TREDICESIMA LETTERA A GESU’ UNICO SALVATORE DEL MONDO
La bioetica oggi è al centro delle ricerche scientifiche e delle applicazioni pratiche nella vita dell’uomo. I punti fondamentali sono due: la vita umana al suo nascere, e la vita umana al suo stato terminale.
Quando possiamo affermare che esiste una NUOVA vita umana? Le opinioni sono molteplici. Per noi cristiani, però, non ci debbono essere dubbi: abbiamo una NUOVA VITA UMANA al momento del CONCEPIMENTO, ossia al monento in cui il gamete dell’uomo, lo spermatozoo, si unisce al gamete della donna, l’ovulo, e si costituisce lo zigote: LO ZIGOTE E’ GIA’ UNA PERSONA UMANA. Il Papa Pio IX, guidato dallo Spirito Santo, l’8 dicembre del 1854 definì Verità Rivelata da Dio IL CONCEPIMENTO IMMACOLATO DI MARIA SANTISSIMA; e Maria Santissima quattro anni dopo ne diede una solenne conferma nelle Apparizioni di Lourdes avvenute a partire dall’11 febbraio del 1858. La Madonna si manifestò con queste parole alla veggente Bernadette Soubirous
“ IO SONO L’IMMACOLATA CONCEZIONE “
La vita umana va difesa fin dal suo concepimento perché è dono di Dio. Oggi, però, sorge questo problema: si possono usare le cellule staminali embrionali ossia gli zigoti, per la ricerca scientifica e per guarire alcune malattie altrimenti inguaribili? Forse possiamo dare una risposta partendo dall’amore di una persona verso un’altra persona che si spinge fino alla donazione della propria vita. Il modello da imitare è Gesù: “ IO AMO LE MI PECORE E PER ESSE OFFRO LA MIA VITA “.
Sotto questa luce possiamo difendere il seguente ragionamento posto sulla bocca del neo-concepito?
“ IO SONO ALLO STATO INIZIALE DELLA MIA VITA: SE LA SCIENZA PER GUARIRE ALCUNE MALATTIE NON DISPONE DI ALTRI MEZZI E HA BISOGNO DI ME, IO, PER AMORE DEL MIO FRATELLO O DELLA MIA SORELLA, IMITANDO L’AMORE DI GESU’, SACRIFICO LA MIA VITA ACCETTANDO CHE SI INTERROMPA IL PROCESSO VITALE DEL MIO ZIGOTE “.
Gesù, illumina chi deve essere illuminato perché la decisione sia CONFORME ALLA TUA VOLONTA’.
Sac. Salvatore Paparo
27 novembre 2008
12 ott 2009
TREDICESIMA LETTERA A GESU’
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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