QUINDICESIMA LETTERA A GESU’ UNICO SALVATORE DEL MONDO
GESU’, Tu, il Padre Celeste, lo Spirito Santo, Maria Santissima e San Giuseppe avete per molto tempo soppportato PAZIENTEMENTE E SAPIENTEMENTE che i Responsabili della Comunità Cristiana imitassero i potenti di questo mondo che spadroneggiano sui loro governati; avete anche, per molto tempo,
sopportato PAZIENTEMENTE E SAPIENTEMENTE che fossero ricchi.
Perché si attui IL REGNO DI DIO SULLA TERRA con la Seconda Pentecoste d’Amore e con l’Età Aurea della Redenzione, FONDATA SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA, sta per giungere il tempo in cui i Responsabili della Comunità Cristiana non spadroneggeranno più sulle persone, ma docili al tuo comando, PER ESSERE GRANDI DIVENTERANNO SERVI: I SERVI NON COMANDANO MA UBBIDISCONO.
I Responsabili della Comunità Cristiana FINALMENTE DIVENTERANNO POVERI perchè i poveri non siano più poveri ed esperimentino nella loro esistenza i benefici frutti DELLA LIBERAZIONE CHE SEI VENUTO A PORTARE AD ESSI, FACENDOTI UOMO.
Certo la Comunità Cristiana deve possedere dei beni per avere il necessario per vivere SERENAMENTE E FELICEMENTE. Essi, però, non saranno più amministrati dai Respopnsabili della Comunità Cristiana, MA DAI LAICI.
I Responsabili della Comunità Cristiana, invece, imiteranno gli Apostoli e si dedicheranno SOLO ALLA PREGHIERA E AL MINISTERO DELLA PAROLA.
21 dicembre, quarta domenica di Avvento 2008.
Sac. Salvatore Paparo
12 ott 2009
QUINDICESIMA LETTERA A GESU'
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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