PAPA GIOVANNI XXIII S U B I T O S A N T O
Nel libro “L’UTOPIA DI PAPA GIOVANNI”
di Giancarlo Zizola, leggo:
“Considerando LA DIMENSIONE STORICA E TEOLOGICA DELLA BONTA’ DI GIOVANNI XXIII, risultava in certo senso pertinente che la prima proposta di riconoscere la sua santità fosse avanzata nell’autunno del 1964 durante il dibattito conciliare sullo “schema XIII” riguardanti i rapporti tra la Chiesa e il mondo contemporaneo. Si trattava del primo abbozzo della Costituzione pastorale GAUDIUN ET SPES che fu adottata dal Vaticano II nell’ultima sessione del 1965 e che sviluppava la teologia dei “segni dei tempi” in alcuni grandi capitoli sulle aspirazioni e le sfide del mondo.
La prima formulazione della proposta, enunciata dal vescovo ausiliare polacco di Lodz, mons. Bohdan Bejze, invocava la canonizzazione di papa Roncalli in Concilio, come testimonianza del reale influsso di papa Giovanni, con la sua apertura verso l’umanità, nei cuori degli uomini e delle donne contemporanei.
LA COLLOCAZIONE DEL RIFERIMENTO ALLA SPIRITUALITA’ DI GIOVANNI XXIII NEL QUADRO DELLA COSTITUZIONE SULLA CHIESA NEL MONDO FU RIBADITA, NELLA STESSA SESSIONE, DALL’AUSILIARE DI BOLOGNA MONS. LUIGI BETTAZZI, IL QUALE VI AGGIUNSE LA PROPOSTA DI UN RITORNO, PER L’OCCASIONE, ALL’ANTICA PRASSI DELL’ACCLAMAZIONE CONCILIARE DELLA SANTITA’ DI PAPA GIOVANNI, IN QUANTO “PATRONO E GUIDA” DELLA FEDE “NELLA PRESENZA DI DIO NEL MONDO E IN TUTTI GLI UOMINI DI BUONA VOLONTA’ “.
Si preferì avviare il processo di beatificazione secondo la procedura ordinaria.
Sac. Salvatore Paparo
24 agosto 2008
Festa dell’Apostolo San Bartolomeo.
12 ott 2009
PAPA GIOVANNI XXIII
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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