PRIMA COMUNIONE
Carissimi Bambine e Bambini,
questo giorno per voi è molto importante, è un giorno che non dovete dimenticare mai perché è il giorno del vostro Primo Incontro con Gesù Eucaristico. Per capire, però, è necessario che prima io vi parli di un altro grandissimo avvenimento della vostra vita; vi parli cioè del VOSTRO BATTESIMO. Quando eravate ancora piccolini, il sacerdote versò dell’acqua sul capo di ciascuno di voi pronunziando queste parole: “IO TI BATTEZZO NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO”. In quel momento avvenne una cosa grandiosa: Dio vi comunicò la sua stessa vita, per cui Egli divenne VOSTRO PADRE e voi diveniste FIGLI DI DIO. La conseguenza è questa: voi, come figli di Dio, dovete vivere la stessa vita di Dio. E la vita di Dio è una vita di amore. Il modello dell’amore è Gesù: Gesù, infatti, amò al massimo grado sia Dio Padre sia noi suoi fratelli minori. Amò Dio Padre al sommo grado, osservando sempre la sua volontà. Di Sé disse: “IL MIO CIBO QUOTIDIANO E’ COMPIERE LA VOLONTA’ DEL PADRE” Ed amò anche noi al sommo grado, morendo sulla croce per salvarci.
Voi dovete imitare Gesù: come Gesù dovete amare Dio Padre osservando i suoi comandamenti; come Gesù dovete amare gli altri. Gesù mostrò il suo amore soprattutto verso due categorie di persone: verso i sofferenti e li aiutò; e verso coloro che l’offendevano e gli facevano del male: ad essi concedeva il suo perdono; perdonò perfino i suoi crocifissori: “PADRE, PERDONA LORO CHE NON SANNO QUELLO CHE FANNO”.
Anche voi dovete aiutare i sofferenti, pensando che quando aiutate i sofferenti aiutate lo stesso Gesù. Gesù, infatti, al Giudizio Universale dirà ai Giusti: “VENITE, BENEDETTI DAL PADRE MIO, POSSEDETE IL REGNO PREPARATO PER VOI FIN DALLA CREAZIONE DEL MONDO, PERCHE’ AVEVO FAME E MI AVETE DATO DA MANGIARE, ERO MALATO E SIETE VENUTI A CURARMI”. I Giusti diranno a Gesù: “Signore, quando ti abbiamo sfamato? Quando ti abbiamo curato?”. Gesù risponderà loro così: “Ogni volta che avete fatto ciò al più piccolo dei miei fratelli, l’avete fatto a Me”.
Oltre che aiutare i sofferenti, voi, come Gesù, dovete perdonare coloro che vi offendono e che vi fanno del male. Il perdono è necessario. Ce lo dice Gesù: “SE VOI PERDONATE AGLI ALTRI LE LORO COLPE, ANCHE IL PADRE VOSTRO CELESTE, PERDONERA’ I VOSTRI PECCATI; MA SE VOI NON PERDONATE AGLI ALTRI LE LORO COLPE, NEPPURE IL PADRE VOSTRO CELESTE PERDONERA’ I VOSTRI PECCATI”.
Ora possiamo capire la necessità della Comunione Eucaristica. Noi da soli non abbiamo la forza di amare come Gesù il Padre Celeste e i nostri fratelli. Allora Gesù inventò la Santa Messa: nella Messa Gesù viene nell’ostia consacrata prima sull’altare e poi dentro di noi; e viene dentro di noi per TRASFORMARCI IN SE’ . Facendo con fede la Comunione Eucaristica , Gesù ci trasforma in Sé come il fuoco trasforma in fuoco il ferro con il quale viene a contatto. In conseguenza diventiamo come Gesù, e come Gesù riusciamo ad amare Dio Padre e i nostri fratelli. E amando Dio Padre e i nostri fratelli incominciamo a pregustare la felicità del Paradiso durante questa vita. In Paradiso, infatti, saremo pienamente felici perché ameremo in modo perfetto.
A questo punto non mi resta che suggerirvi un forte proposito: partecipate ogni domenica alla Santa Messa facendo anche la Comunione. Così imiterete i primi cristiani che capirono in modo speciale la necessità di partecipare alla Messa domenicale. Molti di essi morirono martiri, sacrificarono la loro vita per rimanere fedeli alla Messa domenicale; e ai loro giudici-carnefici meravigliati, dicevano:
“ NOI CRISTIANI LA DOMENICA NON POSSIAMO VIVERE
SENZA LA MESSA “.
Ora, in unione con Maria Santissima che dopo l’Ascensione di Gesù al Cielo, insieme ai primi cristiani partecipò alla Santa Messa con tanta fede e con tanto amore verso Gesù, continuiamo la celebrazione eucaristica .
Sac. Salvatore Paparo
Cintano 17 maggio 2008
11 ott 2009
PRIMA COMUNIONE
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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