" SINODO DEI VESCOVI E PRETI SPOSATI".
Un mio commento
Dunque il Sinodo dei Vescovi si è concluso con un secco no all'abolizione del celibato obbligatorio per il clero cattolico di rito latino.
Che dire?
La Gerarchia Cattolica pone falsamente il problema dei Preti Sposati : non si tratta, infatti, PRINCIPALMENTE, di grarire la piaga della scarsità delle vocazioni sacerdotali : innanzi tutto la Gerarchia Cattolica deve, invece, FINALMENTE CONVINCERSI che l'esercizio retto del sesso è santo perchè creato da Dio, così come santo è il celibato proposto da Gesù per il Regno di Dio.
La Gerarchia Cattolica deve inoltre convincersi che essa non può imporre il celibato: deve, infatti, essere assolutamente fuori di discussione la verità che ogni uomo ha il diritto INVIOLABILE di sposarsi, diritto che gli proviene dalla natura e dalla Sacra Scrittura, Parola di Dio. La Gerachia Cattolica deve soprattutto convincersi che andiamo incontro all'Età Aurea della Famiglia e che Dio per tale Età vuole una schiera di Vescovi Sposati e di Preti Sposati che siano modello di santità alle altre famiglie: saranno soprattutto le famiglie dei Vescovi Sposati e dei Preti Sposati che testimonieranno con la loro vita che la famiglia umana è stata creata ad immagine e somiglianza della Famiglia Trinitaria di Dio Padre, di Dio Figlio e di Dio Spirito Santo.
Sac. Salvatore Paparo
11 ott 2009
COMMENTO SUL SINODO
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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