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11 ott 2009

TERZA LETTERA A BENEDETTO XVI

Terza lettera aperta al Papa Benedetto XVI
del sac. Salvatore Paparo.





Santità,

a quasi settantotto anni di età (sono nato in Sicilia il 14 Agosto 1929), penso sia volontà di Dio che io le esponga umilmente le misericordie che il Signore ha operato in me, ultimo dei figli di Dio, depositario della sua “ OPERA CENACOLO FAMILIARE “.

Lo scopo di questa mia fiduciosa apertura è di ottenere la sua benedizione e che faccia suo quanto le espongo perché la Chiesa evangelizzi efficacemente il mondo contemporaneo e tutte le nazioni si convertano a Gesù, unico Salvatore, Nome al di fuori del quale non c’è salvezza.

Un intervento divino particolare che segnò tutta la mia vita, lo esperimentai nel maggio del 1946, quando giovane seminarista diciassettenne studiavo presso lo scolasticato dei Padri Maristi, sito a Cavagnolo, provincia di Torino.

Caddi gravemente ammalato: ero agli estremi. Una sera i due medici curanti, dopo un breve consulto, dissero, senza mezzi termini, al mio superiore: “ NON PASSERA’ LA NOTTE”. La bontà divina, invece, per i suoi scopi misericordiosi, mi guarì improvvisamente, ed in una luce ineffabile percepii quanto segue: “ L’UMANITA’ VA INCONTRO ALL’ETA’ AUREA DEL CRISTIANESIMO. ALLORA IL MONDO INTERO RICONOSCERA’ GESU’ COME SUO UNICO SALVATORE, E PER UN LUNGHISSIMO PERIODO DI TEMPO, VIVRA’, IN MODO STRAORDINARIO, UN’ERA DI PACE E DI BENESSERE MESSIANICI “.

Sorvolo sul resto, per affrontare l’anno 1967.

In un corso di Esercizi Spirituali, trascorso in particolare unione con il Signore, ebbi la seguente luce divina:

“ L’ETA’ AUREA DEL CRISTIANESIMO SARA’ ANCHE L’ETA’ AUREA DELLA FAMIGLIA: L’OBBLIGATORIETA’ DEL CELIBATO SACERDOTALE SARA’ ABOLITA E LE FAMIGLIE DEI VESCOVI SPOSATI E DEI PRETI SPOSATI SARANNO FARI LUMINOSI PER LE ALTRE FAMIGLIE CRISTIANE”.

La luce divina avuta durante gli Esercizi Spirituali, l’ho espressa così :



1. DIO E’ UNA FAMIGLIA TRINITARIA.



Solo Dio esiste da sempre, e Dio è AMORE.

In quanto Amore Dio non è un solitario ma una Famiglia Felicissima composta da Tre Persone: dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo.

L’amore è dono, ricambio del dono, unione del dono e del ricambio del dono, felicità.

Il Padre, Sommo Bene, dona tutto se stesso al Figlio GENERANDOLO; il Figlio Sommo Bene ricevuto dal Padre, ricambia il dono ricevuto donandosi a sua volta al Padre; lo Spirito Santo PROCEDE dal Padre dono e dal Figlio ricambio del dono, unisce in Sé il Padre dono al Figlio ricambio del dono, e il Figlio ricambio del dono al Padre dono; Egli stesso è il dono e il ricambio del dono UNIFICATI.

DIO E’ UNO perché in Lui il dono e il ricambio del dono sono la stessa realtà.

DIO E’ IN TRE PERSONE perché il Padre non è il Figlio; il Figlio non e il Padre; e lo Spirito Santo non è né il Padre né il Figlio.

DIO E’ FELICISSIMO perché la felicità proviene dal bene coscientemente posseduto, e il dono e il ricambio del dono che si verificano in Dio E’ IL SOMMO BENE.



2. DIO CREO ‘ L’UOMO FAMIGLIA.



Dio Amore decise di comunicare la sua felicità a delle creature e creò l’uomo FAMIGLIA a sua immagine e somiglianza: l’uomo e la donna sposati sono l’immagine del Padre Celeste SIA COME SPOSO E SPOSA; SIA COME PADRE E MADRE. E qui dobbiamo fare un rilievo di particolare importanza: il Padre Celeste è insieme SPOSO E SPOSA, PADRE E MADRE. Creando la famiglia il Padre Celeste si sdoppiò: comunicò all’uomo la sua immagine di sposo e di padre; e comunicò alla donna la sua immagine di sposa e di madre. Evidentemente l’immagine del Figlio Unigenito del Padre Celeste nella famiglia umana fu comunicata al figlio della coppia uomo-donna.

Nella famiglia umana l’immagine dello Spirito Santo ,dono e ricambio del dono Personificati, è l’amore che unisce gli sposi tra di loro, i genitori al figlio e il figlio ai genitori. Per essere felici, scopo della loro creazione, i membri della famiglia umana debbono quindi vivere d’amore, debbono vivere reciprocamente di dono e di ricambio del dono.

Da notare che Dio creò la famiglia fondata sul matrimonio che è un dono reciproco TOTALE, ESCLUSIVO E DEFINITIVO tra un uomo e una donna. La famiglia, secondo il volere di Dio, è monogamica e indissolubile.



3. PECCATO.



Purtroppo nella vita umana intervenne il peccato che è il tradimento dell’amore verso Dio eludendo l’osservanza dei suoi comandamenti; ed è il tradimento dell’amore verso il prossimo facendo agli altri non del bene ma del male.

Conseguenza del peccato fu la perdita della felicità perché perdendo l’amore si perse il bene che l’amore possedeva, e la perdida della vita perché l’amore è vita e il peccato è morte. Come effetto nefasto del peccato si registrò pertanto la dissoluzione della famiglia: i suoi membri divennero infelici perché anziché amarsi e scambiarsi il bene incominciarono a odiarsi e a farsi reciprocamente del male; il matrimonio perse le caratteristiche della monogamia e della indissolubilità. FU UN VERO DISASTRO!



4. REDENZIONE.



Dio Amore Misericordioso Famiglia Trinitaria Felicissima però non ci abbandonò alla nostra triste sorte di peccatori condannati all’odio, al dolore, alla malattia e alla morte, ma ci venne incontro con la mirabile invenzione DELL’INCARNAZIONE: Dio Figlio, fattosi Uomo in Gesù di Nazaret, con la sua passione, morte e risurrezione distrusse il nostro odio, la nostra morte e ci ridonò la vita dell’amore: la famiglia umana è stata redenta da Gesù: gli sposi, i genitori, il figli hanno nuovamente la possibilità di ricostruire in sé l’immagine della Famiglia Trinitaria di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo: anzi, alla luce della Parola di Dio, dobbiamo affermare che gradualmente arriverà l’ Età Aurea del Cristianesimo. Essa si realizzerà quando Dio incatenerà Satana per mille anni (PER UN LUNGHISSIMO PERIODO DI TEMPO) nel mondo sotterraneo: allora le famiglie redente da Gesù brilleranno di santità riflessa della santità della Famiglia Trinitaria di Dio; allora la Chiesa, in particolare la Gerarchia Cattolica, vedrà FINALMENTE l’eccelsa dignità della famiglia, abolirà l’obbligatorietà del celibato del clero, e le famiglie dei Vescovi Sposati e dei Preti Sposati saranno fulgido modello delle altre famiglie cristiane.



5. FAMIGLIA DI NAZARET.



Dio, Famiglia Trinitaria, nel suo ineffabile piano provvidenziale creò UNA SINGOLARE FAMIGLIA TRINITARIA UMANA: LA FAMIGLIA DI NAZARET COMPOSTA DA GESU’, DA MARIA SANTISSIMA E DA SAN GIUSEPPE: LE FAMIGLIE CRISTIANE HANNO NELLA FAMIGLIA DI NAZARET UN PERFETTO MODELLO DI FAMIGLIA DA IMITARE.

Gesu’ è lo stesso Figlio del Padre Celeste fattosi uomo, e nella sua natura umana rende visibile la sua perfezione filiale che si esprime nella perfezione dell’amore: amò il Padre facendo della volontà di Lui il suo cibo quotidiano fino alla morte e alla morte di croce; amò i suoi genitori Maria Santissima e San Giuseppe stando loro sottomesso e ricolmandoli di gentilezze; amò noi suoi fratelli minori dandoci per redimerci il supremo gesto dell’amore: il sacrificio della sua vita.

MARIA SANMTISSIMA è la Sposa del Padre Celeste e di San Giuseppe; è la Madre di Gesù Fisico e Mistico; quindi è anche la nostra Madre. Essa amò il Padre Celeste vivendo per tuttA la vita il suo “SI’” a Lui, pronunziato al momento dell’Incarnazione; amò al massimo grado il suo Figlio Gesù, il suo Sposo Giuseppe; ed amò immensamente anche noi, accettando, fra l’altro, la sofferenza per generarci e per partorirci figli suoi e figli del Padre Celeste; per nostro amore accettò di essere “LA REGINA DEI MARTIRI”.

SAN GIUSEPPE, singolare immagine del Padre Celeste, è veramente Sposo di Maria e Padre di Gesù. Amò il Padre Celeste eseguendo sempre la volontà di Lui con prontezza e generosità; amò con somma perfezione la sua Vergine Sposa Maria Santissima ed il suo verginale Figlio Gesù.



Adesso mi permetto, Santità, di insistere su di un punto particolare di massima importanza. Certo il celibato per il Regno di Dio è un carisma proclamato solennemente da Gesù. E sono convinto che questo dono Dio, nella bimillenaria storia del Cristianesimo, l’ha concesso ad una immensa schiera di sacerdoti che l’hanno fatto fruttificare operando un incalcolabile bene per l’edificazione del Corpo di Cristo che è la Chiesa.

Ma il carisma del celibato doveva restare carisma, cioè un dono gratuito di Dio che soltanto I PRESCELTI potevano accogliere e vivere. Purtroppo, però, la Gerarchia Cattolica ha, senza dubbio, commesso uno dei suoi più gravi errori PASTORALI imponendo l’obbligatorietà del celibato al clero cattolico di Rito Latino. E così, anche se animati di sincero amore per l’avvento del Regno di Dio, tantissimi giovani si sono impegnati ad osservare il celibato, credendo FALSAMENTE di avere ricevuto da Dio il suddetto carisma; ma, ESSENDONE PRIVI, non sono stati in grado di rimanere fedeli alla loro promessa.

Io spero che la Gerarchia Cattolica finalmente si renda conto dell’errore commesso e che ai suoi sacerdoti lasci una totale libertà di scelta tra la vita celibataria e la vita matrimoniale, sospinta anche dal fatto che l’imposizione del celibato al clero cattolico di Rito Latino, contrasta con il diritto naturale: “NON E’ BENE CHE L’UOMO SIA SOLO” (Gn. 2,18), e con il diritto evangelico: le Lettere Pastorali, infatti,come condizione indispensabile all’ordinazione di un VESCOVO-PRESBITERO, esigevano che il candidato si fosse sposato una sola volta (1Tm. 3,1-6; Tito 1,6). San Paolo poi, nella Prima Lettera ai Corinzi ci notifica che gli Apostoli erano sposati e che le loro mogli li accompagnavano nei viaggi apostolici:

“NON ABBIAMO ANCHE NOI IL DIRITTO DI PORTARE CON

NOI UNA MOGLIE CREDENTE COME L’HANNO GLI ALTRI

APOSTOLI E I FRATELLI DEL SIGNORE E PIETRO ? “

(1Cor. 9,5).

Qui, Santità, vorrei proporle alcune Riforme che, secondo me, la Gerarchia Cattolica dovrebbe effettuare per una efficace Evangelizzazione del mondo contemporaneo. Però mi astengo nella speranza che io possa avere la possibilità di dialogare con Lei. Pertanto concludo narrandole il sigillo che Dio ha posto a conferma che l’Opera Cenacolo Familiare mi è stata affidata dai suoi misteriosi disegni provvidenziali.

Durante la mia vita ho spesso avuto questa luce divina:

“PRIMA CHE L’OPERA CENACOLO FAMILIARE INCOMINCI

AD AVERE IL SUO NATURALE SVILUPPO, DOVRAI

AFFRONTARE UNA MALATTIA MORTALE”.

La luce si è avverata: il 28 Novembre 2005 sono stato sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico in cui, a causa di un tumore maligno, mi sono state asportate la vescica, la prostata, e mi è stata ricostruita la vescica con parte del mio intestino. La malattia era mortale, ma Dio ha guidato le mani del chirurgo dott. Vestita, per cui egli mi ha asportato radicalmente il male. Grazie a Dio sono totalmente guarito. Non ho avuto bisogno né ho bisogno di alcuna terapia, e tutti i controlli effettuati nel corso dell’anno 2006 hanno avuto un ottimo esito.

Santità, Le chiedo la sua Apostolica Benedizione perché io

possa essere un umile strumento di Dio per la realizzazione

dell’Opera Cenacolo Familiare.



Sac. Salvatore Paparo.

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