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13 ott 2009

DICHIARAZIONE

DICHIARAZIONE


IO SALVATORE PAPARO

NATO IL 14 AGOSTO DEL 1929,

ORDINATO SACERDOTE IL 21 FEBBRAIO DEL 1954,

PARROCO DI CINTANO DAL 7 APRILE 1963

ACCETTO UMILMENTE LA MIA DEPOSIZIONE DA PARROCO.

PERO’ MI SENTO IN DOVERE DI ATTESTARE LA MIA INNOCENZA:

DURANTE IL MIO LUNGO MINISTERO SACERDOTALE HO SEMPRE CERCATO DI INCULCARE E DI PRATICARE L’AMORE FRATERNO,

VIA INDISPENSABILE PERCHE’ IL MONDO INTERO CREDA CHE GESU’ E’ L’UNICO SUO SALVATORE .

MI SONO SEMPRE ISPIRATO DALL’ATTEGGIAMENTO DEL PADRE CELESTE CHE USA MISERICORDIA VERSO TUTTI, VERSO I GIUSTI E VERSO I PECCATORI.

HO TENUTO SEMPRE PRESENTE IL COMANDO DI GESU’ E DEL GRANDE APOSTOLO SAN PAOLO DI NON GIUDICARE, DI NON CONDANNARE, DI NON CASTIGARE PERCHE’ COLUI CHE GIUDICA E’ SOLO IL SIGNORE.



Sac. Salvatore Paparo

Cintano 25 aprile 2009



PRECISAZIONE



IL VESCOVO MI HA TOLTO IL TITOLO CANONICO DI PARROCO,

MA MI HA LASCIATO A CINTANO COME SACERDOTE DELLA COMUNITA’ CRISTIANA CINTANESE.





I F A T T I



Il diritto canonico prescrive ai parroci di presentare le dimissioni al Vescovo non appena compiuti i 75 anni di età. Il Vescovo è libero di accettare o di rifiutare le dimissioni del parroco.

Io mi sono attenuto alla norma canonica e raggiunti i 75 anni di età, il 31 agosto del 2004 ho presentato al Vescovo le mie dimissioni di parroco di Cintano. Non avendo ricevuto dal Vescovo alcuna risposta ho continuato ad esercitare l’ufficio di parroco.



Nel dicembre del 2007 ho ricevuto il seguente decreto del Vescovo:



“Dopo lunga e approfondita riflessione, udito il parere dei più stretti collaboratori e del Collegio dei Consultori, con la presente ti comunico che ho deciso di accettare le tue dimissioni di parroco di Cintano, da te presentate a suo tempo con lettera del 31 Agosto 2004.

L’accettazione delle dimissioni avrà decorrenza dal 1 Gennaio 2008 e pertanto a partire da tale data la responsabilità della parrocchia sarà affidata ad un Amministratore Parrocchiale.

Il passaggio delle consegne avverrà tramite il Vicario Generale e l’Economo Diocesano, in giorno da concordare con te e con L’Amministratore Parrocchiale”.



Dal decreto appare una semplice accettazione delle mie dimissioni di paroco di Cintano. In realtà, l’accettazione delle mie dimissioni, avvenuta solo dopo tre anni, è stata causata dal fatto che il Vescovo non condivide parecchie riforme che io suggerisco alla Gerarchia Cattolica, riforme che io reputo indispensabili perché le donne e gli uomini del terzo millennio credano che GESU’ E’ l’INVIATO DI DIO PADRE E L’UNICO SALVATORE DEL MONDO.



Io ho risposto al Vescovo pregandolo di lasciarmi parroco di Cintano.

Non ho ricevuto alcuna risposta del Vescovo,

non sono venuti il Vicario Generale, l’Economo Diocesano e l’Amministratore Parrocchiale per il passaggio delle consegne.

Ho ritenuto il tutto come un’accettazione tacita della mia richiesta fatta al Vescovo di poter continuare a fare il parroco di Cintano.

E poichè durante tutto l’anno del 2008 non ho ricevuto alcuna comunicazione scritta né da parte del Vescovo né da parte della Curia Diocesana, ho esercitato regolarmente l’ufficio di parroco di Cintano.



Solo due mesi fa, il Vescovo è venuto a trovarmi presso la casa parrocchiale e mi ha comunicato solo oralmente che l’Amministratore Parrocchiale di Cintano è don Angelo, l’arciprete di Castellamonte.



Sac. Salvatore Paparo

Cintano 25 aprile 2009

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