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11 ott 2009

GERARCHIA E MISERICORDIA

LA GERARCHIA E LA MISERICORDIA.





I cristiani che nella Chiesa costituiscono la Gerarchia devono essere l’immagine della misericordia del Padre Celeste. La loro misericordia devono dimostrarla verso tutti, ma soprattutto VERSO I PECCATORI. Certo non possono scendere a compromessi: debbono annunziare, secondo la missione affidata loro da Gesù, con chiarezza la Verità Rivelata, ma debbono anche dimostrare grande comprensione verso i peccatori; non debbono giudicarli, poiché Colui che giudica è SOLO il Signore¸e soprattutto non debbono condannarli e castigarli per esempio proibendo loro di accostarsi alla Mensa Eucaristica. Ogni uomo, infatti, è un mistero e custodisce nel suo cuore la storia di tutta la sua vita, tenendo presente che Dio lo ama come se fosse l’unico uomo al mondo, lo segue passo passo nel corso della sua esistenza, suggerendogli il bene da compiere ed il male da evitare. Solo il singolo uomo conosce se è stato fedele o infedele alla voce di Dio che si identifica con la voce della coscienza. L’uomo deve ubbidire alla COSCIENZA CERTA cioè quando essa gli suggerisce, senza esitazione, il bene da fare e il male da evitare, e ciò anche quando, a sua insaputa, glielo suggerisce in modo errato. Il fatto che si deve seguire LA COSCIENZA CERTA ANCHE SE E’ ERRONEA, impone all’uomo il dovere di formarsi UNA COSCIENZA VERA ossia una coscienza che scelga il bene e il male non solo soggettivamente ma anche oggettivamente; ossia che il bene che sceglie sia REALMENTE BENE, e che il male che commette sia REALMENTE MALE.

La via per formarsi una coscienza VERA, varia da uomo a uomo; dipende dalle sue capacità mentali, dalla rettitudine del suo cuore, dalle circostanze di vita che egli esperimenta. Il cristiano, purchè non si tratti di una Verità Rivelata garantita dal Papa in modo definitivo e vincolante per tutti, deve seguire la convinzione della sua coscienza, anche se in contrasto con il magistero ordinario della Gerarchia. E’ quanto ha insegnato anche l’attuale Papa Benedetto XVI nel 1966, quando era ancora il cardinale Ratzinger:



“ LA COSCIENZA E’ ILTRIBUNALE SUPREMO

E ULTIMO DELLA PERSONA UMANA, ANCHE

AL DI SOPRA DELLA CHIESA UFFICIALE; ED

E’ AD ESSA CHE DOBBIAMO UBBIDIRE “.

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