RISPOSTA DEL SACERDOTE SALVATORE PAPARO AL COMMENTO FATTO DA UNA SORELLA AL DOCUMENTO “I MEMBRI DELL’OPERA CENACOLO FAMILIARE E LA SOFFERANZA”.
Carissima,
ho letto molto attentamente la tua risposta al mio documento “I MEMBRI DELL’OPERA CENACOLO FAMILIARE E LA SOFFERENZA”.
Ti rispondo fraternamente. La sofferenza dell’uomo in questa terra è il,grande problema della nostra vita. Io resto fermo nella interpretazione tradizionale della Sacra Scrittura: Dio ci ha creati per renderci felici vivendo come Lui una vita di amore. Noi uomini non abbiamo amato e ci siamo resi infelici con l’egoismo e con l’odio: “PER PECCATUM MORS”. Gesù è venuto nel mondo per ridonarci la felicità e la vita E PER NOSTRO AMORE HA OFFERTO VOLONTARIAMENTE LA SUA VITA ( Non parlo di espiazione MA DI OFFERTA VOLONTARIA FATTA PER NOSTRO AMORE). Noi uomini peccatori siamo dei malati e Gesù E’ IL NOSTRO MEDICO. NOI MALATI DOBBIAMO ACCETTARE LA MEDICINA CHE LUI CI PRESCRIVE. OGNI MEDICINA PER GUARIRE L’AMMALATO NECESSITA DI CURE DOLOROSE. Quindi la nostra sofferenza dobbiamo considerarla COME MEDICINA E NON COME CASTIGO DI DIO PER ESPIARE I NOSTRI PECCATI. C’è il problema della sofferenza dei giusti ed in modo particolare la sofferenza dei bambini INNOCENTI che soffrono e che muoiono. Ma perché considerarlo un problema SE PENSIAMO CHE LA SOFFERNZA E LA MORTE DEI BAMBINI SI UNISCONO ALLA SOFFERENZA E ALLA MORTE DI GESU’ INNOCENTISSIMO CHE SONO MEDICINA PER LA GUARIGIONE DELLA NOSTRA MALATTIA CHE IN NOI HA CAUSATO IL PECCATO?
Tu pensi che le nostre sofferenze e la nostra morte sono dovute “ALLA NOSTRA FINUTUDINE”. Ma pensi che sia più ragionevole credere che Dio ha deciso LA NOSTRA SOFFERENZA E LA NOSTRA MORTE PERCHE’ E’ UNA MEDICINA CHE CAUSA LA NOSTRA GUARIGIONE, o credere che Dio ha creato un mondo TALMENTE IMPERFETTO DA NON POTER CREARE UN MONDO SENZA LA SOFFERENZA E LA MORTE?
Con amicizia
Don Salvatore.
12 ott 2009
COMMENTO A "I MEMBRI DELL'OPERACEFA E LA SOFFERENZA"
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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