" E NOI ABBIAMO CREDUTO ALL'AMORE"(1Gv.4,16)
Premetto che chi leggerà comprenderà solo se illuminato dalla luce ineffabile della Famiglia Trinitaria di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Il lettore quindi prima di leggere invochi con umiltà e fiducia la luce della Famiglia Trinitaria di Dio.
IL SESSO E IL MATRIMONIO.
" Famiglia trinitaria di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo, illuminate questo umile ed insignificante strumento del vostro amore misericordioso.
La Famiglia Trinitaria di Dio è il mistero dell'Amore Misericordioso.
Dio è Amore ed in quanto Amore Famiglia Trinitaria. Dio Padre dona tutto se stesso al Figlio generandolo; Dio Figlio si ridona al Padre per cui tutto ciò che è del Padre è anche del Figlio e tutto ciò che è del Figlio è anche del Padre. Lo Spirio Santo Dono e Ricambio del Dono, nell'Amore unisce il Padre al Figlio e il Figlio al Padre cosicchè Padre, Figlio e Spirito Santo non sono tre dei ma un unico Dio Felicissimo perchè le Tre persone Divine si scambiano il Sommo Bene.
Per amore la Trinità Divina crea l'uomo e lo crea famiglia a sua immagine e somiglianza.
L'uomo e la donna che si sposano cioè che si uniscno con un amore totale,esclusivo e definitivo sono immagine del Padre Celeste, diventano uno come Uno è il Padre Celeste e con il Padre celeste assumono la prerogativa della paternità e della maternità.
La donna e l'uomo che si sposano hanno e manifestano le prerogative della Santissima Trinità. E qui c'è da dire una parola sul sesso. L'uomo dona tutto se stesso alla donna, la dona dona tutta se stessa all'uomo (attenzione però io parlo di coniugi). In quel momento avviene in loro l'unità che si realizza in Dio Padre e in Dio Figlio. Il frutto della donazione reciproca dell'uomo e della donna può essere un figlio ma ciò avviene raramente. In ogni donazione reciproca tra sposa e sposo c'è però sempre come frutto una maggiore unità e felicità. Avviene come in Dio che nella reciproca donazione delle Tre Persone si verifica la perfetta unità e felicità infinite. Nell'uomo e nella donna questa reciproca donazione ed unità felici sono passibili di aumentoperchè essi sono creature finite e sempre perfezionabili, in Dio sono sempre perfette e stabili.
Quindi ammiriamo la grande sapienza e bontà della Famiglia Trinitaria di Dio che ha voluto manifestarsi nella sua sublimità nella piccola creatura umana.
PRECISAZIONI:
1.L'uomo sposo e la donna sposa; l'uomo padre e la donna madre sono l'immagine di Dio Padre. Il Padre Celeste insieme Sposo e Sposa, Padre e Madre si è sdoppiato nell'uomo sposo e nella donna sposa, nell'uomo padre e nella donna madre. Quindi l'uomo sposo e la donna sposa, l'uomo padre e la donna madre esprimono insieme l'unità del Padre Celeste Sposo-Sposa e Padre.Madre.
2.L'uomo e la donna umani diventano sposi nel momento in cui vitalmente si scambiano L'AMORE TOTALE, ESCLUSIVO,DEFINITIVO=ETERNO.Da ciò deduciamo che il matrimonio è essenzialmente una questione che riguarda solo i due contraenti. Il matrimonio pubblico è un supplemento che ci vuole per le implicanze sociali che esso contiene ma non è dato essenziale del matrimonio in sè. Per cui può verificarsi che un uomo ed una donna apparentemente SOLO conviventi sono invece VERI SPOSI PERCHE' SI SCAMBIANO l'amore totale.esclusivo,definitivo; mentre un uomo ed una donna APPARENTEMENTE SPOSI perchè hanno celebrato il matrimonio davanti alla Chiesa o allo Stato, IN REALTA' NON SONO SPOSI perchè non si sono scambiati l'amore totale,esclusivo, definitivo. Per cui dobbiamo essere molto prudenti nel giudicare le coppie che manifestano la loro realtà come conviventi ma che in realtà possono essere sposi. Soprattutto tra i divorziati risposati capita che il nuovo matrimonio sia vero perchè si verifica la donazione amorosa totale, esclusiva e definitiva. La Chiesa Cattolica per essere strumento della misericordia di Dio lo deve riconoscere UFFICIALMENTE.
3. L'uomo e la donna diventano sposo e sposa, padre e madre realizzando in sè le quattro caratteristiche dell'amore così come si verificano nella Trinità Divina:
DONO:l'uomo dona tutto se stesso alla donna come il Padre Celeste dona tutto sè stesso al Figlio Unigenito.
RICAMBIO DI DONO: la donna ricambia il dono all'uomo donandogli tutta se stessa come il Figlio Unigenito del Padre Celeste ricambia il dono del Padre e dona al Padre tutto Se stesso.
UNITA': primo effetto della donazione amorosa reciproca tra uomo e donna è la loro UNITA' come il Padre Celeste è UNO SOLO IN Se Stesso; come le Tre Persone Divine costituiscono UN SOLO DIO. Dunque come effetto primo della donazione amorosa sponsale avviene l'unità dell'uomo e della donna. COME EFFETTO STRAORDINARIO i due sposi umani nella loro donazione reciproca generano IL FIGLIO come il Padre Celeste nella sua donazione amorosa genera IL FIGLIO UNIGENITO.
FELICITA': i due sposi umani donandosi reciprocamente tutto il bene che sono e che hanno si rendono reciprocamente FELICI come le Tre Persone Divine sono la FELICITA' PER ESSENZA perchè si scambiano IL SOMMO BENE.
4. Applichiamo il tutto all'esercizio sessuale dello sposo e della sposa.
L'atto genitale può essere compiuto solo dagli sposi perchè solo negli sposi si attuano gli elementi essenziali che esso esprime. Infatti
LO SPOSO offre tutto se stesso alla sposa (esprime questa donazione la penetrazione del pene nella vagina della sposa e la inseminazione).
LA SPOSA dona tutta se stessa allo sposo (esprime questo ricambio di dono l'offerta dell'ovulo da partedella sposa).
Con la loro reciproca donazione amorosa gli sposi diventano UNO e gustano TANTA FELICITA'.
Che solo gli sposi possano compiere l'atto genitale quindi lo deduciamo dalla natura stessa dell'atto: esso è un atto di donazione reciproca amorosa totale,esclusivo e definitivo. La Genesi manifesta questa ESCLUSIVITA' con le seguenti parole: "QUINDI L'UOMO LASCERA' SUO PADRE E SUA MADRE, SI UNIRA' ALLA SUA SPOSA E I DUE SARANNO UNA SOLA COSA" (Gn.2,24).
MATRIMONIO E SESSO.
Il sesso ed il matrimonio sono stati creati da Dio e sono una realtà ineffabile. L'esercizio del sesso però ha un suo significato soltanto nel matrimonio. Dio ha creato l'uomo e la donna perchè si amino, si scambino eterno amore, si diano reciprocamente con un amore totale,esclusivo e definitivo. Il matrimonio pertanto è riservato ad un singolo uomo e ad una singola donna: è il singolo uomo che si unisce ad una singola donna; è la singola donna che si unisce ad un singolo uomo. Perciò sono contro la volontà di Dio il libero amore e le unioni omosessuali. Solo così può essere interpretata la parola scritturistica "L'uomo lasci suo padre e sua madre, si unisca alla sua donna e i due saranno una sola carne" (Gen. 2,24). Detto questo, dobbiamo affrontare il problema del sesso in particolare : l'uomo può esercitare il sesso solo con la propria moglie; la donna può esercitare il sesso solo con il proprio sposo. Di fronte a questa realtà si pone la difficoltà di conservare la propria castità. Dio però viene incontro alla debolezza umana. Chi non è sposato deve imporsi l'obbligo di non esercitare il sesso; però sappiamo che il corpo umano è stato corrotto dal peccato: resta un potentissimo impulso verso l'orgasmo. Come risolvere il problema secondo Dio? E' casto colui che fa tutto il possibile per evitare il piacere genitale. Ma se malgrado la sua buona volontà non riesce, dobbiamo affermare che l'eventuale ricerca dell'orgasmo è dovuta all'impulso invincibile degli ormoni, per cui si è scusati dal peccato. Infatti non si può essere obbligati al peccato: chi non vuole l'orgasmo ma dalla natura corrotta è violentemente neccessitato ad esso, non pecca. E' possibile un abuso in questa posizione morale? Certo. Ma ogni individuo sa percepire se compie l'atto andando contro la volontà di Dio oppure perchè la natura corrotta lo costringe.
10 ott 2009
MATRIMONIO E SESSOI
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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