URGENTE COMUNICAZIONE AI LETTORI
DEL SITO DELL’OPERA CENACOLO FAMILIARE
www.geocities.com/operacefa
Leggo nel quotidiano “LA STAMPA” di Torino:
“Morire a 15 anni, uccisi dal progresso: è la sorte di GEOCITIES, che chiuderà il 26 ottobre segnando per Internet il tramonto di un’era. Le voci si rincorrevano, ma solo lo scorso giugno è arrivata una prima mail ufficiale che comunicava la fine del servizio, e tre giorni fa un’altra comunicazione: “IL SUO SITO NON APPARIRA’ PIU’ SU INTERNET E NON SARA’ PIU’ POSSIBILE ACCEDERE AI FILE”.
Il nuovo sito dell’Opera Cenacolo Familiare è:
http://operacefa.blogspot.com/
Fraterni saluti
Sac. Salvatore Paparo
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http:chiesaincammino.org/editoriali/CdB DIO TI PERDONI. Htm 31.05.2008.
La data 31.05.2008 è quella di ieri, festa della Visitazione di Maria Santissima a Santa Elisabetta. Come sai, io interpreto il fatto della VISITAZIONE COME ESERCIZIO DEL MINISTERO SACERDOTALE DI MARIA SANTISSIMA.
MI SAI DARE UN’INTERPRETAZIONE DELL’ACCADUTO?
Con affetto e stima.
Don Salvatore.
Risposta di Ornella
Caro don Salvatore, non so che dirti. A me queste cose non sono mai accadute. Quindi non posso darti alcuna spiegazione “razionale”. Io posso fornirti solo la cronologia della cosa: ho preso dal blog di don Franco Barbero quel dialogo tra lui e un giovane prete in ministero che portava appunto il titolo DIO TI PERDONI ( maiuscolo come lo hai trovato tu). Lo ho inviato a qualche amico a mia firma e Umberto Lenzi, che cura il sito di Chiesa in cammino alle coordinate: http://www.chiesaincammino.org/. Le parole riportate a mio nome sono esattamente quelle che ho usato prima di incollare di seguito il testo di don Franco. Ora non ricordo a quale data Umberto abbia inserito in sito di Chiesa in Cammino. Io certo lo ho mandato parecchio prima del 31 maggio, esattamente il 22 aprile, tanto che nel blog di don Barbero quella corrispondenza non compare più. Mi sembra che tu sia capace di “leggere” quello che io non so leggere, anche perché obietivamente non puoi chiedere al vento perché soffi e pensare che ti risponda, solo cogliere quello che ti dice il fatto che si alzi. Credo che dovrai rifletterci tu, dopo aver scartata ogni ipotesi razionale che ti possa venire alla mente. Se non te ne verranno, ricorda che ogni strumento è inconsapevole, la consapevolezza la ha la mano che la muove. In questo caso io non ho avuto nessuna parte, se non l’avere inviata una mail che tu ti sei trovata davanti in una strana veste. La testimonianza che posso darti io è la seguente: io sono iscritta da anni alla comunità di base de I VIOTTOLI di don Franco Barbero, conosco bene il sito di Chiesa in Cammino che ho visto praticamente nascere, e l’espressione “essere chiesa in cammino” è tra quelle che prediligo tanto che quando Umberto, che era in visita qui da noi,, mi ha fatto vedere il sito in anteprrima, sono stata molto contenta della scelta del nome. Altro non so dirti se non che se avessi potuto avere figli, la mia si sarebbe chiamata Elisabetta.
Mi spiace di non poterti essere più utile, ma forse non è a me che devi chiedere, dopo aver esclusa ogni altra ipotesi possibile.
Un affettuoso abbraccio.
Ornella.
Caro don Salvatore,
ti mando l’originale della mail che ho inviata con la data esatta del 22 aprile u.s. e che trattava dell’argomento che tu hai trovato dattiloscritto. C’è la data d’invio, il testo intero del mio commento iniziale, e di seguito tutto il carteggio. Spero che ti sia utile.
Un affettuoso saluto.
Ornella.
Testo della mia mail:
Sent: Tuesday, April 22.2008.9:48 AM
Subject: Dio ti perdoni … dialogo epistolare tra don Franco e don Stefano.
Pubblico dal blog di don Franco Barbero questo gustoso dialogo tra don Franco e un giovane prete , don Stefano. Vi si misura non solo la distanza ma il pre-giudizio nei coinfronti di chi pensa/fa diversamente. E poi, penso a don Stefano, com’è possibile pensare che uno/a sia gettato nel caos per opera di un prete a meno di non accettare che la parola di Dio venga comunque e sempre “mediata” ( e non offerta e discussa) da una persona terza? Eppure siamo ancora a questi livelli: l’essere di Paolo o di Apollo. Riguardo all’essere di Cristo, pare sia troppo complicato per troppi laici/laiche. Purtroppo… il clericalismo consiste anche nello scaricare le proprie responsabilità sulle spalle di un “don Franco”, e non assumersi le proprie.
Ornella.
Testo del blog di don Franco Barbero
Mercoledi 16 aprile 2008
DIO TI PERDONI…
Ricevo, pubblico e rispondo
Caro Franco,
Cintano 16 ottobre 2009
Festa di Santa Margherita Maria Alacoque
Carissima Ornella,
non ti nascondo che stamani riprendo a scrivere questa lettera-dialogo con te con un po’ di commozone: ieri notte mentre scrivevo questa lettera sono stato preso da una crisi di sonno ed ho deciso: “Vado a dormire”. Appena ho scritto “Caro Franco” per finire, una mano invisibile, certamente la mano di Santa Teresa di Gesù, MIA PARTICOLARE PROTETTRICE, IN UN ISTANTE HA SCRITTO NEL COMPUTER TUTTO IL CARTEGGIO TRA DON FRANCO E DON STEFANO. E sono andato a dormire. Stamattina, dopo alzato, entrato nel mio studio, sul tavolo del computer e della stampante, ho trovato stampato con la mia stampante e puntato, TUTTO QUANTO SANTA TERESA AVEVA SCRITTO IN UN ISTANTE IERI NOTTE. Quando riprendo a scrivere la lettera trovo un’altra grande sorpresa: NEL COMPUTER E’ SCOMPARSO QUANTO AVEVA SCRITTO LA SANTA. Mi trovo dinanzi “Caro Franco” e poi tutto bianco, vuoto. Una delusione, ma ho deciso: “TRASCRIVERO’ IO QUANTO E’ STATO DISTRUTTO NEL COMPUTER MA SANTA TERESA HA SALVATO CON I FOGLI CHE MI HA FATTO TROVARE ACCANTO ALLA MIA STAPANTE. Mi costa, ma sento che è necessario farlo.
Caro Franco,
che peccato che la tua vita sia così sprecata. Ma non hai paura del giudizio di Dio? Mi auguro che l’ignoranza ti accechi affinchè tu possa salvarti. Quanto male stai facendo alla Chiesa ma soprattutto al Regno di Dio…
Tu non sai le persone che stai danneggiando e confondendo. Sai cosa dice Gesù alle persone che scandalizzano i più piccoli? Ah, perdonami sei un teologo-biblista quindi avrai inventato anche una tua bibbia con note curate personalmente da te.
La sensazione che provochi in me è paura, tanta paura… La paura di quanto potrei arrivare a fare anch’io se smettessi di confessarmi, pregare, celebrare la S. Messa, l’amore alla Madonna… la direzione spirituale.
Franco, Dio ti perdoni.
Stefano Volta, sacerdote di Cristo e servo della Chiesa Cattolica.
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Caro don Stefano,
ti ringrazio molto per l’attenzione che mi hai dedicato.
Non preoccuparti, però, per la mia salvezza. E’ interamente nelle mani di Dio, quindi in buone mani. Capisco però la tua paura. Non sarà il frutto di quella educazione seminariale che molti preti non riescono a scuotersi di dosso?
Hai letto gli studi di Drewemann sulle paure e sulle angosce dei preti?
Probabilmente tu pensi ancora al modello del prete tridentino tutto papa, chiesa, rosario, direzione spirituale, “servo della Chiesa Cattolica”. Lungi da me l’idea di sentenziare sulla tua vita. Io non condivido il tuo modo di essere prete,ma non lo giudico. Forse fuori da questo modello, tu non sapresti vivere il ministero.
Quanto a me, se dovessi pensarmi “servo della Chiesa Cattolica”, mi sentirei in confritto con la fede nel Dio biblico. E’ proprio la compagnia dei deboli della storia e l’assidua e rigorosa frequentazione biblica ad avermi liberato dalla schiavitù ecclesiastica per vivere gioiosamente la chiesa come popolo di Dio in cammino di conversione continua.
Sei poi siucuro che la mia vita sia così sprecata? Forse noi preti dobbiamo liberarci un po’ dalla mania di sputare sentenze sulla vita altrui e lasciare a Dio ciò che a Lui solo appartiene.
Però, dopo tutto, ti ringrazio ancora per il fatto che invochi su di me il perdono di Dio. In altri tempi si scriveva: “Comburantur corpora ut serventur animae” e così… “al rogo”. Solo noi perduti o forse anche tu hai bisogno di perdono?
Caro don Stefano, fammi sapere dove vivi e dove eserciti il tuo ministero. Sarei disponibile, in uno dei miei tanti viaggi, a far tappa nella tua canonica, a celebrare l’eucarestia il mattino seguente con te.
Mi faresti un regalo se volessi venire tu a Pinerolo e potresti essere mio ospite per conoscerci meglio., Non credo, vista la tua fermezza nell’ortodossia, che suberesti un contagio ereticale.
Grazie del tuo ricordo nella preghiera che ricambio volentieri.
Ti abbraccio con affetto con l’augurio di ogni bene.
Don Franco
Martedi 22 aprile 2008
DIO TI PERDONI… il dialogo continua.
Il dialogo con don Votta in un precedente POST è così proseguito.
(16 aprile)- Franco, sei un fenomeno! Certo avrai capito che la firma posta alla fine della mi mail che ti ho scritto così aulica era ironica… se non l’hai capito pazienza!
Certo che mi fai paura ma non quella di cui tu mi scrivi ma la paura di allontanarmi dal Signore in maniera ortodossa e gettare nella confusione le persone. Intanto desidero chiederti scusa del tono arrogante con cui ti ho scritto ma ero arrabiato perché sto aiutando una persona ad uscire dal caos in cui tu l’hai gettata (un uomo tutto d’un pezzo e non uno squilibrato intendiamoci).
E poi dai, Franco, come puoi tirarmi fuori cavolate come queste. Tu vuoi modificare la storia di 2 mila anni? Cambiare la teologia su cui la Chiesa si sostiene nel suo cammino e che la riconosce santa e peccatrice? Beh, complimenti, mi sembri un giovanotto un po’ troppo pieno di sé e delle sue idee… l’entusiamo non ti mancherà certamente, complimenti ma sei troppo luterano. Vedi il casino che ha combinato Lutero? E poi? Forse le cose si appianeranno dopo la tua morte ( e bada bene ti auguro di campare cent’anni).
Io sono un povero pretino che tenta di farsi santo e di santificare gli altri col messaggio di Cristo… ma sai, caro Franco, sono felice e realizzato. Non mi sento castrato dentro chissà quali regole (come forse pensi tu) e sono goduto di appartenere a questa Chiesa che tu hai rigettato (spiegami poi perché).
E’ bello vedere la gente che esce dalla chiesa felice perché ha sentito il calore di Gesù attraverso una poverissima persona come me, oppure vedere i giovani che si innamorano poco a poco alla Chiesa anche gerarchica.
So bene che sei assai più istruito di me e più preparato quindi non potrei mai dialogare con te ( te l’ho scritto sono un povero pretino di campagna) però sarei contento se cominciassi seriamente a metterti in discussione come del resto faccio anch’io tutti i giorni.
Sono viceparroco ad Orbassano con don Marco che ti conosce e ti definisce una persona molto educata) se vuoi passa pure ( ma avvisami perchè ho molti impegni… mai quanti te certo) ma per celebrare insieme l’eucarestia, no fratello caro sai che non si può.
Mentre ti rinnovo le mie scuse per come ti ho trattato certamente pregherò per te. Ciao!
Don Stefano Votta, povero prete di campagna.
Caro don Stefano.
Intanto apprezzo il fatto che mi hai risposto chiarendo ulteriormente le tue idee e la tua impostazione pastorale. La tua lettera è un gioiello di candore e di disinvoltura.
Quando entri sul terreno teologico diventi, a mio avviso, alquanto approssimativo, dommatico e persino spassoso. Sei talmente cattolico “doc” che non corri nessun rischio di uscire dall’ortodossia. Anche la figura del “povero prete di campagna” è un abito che conferisce una comparsa di religiosa umiltà.
Insomma hai tutti gli abiti confezionati su misura dalla benemerita e ortodossa sartoria cattolica. E sotto gli abiti pulsa un cuore limpido, sincero, obbediente, gioviale. Ne sono convinto: hai davvero un sacco di caratteristiche positive.
Mi piacerebbe tanto sapere chi è quella persona che io avrei buttata nel caos, ma è probabile che ti chieda troppo. Se cerca ordine, retta dottrina e sicurezza ha trovato in te l’uomo giusto, ha bussato alla porta giusta.. Tra le “cavolate” di cui mi accusi (sei sempre molto dialogico, diretto e garbato rispetto al pensiero altrui!), ci sarebbe il fatto che io voglio “modificare la storia di duemila anni” e “ cambiare la teologia su cui la Chiesa si sostiene…”. Esilarante e creativo, caro don Stefano…!
Credo che tu conosca molto bene (perché sei giovane e fresco di studi) che da Tertulliano, Origene, Ario… fino a Gounelle… di teologie ne abbiamo davvero parecchie, per nostra fortuna e grazia di Dio. Ma la chiesa non è sostenuta da una o da mille teologie, ma dalla Parola di Dio.
Sono troppo Luetrano? Credo di essere assai più “riformato” anche per il dialogo con i Valdo-metodisti. E Lutero avrebbe “combinato un casino?”. Che strana idea hai della Riforma Protestante e che singolare concezione hai dell’ecumenismo…
Definire Lutero un casinista non è un elogio della tua intelligenza, denota una lettura storica piuttosto ideologica e non fa onore ai tuoi studi sul protestantesimo. E’ questo l’ecumenismo che pratichi nella tua parrocchia?
E chi ti ha “rivelato” che io rigetto questa chiesa? Non mi sono mai sentito parte e ministro della chiesa di Gesù come oggi. Solo che non mi sono mai innamorato della chiesa gerarchica.
Per carità, don Stefano,… Ognuno è libero di scegliere come, quando e di chi innamorarsi. Io ho preferito innamorarmi del profeta Gesù di Nazaret e lo amo ogni giorno di più. Per me il nazareno è la via che mi guida verso Dio, nella ricerca del suo Regno. Anche nel blog cerco di esprimere questo amore.
Gesù, nè tu né io siamo sufficientemente coinvolti nel cammino di conversione, ma è proprio “roba da preti” il continuo girare la frittata quando siamo sollecitati ad un dialogo umile, ma serio, rigoroso, documentato, fatto di confronti e studi e non di pensieri che sono premasticati vaticani.
Nella tua lettera ci sono poi degli enigmi che mi sembrano del tutto impenetrabili. Vuoi un esempio? Non ho capito cosa intendi quando mi scrivi: “Forse le cose si appianeranno dopo la tua morte”. Sarà l’argomento della nostra terza lettera o di un nostro dialogo di una sera d’estate? In ogni caso leggere una tua lettera è sempre un piacere, un vero piacere.
Nel salutarti ti auguro una vita e un ministero ricco di gioia perché, invece, conosco parecchi bravissimi preti che purtroppo sono poco sereni.
Salutami anche il tuo confratello don Marco, di cui in questo momento non rintraccio il volto. Che Dio ci accompagni sempre con il Suo Amore e il Suo perdono.
Mi aspetto una terza lettera. Poi, caro don Stefano, pubblicheremo la nostra corrisponenza tra … l’eretico e l’ortodosso… Però, don Stefano, prima di chiudere questo amichevole dialogo epistolare, vorrei tanto darti un consiglio: non “tentare di farti santo o di santificare gli altri”. Dio non ne ha bisogogno.
Accontentiamoci di essere degli uomini onesti che hanno fiducia in Dio. Mi fanno paura i “santi”. Specialmente quelli “santo subito”. Ce ne sono già troppi e la fabbrica ne sforna continuamente.
Ti abbraccio. Prega per me.
Don Franco
RISPOSTA DI DON SALVATORE
Carissima sorella e amica ORNELLA,
quanto mi hai inviato adesso domenica 1 giugno 2008 corrisponde esattamente a quanto ho ricevuto in modo veramnete singolare stamattina. Io sono pienamente in consonanza con don Franco Barbero e dissento radicalmente con don Stefano. Debbo dirti che ho seguito abbastanza le vicende di don Franco. In via ordinaria condivido il suo pensiero. Tutto l’accaduto mi sospinge ad accostarmi maggiormente ai suoi scritti. Lo farò. Penso che così comprenderò IL MOTIVO DEL MESSAGGIO CHE STAMANI IL SIGNORE E MARIA SANTISSIMA MI HANNO MISTERIOSAMENTE INVIATO FACENDOMI PERVENIRE I QUATTRO FOGLI DATTILOSCRITTI CON IL TITOLO “ D I O T I
P E R D O N I “ Leggerò gli scritti di don Franco. Rifletterò, pregherò e poi riprenderemo il nostro fraterno dialogo PERCHE’ GESU’ SIA RICONOSCIUTO COMEL’UNICO SALVATORE DEL MONDO.
Un forte abbraccio fraterno
Don Salvatore “.
CARI LETTORI DEL SITO DELL’OPERA CENACOLO FAMILIARE
Desidero concludere questa mia lettera comunicandovi il giorno e il modo con cui Santa Teresa è divenuta ufficialmente LA MIA PARTiCOLARE PROTETTRICE.
Il 15 ottobre 2008, festa di Santa Teresa, mi trovavo al computer, in internet.
Improvvisamente nel video COMPARVE UN FOGLIO SCRITTO: ERA UN MESSAGGIO DELLA SANTA, MESSAGGIO CHE E’ DIVENTATO ANCHE UN MIO PROGRAMMA DI VITA. Con gioia ho stampato il foglio. Appena stampato, però, IL FOGLIO E’ SCOMPARSO DAL MIO COMPUTER.
Ecco il messagio:
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Cintano 17 ottobre 2009
Festa di Sant’Ignazio di Antiochia
ANCORA AGLI AMATI LETTORI DEL SITO
OPERA CENACOLO FAMILIARE
Nella mia lettera di ieri, 16 ottobre, riportandovi il mio dialogo con Ornella vi ho anche riferito l’intervento di Santa Teresa di Gesù, mia particolare protettrice, a favore di don Franco Barbero.
Oggi vi riferisco un altro intervento di Santa Teresa ancora a favore di don Franco Barbero, avvenuto sempre il 15 ottobre u.s. festa della Santa.
La mattina, dopo alzato, entrando nel mio studio, ho notato sul tavolo un plico pinzato di quattro fogli. Era un dono di Santa Teresa: i fogli li aveva stampati Lei con la mia stampante.
Ecco il testo:
Associazione Viottoli – Comunità cristiana di base di Pinerolo
CHI SIAMO
Comunità cristiane di base
La storia della nostra comunità cristiana di base va collocata al suo nascere
(dicembre 1973) dentro il vasto movimento del dissenso cattolico. Tale movimento prese avvio negli anni immediatamente successivi al Concilio Vaticano II che si concluse nel 1965. La chiesa cattolica fu “scossa” da un forte “vento di Dio”. Sembrò che il popolo di Dio stesse “buttando a mare” l’impostazione gerarchica e la struttura autoritaria.
La celebrazione della liturgia nelle lingue del popolo, il riconoscimento della permanente vitalità dell’ebraismo, la spinta ecumenica e l’apertura ai grandi problemi dell’umanità determinarono un risveglio evangelico profondo. Molti “profeti” più o meno noti avevano lavorato per questa fioritura, spesso nel sospetto generale. Sembrò addirittura che la Parola di Dio diventasse nella chiesa davvero sovrana, tanto da spodestare dal trono la gerarchia.
In realtà già nei documenti conciliari, in un infelice ed infausto compromesso delle formule, coesistevano il volto autoritario e il volto evangelico della chiesa. Lo “spirito” del Concilio fu in larga misura compromesso, annacquato ed imprigionato già negli stessi documenti conciliari. Paolo VI prima, e Giovanni Paolo II, poi, hanno progressivamente dato man forte e rimesso al centro della chiesa la “sacra gerarchia”. Ciò è avvenuto anche perchè la nuova stagione politica ha segnato un riflusso dei grandi movimenti politici degli anni ’60 e ’70.
Chiesa di base
Anche la nostra comunità è nata e cresciuta dentro queste vicende, come parte attiva di chiesa di base. Mentre fiorivano in America Latina e anche in Europa le teologie “politiche” e le teologie della liberazione, il movimento delle comunità cristiane di base in Italia è stato parte attiva nell’elaborazione di una prassi ecclesiale, di una teologia e di una spiritualità rispondenti ai germi più fecondi riscoperti negli anni del Concilio.
Ma la chiesa di base andò molto oltre le istanze presenti nel Concilio. Il riferimento fu individuato sia nella Sacra Scrittura (con particolare riferimento ai Vangeli e all’esperienze delle comunità cristiane dei primi secoli) sia “nel mondo degli ultimi”. La Parola di Dio, le sofferenze, le lotte, le speranze degli ultimi della terra sono il “luogo storico” e teologico su cui si costruiscono le comunità. Negli anni anche noi, insieme a molte altre realtà, abbiamo cercato di restare fedeli a quest’orizzonte e a queste pratiche di liberazione nel pieno rispetto delle “diversità” e delle particolarità di ogni esperienza.
Il contesto ecclesiale
Il contesto locale in cui ci troviamo registra la singolare presenza della chiesa evangelica valdese con cui la comunità ha sempre realizzato un dialogo schietto e fecondo, dando vita anche a numerosi momenti di studio e di dibattito aperti alla città.. Del resto la dimensione ecumenica è costitutiva della comunità, anche perché attualmente ne fanno parte anche alcuni fratelli e sorelle valdesi.
Per ciò che riguarda il contesto diocesano cattolico con il quale la comunità ha sempre cercato un dialogo a tutto campo, si tratta di una chiesa locale molto unita e concorde, teologicamente molto compatta e conservatrice, in cui vige una totale convergenza e comunione tra presbiteri, diaconi, religiosi/e, comunità parrocchiali e vescovo senza dissensi sul piano teologico. Significative sono tuttavia alcune iniziative diocesane specialmente sul terreno dell’ecumenismo ufficiale e dell’impegno sociale.
Prendiamo atto, specialmente in questi ultimi anni che, mentre il dialogo si allarga alla base con molti laici, esso diventa più difficile con le istanze isitituzionali. Il vescovo non sembra disponibile ad accogliere le numerose proposte di dialogo: egli privilegia l’ecumenismo, spesso per lo più formale, con le altre chiese cristiane che a Pinerolo rappresenta un’acquisizione consolidata e “tranquilla”.
La nostra comunità
La comunità cristiana di base di Pinerolo ha partecipato in questi anni alla lotta contro il concordato, sostiene limpegno di gay, lesbiche, transgender per vivere con serenità rispetto e libertà nella società e nelle chiese; in essa si riconosce il diritto alle seconde nozze di divorziati e separati, si promuove il ministero delle donne nella chiesa e l’elaborazione delle teologie femministe; la costruzione di una convivenza non violenta fondata sul pluralismo delle differenze; la ricerca comune per elaborare un’efficace e moderna cultura della laicità, combattendo contro ogni forma di discrimanzione politica, economino-sociale, culturale, etnica, religiosa, di genere, di orientamento sessuale. La sede della comunità si trova in corso Torino 288 a Pinerolo.
E’ centrale nella vita della comunità la celebrazione settimanale dell’eucarestia che si svolge in sede ogni domenica alle ore 10. La predicazione viene svolta a turno dai vari gruppi biblici e il testo della preghiera eucaristica viene preparato in comunità. Ogni settimana tre gruppi biblici danno la possibilità ai fratelli e alle sorelle, e a chiunque lo voglia, d’incontrasi per leggere la Bibbia. A queste attività la comunità dà grande importanza e continuità anche nei mesi estivi.
Si ritrova, due volte al mese la domenica pomeriggio, il gruppo di catechesi bimbi e bimbe “Arcobaleno dei pensieri”. La domenica mattina, inoltre, parallelamente alla celebrazione eucaristica, si svolge un servizio di animazione e catechesi dei/delle più piccoli/e.
Nella comunità trovano accoglienza ed elaborazione le pratiche e le ricerche delle teologie femministe. Anche a questo proposito si riunisce mensilmente, il giovedi sera, il gruppo donne. L’incontro con il femminismo e con le teologie femministe ha stimolato, oltre quindici anni fa, la nascita di un gruppo uomini che, attraverso l’autocoscienza e la presa di parola pubblica, si propone di sottrarre consenso anche maschile alla cultura patriarcale. Il gruppo “uomini in cammino”, nato all’interno della comunità, conduce ora vita autonoma dalla stessa.
Dal 2001 si ritrova ogni quindici giorni il Gruppo Ricerca: un incontro aperto per dare corpo al desiderio di fare ricerca, teologica e biblica, in gruppo; un confronto tra i partecipanti, con i libri e con chi è in “ricerca” e accetta “il dialogo”.
Fa riferimento alla comunità anche il gruppo “La scala di Giacobbe” momento d’incontro, di studio e di confronto gay e lesbico.
Nel novembre 2003 nasce il gruppo di “Elaborazione del lutto” composto da genitori ( non solo della comunità) che hanno perso un figlio, una figlia. E’ un gruppo di sostegno che si ritrova ogni due settimane, nell’intento di condividere il cordoglio, il dolore ( così grande da non poter essere spesso portato da soli) della perdita di un figlio/a, per affrontare insieme la cosidetta “elaborazione del lutto”, passaggio obbligato per poter continuare a vivere o meglio, per costruire una nuova vita.
Celebriamo nell’anno alcune feste che rivestono una particolare importanza nel nostro cammino di fede: festa di convivenza, di matrimoni, presentazione alla cdb di un nuovo bimbo o bimba (i genitori si impegnano a testimoniare la fede ai loro figli/e senza però obbligatoriamente battezzarli), consegna del Vangelo, celebrazione del perdono… Nel corso degli anni la celebrazione comunitaria del perdono ha sostituito la confessione individuale.
Presso la comunità si svolge in modo costante l’attività di ascolto delle persone che si rivolgono in situazioni di disagio o di ricerca personale.
Per quanto riguarda l’aspetto economico, in tutte le sue attività la comunità si regge esclusivamente sull’autofinanziamento, cioè sul libero contributo dei/delle partecipanti. Questo ci è sembrato negli anni una scelta di libertà e di coerenza: una scelta impegnativa ma possibile.
Grazie all’autofinanziamento è stato possibile far fronte alle spese di gestione della sede (affitto, luce, gas,acqua, telefono), di stampa e diffusione del materiale liturgico e informativo (fino alla nascita dell’associazione Viottoli); è stato anche possibile dare un contributo mensile a Franco Barbero per il suo sostentamento e l’acquisto di libri di studio, pagare l’affitto del suo alloggio (1993-2004) e i contributi per la pensione.
La nostra comunità fin dalla sua nascita si è data una piccola struttura di coordinamento. E’ il Servizio di Direzione”, formato da 6-8 persone, aperto alla partecipazione di chiunque lo dsideri. Si raduna ogni mese per calendizzare e organizzare le attività comunitarie, affrontare i problemi, raccogliere le proposte, approfondire stimoli e mantenere i collegamenti con altre realtà di impegno sociale, culturale, politico ed ecclesiale.
L’Associazione Viottoli
L’Associazione Viottoli, costituita nel 1998 da un gruppo di uomini e donne della cdb, si propone:
costruire un collegamento fra comunità, gruppi e singoli interessati ad una esperienza di liberazione umasna e di ricerca di fede.
promuovere uno stile di vita fondato sui valori e sulle pratiche di equità, solidarietà, uguaglianza e gratuità tra individui, comunità e popoli, rispettoso del creato e di tutti gli esseri viventi, la costruzione di una convivenza non violenta fondata sul pluralismo delle differenze, l’affermazione e la tutela dei diritti civili delle persone.
di favorire e promuovere il confronto, il reciproco arricchimento e la ricerca comune per elaborare un’efficace e moderna cultura della laicità sempre più urgente nella società multietnica e multiculturale che si sta configurando.
di favorire la partecipazione popolare, l’impegno civile e sociale dei cittadini
di valorizzare le diversità di cultura, di religione, di esperienza, per favorire processi di integrazione sociale, di giustizia e pace nella umana convivenza delle città e dei popoli combattendo contro ogni forma di discriminazione politica, economico-sociale, culturale, etnica, religiosa, di genere, di orientamento sessuale (art. 3 dello Statuto)
Dalla primavera 2006 l’associazione fa parte della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni ed è socio fondatore del Centro di Documentazione, Ricerca e Studi sulla Cultura Laica “Piero Calamandrei”. ONLUS
Collabora inoltre alla realizzazione con altre realtà, gruppi, associazioni di progetti ed iniziative sui terreni della solidarietà internazionale ( Rete di amicizia con i//e ragazzi/e di strada del Guatemala, Consumo critico, Donne in nero, Comitato pinerolese per la pace).
Il semestrale Viottoli e il “Foglio di comunità”.
La rivista Viottoli rispechia la ricerca teologica e il cammino della nostra comunità, essa dà voce soprattutto a donne e uomini “comuni” che, dentro la quotidianità, operano e riflettono alla luce della Parola di Dio. Grande spazio è riservato alla lettura biblica, alla preghiera, allo studio senza dimenticare l’attualità e i piccoli e grandi temi di oggi. Viottoli esce due volte l’anno ed è edito dall’omonima associazione. Tutto il lavoro redazionale, di composizione ed impaginazione viene svolto in modo completamente volontario (e, quindi, gratuito) senza alcun finanziamento esterno se non i contributi che provengono da soci e dalle offerte dei nostri lettori e lettrici.
La nostra comunità documenta le sue attività con uno stampato, chiamato “Foglio di comunità: un foglio mensile di collegamento, inviato gratuitamente tramite e-mail o attraverso posta ordinaria, nel quale vengono riportati gli appuntamenti settimanali della vita comunitaria, le iniziative e gli incontri pubblici, ma anche commenti, articoli, interventi su fatti di attualità, politica, religione.
Da dieci anni l’associazione Viottoli e la comunità cristiana di base di Pinerolo hanno anche un proprio sito internet. Tra le varie rubriche seganaliamo il blog
“Appunti di Viaggio” e il commento alla lettura biblica liturgica domenicale.
Grazie a tutti questi strumenti abbiamo, in questi ultimi anni, molto intensificato
i contatti con singoli/e, gruppi, comunità, associazioni, parrocchie; questi momenti, straordinariamente fecondi, rappresntano per noi una pratica di comunione umana ed evangelica che ci aiuta a crescere nell’ascolto, nello scambio, nell’umile ricerca della volontà di Dio, sui tanti sentieri dela vita quotidiana.
A questo punto desidero comunicarvi il giorno in cui Santa Teresa di Gesù è divenuta ufficialmente la MIA PARTICOLARE PROTETTRICE. E’ stato il giorno della sua festa di l’anno scorso. Mi trovavo al computer in Internet. Improvvisamente sul display COMPARVE UN FOGLIO SCRITTO: ERA UN MESSAGGIO DELLA SANTA, MESSAGGIO CHE E’ DIVENTATO ANCHE UN MIO PROGRAMMA DI VITA. Con gioia ho stampato il foglio. Appena stampato, però, IL FOGLIO E’ SCOMPARSO DAL MIO COMPUTER.
Ecco il messaggio:
15 ottobre 2008
Festa di Santa Teresa
“ NIENTE TI TURBI.
NIENTE TI SPAVENTI.
TUTTO PASSA COME UNA TEMPESTA IN UN BICCHIERE DI ACQUA.
DIO NON CAMBIA.
LA PAZIENZA OTTIENE TUTTO “.
SANTA TERESA
Un fraterno saluto a tutti i lettori del sito dell’Opera Cenacolo Familiare.
Sac. Salvatore Paparo
Mia e-mail: s.paparo@alice.it
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Cintano 19 ottobre 2009
Ore 2 di notte: non riesco a dormire. Ad un tratto, una luce: “Va’ nello studio”.
Vado e sul tavolo della stampante trovo un altro dono di Santa Teresa di Gesù: i miei tre ultimi documenti stampati e pinzati:
Cintano 15 ottobre 2009, festa di Santa Teresa, mia Particolare Protettrice.
Cintano 17 ottobre 2009, festa di Sant’Ignazio di Antiochia.
A questo punto ho da dirvi un’altra cosa molto importante. Ieri pomeriggio, in una pagina in cui Internet parla dell’Opera Cenacolo Familiare, ho trovato quanto segue: (Vi prego di leggere la pagina seguente: raivaticano)
Come vedete, i primi tre siti che la raivaticano ha collocato nel suo sito, sono:
Movimento Impegno e Testimonianza - Madre dell’Eucarestia
Associazione Viottoli – Comunità cristiana di base
Opera Cenacolo Familiare
Certamente tale collocazione non è casuale, ma PROVVIDENZIALE: E’ UN INVITO RIVOLTO ai Pastori della Chiesa di Gesù, BUON PASTORE, ad iniziare un dialogo umile e fraterno CON IL POPOLO DI DIO perché la Chiesa di Gesù SI RIFORMI e mostri in sé il Vero Volto di Gesù che come il Volto del Padre Celeste E’ UN VOLTO DI AMORE E DI MISERICORDIA.
Solo così il mondo intero riconoscerà che GESU’ E’ L’UNICO SUO SALVATORE.
Sac. Salvatore Paparo
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Cosa c’è oltre la Chiesa cattolica (o intorno ad essa)
By Rai Vaticano | Settembre 22, 2009
Come abbiamo scritto in questo sito, insieme ad una Chiesa ufficiale con la sua struttura gerarchica e i suoi dogmi, esiste da tempi immemorabili anche un’altra “chiesa parallela”, fatta di gruppi di preghiera, di associazioni religiose che nel corso dei secoli hanno dato vita ad importanti esperienze mistiche o devozionali, anche al limite dell’ortodossia o dello scisma, ma che con il trascorrere del tempo sono state dimenticati o hanno rifluito in altri gruppi più o meno riconosciuti o addirittura scomunicati.
Oggi la situazione, se pur nelle forme è differente, nella sostanza ha mantenuto il bisogno di alcuni fedeli di avere un proprio gruppo di preghiera, riconoscersi intorno ad un veggente o una persona di cui si conosce la sua santità di vita, intorno ad un luogo eletto a santuario dove si sarebbero avute manifestazioni divine oppure a un ideale che si vuole testimoniare come ad esempio la piena realizzazione del Concilio mentre altri vorrebbero che la Chiesa dimenticasse completamente questo evento.
Anche se non riconosciuto dai Palazzi Apostolici, è pur sempre un mondo che si confessa cristiano, frequentato da persone in buona fede ed armate di tanta buona volontà di fare del bene e, salvo casi di malafede, non è raro vederli anche frequentare le parrocchie e dare un aiuto pastorale. Qui di seguito abbiamo voluto segnalare solo alcuni dei tantissimi gruppi, lasciando ai nostri lettori l’opportunità di segnalarcene altri che si riconoscono cristiani, più o meno ufficiali, ma che vivono e prosperano un po’ in tutta Italia. Ogni volta che ci segnalerete un nuovo gruppo lo comunicheremo sul nostro sito cercando, se possibile, di fare una mappatura di questo fenomeno del sacro. I movimenti che abbiamo segnalato sono stati contattati telefonicamente, ricevendo sempre una grande disponibilità e cortesia, oppure entrando nei loro siti web ricchi di informazioni e di testimonianze.
La redazione
Movimento Impegno e Testimonianza – Madre dell’Eucaristia
Via delle Benedettine, 91
00135 Roma
Tel.: 06-3387275
Fax: 06-3387254
E-mail: mov.imp.test@madredelleucaristia.it
URL: www.madredelleucaristia.it/indexit.htm
Associazione Viottoli – Comunità cristiana di base
Corso Torino, 288
10064 Pinerolo (Torino)
Tel.: 0121-322339; 0121-500820
E-mail: info@viottoli.it
URL: www.viottoli.it
Opera Cenacolo Familiare
c/o don Salvatore Paparo
Parrocchia di San Giovanni
V. Giacchetti, 12
10080 Cintano (Torino)
Tel.: 0124-699858
E-mail: salvatore.paparo2@tin.it
URL: www.geocities.com/operacefa/
Comitato per la diffusione delle opere del dottor Luigi Gaspari (C.D.O.L.G.)
Via San Felice, 91
40125 Bologna
Tel.: 051-553985
Email: info@archiviogaspari.it
URL: www.archiviogaspari.it
Movimento Concilio Vaticano II
Via Vecchia Ospedale, 2
70043 Monopoli (Bari)
Tel.: 080-747159
Fax: 080-748130
E-mail: info@mocova.it
URL: www.mocova.it
Associazione Luce di Vita
Via Olmara, 1
30037 Scorzè (Venezia)
Tel.: 041-446608
E-mail: luce@padregeneratore.it
URL: www.padregeneratore.it
La Fraternità San Pio X di Monsignor Lefebvre
Via Trilussa, 45
00041 Albano Laziale (Roma)
Tel.: 06-9306816
Fax: 06-9305848
E-mail: albano@sanpiox.it
URL: www.sanpiox.it
I sedeprivazionisti: Istituto Mater Boni Consilii
Località Carbignano, 36
10020 Verrua Savoia (Torino)
Tel.: 0161-839335
Fax: 0161-839334
E-mail: info@sodalitium.it
URL: www.sodalitium.it
I sedevacantisti: l’Associazione Santa Maria “Salus Populi Romani”
Via Luigi Chiala, 8
10080 Feletto (Torino)
E-mail: info@osservatorecattolico.com
URL: www.osservatorecattolico.com
La Chiesa Vetero-Cattolica Italiana,Missione Cristiana Cattolica
Via Carlo Alberto, 39
00185 Roma
Tel. e fax: 06-4457497
E-mail: info@chiesaveterocattolica.it
URL: www.chiesaveterocattolica.it
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Cintano 11 ottobre 2009
XXVIII DOMENICA DURANTE L’ANNO B
Noi cristiani dobbiamo essere sicuri che Dio è fedele alle sue promesse. Dobbiamo, pertanto, credere fermamente che Dio resterà fedele anche alla promessa che ci fece per mezzo degli angeli sulla grotta di Betlem mentre il neonato Gesù giaceva in una mangiatoia avvolto in umili fasce:
“ PACE IN TERRA AGLI UOMNI CHE DIO AMA”.
Con questa fede v’invito ad ascoltare un bell’articolo intitolato “LA PACE NON E’ UTOPIA”. E’ stato scritto da Kathleen Kennedy. Per facilitare la sua comprensione è utile fare una premessa: negli ultimi cinquant’anni del secolo scorso il clan dei Kennedy ha avuto un ruolo molto importante per gli Stati Uniti e il mondo intero. I capostipiti del clan sono Joseph Kennedy e Rose Fitzgerald. Ebbero nove figli e da questi numerosi nipoti. Sono tre, però, quelli che spiccarono per il loro impegno a far rispettare i diritti umani, per porre fine alle guerre e per instaurare la pace nel mondo intero: John Kennedy fu eletto Presidente degli Stati Uniti nel 1960, ma purtroppo fu assassinato il 22 novembre del 1963 dopo appena mille giorni di governo. Robert Kennedy era sul punto di essere eletto Presidente degli Stati Uniti, ma, purtroppo, fu assassinato come il fratello Jhon. Il terzo fratello Ted Kennedy per quarant’anni fu uno stimatissimo Senatore degli Stati Uniti. E’ morto il 26 agosto u.s. L’attuale Presidente degli Stati Uniti Obama ha dichiarato: “Ho il cuore a pezzi”. E giustamente: infatti il Senatore Ted Kennedy fu il principale artefice della sua elezione a Presidente. Non solo : Obama è anche l’erede dei Kennedy; ha il loro stesso ideale: FAR RISPETTARE I DIRITTI UMANI; DIALOGARE CON TUTTI, PORRE FINE ALLE GUERRE, INSTAURARE LA PACE MONDIALE.
Obama sta portando avanti quest’ideale con saggezza e generosità. Per questo motivo venerdi scorso, 9 agosto, gli fu GIUSTAMENTE assegnato il PREMIO NOBEL PER LA PACE.
Torniamo all’articolo: l’articolista è la figlia di Robert Kennedy e scrive:
LA PACE NON E’ UTOPIA
Cosa vuol dire promuovere la pace? Se dovessi spiegarlo a un giovane racconterei un ricordo personale. Quando mio zio, il Presidente John Kennedy, fu assassinato, ero adolescente e mio padre Robert mi scrisse queste parole dalla Casa Bianca: “Sai che John è morto ed è stato sepolto oggi. Sei la più grande dei nipoti Kennedy e hai una grande responsabilità: sii buona con gli altri e impegnati per il tuo paese. Con Amore. Daddy”. Mio padre avrebbe potuto mostrarsi ferito o gonfio d’ira o assetato di vendetta. Avrebbe potuto chiudersi nel suo dolore. Invece ha scritto a una ragazzina come me, per parlarmi di responsabilità, solidarietà e amore. Penso che proprio questo sia lottare per la pace: diffonderne i valori comunque, ovunque e in ogni circostanza. Non ho mai pensato che il mondo sia migliore perché John Kennedy o mio padre, o Matrin Luther King sono stati uccisi. Credo che il mondo sarebbe ancora migliore se fossero rimasti in vita. Ma i loro ideali sono rimasti qui e continuano a influenzare la nostra vita. Esiste una cultura della non violenza che loro ci hanno lasciato, e che riguarda non solo la politica o la finanza, ma anche l‘educazione e le religioni.
Per questo ho aderito a SCIENCE FOR PEASE, il cui primo obiettivo è costruire una cultura della pace. Le fedi religiose possono contribuire alla cultura di pace promuovendo la tolleranza e l’apertura a chi ha fedi diverse: ci sono esempi di alleanze interconfessionali, in cui chi segue tradizioni diverse lavora su programmi e obiettivi di interesse comune, come il riscaldamento globale, o la cura dell’Aids o la riduzione delle armi nucleari e di tutti gli armamenti. Le scuole possono insegnare i valori della non violenza.
Il secondo obiettivo di SCIENCE FOR PEACE è la riduzione delle spese militari. E’ ora di aprirci alla speranza. Barack Obama ha dinimostrato che l’America può cambiare, che possiamo superare il nostro passato fatto di schiavitù, di linciaggi e di sommosse violente, per eleggere un afro-americano che vuole ridurre il numero di testate nucleari. Ci sono leader come Sen Sam Nunn, Henry Kissinger e Graham Allison che ora stanno impegnandosi per ridurre le armi nucleari. La gente può cambiare e questo ci dà speranza. Le donne saranno sempre più importanti nella creazione di una coesistenza pacifica e nella prevenzione dei conflitti. Nella storia, la donne hanno giocato un ruolo fondamentale sin dal tempo di quelle donne greche, come racconta Lisistrato, che si rifiutarono di accordare favori sessuali agli uomini, se avessero continuato a guerreggiare. La pace è stata favorita dalle donne nell’Irlanda del Nord, dalle Comadres El Salvador, dalle madri dei Desaparecidos in Argentina. Recentemente sono state proprio le donne in Iran a mostrare un incredibile coraggio e condurre gli uomini ad opporsi al regime oppressivo.
Sono da anni al fianco di Umberto Veronesi per promuovere la scienza e il metodo scientifico. Il nostro impegno è rivolto alla gente, per aiutare tutti a capire e apprezzare il ruolo della scienza nella società. Abbiamo insieme voluto mettere in evidenza non solo come il progresso scientifico migliora lo standard di vita, ma anche come il metodo scientifico è uno strumento eccellente da applicare a molti altri campi dell’attività e del pensiero umano, per risolvere i problemi. Crediamo quindi che la scienza possa contribuire molto al processo di pace, e debba farlo. Chiedere al mondo la pace e agire per la pace oggi non è un’utopia; si tratta di speranza, impegno civile e fiducia nel futuro. Nelle parole di John Kennedy, “l’umanità dovrà porre fine alle guerre, o saranno le guerre a porre fine all’umanità”. E l’umanità vuole la pace, per sopravvivere e per progredire”.
Desidero concludere dicendovi che oggi è la festa del beato Papa Giovanni XXIII. L’11 ottobre del 1962, 47 anni fa, Papa Giovanni iniziò il Concilio Ecumenico Vaticano II che pose le basi perché il mondo riconosca che Gesù è il suo Unico Salvatore. Purtroppo il Concilio Vaticano II, in seguito, è stato affossato; ma certamente sarà ripreso e realizzerà la pace e il benessere mondiali messianici, il Regno di Dio in tutte le sue migliori espressioni possibili in questa terra in vista dei cieli nuovi e della terra nuova, l’Età Aurea della Redenzione fondata sulla santità della famiglia, creata ad immagine e somiglianza della Famiglia Trinitaria di Dio e redenta da Gesù. Giovanni XXIII, il Papa buono, il Papa che è stato amato da tutti perché nella sua persona ha incarnato l’amore misericordioso del Padre Celeste, ha scritto una storica e immortale Enciclica, la “PACEM IN TERRIS”. Ma di essa avremo altre occasioni per parlarne duffusamente.
Sac. Salvatore Paparo