SEDICESIMA LETTERA A GESU’ UNICO SALVATORE DEL MONDO
Gesù, oggi la Chiesa Cattolica difende, senza consentire alcuna eccezione, il seguente principio:
“SI DEVE DIFENDERE LA VITA DAL SUO INIZIO OSSIA DAL SUO CONCEPIMENTO, FINO ALLA SUA NATURALE FINE OSSIA FINO ALLA MORTE”.
Io sono convinto, però, che seguendo il tuo insegnamento e il tuo esempio, alcune eccezioni sono indispensabili.
Innanzi tutto Tu ci hai insegnato che l’amore perfetto si spinge fino a sacrificare la propria vita per la persona amata, e ce ne hai dato l’esempio morendo sulla croce per il nostro bene: “IO SONO IL BUON PASTORE E PER LE MIE PECORE OFFRO LA MIA VITA”.
Sotto la luce del tuo insegnamento e del tuo esempio dobbiamo considerare, ad esempio, il sacrificio del feto quando senza di esso morirebbero e la madre e il feto. Certamente il feto se avesse l’uso della ragione, ragionerebbe così: “MAMMA, TI AMO IMMENSAMENTE E POICHE’ IL SACRIFICIO DELLA MIA VITA E’ NECESSARIO PER CONSERVARE LA TUA VITA, IO OFFRO LA MIA VITA PER LA TUA VITA”.
Un altro tuo insegnamento con il tuo conseguente comportamento c’impone una seconda eccezione al suddetto principio sulla difesa della vita:
“IL SABATO E’ FATTO PER L’UOMO E NON L’UOMO PER IL
SABATO”
Tu ti poni da una parte dinanzi all’osservanza di una legge, e dall’altra parte dinanzi al bene DI UNA PERSONA UMANA , E TI SCHIERI PER IL BENE DELLA PERSONA UMANA. Quindi, quando per il bene di una persona umana è indispensabile non osservare ad esempio la legge “NON UCCIDCERE”, Tu consenti che la legge non sia osservata. Così io sono convinto che Tu conceda che il neo-concepito lasci questo mondo quando la diagnosi prevede una sua vita terrena di enormi sofferenze fisiche e psichiche, e sia subito trapiantato nella gioia DELL’ETERNA VITA del Paradiso.
Io sono convinto che la Gerarchia Cattolica debba riflettere sulla sua intransigenza nella difesa del suddetto principio sulla vita umana, considerando CON UMILTA’ il comportamento di alcuni Papi.
Certo Essi non hanno difeso la vita
QUANDO per assicurarsi la Cattedra di Pietro si uccidevano tra di loro;
QUANDO bruciavano vivi i presunti eretici, le cosìdette streghe…
QUANDO organizzavano guerre e guidavano come capi condottieri le truppe cattoliche per uccidere i cristiani non cattolici;
QUANDO credevano che Tu li avevi costituiti padroni di tutta la terra e donarono a re cattolici le nuove terre scoperte perchè andassero a conquistarle imponemdo con le armi, QUINDI UCCIDENDO, la conversione al cattolicesimo dei popoli che le abitavano.
Gesù, ricordando i suddetti atti contro la vita operati da alcuni Papi io non intendo accusare nessuno, non intendo condannare nessuno POICHE’ SOLO TU PUOI GIUDICARE.
Io, invece, ti invoco CON UMILTA’ E CON FIDUCIA perché il TUO SPIRITO, LO SPIRITO SANTO che pazientemente e sapientemente conduce la Chiesa a TUTTA LA VERITA’, ILLUMINI LA GERARCHIA CATTOLICA SECONDO VERITA’.
Sac. Salvatore Paparo
PRIMO FEBBRAIO 2009
TRENTUNESIMA GIORNATA PER LA VITA
12 ott 2009
SEDICESIMA LETTERA A GESU'
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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