SECONDA LETTERA AI MIEI AMICI
Domenica scorsa, 11 gennaio, festa del Battesimo di Gesù, durante la celebrazione delle Messe celebrate alle 9 al Sanuario, alle 10,30 nella chiesa parrocchiale, sono stato colpito da un freddo particolarmente intenso. Nel pomeriggio ho accusato i primi sintomi dell’influenza; ho trascorso insonne e nella sofferenza la notte tra l’11 e i1 12 gennaio. Il 12 gennaio la febbre ha raggiunto i 39 gradi per cui sono andato a letto molto presto. Mi sono svegliato a mezzanotte e mezzo con una imnensa gioia che dominava il mio cuore. La gioia mi proveniva dalla costatazione che allo stato attuale il mio stomaco e il mio intestino sono del tutto a posto.
Che cosa faranno in seguito, della mia salute, Gesù e Maria, io non lo so. Gesù e Maria, però, mi hanno confermato che le seguenti frasi scritturistiche si riferiscono anche alla mia piccola persona:
“ Il Signore mi ha provato duramente, ma non mi ha consegnato alla morte”.
“ Non morirò, resterò in vita e annunzierò le opere del Signore”.
Sac. Salvatore Paparo
Cintano 13 gennaio 2009
12 ott 2009
SECONDA LETTERA AI MIEI AMICI
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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