Seconda Lettera Aperta al Papa Benedetto XVI
del sacerdote Salvatore Paparo 10.1.2007
Santità, dominato come sono da un intimo desiderio di vedere nel volto della Chiesa Cattolica il volto di Gesù, perché Essa sia testimone efficace del messaggio evangelico di salvezza nel mondo contemporaneo, mi sento fortemente sollecitato ad affrontare con lei, rivestito di una difficilissima missione in quanto successore di Pietro, il fondamentale problema del celibato del clero perché si risolva nella verità alla luce di Dio.
Pongo come punto fermo che il celibato per il Regno di Dio è un carisma proclamato solennemente da Gesù. E sono convinto che questo dono Dio, nella bimillenaria storia del Cristianesimo, l’ha concesso ad una immensa schiera di sacerdoti che l’hanno fatto fruttificare operando un incalcolabile bene per l’edificazione del Corpo Mistico di Cristo che è la Chiesa.
Ma il carisma del celibato doveva rimanere carisma, cioè un dono gratuito di Dio che soltanto I PRESCELTI potevano accogliere e vivere. Purtroppo, però, la Gerarchia Cattolica ha, senza dubbio, commesso uno dei suoi più gravi errori PASTORALI imponendo l’obbligatorietà del celibato al clero cattolico di Rito Latino. E così, anche se animati da sincero amore per l’avvento del Regno di Dio, tantissimi giovani si sono impegnati ad osservare il celibato, credendo FALSAMENTE di avere ricevuto da Dio il suddetto carisma, ma ESSENDONE PRIVI, non sono stati in grado di rimanere fedeli alla loro promessa. Da qui i tanti scandali sacerdotali di cui tutti siamo stati e siamo angosciati e impotenti testimoni; da qui la schiera di sacerdoti che hanno abbandonato ed abbandonano il ministero sacerdotale per amore di una donna.
Io spero che la Gerarchia Cattolica finalmente si renda conto dell’errore commesso e che ai suoi sacerdoti lasci una totale libertà di scelta tra la vita celibataria e la vita matrimoniale, sospinta anche dal fatto che l’imposizione del celibato al clero cattolico di Rito Latino contrasta con il diritto naturale : “ NON E’ BENE CHE L’UOMO SIA SOLO “ (Gn. 2,18), e con il diritto evangelico: le Lettere Pastorali, infatti, come condizione indispensabile all’ordinazione di un VESCOVO-PRESBITERO, esigevano che il candidato si fosse sposato una sola volta (1Tm. 3,1-6; Tito 1,6). San Paolo poi, nella prima lettera ai Corinzi ci notifica che gli Apostoli erano sposati e che le loro mogli li accompagnavano nei viaggi apostolici : “ NON ABBIAMO ANCHE NOI IL DIRITTO DI PORTARE CON NOI UNA MOGLIE CREDENTE COME L’HANNO GLI ALTRI APOSTOLI E I FRATELLI DEL SIGNORE E PIETRO? “ (1Cor. 9,5).
Un’altra potente spinta che dovrebbe indurre la Gerarchia Cattolica ad abolire l’obbligatorietà del celibato per il clero cattolico di Rito Latino, proviene dalle seguenti considerazioni che ho espresso il 31.12.2006, in occasione della FESTA DELLA SACRA FAMIGLIA DI NAZARET e che già Le ho fatto pervenire, in allegato.
1. DIO E’ UNA FAMIGLIA.
Solo Dio esiste da sempre; e Dio è AMORE.
In quanto AMORE Dio non è un solitario ma una Famiglia Felicissima composta da Tre Persone: dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito santo.
L’amore è dono, ricambio di dono, unione del dono e del ricambio del dono, felicità.
Il Padre, Sommo Bene, dona tutto Se stesso al Figlio Unigenito GENERANDOLO; Il Figlio Sommo Bene ricevuto dal Padre, ricambia il dono ricevuto donandosi a sua volta al Padre; lo Spirito Santo PROCEDE dal Padre DONO e dal Figlio RICAMBIO DEL DONO AL PADRE DONO; Egli stesso è il dono e il ricambio del dono UNIFICATI.
DIO E’ UNO perché in Lui il dono e il ricambio del dono sono la stessa realtà.
DIO E’ IN TRE PERSONE perché il Padre non è il Figlio; il Figlio non è il Padre; e lo Spirito Santo non è né il Padre né il Figlio.
DIO E’ FELICISSIMO perché la felicità proviene dal bene coscientemente posseduto, e il dono e il ricambio del dono che si verificano in Dio E’ IL SOMMO BENE.
2. DIO CREO’ L’UOMO FAMIGLIA.
Dio Amore decise di comunicare la sua felicità a delle creature e creò l’uomo FAMIGLIA a sua immagine e somiglianza: l’uomo e la donna sposati sono immagine del Padre Celeste SIA COME SPOSO E SPOSA; SIA COME PADRE E MADRE. E qui dobbiamo fare un rilievo di particolare importanza: il Padre Celeste è insieme SPOSO E SPOSA, PADRE E MADRE. Creando la famiglia il Padre Celeste SI SDOPPIO’: comunicò all’uomo la sua immagine di sposo e padre; e comunicò alla donna la sua immagine di sposa e di madre.
Evidentemente l’immagine del Figlio Unigenito del Padre nella famiglia umana fu comunicata al figlio della coppia uomo-donna.
Nella famiglia umana l’immagine dello Spirito Santo Amore (dono e ricambio del dono) Personificato è l’amore che unisce gli sposi tra di loro; i genitori al figlio e il figlio ai genitori. Per essere felici, scopo della loro creazione, i membri della famiglia umana debbono quindi vivere d’amore, debbono vivere reciprocamente di dono e di ricambio del dono.
Da notare che Dio creò la famiglia fondata sul matrimonio che è un dono di amore reciproco TOTALE,ESCLUSIVO E DEFINTIVO tra un uomo ed una donna. La famiglia, secondo il volere di Dio,è monogamica e indissolubile.
3. PECCATO.
Purtroppo nella vita umana intervenne il peccato che è il tradimento dell’amore verso Dio eludendo l’osservanza dei suoi comandamenti; ed è il tradimento dell’amore verso il prossimo facendo agli altri non del bene ma del male.
Conseguenza del peccato fu la perdita della felicità perché perdendo l’amore si perse il bene che l’amore possedeva, e la perdita della vita perché l’amore è vita e il peccato è morte. Come effetto nefasto del peccato si registrò la dissoluzione della famiglia: i suoi membri divennero infelici perché anziché amarsi e scambiarsi il bene incominciarono ad odiarsi e a farsi reciprocamente del male; il matrimonio perse le caratteristiche della monogamia e della indissolubilità. FU UN VERO DISASTRO !
4. REDENZIONE.
Dio Amore Misericordioso Famiglia Trinitaria Felicissima però non ci abbandonò alla nostra triste sorte di peccatori condannati all’odio, al dolore, alla malattia e alla morte, ma ci venne incontro con la mirabile invenzione DELL’ICARNAZIONE: Dio Figlio,fattosi Uomo in Gesù di Nazaret, con la sua passione, morte e risurrezione distrusse il nostro odio, la nostra morte e ci ridonò la vita dell’amore: la famiglia umana è stata redenta da Gesù: gli sposi, i genitori, i figli hanno nuovamente la possibilità di ricostruire in sé l’immagine della Famiglia Trinitaria di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Anzi, alla luce della Parola di Dio, dobbiamo affermare che gradualmente arriverà l’Età Aurea del Cristianesimo. Essa si realizzerà quando Dio incatenerà Satana per mille anni (PER UN LUNGHISSIMO PERIODO DI TEMPO) nel mondo sotterraneo: allora le famiglie redente da Gesù brilleranno di santità riflessa della santità della Famiglia Trinitaria di Dio; allora la Chiesa, in particolare la Gerarchia Cattolica, vedrà finalmente l’eccelsa dignità della famiglia, abolirà l’obbligatorietà del celibato del clero e le famiglie del Vescovi e dei Preti Sposati saranno fulgido modello delle altre famiglie cristiane.
5. FAMIGLIA DI NAZARET.
Dio, Famiglia Trinitaria, nel suo ineffabile piano provvidenziale creò UNA SINGOLARE FAMIGLIA TRINITARIA, COMPOSTA DA GESU’, DA MARIA SANTISSIMA E DA SAN GIUSEPPE: LE FAMIGLIE CRISTIANE HANNO NELLA FAMIGLIA DI NAZARET UN PERFETTO MODELLO DI FAMIGLIA DA IMITARE. GESU’ è lo stesso Figlio Unigenito del Padre Celeste fattosi uomo, e nella sua natura umana rende visibile la sua perfezione filiale che si esprime nella perfezione dell’amore: amò il Padre facendo della volontà di Lui il suo cibo quotidiano fino alla morte e alla morte di croce; amò i suoi genitori Maria Santissima e San Giuseppe stando loro sottomesso e ricolmandoli di delicatezze; amò noi suoi fratelli minori dandoci per redimerci il supremo gesto dell’amore: il sacrificio della sua vita.
MARIA SANTISSIMA è la Sposa del Padre Celeste e di San Giuseppe; è la Madre di Gesù Fisico e Mistico, quindi è anche la nostra Madre. Essa amò il Padre Celeste vivendo per tutta la vita il suo “SI’” a Lui,pronunziato al momento dell’Incarnazione; amò al massimo grado il suo Figlio Gesù, il suo Sposo Giuseppe; ed amò immensamente anche noi, accettando fra l’altro la sofferenza per generarci e per partorirci figli suoi e figli del Padre Celeste; per nostro amore accettò di essere “LA REGINA DEI MARTIRI”.
San Giuseppe, SINGOLARE IMMAGINE DEL PADRE CELESTE, è veramente Sposo di Maria e Padre di Gesù. Amò il Padre Celeste eseguendo sempre la volontà di Lui con prontezza e generosità; amò con somma perfezione la sua Vergine Sposa ed il suo verginale Figlio Gesù.
Santità, concludendo mi per permetto di dirLe: offra alla Chiesa Cattolica il dono dell’abolizione della obbligatorietà del celibato per il clero cattolico di Rito Latino, assecondando così la voce dello Spirito. Se l’impegno per il Regno di Dio esige ancora che PARTE del clero sia celibe, lo Spirito Santo non farà mancare alla Chiesa i Preti Celibi: lasciamo a Lui la libertà di scelta e a noi l’illimitata fiduciosa sottomissione alle sue scelte. Sottomettiamoci con gioia allo Spirito che vuole una moltitudine di Vescovi e di Preti Sposati per l’Era, speriamo non lontana, dell’Amore e della Pace Universale Messianica, BASATA SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA.
Voglia concedermi la sua Apostolica Benedizione.
Sac. Salvatore Paparo.
11 ott 2009
SECONDA LETTERA A BENEDETTO XVI
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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