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11 ott 2009

LETTERA AI CINTANESI

Carissimi CINTANESI,



nella stesura del mio Documento “OPERA CENACOLO FAMILIARE” mi sono lasciato guidare dall’esempio e dalle parole del GRANDE PAPA, INVIATO DA DIO, GIOVANNI XXIII: Egli distingueva tra errore e errante, tra peccato e peccatore: condannava evidentemente l’errore e il peccato, ma trattava con misericordia l’errante e il peccatore.

Sotto questa luce nel Documento mi sono permesso di invitare fraternamente la Gerarchia Cattolica a non volere più castigare alcune categorie di peccatori, COME AD ESEMPIO I DIVORZIATI RISPOSATI, e a usare verso di loro comprensione e misericordia sottolineando le parole di Gesù sulla carità fraterna:

“NON GIUDICATE E NON SARETE GIUDICATI” (Lc. 6,17)

“NON CONDANNATE E NON SARETE CONDANNATI” (Lc. 6,17 )

“SIATE MISERICORDIOSI E TROVERETE

MISERICORDIA” (Mt. 5,7)

“COLUI CHE GIUDICA E’ SOLO IL SIGNORE” (1Cor. 4,4)



Il Vescovo di Ivrea Mons. Arrigo Miglio non è del parere che io rivolga alla Gerarchia Cattolica l’invito fraterno perché usi misericordia verso tutti i peccatori, e mi ha inflitto una grave sanzione: mi ha deposto da parroco di Cintano.



Dopo il Decreto di deposizione datato 7.12.2007, mi sono sentito in dovere di rispondere così al Vescovo:



“ Ho preso visione della condanna che mi hai comminato e ti scrivo per invitarti fraternamente a desistere dall’eseguirla. Come può un vescovo che esige di essere chiamato padre, voler sradicare dal suo ambiente un sacerdote che da 44 anni ha solo cercato di vivere personalmente e di inculcare ai suoi fratelli parrocchiani l’amore e la misericordia di Dio, e a quasi ottant’anni gettarlo in un nuovo ambiente per trascorrere i suoi ultimi anni di vita terrena in solitudine e nella sofferenza? Può un vescovo condannare un suo sacerdote che abitualmente segue le indicazioni della Gerarchia, ma che sente il dovere di dissentire da essa in alcune posizioni etiche e pastorali? Non dovrebbe la Gerarchia trarre insegnamento dai tanti suoi errori del passato per riconoscere con umiltà i suoi limiti umani E PERMETTERE UN DISSENSO COSTRUTTIVO TRA I SUOI FIGLI? Come può un sacerdote non dissentire IN ALCUNE COSE DA UNA GERARCHIA CHE HA INSEGNATO CHE UN FEDELE CHE MANGIAVA DI VENERDI UN PEZZETTINO DI CARNE COMMETTEVA PECCATO MORTALE E CHE QUINDI MERITAVA UN INFERNO ETERNO?



Pertanto, invito fraternamente te, i tuoi più stretti collaboratori e il Collegio dei Consultori a ripensare sulla grave sanzione comminatami e a revocarla”.



IL VESCOVO MI LASCIA A CINTANO, E IO , CON GIOIA, CONTINUERO’ AD ESSERE IL VOSTRO SACERDOTE.





Non vi nascondo che ho pensato seriamente di lasciare Cintano e di trasferirmi in Messico per essere ospitato da una famiglia amica; e così continuare SERENAMENTE ED IN LIBERTA’ LA MISSIONE CHE BENEVOLMENTE MI HANNO AFFIDATO IL SIGNORE E MARIA SANTISSIMA. Ma è capitato un episodio che mi ha fatto cambiare idea. Ve lo racconto trascrivendovi l’e-mail che ho spedito a don Olimpo, mio affezionatissimo, sincero e fidatissimo amico.



“ Carissimo don Olimpo,

non so come evolveranno gli avvenimenti. Ho il piacere, però, di dirti che ieri mattina, 1 gennaio 2008, giorno in cui, secondo il decreto vescovile, ho cessato di essere parroco di Cintano, mentre al Santuario della Madonna Delle Grazie, in preparazione della celebrazione della Santa Messa delle ore 9, chiedevo luce ALLA MAMMA CELESTE che, ancora bambino, mi avvolse dolcemente sotto il suo manto azzurro dicendomi: “SALVATORE, FIGLIOLINO MIO”, una luce interiore, forte e gioiosa, mi ha illuminato:





“ RESTA A CINTANO “





Con grande affetto

Don Salvatore “.



A questo punto desidero sottolineare due date che non sono coincidenze casuali ma PROVVIDENZIALI: la mia ultima Santa Messa da parroco di Cintano, al Santuario di Piova e nella chiesa parrocchiale, l’ho celebrata LA DOMENICA 30 DICEMBRE 2007, FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA DI NAZARET; la mia prima Santa Messa, da semplice sacerdote, l’ho celebrata, sempre al Santuario di Piova e nella chiesa parrocchiale di Cintano, MARTEDI 1 GENNAIO 2008, FESTA DI MARIA SANTISSIMA, MADRE DI DIO E DELLA CHIESA.



Queste due feste sono importantissime PERCHE’ L’OPERA CENACOLO FAMILIARE PROFETIZZA L’ETA’ AUREA DEL CRISTIANESIMO CHE SARA’ FONDATA SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO DI DIO SPIRITO SANTO; E REDENTA CON LA MORTE E CON LA RISURREZIONE DI GESU’, SPOSO DELLA CHIESA.





Vi trascrivo le prediche che ho rivolto ai fedeli nelle due festività:



“ FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA DI NAZARET

Oggi celebriamo la festa della Sacra Famiglia di Nazaret, della Sacra Famiglia dei Cuori Sacratissimi di Gesù, di Maria e di Giuseppe.

Per capire dobbiamo partire da lontano, dobbiamo partire da Dio. Dio è AMORE e in quanto AMORE non è UN SOLITARIO, ma una FAMIGLIA FELICISSIMA composta da Tre Persone, da Dio Padre, da Dio Figlio, da Dio Spirito Santo.

La Famiglia Trinitaria di Dio decise di comunicare la sua felicità a delle creature e creò L’UOMO FAMIGLIA a sua immagine e somiglianza. DIO PADRE E’ INSIEME SPOSO E SPOSA, PADRE E MADRE. Creando la FAMIGLIA UMANA, Dio Padre comunicò all’uomo la sua immagine DI SPOSO E DI PADRE; comunicò alla donna la sua immagine DI SPOSA E DI MADRE.

Il figlio della famiglia umana è l’mmagine DEL FIGLIO UNIGENITO DI DIO PADRE.

Lo Spirito Santo è l’amore con cui il Padre Celeste ama il suo Figlio Unigenito; ed è anche l’amore con cui il Figlio Unigenito di Dio ama il Padre Celeste.

I membri della famiglia umana, essendo l’immagine dello Spirito Santo, dovevano amarsi tra di loro: lo sposo doveva amare la sposa, la sposa doveva amare lo sposo, i genitori dovevano amare i figli, i figli dovevano amare i genitori e dovevano amarsi tra di loro. In questo loro reciproco amore, i membri della famiglia umana sarebbero stati felici. Ma purtroppo intervenne il peccato: gli sposi non si sono amati tra di loro; i genitori non hanno amato i loro figli; i figli non hanno amato i loro genitori e non si sono amati tra di loro per cui i membri della famiglia umana anziché farsi del bene reciprocamente hanno incominciato a farsi del male. IN CONSEGUENZA SI SONO RESI INFELICI. Dio, però, ha continuato ad amare la famiglia umana PECCATRICE e, nella sua misericordia, ha inviato nel mondo il Suo Figlio Unigenito Gesù per redimerla E PER RESTITUIRLE LA FELICITA’ PERDUTA CON IL PECCATO.

DIO PADRE alla famiglia umana peccatrice ha dato UNA FAMIGLIA UMANA MODELLO, LA FAMIGLIA DI NAZARET, LA FAMIGLIA DEI CUORI SACRATISSIMI DI GESU’, DI MARIA E DI GIUSEPPE.

Queste TRE SANTE PERSONE sono il modello delle famiglie cristiane REDENTE; e sono modello DI AMORE. Esse hanno amato il Padre Celeste e noi AL MASSIMO GRADO.

GESU’ ha amato il Padre Celeste e ha compiuto la sua volontà facendosi ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce; GESU’ ha amato noi e ha sacrificato Se Stesso perché noi morissimo al nostro peccato, riacquistassimo la vita di figli di Dio e la felicità perduta con il peccato.

MARIA SANTISSIMA, LA MAMMA DI TUTTI, ha amato il Padre Celeste e ha vissuto la sua vita terrena rimanendo sempre fedele al suo “SI’” pronunziato a Dio Padre nel momento in cui accettò di essere Madre di Gesù, nostro Salvatore; MARIA SANTISSIMA ha amato noi e con il suo sacrificio unito al sacrificio di Gesù, ci ha generati suoi figli e figli del Padre Celeste. E ci ha restituito la felicità perduta con il peccato.

ANCHE SAN GIUSEPPE ha amato Dio Padre ubbidendo sempre a Lui che gli manifestava la sua volontà per mezzo di un angelo. ANCHE SAN GIUSEPPE ha amato noi: Egli si è unito alla sofferenza di Gesù e di Maria perché noi, famiglia umana peccatrice, ricominciassimo a vivere di amore e riacquistassimo la felicità perduta con il peccato.



I membri della famiglia cristiana debbono imitare la Famiglia di Nazaret: gli sposi e i genitori debbono imitare Maria Santissima e San Giuseppe; i figli debbono imitare Gesù. La Sacra Scrittura ci assicura che ciò si verificherà in modo meraviglioso. Pertanto comcludiamo dicendo:



L’UMANITA’ VA INCONTRO ALL’ETA’ AUREA

DEL CRISTIANESIMO, ETA’ AUREA CHE SARA’

FONDATA SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA,

CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA

FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO,

DI DIO SPIRITO SANTO; E REDENTA CON LA MORTE E

CON LA RISURREZIONE DI GESU’, SPOSO DELLA

CHIESA.









1 GENNAIO 2008

FESTA DI MARIA SANTISSIMA

MADRE DI DIO E MADRE DELLA CHIESA



Domenica scorsa, festa della Santa Famiglia di Nazaret, abbiamo riflettuto sulla famiglia umana, creata ad immagine e somiglianza della Famiglia Trinitaria di Dio: gli sposi e i genitori sono l’immagine del Padre Celeste; il figlio è l’immagine del Figlio Unigenito del Padre Celeste; l’amore reciproco tra gli sposi, i genitori e i figli è l’immagine dello Spirito Santo. Una famiglia i cui membri si vogliono bene, è una famiglia unita e felice; una famiglia i cui membri non si vogliono bene, è una famiglia disunita e infelice.

Dobbiamo sottolineare che l’avvenire dell’umanità dipende dalla famiglia: se le famiglie, oggi in gran parte malate, guariranno; cioè se vinceranno il loro egoismo e faranno rivivere l’amore, avremo un mondo unito, un mondo giusto, un mondo in pace. Noi cristiani dobbiamo coltivare la fiducia che ciò avverrà: i cristiani, infatti, dobbiamo essere solo persone DI SPERANZA. Evidentemente perchè arrivi un mondo migliore noi tutti dobbiamo impegnarci in prima persona: è noi per primi che dobbiamo vivere di amore facendo agli altri solo del bene e mai del male; è noi per primi che dobbiamo essere costruttori di pace nelle nostre famiglie e nell’ambiente in cui viviamo. Per fare ciò dobbiamo essere benevoli nei nostri giudizi: San Paolo ci dice che dobbiamo stimare gli altri superiori a noi. Quindi dobbiamo evitare di giudicare, di condannare gli altri poiché Colui che giudica E’ SOLO IL SIGNORE. E questo perché solo il Signore può giudicare GIUSTAMENTE: infatti, SOLO LUI SCRUTA I CUORI, mentre noi vediamo SOLO LE APPARENZE,



La festa di oggi ci invita a completare la riflessione che abbiamo iniziato domenica scorsa SULLA FAMIGLIA come piccolo nucleo composto dagli sposi, dai genitori e dai figli.

Oggi dobbiamo riflettere SULLA CHIESA, CORPO MISTICO DI GESU’, CHE E’ ANCH’ESSA UNA FAMIGLIA.



PADRE DELLA CHIESA è il Padre Celeste;

MADRE DELLA CHIESA è Maria Santissima;

GESU’ è il Figlio Primogenito del Padre Celeste e di Maria Santissima, ed è anche il nostro fratello maggiore;

I BATTEZZATI siamo figli di Dio Padre e di Maria Santissima, siamo i fratelli minori di Gesù; siamo fratelli fra di noi.

LO SPIRITO SANTO è Colui che santifica i Membri umani della

CHIESA FAMIGLIA; ossia Colui che NEI BATTEZZATI coltiva e perfeziona la vita divina che è vita d’amore la quale si esprime NEL DONO di chi ama, NEL RICAMBIO DEL DONO di chi è amato; NELL’UNIONE E NELLA CONSEGUENTE FELICITA’ di coloro che si amano e si scambiano il dono.



Il nostro pensiero vada soprattutto A MARIA SANTISSIMA, LA NOSTRA MAMMA: amiamola imitando le sue virtù; coltiviamo immensa fiducia in Lei PERCHE’ E’ LA NOSTRA MAMMA BUONA E POTENTE: IN QUANTO MAMMA BUONA CI VUOLE AIUTARE; IN QUANTO MAMMA POTENTE CI PUO’ AIUTARE E CI AIUTA”.





Da “MARIA” mensile dei Padri Maristi Italiani, Congregazione

Religiosa alla quale io appartenevo prima di iniziare L’OPERA CENACOLO FAMILIARE.

Parte dell’interessante intervista di P. Gianni Colosio a Luigi Pasini, sposo di Anna Maria e padre di tre figli: Giuseppe, Elena ed Enrico:



Che tipo di educazione hai dato ai tuoi figli?

Li ho educati alla corresponsabilità. Dicevo loro: io e mamma vi vogliamo bene; papà è un onesto e modesto impiegato, dispone di tanto e non di più. Accontentatevi di quello che possiamo darvi e non di più.



Ha funzionato?

In linea di massima, sì.



Avete avuto un’esperienza familiare drammatica: in seguito ad un terribile incidente automibilistico Enrico è stato a lungo tra la vita e la morte; poi lunghissimi tempi di riabilitazione con recupero parziale delle sue abilità. Come avete vissuto quell’episodio?

Ci ha sostenuto la fede e la forza d’animo di Enrico. Devo dire che è stata la stagione in cui, come famiglia, ci siamo sentiti più uniti. Non dimenticherò mai l’affetto e la dedizione dimostrati dai fratelli verso Enrico. Credo che il miracolo, perché di miracolo si tratta, sia avvenuto grazie alla TERAPIA DELL’AMORE.



Avete sofferto anche per il matrimonio di Giuseppe con una divorziata, vero?

COME CRISTIANI CONVINTI, IO E MIA MOGLIE ABBIAMO SOFFERTO PER IL MATRIMONIO CIVILE DEL FIGLIO. POI CI HA CONSOLATO VEDERE CHE FORMANO UNA COPPIA STUPENDA. D’ALTRA PARTE, NON E’ L’AMORE, E SOLO L’AMORE, CHE COSTITUISCE UNA COPPIA AUTENTICA?

COME CRISTIANI VORREMMO CHE LA CHIESA FOSSE PIU’ COMPRENSIVA VERSO CERTE SITUAZIONI MATRIMONIALI E AMMETTESSE AI SACRAMENTI COLORO CHE, PUR ESSENDO

I R R E G O L A R I, VIVONO UNA SERENA E SERIA VITA CONIUGALE. MI HA SEMPRE STUPITO LA RIGIDITA’ DELLA CHIESA CATTOLICA E L’APERTURA DELLE CHIESE

PROTESTANTI: NON SI RIFANNO TUTTE ALLO STESSO VANGELO?



Sono qurant’anni che siete sposati, Mai nessuna crisi?

Mai! Alti e bassi molti, superati con la comprensione reciproca, il dialogo e la forza di un amore inossidabile.



Le qualità di tua moglie?

L’ATTACCAMENTO ALLA FAMIGLIA. E’ LEI I L

C O L L A N T E . HA PIU’ CARATTERE DI ME. HA SEMPRE SAPUTO CONCILIARE L’AFFETTO CON UNA GIUSTA SEVERITA’.





CONCLUDO TRASCRIVENDO L’E-MAIL DI ELEONORA ROSSOTTO CHE BEN CONOSCETE E LA MIA RISPOSTA AD ELEONORA.





Gentile Don Paparo,

sono Eleonora Rossotto. Ho appena letto in internet il testo da lei scritto e ho subito voluto congratularmi per il coraggio che ha dimostrato nel presentare le sue idee, che in parte condivido, ma più che altro mi ha incuriosito la scelta di rendere noto il suo pensiero riguardo temi scottanti, che la Chiesa non affronta mai volentieri.

Come mai dopo tanti anni di sacerdozio? Ha sempre avuto queste idee oppure sono maturate nel tempo? Vorrei che sapesse che sono rimasta molto colpita ed affascinata del suo vivo e reale interesse per i cambiamenti che la nostra società sta attraversando, che si è tramutato non in una critica fine a se stessa, ma in proposte ragionevoli.

Sono anche curiosa di sapere come ha reagito la comunità! Perché non sempre le risposte che esige il nostro tempo sono le stesse che forniscono le persone: in una realtà sempre più globale la Chiesa non deve rimanere esclusa, ma deve integrarsi.

Aspettando una sua risposta, le auguro buone feste.



Cordiali saluti

Eleonora Rossotto



Carissima Eleonora,

ti ringrazio innanzi tutto per le gentili parole usate nei miei confronti. Rispondendo poi alle tue domande, ti dico che L’OPERA CENACOLO FAMILIARE è nata in embrione nel maggio del 1946: si è evidentemente sviluppata e perfezionata gradualmente nel tempo; ed ora presenta il suo volto nel Documento che sto divulgando.



Nella loro essenza le mie posizioni dottrinali, etiche e pastotali le ho sempre avute nella mia mente e nel mio cuore; le ho anche divulgate ricevendo critiche e lodi.



SONO PIENAMENTE CONSAPEVOLE CHE VADO INCONTRO A MOLTE SOFFERENZE PER REALIZZARE LA MISSIONE ECCLESIALE CHE IL SIGNORE E LA MADONNA MI HANNO BENEVOLMENTE AFFIDATO. MA LA SOFFERENZA E’ NELL’ORDINE DELLA REDENZIONE: GESU’ PER SALVARCI E’ STATO CROCIFISSO. PERO’ I VINCITORI NON SONO STATI I SUOI NEMICI, I SUOI CROCIFISSORI, BENSI’ LUI, GESU’: GESU’, INFATTI, E’ I L C R O C I F I S S O - R I S O R T O .



Buon anno 2008

Sac. Salvatore Paparo “.









CARISSIMI CINTANESI, VI ABBRACCIO UNO PER UNO



CON VIVO AFFETTO.



Sac. Salvatore Paparo











1 GENNAIO 2008

FESTA DI MARIA SANTISSIMA

MADRE DI DIO E DELLA CHIESA













APPENDICE


EPIFANIA 2008



PREDICA



“ Epifania significa manifestazione del Signore, e più precisamente manifestazione del Signore che salva gli uomini. La festa odierna conclude il periodo natalizio e lo conclude accentuando la volontà di Gesù di salvare non solo il popolo ebreo ma anche il popolo pagano.

Questa sua volontà salvifica universale, Gesù la manifestò nella Notte Santa della Sua Nascita a Betlem chiamando alla sua culla i rappresentanti dei due popoli: per mezzo di un angelo chiamò alla sua culla il popolo ebreo rappresentato dai pastori; per mezzo di una stella miracolosa chiamò alla sua culla il popolo pagano rappresentato dai Magi. Prima però di parlare dei Magi, facciamo una riflessione sulla nostra chiamata alla salvezza. Gesù ci ha chiamati alla sua culla non per mezzo di un angelo, non per mezzo di una stella miracolosa, ma facendoci nascere in una famiglia cristiana, dandoci un’educazione cristiana. Gesù poi attraverso gli avvenimenti della nostra vita, lieti e tristi; attraverso le sue luci interiori ci ha sempre manifestato la sua volontà affinchè la seguissimo e realizzassimo la missione particolare che ognuno di noi ha ricevuto da Dio. La festa dell’Epifania c’invita ad esaminarci sulla nostra fedeltà alla volontà di Dio per intraprendere un nuovo cammino di santità. In ciò i Magi ci sono di grande esempio. Innanzi tutto ci insegnano LA PRONTEZZA nel rispondere “ SI’ “ alla volontà di Dio: i Magi, vista la stella miracolosa preannunziata dai profeti, capirono subito che il Messia Salvatore promesso era nato e che li invitava alla sua culla per salvarli. Essi non esitarono un solo istante, immediatamente organizzarono una carovana di cammelli e si misero in viaggio verso la Palestina. In secondo luogo i Magi ci insegnano LA GENEROSITA’: si pensa che i Magi fossero degli scienziati persiani: pertanto dovettero affrontare le difficoltà del deserto per circa tre mesi. Infine i Magi CI SONO MODELLI DI FIDUCIA NEL SIGNORE E MODELLI DI PERSEVERANZA: Essi erano sicuri che il Signore li guidava mentre la stella miracolosa brillava sulla loro testa e li precedeva nel cammino; MA LA LORO SICUREZZA NON VENNE MENO AL MOMENTO DELLA PROVA: al loro ingresso in Gerusalemme la stella guida scomparve, essi domandavano a tutti: “DOVE E’ NATO IL RE DEI GIUDEI? “ E sentendosi rispondere sempre “ NON LO SAPPIAMO “, non si scoraggiarono ma intensificarono la loro ricerca: LA LORO FIDUCIA NEL SIGNORE E LA LORO PERSEVARANZA li portò fino al palazzo del re Erode, dove finalmente RICEVETTERO LA RISPOSTA CHE ATTENDEVANO. Gliela diedero i Sommi Sacerdoti e gli Scribi conoscitori della Sacra Scrittura: IL PROFETA MICHEA AVEVA PREDETTO CHE IL MESSIA SAREBBE NATO A BETLEM DELLA GIUDEA.



Nei momenti difficili della nostra vita dobbiamo imitare i Magi. Ci può essere di aiuto anche l’esempio di padre Ives Congar: Congar era un teologo di avanguardia: insegnava dottrine cattoliche ma purtroppo fu ritenuto un eretico e lo castigarono: per castigo gli tolsero l’insegnamento teologico; per castigo lo relegarono a vivere in un oscuro monastero. Finalmente , però, per lui giunse il momento della fine della prova: IL GRANDE PAPA GIOVANNI XXIII, PAPA INVIATO DA DIO, LO INVITO’ AL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II COME ESPERTO DI TEOLOGIA E GRAN PARTE DELLA SUA DOTTRINA PRIMA RITENUTA ERETICA FU INSERITA NEI DOCUMENTI CONCILIARI.



Ad alcuni amicici che desideravano conoscere come aveva trascorso il tempo della sua prova, Padre Congar rispose:



“ NEL MOMENTO DELLE TENEBRE NON HO RIGETTATO NULLA DI QUANTO AVEVO VISTO NEL MOMENTO DELLA LUCE “.



NEI MOMENTI DIFFICILI DELLA NOSTRA VITA IMITIAMO PERTANTO I MAGI, IMITIAMO PADRE CONGAR. NON RESTEREMO DELUSI COME NON RIMASERO DELUSI I MAGI, COME NON RIMASE DELUSO PADRE CONGAR”.



Sac. Salvatore Paparo

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