TERZA LETTERA AI LETTORI DEL SITO OPERA CENACOLO FAMILIARE.
Carissimi LETTORI, il 14 agosto del 1929 ai Primi Vespri della FESTA DELL’ASSUNTA, LA MIA MAMMA Travaglianti Maria Angela mi partorì. Il mio amato e santo papà PAPARO GIUSEPPE alzandomi con le sue braccia verso il Cielo pronunziò queste parole: “LO CHIAMEREMO SALVATORE. CHE SALVI LA FAMIGLIA E IL MONDO” Queste parole per me sono state sempre un enigma perché pensavo che la mia nascita sarebbe stata portatrice di benessere materiale per la mia famiglia ed invece costatavo che LA MIA FAMIGLIA ERA COSTANTEMENTE TRAVAGLIATA DA DIFFICOLTA’ ECONOMICHE. Solo nel corso della mia esperienza esistenziale ho compreso il significato della profezia del mio Papà: LA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO ha scelto questo piccolo suo figliolo per annunziare al mondo LA PROSSIMA ETA’ AUREA DELLA REDENZIONE, FONDATA SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE. DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO, E REDENTA DALLA PASSIONE, MORTE E RISURREZIONE DI GESU’, SPOSO DELLA CHIESA.
Nel settantanovesimo anniversario della mia nascita desidero trascrivervi la predica che ho fatto nel MAGGIO DEL 1963 AI MIEI PARROCHIANI DI CINTANO SUL PAPA GIOVANNI XXIII CHE HA INIZIATO L’OPERA CENACOLO FAMILIARE:
“Penso sia mio dovere di sacerdote, di cristiano, di semplice uomo ricordare oggi brevemente la dolce figura del compianto GIOVANNI XXIII dinanzi al quale il mondo intero senza distinzione di fede e di tendenze si è inchinato riverente.
I titoli con cui il Papa è stato denominato sono tanti e tutti veri: ciascuno di essi manifesta un lato della grande personalità del Pontefice scomparso: “E’ IL PAPA BUONO, IL BUON PASTORE, IL PAPA DEL CONCILIO, IL PAPA DELL’UNIONE, IL PAPA DELLA PACE”. Negli ultimi giorni della sua vita ricordò l’ultima invocazione del suo Vescovo Mons. Radini: “LA PACE… LA PACE” e aggiunse “VORRO’ CHE SIA ANCHE LA MIA ULTIMA PREGHIERA DI PAPA, DI UMILE PAPA GIOVANNI”. Il Papa lavorò non solo, ma seppe lavorare per la pace. Un attestato della riconoscenza mondiale per questo suo fecondo lavoro a favore della pace si ebbe solo qualche mese fa, quando gli si conferì IL PREMIO BALZAN : cristiani e pagani lo premiarono COME L’UOMO DELLA PACE. Del resto basta dare uno sguardo alla sua immortale ENCICLICA “PACEM IN TERRIS”. E’ stata chiamata IL MANIFESTO DEL MONDO NUOVO CHE STA PER SORGERE.
Il Papa si rivolge ai cattolici e non cattolici, ai credenti e ai non credenti, a tutti rivolge l’invito a dare il loro contributo PER L’EDIFICAZIONE DELLA NUOVA CASA MONDIALE DEI POPOLI, UNA CASA CHE DOVRA’ OSPITARE NON UNA PARTE DEGLI UOMINI, MA L’INTERA FAMIGLIA UMANA.
Questo manifesto di Papa Giovanni ha tre idee direttrici: la prima idea direttrice è questa: IL MONDO SI RICORDI CHE COSTITUISCE UN UNICO CORPO. E’ proprio per inculcare questa idea base che il Papa ha voluto pubblicare l’ENCICLICA il Giovedi Santo, giorno in cui Gesù parlò del CORPO MISTICO: “IO SONO LA VITE, VOI I TRALCI”, giorno in cui Gesù pregò PER L’UNITA’ DEI CRISTIANI E DEL MONDO: “PADRE, CHE SIANO UNA SOLA COSA COME IO E TU SIAMO UNA SOLA COSA”.
La seconda idea direttrice è un invito: DOBBIAMO FARCI GUIDARE DA UN SENSO DI FIDUCIA, MALGRADO I GRANDI MALI NON TRASCURABILI NELLA SOCIETA ODIERNA.
Ed ecco la terza idea diretttrice: dobbiamo costruire la nuova casa sopra una roccia, e costruiremo sopra la roccia solo se sapremo farci guidare dalle leggi che Dio ha posto nella natura umana.
Ricordando pertanto Papa Giovanni, se vogliamo fare a Lui una cosa gradita, proponiamoci di essere una pietra ottima NELLA COSTRUZIONE DEL NUOVO MONDO; e tali saremo se sapremo farci guidare dalla coscienza e non dall’egoismo.
IL SANTO PADRE GIOVANNI XXIII CI OTENGA LA BUONA VOLONTA’ , VIA DELLA PACE: “PACE IN TERRA AGLI UOMINI DI BUONA VOLONTA’”.
Sac. Salvatore Paparo.
Cintano 14 agosto 2008.
12 ott 2009
TERZA LETTERA AI LETTORI
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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