Carissima Ornella,
questa mattina mi è capitato un fatto molto singolare. Appena alzato, sono andato nel mio studio e con mia grande meraviglia sulla scrivania ho visto quattro fogli di carta, scritti con una macchina per scrivere, presumo molto vecchia.
Il primo foglio porta il titolo DIO TI PERDONI. La presentazione dello scritto firmata da "Ornella" che certamente sei tu, inizia così: "Pubblico dal blog di don Franco Barbero questo gustoso dialogo tra don Franco e un giovane prete, don Stefano".
In calce a ogni pagina c'è scritto non più con la macchina per scrivere MA CON IL COMPUTER :
http:chiesaincammino.org/editoriali/CdB/DIO%20TI%20PERDONI.htm 31.05.2008
La data 31,05.2008 è quella di ieri, festa della Visitazione di Maria Santissima a Santa Elisabetta. Come sai, io interpreto il fatto della VISITAZIONE COME ESERCIZIO DEL MINISTERO SACERDOTALE DI MARIA SANTISSIMA.
MI SAI DARE UN'INTERPRETAZIONE DELL'ACCADUTO?
Con affetto e stima.
Don Salvatore.
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Risposta di Ornella
Caro don Salvatore, non so che dirti. A me queste cose non sono mai accadute, quindi non posso darti alcuna spiegazione "razionale". Io posso fornirti solo la cronologia della cosa: ho preso dal Blog di don Franco Barbero quel dialogo tra lui e un giovane prete in ministero che portava appunto il titolo DIO TI PERDONI (maiuscolo come lo hai ritrovato tu). Lo ho inviato a qualche amico a mia firma e Umberto Lenzi, che cura il sito di Chiesa in cammino alle coordinate: http://www.chiesaincammino.org/ . Le parole riportate a mi nome sono esattamente quelle che ho usato prima di incollare di seguito il testo di don Franco. Ora non ricordo a quale data Umberto abbia inserito in sito di Chiesa in Cammino. Io certo lo ho mandato parecchio prima del 31 maggio, esattamente il 22 aprile, tanto che nel blog di don Franco quella corrispondenza con compare più. Mi sembra che tu sia capace di "leggere" quello che io non so leggere, anche perché obiettivamente non puoi chiedere al vento perché soffi e pensare che ti risponda, solo cogliere quello che ti dice il fatto che si alzi. Credo che dovrai rifletterci tu, dopo avere scartata ogni ipotesi razionale che ti possa venire alla mente. Se non te ne verranno, ricorda che ogni strumento è inconsapevole, la consapevolezza la ha la mano che lo muove. In questo caso io non ho avuto nessuna parte, se non l'avere inviata una mail che tu ti sei trovata davanti in una strana veste. La testimonianza che posso darti io è la seguente: io sono iscritta da anni alla comunità di base de I Viottoli di don Franco Barbero, conosco bene il sito di Chiesa in cammino che ho visto praticamente nascere, e l'espressione "essere chiesa in cammino" è tra quelle che prediligo tanto che quando Umberto, che era in visita qui da noi, mi ha fatto vedere il sito in anteprima, sono stata molto contenta della scelta del nome. Altro non so dirti se non che se avessi potuto avere figli, la mia bimba si sarebbe chiamata Elisabetta.
Mi spiace di non poterti essere più utile, ma forse non è a me ma a un Altro che devi chiedere, dopo avere esclusa ogni altra ipotesi possibile.
Un affettuoso abbraccio
Ornella
Caro don Salvatore,
ti mando l'originale della mail che ho inviata con la data esatta del 22 aprile u.s. e che trattava dell'argomento che tu hai trovato dattiloscritto. C'è la data d'invio, il testo intero del mio commento iniziale, e di seguito tutto il carteggio. Spero che ti sia utile.
Un affettuoso saluto.
Ornella
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Testo della mia mail:
Sent: Tuesday, April 22, 2008 9:48 AM
Subject: Dio ti perdoni... - dialogo epistolare tra don Franco e don Stefano
Pubblico dal blog di don Franco Barbero questo gustoso dialogo tra don Franco e un giovane prete, don Stefano. Vi si misura non solo la distanza ma il pre-giudizio nei confronti di chi pensa/fa diversamente. E poi, penso a don Stefano, com'è possibile pensare che uno/a sia gettato nel caos per opera di un prete a meno di non accettare che la parola di Dio venga comunque e sempre "mediata" (e non offerta e discussa) da una persona terza?! Eppure siamo ancora a questi livelli: l'essere di Paolo o di Apollo. Riguardo all'essere di Cristo, pare sia troppo complicato per troppi laici/laiche. Purtroppo... . Il clericalismo consiste anche nello scaricare le proprie responsabilità sulle spalle di un "don Franco", e non assumersi le proprie.
Ornella
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Testo dal blog di don Franco Barbero
mercoledì 16 aprile 2008
DIO TI PERDONI...
Ricevo, pubblico e rispondo
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Caro Franco,
che peccato che la tua vita sia così sprecata. Ma non hai paura del giudizio di Dio? Mi auguro che l'ignoranza ti accechi affinché tu possa salvarti. Quanto male stai facendo alla Chiesa ma soprattutto al Regno di Dio...
Tu non sai le persone che stai danneggiando e confondendo. sai cosa dice Gesù alle persone che scandalizzano i più piccoli? Ah, perdonami sei un teologo-biblista quindi avrai inventato anche una tua bibbia con note curate personalmente da te.
La sensazione che provochi in me è paura, tanta paura... La paura di quanto potrei arrivare a fare anch'io se smettessi di confessarmi, pregare, celebrare la S. Messa, l'amore alla Madonna... la direzione spirituale. Franco, Dio ti perdoni.
Stefano Votta, sacerdote di Cristo e servo della Chiesa Cattolica.
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Caro don Stefano,
ti ringrazio molto per l'attenzione che mi hai dedicato.
Non preoccuparti, però, della mia salvezza. E' interamente nella mani di Dio, quindi in buone mani. Capisco però la tua paura: non sarà il frutto di quella educazione seminariale che molto preti non riescono a scuotersi di dosso? Hai letto gli studi di Drewemann sulle paure e sulle angosce dei preti?
Probabilmente tu pensi ancora al modello del prete tridentino tutto papa, chiesa, rosario, direzione spirituale, "servo della Chiesa Cattolica". Lungi da me l'idea di sentenziare sulla tua vita. Io non condivido il tuo modo di essere prete, ma non lo giudico. Forse fuori da questo modello, tu non sapresti vivere il ministero.
Quanto a me, se dovessi pensarmi "servo della Chiesa Cattolica", mi sentirei in conflitto con la fede nel Dio biblico. E' proprio la compagnia dei deboli della storia e l'assidua e rigorosa frequentazione biblica ad avermi liberato dalla schiavitù ecclesiastica per vivere gioiosamente la chiesa come popolo di Dio in cammino di conversione continua.
Sei poi sicuro che la mia vita sia così sprecata? Forse noi preti dobbiamo liberarci un po' dalla mania di sputare sentenze sulla vita altrui e lasciare a Dio ciò che a Lui solo appartiene.
Però, dopo tutto, ti ringrazio ancora per il fatto che invochi su di me il perdono di Dio. In altri tempi si scriveva: "Comburantur corpora ut serventur animae" e così... "al rogo!". Solo noi perduti o forse anche tu hai bisogno di perdono?
Caro don Stefano, fammi sapere dove vivi e dove eserciti il tuo ministero. Sarei disponibile, in uno dei miei tanti viaggi, a far tappa nella tua canonica, a celebrare l'eucarestia il mattino seguente con te.
Mi faresti un regalo se volessi venire tu a Pinerolo e potresti essere mio ospite per conoscerci meglio. Non credo, vista la tua fermezza nell'ortodossia, che subiresti un contagio ereticale.
Grazie del tuo ricordo nella preghiera che ricambio volentieri.
Ti abbraccio con affetto con l'augurio di ogni bene.
don Franco
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martedì 22 aprile 2008
DIO TI PERDONI... il dialogo continua
Il dialogo con don Votta riportato in un precedente POST è così proseguito.
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(16 aprile) - Franco sei un fenomeno! Certo avrai capito che la firma posta alla fine della mia mail che t'ho scritto così aulica era ironica...se non l'hai capito pazienza!
Certo che mi fai paura ma non quella di cui tu mi scrivi ma la paura di allontanarmi dal Signore in maniera ortodossa e gettare nella confusione le persone. Intanto desidero chiederti scusa del tono arrogante con cui ti ho scritto ma ero arrabbiato perché sto aiutando una persona ad uscire dal caos in cui tu l'hai gettata (un uomo tutto d'un pezzo e non un squilibrato intendiamoci).
E poi, dai Franco, come puoi tirarmi fuori cavolate come queste. Tu vuoi modificare la storia di 2 mila anni? cambiare la teologia su cui la Chiesa si sostiene nel suo cammino e che la riconosce santa e peccatrice?
Beh complimenti mi sembri un giovanotto un pò troppo pieno di sé e delle sue idee... l'entusiasmo non ti mancherà certamente, complimenti ma sei troppo luterano. Vedi il casino che ha combinato Lutero? E poi? Forse le cose si appianeranno dopo la tua morte (e bada bene ti auguro di campare cent'anni).
Io sono un povero pretino che tenta di farsi santo e di santificare gli altri col messaggio di Cristo... ma sai, caro Franco, sono felice e realizzato. Non mi sento castrato dentro chissà quali regole (come forse pensi tu) e sono goduto di appartenere a questa Chiesa che tu hai rigettato (spiegami poi perché).
E' bello vedere la gente che esce dalla Chiesa felice perché ha sentito il calore di Gesù attraverso una poverissima persona come me; oppure vedere i giovani che s'innomorano poco a poco alla Chiesa anche gerarchica.
So bene che sei assai più istruito di me e più preparato quindi non potrei mai dialogare con te (te l'ho scritto sono un povero pretino di campagna) però sarei contento se cominciassi seriamente a metterti in discussione come del resto faccio anch'io tutti i giorni.
Sono viceparroco ad Orbassano con don Marco (che ti conosce e ti definisce una persona molto educata) se vuoi passa pure (ma avvisami perché ho molti impegni... mai quanto te certo) ma per celebrare insieme l'eucarestia, no fratello caro sai che non si può.
Mentre ti rinnovo le mie scuse per come ti ho trattato certamente pregherò per te. Ciao!
don Stefano Votta, povero prete di campagna.
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Caro don Stefano,
intanto apprezzo il fatto che mi hai risposto chiarendo ulteriormente le tue idee e la tua impostazione pastorale. La tua lettera è un gioiello di candore e di disinvoltura.
Quando entri sul terreno teologico diventi, a mio avviso, alquanto approssimativo, dogmatico e persino spassoso. Sei talmente cattolico "doc" che non corri nessun rischio di uscire dall'ortodossia. Anche la figura del "povero prete di campagna" è un abito che conferisce una comparsa di religiosa umiltà.
Insomma... hai tutti gli abiti confezionati su misura dalla benemerita ed ortodossa sartoria cattolica. E sotto gli abiti pulsa un cuore limpido, sincero, obbediente, gioviale. Ne sono convinto: Hai davvero un sacco di caratteristiche positive.
Mi piacerebbe tanto sapere chi è quella persona che io avrei buttata nel caos, ma è probabile che ti chieda troppo. Se cerca ordine, retta dottrina e sicurezza ha trovato in te l'uomo giusto, ha bussato alla porta giusta.
Tra le "cavolate" di cui mi accusi (sei sempre molto dialogico, diretto e garbato rispetto al pensiero altrui!), ci sarebbe il fatto che io voglio "modificare la storia di duemila anni" e "cambiare la teologia su cui la chiesa si sostiene...". Esilarante e creativo il caro don Stefano...!
Credo che tu conosca molto bene (perché sei giovane e fresco di studi) che da Tertulliano, Origene, Ario... fino a Gounelle... di teologie ne abbiamo davvero parecchie, per nostra fortuna e per grazia di Dio. Ma la chiesa non è sostenuta da una o da mille teologie, ma dalla parola di Dio.
Sono troppo luterano? Credo di essere assai più "riformato" anche per il dialogo con i valdo-metodisti. E Lutero avrebbe "combinato un casino"? Che strana idea hai della Riforma Protestante e che singolare concezione hai dell'ecumenismo...
Definire Lutero un casinista non è un elogio della tua intelligenza, denota una lettura storica piuttosto ideologica e non fa onore ai tuoi studi sul protestantesimo. E' questo l'ecumenismo che pratichi nella tua parrocchia?
E chi ti ha "rivelato" che io ho "rigettato" questa chiesa? Non mi sono mai sentito parte e ministro della chiesa di Gesù come oggi. Solo che non mi sono mai innamorato della chiesa gerarchica.
Per la carità, don Stefano... Ognuno è libero di scegliere come, quando e di chi innamorarsi. Io ho preferito innamorarmi del profeta Gesù di Nazaret e lo amo ogni giorno di più. Per me il nazareno è la via che mi guida verso Dio, nella ricerca del Suo regno. Anche nel mio blog cerco di esprimere questo amore.
Certo, né tu né io siamo mai sufficientemente coinvolti nel cammino di conversione, ma è proprio "roba da preti" il continuo girare la frittata quando siamo sollecitati ad un dialogo umile, ma serio, rigoroso, documentato, fatto di confronti e studi e non di pensieri che sono premasticati vaticani.
Nella tua lettera ci sono poi degli enigmi che mi sembrano del tutto impenetrabili. Vuoi un esempio? Non ho capito che cosa intendi quando mi scrivi: "Forse le cose si appianeranno dopo la tua morte". Sarà l'argomento della nostra terza lettera o di un nostro dialogo di una sera d'estate? In ogni caso leggere una tua lettera è sempre un piacere, un vero piacere.
Nel salutarti ti auguro una vita ed un ministero ricchi di gioia e di fecondità. Il sapere che, come mi scrivi, sei un prete felice e realizzato, mi riempie di gioia perché, invece, conosco parecchi bravissimi preti che purtroppo sono poco sereni.
Salutami anche il tuo confratello don Marco, di cui in questo momento non rintraccio il volto. Che Dio ci accompagni sempre con il Suo amore e con il Suo perdono.
Mi aspetto una terza lettera. Poi, caro don Stefano, pubblicheremo la nostra corrispondenza tra... l'eretico e l'ortodosso... Però, don Stefano, prima di chiudere questo amichevole dialogo epistolare, vorrei tanto darti un consiglio: non "tentare di farti santo o di santificare gli altri". Dio non ne ha bisogno.
Accontentiamoci di essere degli uomini onesti che hanno fiducia in Dio. Mi fanno paura i "santi", specialmente quelli "santo subito". Ce ne sono già troppi e la fabbrica ne sforna continuamente.
Ti abbraccio. Prega per me.
don Franco
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fonte: http://donfrancobarbero.blogspot.com/
Risposta di don Salvatore
Carissima sorella e amica ORNELLA,
quanto mi hai inviato adesso domenica 1 giugno 2008 21,17 corrisponde esattamente a quanto ho ricevuto in modo veramente singolare stamattina. Io sono pienamente in consonanza con don Franco Barbero e dissento radicalmente con don Stefano. Debbo dirti che ho seguito abbastanza le vicende di don Franco. In via ordinaria condivido il suo pensiero però ho alcuni punti dottrinali in cui dissento da lui. Forse non capisco ancora il suo vero pensiero. Tutto l'accaduto mi sospinge ad accostarmi maggiormente ai suoi scritti. Lo farò! Penso che così comprenderò IL MOTIVO DEL MESSAGGIO CHE STAMANI IL SIGNORE E MARIA SANTISSIMA MI HANNO MISTERIOSAMNETE INVIATO FACENDOMI PERVENIRE I QUATTRO FOGLI DATTILOGRAFATI CON IL TITOLO "DIO T I PE R D O N I " . Leggerò gli scritti di don Franco, rifletterò, pregherò e poi riprenderemo il nostro fraterno dialogo PERCHE' GESU' SIA RICONOSCIUTO COME L'UNICO SALVATORE DEL MONDO.
Un forte abbraccio fraterno.
Don Salvatore.
11 ott 2009
DIALOGO CON ORNELLA
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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