.

In questi messaggi c’è una grossa novità: la Madonna si presenta come “SPOSA DELLA FAMIGLIA”. Perché? Oggi la famiglia è a pezzi. Essa deve essere ricostruita secondo il Cuore di Dio. Questa missione è affidata a tutti, MA SOPRATTUTTO ALLE DONNE. Le donne, in via ordinaria, si dimostrano VERE MAMME, affettuose e generose, e in ciò imitamo Maria Santissima. La Madonna adesso chiede loro di non trascurare l’altro compito essenziale che hanno nel seno della famiglia: quello di essere SPOSE AFFETTUOSE, COMPRENSIVE E GENEROSE. Evidentemente anche gli uomini debbono dimostrarsi sposi affettuosi, comprensivi e generosi. Da notare anche l’insistente invito di Maria Santissima rivolto a tutti e anche alle famiglie di RECITARE OGNI GIORNO IL SANTO ROSARIO. Vi cito alcune frasi tratte dai Messaggi della Madonna che ci rivolge a Mozzo di Rho per mezzo di Giulio Ancona:

“Cari figli, IO SONO LA SPOSA DELLA FAMIGLIA, Colei che in questo tempo di angoscia e di buio spirituale porta a voi un messaggio di speranza e amore. Sono venuta a voi IN VESTE DI SPOSA per dare conforto e aiuto alle famiglie minacciate dalle schiere distruttrici di satana: il loro obbiettivo è di distruggere tutto quello che Dio, nel suo grande amore, ha creato e una delle espressioni di Dio E’ LA FAMIGLIA”.

“Mi sono manifestata nel corso dei secoli COME MADRE e giustamente lo sono, perché questo è il compito affidatomi da Dio, ma ora mi rivesto di un ruolo che ho già sperimentato: QUELLO DI SPOSA. Conosco questa esperienza umana con tutte le sue ansie, ma ho anche sperimentato l’intervento di Dio e so come la fede in Lui sia la soluzione di tanti problemi apparentemente irrisolvibili”.

“IO SONO LA SPOSA DELLA FAMIGLIA e passerò in ogni casa DOVE SI RECITA IL SANTO ROSARIO, porterò la benedizione di mio Figlio e tale benedizione non può che portare frutto”.

“Cari figli, SONO LA SPOSA DELLA FAMIGLIA, voglio distribuire le mie grazie nelle vostre famiglie, soprattutto nelle famiglie divise dallo spirito di divisione. Voglio salvare l’unità delle famiglie, dovete però PREGARE E RECITARE OGNI GIORNO IL SANTO ROSARIO”

“ RECITATE IL SANTO ROSARIO E INSEGNATELO AI BAMBINI. Lì dove sarà recitato seguiranno tante grazie”.



Adesso non mi resta che dire a me e a voi:



“Riflettiamo seriamente sulle parole di Maria Santissima, MADRE DI TUTTI, MADRE E SPOSA DELLA FAMIGLIA. Ciascuno di noi ubbidisca alla voce interiore dello Spirito Santo che ci suggerisce il modo pratico con cui dobbiamo contribuire ALLA SANTIFICAZIONE DELLA FAMIGLIA”



Sac. Salvatore Paparo.

MATRIMONIO

MATRIMONIO


PREDICA



Carissimi Nadia e Sergio,

dinanzi a Dio e alla Comunità Cristiana state per formare una nuova famiglia.

Per capire la famiglia dobbiamo partire da Dio. E precisamente dalla definizione che l’Apostolo San Giovanni dà di Lui. “ DIO E’ AMORE “. In quanto Amore Dio non è un solitario, ma una FAMIGLIA FELICISSIMA COMPOSTA DA TRE PERSONE: DAL PADRE, DAL FIGLIO E DALLO SPIRITO SANTO.

Le quattro caratteristiche dell’amore: DONO, RICAMBIO DEL DONO, UNIONE, FELICITA’, SI REALIZZANO IN SOMMO GRADO NELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO:

D O N O : il Padre dona tutta la sua vita al Figlio e lo genera;

R I C A M B I O D E L D O N O : il Figlio si ridona al Padre cosicchè Gesù, il Figlio UNIGENITO di Dio fattosi UOMO, potè affermare: “ PADRE, TUTTO CIO’ CHE E’ TUO E’ MIO, TUTTO CIO’ CHE E’ MIO E’ TUO “.

U N I O N E : LO Spirito Santo che E’ LAMORE PERSONIFICATO unisce IN SE’ il Padre (DONO) al Figlio (RICAMBIO DEL DONO) e il Figlio al Padre, per cui abbiamo UN SOLO DIO IN TRE PERSONE.

F E L I C I T A ‘ : noi siamo felici quando possediamo un BENE, siamo più felici quando possediamo PIU’ BENI. Per esempio siamo felici se abbiamo gli occhi sani; siamo più felici se oltre ad avere gli occhi sani, abbiamo anche un udito sano. Ebbene, poiché le TRE PERSONE DIVINE POSSEGGONO TUTTI I BENI IN SOMMO GRADO, ESSE SONO FELICISSIME, SONO LA FELICITA’.


La famiglia Trinitaria di Dio non aveva bisogno di nessuno per essere felice; ma poiché E’ AMORE E L’AMORE SI COMUNICA, per comunicare la sua felicità ad altri, DECISE DI CREARE L’UOMO E LO CREO’ FAMIGLIA A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA.


Vediamo come la famiglia umana è immagine della Famiglia Trinitaria di Dio.

LA PRIMA PERSONA DELLA FAMIGLIA DIVINA E’ INSIEME SPOSO E SPOSA, PADRE E MADRE. Nella famiglia umana dona le sue qualità di SPOSO E DI PADRE ALL’UOMO; dona le sue qualità DI SPOSA E DI MADRE ALLA DONNA.

LA SECONDA PERSONA DELLA FAMIGLIA DIVINA E’ INSIEME FIGLIO E FIGLIA. Nella famiglia umana, pertanto, la sua immagine non è solo IL FIGLIO MA IL FIGLIO E LA FIGLIA INSIEME.

LA TERZA PERSONA DELLA FAMIGLIA DIVINA, LO SPIRITO SANTO, E’ L’AMORE CHE UNISCE LE TRE PERSONE DIVINE E LE RENDE FELICI. Nella famiglia umana l’immagine dello Spirito Santo E’ L’AMORE CHE UNISCE I SUOI VARI MEMBRI CHE LA COMPONGONO. Da ciò comprendiamo che una famiglia umana in cui GLI SPOSI SI VOGLIONO BENE; I GENITORI VOGLIONO BENE AI FIGLI E ALLE FIGLIE, I FIGLI E LE FIGLIE VOGLIONO BENE AI GENITORI, I FRATELLI E LE SORELLE SI VOGLIONO BENE TRA DI LORO, E’ U N A

F A M I G L I A U N I T A E F E L I C E; mentre una famiglia i cui membri che la compongono non si vogliono bene, E’ U N A F A M I G L I A

D I V I S A E I N F E L I C E.


Adesso domandiamoci: QUANDO UN UOMO E UNA DONNA DIVENTANO SPOSI? Un uomo e una donna diventano sposi nel momento in cui si donano reciprocamente CON UN AMORE TOTALE, ESCLUSIVO, DEFINITIVO.

CON UN AMORE TOTALE: io mi dono TUTTO, TUTTA a te.

CON UN AMORE ESCLUSIVO: io mi dono SOLO a te.

CON UN AMORE DEFINITIVO: io mi dono a te PER SEMPRE.


Carissimi Nadia e Sergio, è quanto state per fare voi dinanzi a Dio e alla Comunità Cristiana. Tutti i presenti vi siamo molto vicini; partecipiamo vivamente alla vostra gioia e vi auguriamo che voi e i vostri figli siate sempre

UNA FAMIGLIA DOVE REGNA SOVRANO L’AMORE, FONTE DI UNIONE E DI FELICITA’.


Sac. Salvatore Paparo



Il matrimonio è stato celebrato a Ozegna (TO)

nel Santuario dedicato a Maria Santissima ASSUNTA

IN CIELO, il 12 settembre 2009, FESTA DEL

SANTISSIMO NOME DI MARIA.

CINTANO 16 AGOSTO 2009

Cintano 16 agosto 2009
Festa di SAN ROCCO compatrono.


PREDICA


Innanzi tutto richiamiamoci alla mente i pochi dati storici sicuri sulla vita di San Rocco. San Rocco nacque a Mompellier nel secolo quattordicesimo. Era figlio del governatore della città. Rimase orfano di padre e di madre all’età di vent’anni. Si liberò delle sue ricchezze e andò in pelligranaggio a Roma. Mentre era in italia scoppiò una peste e San Rocco si fece servitore degli appestati. Egli stesso contrasse la peste. Guarito miracolosamente, tornò in patria dove morì ancora giovane.


Se vogliamo riassumere in due frasi la santità del nostro compatrono, possiamo esprimerci così: San Rocco AMO’ DIO sopra ogni cosa e scelse il compimento della volontà del Padre Celeste come suo cibo quotidiano; AMO’ IL PROSSIMO come se stesso spendendo per esso tutta la sua vita, E DANDO AI POVERI IL RICAVATO DELLA VENDITA DELLE SUE IMMENSE RICCHEZZE PERCHE’ I POVERI FOSSERO MENO POVERI.


E’ l’amore, pertanto, che dobbiamo imparare da San Rocco. Per fare ciò lasciamoci guidare DALL’INNO DELL’AMORE composto dal grande cuore di San Paolo Apostolo. L’Apostolo inizia col dirci l’importanza dell’amore: “Se parlo le lingue degli uomini e anche quelle degli Angeli, MA NON HOAMORE, SONO UNO STRUMENTO CHE SUONA A VUOTO. Se ho il dono di essere profeta e di conoscere tutti i misteri, se possiedo tutta la scienza ed anche una fede da smuovere i monti, MA NON HO AMORE, IO NON SONO NIENTE”. Dunque l’amore è così importante che se non lo possediamo, siamo NIENTE ANCHE SE POSSEDIAMO TUTTI GLI ALTRI BENI.


Quali sono le caratteristiche dell’amore? Ascoltiamo ancora San Paolo:

“Chi ama è paziente e generoso. Chi ama non è invidioso, non si vanta, non si gonfia di orgoglio. Chi ama è rispettoso, non cerca il proprio interesse, non cede alla collera, dimentica i torti. Chi ama non gode dell’ingiustizia, la verità è la sua gioia. Chi ama tutto scusa, di tutti ha fiducia, tutto sopporta, non perde mai la speranza”.


Dovremmo commentare tutte le frasi prese singolarmente. E’ chiaro, però, che in questo momento non possiamo farlo. Accontentiamnoci di sottolinearne qualcuna.

Innanzi tutto: “CHI AMA NON SI VANTA”. Noi tendiamo a vantarci perché siamo superbi e ci crediamo superiori agli altri; mentre dovremmo essere umili e riconoscere la nostra pochezza. Certo dobbiamo riconoscere anche le qualità che abbiamo, però non per vantarci, ma per magnificare Dio, datore di ogni bene:

“O uomo, afferma San Paolo, che cosa hai che non hai ricevuto? E se l’hai ricevuto, perchè te ne vanti come se non l’avessi ricevuto?”.

In secondo luogo: “CHI AMA DIMENTICA I TORTI”. Quando noi riceviamo un torto, tendiamo a disprezzare l’offensore, e spesso siamo spinti alla vendetta: “Occhio per occhio, dente per dente”. Invece dobbiamo perdonare di cuore. Chi non prerdona il fratello, non riceve il perdono di Dio. E’ Gesù che ce lo dice: “Se voi perdonate i peccati degli altri, anche il Padre vostro che è nei Cieli perdonerà i vostri peccati; ma se voi non perdonate agli altri, neanche il Padre vostro che è nei Cieli, perdonerà a voi i vostri peccati”.

Infine: “CHI AMA SCUSA TUTTO”. Chi ama, non giudica male gli altri. Chi non ama CONDANNA GLI ALTRI; A SUA VOLTA, PERO’, SARA’ CONDANNATO DA DIO. Chi ama, lascia al Signore il giudizio sugli altri. E’ SOLO IL SIGNORE IL GIUDICE. E PUO’ ESSERLO SOLO LUI. INFATTI, SOLO LUI PUO’ GIUDICARE RETTAMENTE, PERCHE’ SOLO LUI SCRUTA I CUORI, MENTRE NOI VEDIAMO SOLO LE APPARENZE.

Concludiamo facendo nostra la massima di Gesù: “NON FARE AGLI ALTRI QUELLO CHE NON VUOI CHE GLI ALTRI FACCIANO A TE; FAI AGLI ALTRI QUELLO CHE VUOI CHE GLI ALTRI FACCIANO A TE”.


Sac. Salvatore Paparo