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10 ott 2009

OPERA CENACOLO FAMILIARE" "E noi abbiamo creduto all'Amore" (1Gv.4,16).

Il Documento che ti consegno, l'ho redatto perche' tu possa comprendere, nella sua essenza, L'OPERA CENACOLO FAMILIARE, e perche', se lo crederai opportuno, dedichi un po' del tuo tempo alla sua divulazione.

1. Sogno Profetico.

2. Fraterne Confidenze del sac. Salvatore Paparo.

3. Membri dell'OPERA CENACOLO FAMILIARE.

4. 8 Settembre: Nativita' di Maria Santissima.

5. Autobiografia del sacerdore Salvatore Paparo.

6. Esposizione dell' OPERA CENACOLO FAMILIARE.

7. Fatima, Medjugorje, Opera Cenacolo Familiare.

8. 5 Agosto: Festa del Santuario di Piova.


TI AUGURO UNA FRUTTUOSA LETTURA.
Sac. Salvatore Paparo


1. SOGNO PROFETICO

Il 24 maggio 2007, all'eta' di 86 anni, E' morta la mia parrocchiana Franchina Cappa. Durante l'omelia, di lei, fra l'altro, ho detto:

Franchina era un'ottima donna e un'ottima cristiana. Conobbe la sofferenza ben presto: quando aveva appena 18 anni perse la giovane mamma Laura e lei, primogenita della famiglia, si trovo' a dover fare da mamma ai suoi quattro fratellini, aiutando cosi'con generosita' il papa' Cesare. Sposatosi con Beniamino, uomo mite e molto religioso, si dimostro' un'affettuosa sposa. Oltre che sposa ideale fu anche madre premurosa di tre figli. Dotata di un'ottima voce, fece parte della cantoria parrocchiale per moltissimi anni, dando un fondamentale contributo per la buona esecuzione dei canti. Franchina visse da fervente cristiana: era presente a tutti gli incontri della comunita' parrocchiale. Profondamente convinta che la santa Messa e' il cuore della vita cristiana vi partecipava con viva fede, e non solo alla domenica, ma molto spesso anche nei giorni feriali. Debbo testimoniare che nell'ultimo periodo della sua vita terrena furono pochi i giorni feriali in cui non partecipo' alla Messa; ordinariamente vi partecipo' e, date le sue precarie condizioni fisiche, vi partecipo' con grande sacrificio: stanca e sofferente partiva dalla casa e, lentamente lentamente, si trascinava verso la chiesa parrocchiuale, accompagnata dalla brava Elena. L'ultima volta che partecipo' alla Messa, con enorme sforzo e sofferenza fisici, fu la vigilia della sua morte.

Oggi, 25 ottobre 2007, ringrazio Dio che mi ha gratificato di questo sogno profetico: mi apparve Franchina: aveva un viso giovanile, luminoso; gli occhi scintillanti di gioia e un sorriso dolce. Affettuosamente mi ha baciato piu' volte sulla faccia e poi e' scomparsa. Nello stesso momento ho avuto questa luce:

FRANCHINA E' UNA CRISTIANA PREDILETTA DI DIO, DA LUI COSTITUITA PROTETTRICE DELLA PARROCCHIA DI CINTANO. NEL CIELO LA SUA MISSSIONE SPECIFICA E' PREGARE PERCHE' L'OPERA CENACOLO FAMILIARE SI REALIZZI IN CINTANO.


2. FRATERNE CONFIDENZE

FRATERNE CONFIDENZE del sacerdote Salvatore Paparo,
Sono unumile e spero docile strumento di Dio e di Maria Santissima, scelto dal loro amore misericordioso per annunziare al mondo l'ETA' AUREA DEL CRISTIANESIMO, FONDATA SULLA SANTITA' DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO; E REDENTA CON LA MORTE E CON LA RISURREZIONE DI GESU', SPOSO DELLA CHIESA.

Lo scopo di queste mie fraterne confidenze che tu, amico lettore, ti convinca che L'OPERA CENACOLO FAMILIARE

e' voluta da Dio e da Maria Santissima. Per facilitare la tua convinzione, il Signore e la Madonna, nel corso della mia vita, hanno operato in me, loro umile messaggero, tanti miracoli. Con semplicita' te ne confido alcuni che riguardano la loro singolare protezione per salvaguardare la mia vita e liberarmi dalla morte.

Avevo otto o nove anni e con i miei amichetti, come tante altre volte, in una strada di Bronte, giocavo al calcio con una palla confezionata con stracci. La palla calciata fini' sul tetto di una casa adiacente. Io immediatamente, arrampicandomi sulla grondaia, salii sul tetto per ricuperarla. Mentre scendevo dal tetto, mia mamma dal balcone della mia casa mi sgrido' severamente ed io impaurito precipitai a terra pesantemente e violentemente. Mi svegliai nel mio letto, dopo alcune ore: la stanza era piena di gente: MI AVEVANO CREDUTO MORTO.

All'eta' di dieci anni mi trovavo in campagna con il mio fratello Carmelo, quando uno sciame di vespe mi assali' alla faccia. Io sentivo che il loro pungiglione penetrava nella mia carne, ma non veniva iniettato veleno. Dopo circa cinque minuti d'assalti e di lotta, le vespe si allontanarono: LA MIA FACCIA ERA INTATTA E NON ACCUSAVO ALCUN DOLORE.

All'eta' di dodici anni, ero gia' seminarista, insieme al mio assistente e ad altri tre seninaristi, mi trovavo sul vulcano Etna. Il tratto che attraversavamo era ripidissimo: per evitare cadute procedevamo lentamente e a braccetto. Ad un certo punto io fui preso da una irresistibile voglia di velocita', mi staccai violentemente dagli altri e proseguii da solo. Correvo veloce veloce e non riuscivo a fermarmi. Allora sentii una voce interiore che mi disse: "GETTATI A TUFFO", cosa che io eseguii immediatamente, e mi fermai. AD ALCUNI METRI DI DISTANZA C'ERA UN PRECIPIZIO CHE MI AVREBBE CAUSATO LA MORTE.

Sempre all'etA' di dodici anni ero in campagna e cavalcavo una mula insieme al mio fratello Carmelo: lui in sella e io nella parte posteriore dell'animale. La mula si imbizzarrI' e si mise a calciare ininterrottamente con le zampe posteriori: io scivolai di dietro MA NON FUI COLPITO DAI CALCI DELLA MULA: rimasi in piedi sulla terra: SENTII LA PROTEZIONE DI DIO E DELLA MADONNA.

Nel maggio del 1946 (avevo 16 anni e studiavo liceo allo Studentato dei Padri Maristi sito a Cavagnolo in provincia di Torino) caddi gravemente ammalato: ero agli estremi. Una sera i due medici curanti, dopo un breve consulto, dissero, senza mezzi termini, al Superiore: "NON PASSERA' LA NOTTE". La bontA' di Dio, invece, mi guarI' immediatamente e perfettamente, per i suoi scopi misericordiosi. Immerso in Dio, LUCE CALORE ESTASIANTE, mi fu comunicata in embrione L'OPERA CENACOLO FAMILIARE: "L'UMANITA' VA INCONTRO ALL'ETA' AUREA DEL CRISTIANESIMO. ALLORA IL MONDO RICONOSCERA' GESU' COME SUO UNICO SALVATORE E VIVRA', IN MODO STRAORDINARIO, UN'ERA DI PACE E DI BENESSERE. TU SARAI UN UMILE NOSTRO STRUMENTO".

Durante le mie numerose e prolungate preghiere quotidiane, trascorse in dolce e gioiosa intimitA' con Dio e Maria Santissima, ho spesso ricevuto questa comunicazione celeste:

"PRIMA CHE L'OPERA CENACOLO FAMILIARE

ABBIA IL SUO NATURALE SVILUPPO, DOVRAI

AFFRONTARE UNA MALATTIA MORTALE".

La comunicazione divina si e' gia' realizzata: il 28 Novembre 2005, fui sottoposto ad un delicatissimo e complicato intervento chirurgico: mi furono asportate la vescica e la prostata colpite da un tumore maligno. Il dottor Vestita, poi, la cui mano fu meravigliosamente guidata da Dio, mi ricostitui' la vescica con il mio intestino.

Oggi, 22 ottobre 2007, ho il dovere riconoscente di testimoniare che il Signore il 28 novembre 2005 mi ha guarito miracolosamente per la seconda volta, per i suoi scopi misericordiosi, riguardanti l'OPERA CENACOLO FAMILIARE. Dopo l'intervento chirurgico, infatti, non ho avuto bisogno di alcuna medicina. Sono perfettamente guarito ed in me non c'e' alcuna traccia di cancro.



3. MEMBRI DELL'OPERA CENACOLO FAMILIARE


E' Membro dell'Opera Cenacolo Familiare chi dinanzi

ALLA FAMIGLIA TRINITARIA

DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO;

ALLA SACRA FAMIGLIA DI NAZARET DEI SACRATISSIMI CUORI DI GESU', DI MARIA E DI GIUSEPPE e dinanzi

ALLA PROPRIA COSCIENZA



S'IMPEGNA: a vivere secondo lo spirito dell'Opera Cenacolo Familiare, e con l'esempio della propria vita personale e con le parole, si rende Apostolo dell'OPERA perche' Essa abbia il suo

"SVILUPPO NATURALE".

Il Membro dell'Opera Cenacolo Familiare, quindi, non compie alcun atto pubblico, e oltre al suddetto impegno, non ha altri obblighi particolari. E' INVITATO PERO':

A PARTECIPARE ALMENO ALLA MESSA DOMENICALE PERCHE' LA MESSA E' IL CUORE DELLA VITA CRISTIANA E A RECITARE OGNI GIORNO IL ROSARIO PERCHE' LA MADONNA LO RICHIEDE RIPETUTAMENTE PER OTTENERE DA DIO LA PACE MONDIALE, E LA PACE MONDIALE MESSIANICA E' UNA CONSOLANTE CARATTERISTICA DELL'ETA' AUREA DEL CRISTIANESIMO.




4. - 8 SETTEMBRE 2007 NATIVITA' DI MARIA SANTISSIMA

Lettera Aperta del sacerdote Salvatore Paparo al Papa Benedetto XVI e ai Vescovi Cattolici, nel giorno del compleanno di Maria Santissima

MADRE DELLA CHIESA.

Amati fratelli in Gesu', in questo giorno solennissimo, desidero fare il mio atto di fede dinanzi a voi, eletti di Gesu':

IO CREDO che Dio e' AMORE e che in quanto Amore non e' un solitario, ma una FAMIGLIA Trinitaria Felicissima, composta dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo.

IO CREDO che Dio per comunicare la sua felicita' a delle creature, creo' l'uomo FAMILGIA a sua immagine e somiglianza.

IO CREDO che l'uomo con il peccato frantumo' L'AMORE FAMILIARE e da felice si rese infelice.

IO CREDO che Gesu', il Figlio UNIGENITO del Padre Celeste, si fece uomo e che con la sua Passione, Morte e Risurrezione REDENSE LA FAMIGLIA, per cui i suoi membri riebbero la capacita' di amarsi reciprocamente come le Tre Persone Divine, e di riacquistare la felicita' perduta con il peccato.

IO CREDO che andiamo incontro ALLA SECONDA PENTECOSTE D'AMORE, ALL'ETA' AUREA DEL CRISTIANESIMO, FONDATA SULLA SANTITA' DELLA FAMIGLIA.

IO CREDO che nella Prossima Seconda Pentecoste d'Amore, Gesu' sara' riconosciuto da tutti gli uomini come LORO UNICO SALVATORE.

IO CREDOche perche' la Seconda Pentecoste d'Amore si realizzi in tutto il suo splendore E' NECESSARIO CHE SI RICOSTRUISCA L'UNICA CHIESA, VOLUTA DA GESU'. Per cui e' indispensabile che tutte le Chiese Cristiane, compresa la Chiesa Cattolica, si riconoscano peccatrici, responsabili della loro attuale divisione, e si pongano in umile atteggiamento di conversione.

IO CREDO che perche' si giunga a ricostituire L'UNITA' DELLA CHIESA, il Papa debba indire UN CONCILIO ECUMENICO al quale tutte le Chiese Cristiane partecipino a pieno titolo; durante il suo svolgimento abbiano piena liberta' di parola, e nelle votazioni godano del voto deliberativo.

IO CREDO che la Chiesa di Gesu' e' costituita da tutti i battezzati; CREDO che tutti i battezzati sono sotto l'azione dello Spirito Santo, e che ciacuno di essi ha ricevuto dallo Spirito Santo dei doni particolari (carismi) a beneficio di tutta la Chiesa.

IO CREDO che il Papa e i Vescovi sono stati posti da Gesu' come garanti del Deposito Rivelato e a guide delle Comunita' Cristiane. Essi, pero', come ci attesta la storia, commettono anche degli errori, restano con i limiti di tutti gli uomini, e talvolta insegnano e impongono cose non volute da Dio. Da cio' la necessita' CHE IL PAPA ED I VESCOVI RISPETTINO IL PRIMATO DELLA COSCIENZA INDIVIDUALE.

IO CREDO che il Papa ed i Vescovi debbano essere modelli di carita' fraterna e di misericordia. Percio', secondo il comando di Gesu', vogliano evitare DI GIUDICARE, CONDANNARE E CASTIGARE I FRATELLI:

"COLUI CHE GIUDICA E' SOLO IL SIGNORE" (1Cor. 4,4 ).





5.A U T O B I O G R A F I A del sacerdote Salvatore Paparo



P R E M E S A


Scrivo SCHEMATICAMENTE la mia vita per rendere nota al mondo la misericordia della Famiglia Trinitaria di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo che si e' degnata scegliere me, il piu' piccolo uomo, il piu' piccolo cristiano, il piu' piccolo prete, per manifestare i suoi piani grandiosi per l'umanita' che sta partorendo, guidata da Dio, L'ETA' AUREA DEL CRISTIANESIMO.

Io mi sento confuso, ma dal mio cuore sgorga riconoscente il Magnificat del Cuore Immacolato di Maria.

Pensando alla mia pochezza e alla mia elezione faccio mie le parole dell'Apostolo Paolo:

"Dio ha scelto quelli che gli uomini considerano ignoranti, per coprire di vergogna i sapienti; ha scelto quelli che gli uomini considerano deboli, per distruggere quelli che si credono forti. Dio ha scelto quelli che nel mondo non hanno importanza e sono disprezzati o considerati come se non esistessero, per distruggere quelli che pensano di valere qualcosa. COSI' NESSUNO POTRA' VANTARSI DAVANTI A DIO" (1Cor, 1,27-28).

Mi considero proprio una nullita' nelle mani della Famiglia Trinitaria di Dio che in me compira' grandi cose per la sua gloria ed il bene della Chiesa, Sposa di Gesu'. Non posso davvero vantarmi di nulla dinanzi a Dio, ma mi confondo per le mie ingratitudini ed i miei peccati.

Invoco la luce e l'assistenza della Famiglia Trinitaria di Dio, della Famiglia Trinitaria di Nazaret, di tutti i miei Santi Patroni perche' io possa scrivere solo la verita' e nel modo piu' idoneo acche' i miei lettori ricavino copiosi frutti spirituali e diventino Apostoli dell'Eta' Aurea del Cristianesimo che e' agli albori anche se non possiamo conoscere il tempo preciso del suo splendore.





PRIMO CAPITOLO: LA MIA FAMIGLIA E LA MIA NASCITA.



Dio mi ha mostrato la sua benevolenza innanzi tutto donandomi dei genitori di una vita interiore non comune: il loro cristianesimo lo vivevano intimamente: papa' puo' definirsi uno sposo attaccatissimo alla propria moglie, un genitore cristiano tutto dedito alla casa, al lavoro e alla chiesa.Anche mamma voleva tanto bene a papa', si dedicava anima e corpo per il bene dei sei figlioli doni di Dio alla famiglia di Paparo Giuseppe e di Travaglianti Maria Angela. Quasi tutti i giorni partecipava alla santa Messa ed ogni sera ci faceva recitare il rosario. Aveva tre fratelli sacerdoti.

Io sono il quartogenito della famiglia. Sono nato la sera del 14 Agosto 1929 mentre le campane annunziavano festosamente la Solennita' di Maria Santissima Assunta in Cielo.

Quando papa' la sera rientro'dal lavoro mi strinse tra le mani, alzo' le braccia verso il Cielo e lieto pronunzio' a gran voce le parole: "LO CHIAMEREMO SALVATORE. CHE SALVI LA FAMIGLIA E IL MONDO". Generosita' del cuore di un padre cristiano! Ma io non sono il salvatore del mondo; l'unico Salvatore del mondo e' Gesu'; io sono solo un piccolo strumento di salvezza nelle mani di Gesu', REDENTORE DELL'UNIVERSO.



SECONDO CAPITOLO: I MIEI PRIMI ANNI DI VITA.



Ero un bambino piuttosto vivace. Giocavo e mi divertivo come ogni bambino della mia eta'. E qui debbo ricordare un fatto che segno' definitivamente la mia vita. Avevo gia' raggiunto i dieci anni di eta' e mamma si trovava a letto in preda ad un fortissimo dolore di testa. Seduto presso il suo letto,io stavo sempre accanto a mamma per l'amore che le volevo, mamma all'improvviso mi fece questa proposta: "SALVATORE, VUOI FARTI SACERDOTE?". Per la prima volta sentii veramente Dio, fui preso da Lui con una immensa gioia e prontamente e con slancio le risposi: "SI". Dopo alcuni giorni ero gia' nel Piccolo Seminario di Bronte, provincia di Catania. Essere sacerdote per me divento' lo scopo di vita. Presi sul serio la mia vita seminaristica. Dio e Maria Santissima si facevano sentire nel mio piccolo cuore ed una notte ebbi un sogno che io considero molto piu' che un sogno.

Mi sembro' di vedere Maria Santissima sospesa in aria all�altezza di circa cinque metri. Era seduta su di un maestoso trono ed indossava un mantello azzurro: A vederla io gridai: "MAMMA, MAMMA!" e volai verso di lei. La Madonna allargo' il suo mantello con tutte e due le mani. Io poggiai la mia testa sulle sue ginocchia. E Lei coprendomi lentamente lentamente con il suo mantello mi disse dolcemente: "SALVATORE, FIGLIOLINO MIO".

A questa eta' ho da ricordare un altro fatto che io reputo miracoloso. Mi trovavo in campagna con il mio fratello Carmelo quando uno sciame di vespe mi assal� alla faccia. Io sentivo che il loro pungiglione penetrava nella mia carne ma non veniva iniettato veleno. Dopo circa cinque minuti d'assalto e di lotta le vespe si allontanarono: la mia faccia era intatta e non accusavo alcun dolore.



TERZO CAPITOLO: LA MIA VITA DAI 14 AI 18 ANNI.



A 14 anni, dopo le scuole medie, passai dal Piccolo Seminario di Bronte al Seminario Maggiore di Catania. Fui preso da un vivissimo desiderio di farmi missionario. Quando avevo 16 anni un padre missionario Marista, padre Caporali, tenne a noi seminaristi un corso di Esercizi Spirituali. Preso intimamente da Dio sentii la sua voce "ENTRA NELLA SOCIETA' DI MARIA". Ne parlai con il direttore spirituale che con mio immenso gaudio mi rispose: "SEGUI LA VOCE DI DIO". Cosi' senza badare a coloro che contrastavano la mia decisione, l'8 Dicembre del 1945 lasciai la Sicilia e mi portai allo Studentato dei Padri Maristi, collocato in Cavagnolo, provincia di Torino.

Nel Maggio del 1946 caddi gravemente ammalato: ero agli estremi. Una sera i due medici curanti, dopo un breve consulto, dissero, senza mezzi termini, al Superiore: "NON PASSERA' LA NOTTE". La bonta' di Dio, invece, per i suoi scopi misericordiosi, mi guari' improvvisamente.

Immerso in Dio, LUCE-CALORE ESTASIANTE, mi fu comunicato quanto segue:

"L'UMANITA' VA INCONTRO ALL'ETA' AUREA DEL CRISTIANESIMO.

ALLORA IL MONDO RICONOSCERA' GESU' COME SUO UNICO SALVATORE E VIVRA', IN MODO STRAORDINARIO, UN'ERA DI PACE E DI BENESSERE. TU SARAI UN UMILE NOSTRO STRUMENTO".



I Superiori vollero accertarsi della mia guarigione e mi inviarono all'Ospedale Molinette di Torino per delle radiografie. Risultai completamento sano. All'ospedale mi accompagno' il mio direttore spirituale che mi disse: "TI VOGLIO FAR CONOSCERE UNA SANTA SUORA CHE LEGGE NEI CUORI", e mi condusse al Carmelo di Moncalieri. Quando mi trovai dinanzi alla suora, Madre Agostina, Essa esclamo' a gran voce: "LA MISSIONE CHE DIO LE HA AFFIDATO E' GRANDIOSA, SARA' DEFINITA L'OPERA. IO LE SARO' MADRE". E Madre Agostina mi fu veramente Madre. Per lunghi anni io mi aprii fiduciosamente a lei ed essa mi fu prodiga di utili consigli. Ora si trova in Cielo e protegge il suo figliolo Salvatore e l'Opera .

Dal momento della comunicazione celeste in occasione della mia guarigione miracolosa, L'ETA' AUREA DEL CRISTIANESIMO domina la mia vita. Ne parlai con il direttore spirituale e con i superiori. Essi evidentemente mi consigliarono di procedere nei miei studi fino all'ordinazione sacerdotale. "NOI, mi dissero, NON OSTACOLEREMO LA VOLONTA' DI DIO".


QUARTO CAPITOLO: LA MIA VITA DAI 18 AI TRENT'ANNI.


Nel 1948 feci il Noviziato e pronunziai i voti temporanei nella Societ� di Maria.

Quando nel 1951 si tratt� di emettere i voti perpetui il Padre Provinciale Umberto Giannini mi impose perentoriamente: "PER EMETTERE I VOTI PERPETUI DEVI RINUNZIARE ALL'OPERA CHE VUOI FONDARE". Tutto considerato non potei che accettare l'imposizione del Padre Provinciale. "SI", gli risposi, PERO' NON POSSO IMPEDIRE A DIO DI COMPIERE IN ME LA SUA VOLONTA'. COMUNQUE LE PROMETTO CHE USCIRO' DALLA SOCIETA' DI MARIA SOLO QUANDO I SUPERIORI MI CONCEDERANNO IL PERMESSO DI USCIRE E MI BENEDIRANNO".

Il 21 Febbraio del 1954 fui ordinato sacerdote e qui debbo presentare il Padre Marista Bartolomeo Bardessono che fu per me l'uomo della Provvidenza. E' Lui infatti che, divenuto Provinciale della Provincia Marista Italiana, mi chiamo' a Roma per conseguire la Licenza in Teologia presso l'universita' dell'Angelicum; e' Lui che nel 1957 mi invio' allo Studentato Teologico Marista in qualita' di professore di Teologia Morale; e' Lui che mi concesse il permesso di uscire dalla Societa' di Maria per inziare l'Opera. Ma a questo punto e' necessario che parli anche delle mie relazioni con il famoso Padre Riccardo Lombardi, apostolo profeta del Mondo Migliore, definito microfono di Gesu'.

Sospinto irresistibilmente da Dio scrissi al Padre una lettera in cui esposi a grandi linee l'Opera e chiesi il suo illuminato consiglio. Si instauro' fra me e Lui un contatto epistolare finche', nel Luglio 1958, dietro suo invito, partecipai ad un Corso di Esercitazione per un Mondo Migliore, tenutosi a Mondragone, presso Roma. NELL'OCCASIONE POTEI PARLARE A LUNGO CON IL PADRE LOMBARDI. LUI, a conclusione, mi disse: "CHIEDA AI SUPERIORI DI FARLE INIZIARE L'OPERA". Riportai la frase del Padre Lombardi al Provinciale P. BARTOLOMEO BARDESSONO, E Lui, con mia immensa gioia, mi rispose: "VA VENE, TI PREGO PERO' DI ATTENDERE ANCORA UN ANNO PERCHE' IO ABBIA IL TEMPO DI TROVARE IL TUO SOSTITUTO NELL'INSEGNAMENTO DELLA MORALE".

Passato l'anno, CON LA BENEDIZIONE DI PADRE BARDESSONO, uscii dalla Societa' di Maria per essere, a suo tempo, incardinato nella diocesi di Ivrea, provincia di Torino.



QUINTO CAPITOLO: LA MIA VITA DAL 1959


Uscito dalla Societa' di Maria ed accettato nella diocesi di Ivrea da Mons. Rostagno, passai quattro anni a Filia, frazione di Castellamonte provincia di Torino, come Cappellano del Tabor, fondazione di Madre Agostina, per aspiranti Suore.

Nel 1963 il Vescovo di Ivrea Mons. Albino Mensa mi designo' parroco di Cintano, piccola parrocchia di 250 anime, dove tuttora vivo.



SESTO CAPITOLO : L'ANNO 1967.



L'Opera Cenacolo Familiare prese la sua completa fisionomia nel 1967 in un Corso di Esercizi Spirituali, passato in una ineffabile continua estasi, La misericordia divina mi rivelo' che Dio e' AMORE e che in quanto Amore non e' un Solitario ma una FAMIGLIA FELICISSIMA composta da Tre Persone: da Dio Padre, da Dio Figlio e da Dio Spirito Santo. Mi rivelo' anche che Dio creo' l'uomo a sua immagine e somiglianza e lo creo' FAMIGIA. "L'ETA' AUREA DEL CRISTIANESIMO, concluse la Rivelazione, SARA' ANCHE L'ETA' AUREA DELLA FAMIGLIA. L'OBBLIGATORIETA' DEL CELIBATO SACERDOTALE SARA' ABOLITA E LE FAMIGLIE DEI VESCOVI E DEI PRETI SPOSATI SARANNO FARI LUMINOSI PER LE ALTRE FAMIGLIE CRISTIANE".



SETTIMO CAPITOLO: GLI ANNI 1996 E 1998


Nel 1996 sotto ispirazione della Famiglia Trinitaria di Dio scrissi il testo base dell'Opera Cenacolo Familiare. Nel 1998 lo pubblicai e il fascicolo lo spedii a tutti i Vescovi e a tutti i parroci d�Italia. Le reazioni furono varie. Mi scrissero e mi telefonarono una sessantina di parroci: la maggioranza approvo' l'Opera ma non mancarono coloro che mi criticarono duramente. Io sono contento perche' il seme e' stato gettato e germogliera' e fruttifichera' a suo tempo.





6. ESPOSIZIONE DELL'O P E R A CENACOLO FAMILIARE.



�E NOI ABBIAMO CREDUTO ALL'AMORE" (1Gv. 4,16).


CAPITOLO PRIMO ETA' AUREA DEL CRISTIANESIMO


L� Opera� Cenacolo Familiare � nata in embrione nel Maggio del 1946 nel silenzio di un Seminario del Piemonte. D�allora � iniziata l�odissea della sua storia. Oggi pu� mostrare il suo vero volto COME PROFEZIA� del prossimo avvenire della Chiesa. A base di tutto si pone L�ETA� AUREA DEL CRISTIANESIMO CHE E� IMMINENTE, PUR CONSIDERANDO CHE I TEMPI DI DIO NON SONO I NOSTRI TEMPI.

Allora il mondo intero:



A. RICONOSCERA�� GESU� COME SUO UNICO SALVATORE, E SI CONVERTIRA� A LUI.

B. VIVRA�, IN MODO STRAORDINARIO, UN�ERA DI PACE E DI BENESSERE MESSIANICI.



1A
NELL�ETA� AUREA DEL CRISTIANESIMO IL MONDO INTERO RICONOSCERA�� GESU� COME SUO UNICO SALVATORE, SI CONVERTIRA�� A LUI E FARA� PARTE DELL�UNICA CHIESA.



Questa certezza ci proviene dalla Sacra Scrittura. Fra i numerosi testi biblici scegliamo i pi� significativi:

1. �Dice il Signore: Questo � il mio servo (GESU�)� l�ho riempito del mio Spirito perch� diffonda la mia legge FRA TUTTI I POPOLI. Egli far� conoscere la Legge Vera. Non perder� n� la speranza, n� il coraggio FINCHE� NON AVRA� STABILITO LA MIA LEGGE SULLA TERRA� (Is.42,2-7).

2. �Il Signore regner� su tutta la terra, tutti onoreranno e riconosceranno Lui come Dio� (Zac. 14, 6).

3. �Il Signore dice: verr� il tempo in� cui raduner� gli uomini di tutti i popoli e di tutte le nazioni, NONOSTANTE I LORO PENSIERI E LE LORO AZIONI. Cos� mostrer� loro la mia gloria� (Is.66,18).

Non ci sfugga che la conversione del mondo intero a Ges� � opera della misericordia di Dio: ESSA AVVERRA� NONOSTANTE I PENSIERI� E LE AZIONI DEGLI UOMINI, OSSIA NONOSTANTE LA MALVAGITA� DEGLI UOMINI.

4. �Tutti i popoli della terra si convertiranno e saranno

veramente fedeli al Signore� (Tobia 14,6).

5. �Ho anche altre pecore che non sono in questo�

recinto. Anche di quelle devo diventare Pastore. UDRANNO LA MIA VOCE E DIVENTERANNO UN UNICO GREGGE CON UN UNICO PASTORE� (Gv.10,16).

6. Il mondo si convertir� a Ges� SOLO QUANDO I

CRISTIANI, superando le loro scandalose divisioni, TORNERANNO ALL�UNITA�: �Fa� che siano una sola cosa come Tu, o Padre, sei in Me ed Io sono in Te; anch�essi (I CRISTIANI) siano una sola cosa in Noi. COSI� IL MONDO CREDERA� CHE TU MI HAI MANDATO� (Gv. 17. 20-23).

7. ANCHE GLI EBREI FINALMENTE SI COVERTIRANNO A GESU� E RICONOSCERANNO IN LUI IL MESSIA ATTESO: �Gli Ebrei hanno inciampato. Ma io mi domando: la loro rovina � definitiva? No, di certo. La loro caduta ha favorito la salvezza degli altri popoli, e questo � avvenuto per spingere gli Ebrei alla gelosia. Se la loro caduta ha gi� arricchito il mondo e il loro fallimento ha avvantaggiato gli altri popoli, QUALE MAGGIORE BENEFICIO SI AVRA� QUANDO TUTTI LORO ACCETTERANNO IL CRISTO?� (Rm. 11, 11-12).

� ������ Gli Ebrei si convertiranno a Ges� solo dopo la conversione a Ges� di tutto il mondo: �Fratelli, io voglio farvi conoscere il misterioso disegno di Dio, perch� non diventiate presuntuosi: UNA PARTE DI ISRAELE CONTINUERA� NELLA SUA OSTINAZIONE FINO A CHE TUTTI GLI ALTRI POPOLI NON SARANNO GIUNTI ALLA SALVEZZA� (Rm. 11, 25-32).

�

1B
NELL�ETA� AUREA DEL CRISTIANESIMO TUTTA L�UMANITA� VIVRA�, IN MODO STRAORDINARIO, UN�ERA DI PACE E DI BENESSERE MESSIANICI.



Quando Dio assume un uomo a suo Profeta, lo ispira in modo che gli uomini suoi contemporanei possano comprendere il messaggio divino, anche se parzialmente e in modo imperfetto. E poich� al tempo biblico si viveva in un mondo agricolo e pastorizio, e si combatteva con archi, scudi, lance e spade, il linguaggio dei Profeti vi si adegu�. Noi, per�, per comprendere il pensiero di Dio, dobbiamo adattare i testi biblici alla nostra cultura e soprattutto pensare alle armi con cui oggi si combattono o � possibile combattere le guerre: carri armati, apparecchi, bombe atomiche. Senza questo adattamento, non riusciamo a percepire il sublime preannuncio DELLA PACE E DEL BENESSERE UNIVERSALI MESSIANICI.



A. PACE UNIVERSALE MESSIANICA.



1. �(I popoli) trasformeranno le loro spade in aratri e le lance in falci. Le nazioni non saranno pi� in lotta tra di loro e cesseranno di prepararsi alla guerra� (Is. 2. 1-5 ).

2. ��E� NATO UN BAMBINO PER NOI� SARA� CHIAMATO PRINCIPE DELLA PACE. DIVENTERA� SEMPRE PIU POTENTE ED ASSICURERA� UNA PACE CONTINUA� (Is. 9.5-6).

3. �(Ges�) �RISTABILERA� LA PACE FRA LE NAZIONI� e regner� da mare a mare, dal fiume Eufrate ai confini della terra� (Zac. 4.3-4).

4. �GUARDATE che cosa ha compiuto il Signore, quali prodigi ha fatto sulla terra: IN TUTTO IL MONDO PONE FINE ALLE GUERRE� (Salmo 46.9-11).

5. Finalmente si realizzer� la profezia DELLA PACE UNIVERSALE MESSIANICA annunziata e cantata dagli Angeli sulla grotta di Betlem: �Gloria a Dio in Cielo,� E PACE IN TERRA AGLI UOMINI CHE DIO AMA�� (Lc.2,14).

���



B. BENESSERE UNIVERSALE MESSIANICO.



La pace universale messianica, frutto dell�amore per Dio e per il prossimo, recher� immensi benefici a tutti:� si rispetter� la natura, si favorir� lo sviluppo di tutti gli uomini, i soldi finora sprecati per la costruzione delle armi, saranno investiti per debellare la fame, le malattie, le disuguaglianze sociali. IN CONSEGUENZA LA VITA UMANA SARA� LONGEVA E FELICE : � �Dice il Signore: NON MORRANNO PIU� BAMBINI, E GLI ADULTI AVRANNO UNA LUNGA VECCHIAIA. MORIRA� GIOVANE CHI MORIRA� A CENT�ANNI. SE UNO NON ARRIVERA� A CENT�ANNI, VORRA� DIRE CHE IO L�HO PUNITO�.� (Is. 65, 16-24).



CAPITOLO SECONDO



L�ETA� AUREA DEL CRISTIANESIMO, ERA DI AMORE TRA GLI INDIVIDUI E TRA LE NAZIONI; ERA DI PACE E DI BENESSERE MESSIANICI, COINCIDERA� CON L�ETA� AUREA DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA� DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO,� DI DIO� SPIRITO SANTO;� E REDENTA CON LA MORTE E CON LA RISURREZIONE DI GESU�, SPOSO DELLA CHIESA.



���� PRECISIAMO



1. DIO E� UNA FAMIGLIA TRINITARIA



Solo Dio esiste da sempre, e DIO E� AMORE.

In quanto AMORE Dio non � un solitario, ma una Famiglia Felicissima composta da Tre Persone: dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo.

L�amore � dono, ricambio del dono, unione del dono e del ricambio del dono, felicit�.

Il Padre Sommo Bene dona tutto SE stesso al Figlio, GENERANDOLO; Il Figlio Sommo Bene Ricevuto dal Padre, ricambia il Dono Ricevuto donandosi, a sua volta, al Padre; lo Spirito Santo PROCEDE dal Padre DONO e dal Figlio RICAMBIO DEL DONO, unisce in S� il Padre Dono al Figlio Ricambio del Dono, e il Figlio Ricambio del Dono al Padre Dono; Egli Stesso � il Dono e il Ricambio del Dono UNIFICATI.

DIO E� UNO perch� in Lui il Dono e il Ricambio del Dono sono la stessa realt�.

DIO E� IN TRE PERSONE perch� il Padre non � il Figlio, il Figlio non � il Padre; e lo Spirito Santo non � n� il Padre, n� il Figlio.

DIO E� FELICISSIMO perch� la felicit� proviene dal bene coscientemente posseduto; e il Dono e il Ricambio del Dono che si verificano in Dio E� IL SOMMO BENE.



2. DIO CREO� L�UOMO FAMIGLIA.



DIO AMORE decise di comunicare la sua felicit� a delle creature, e cre� l�uomo FAMIGLIA a sua immagine e somiglianza: l�uomo e la donna sposati sono l�immagine del Padre Celeste SIA COME SPOSO E SPOSA SIA COME PADRE E MADRE. E qui dobbiamo fare un rilievo di particolare importanza: il Padre Celeste E� INSIEME SPOSO E SPOSA, PADRE E MADRE. Creando la famiglia umana il Padre Celeste SI SDOPPIO�: comunic� all�uomo la sua immagine di sposo e di padre; e comunic� alla donna la sua immagine di sposa e di madre.

Evidentemente l�immagine del FIGLIO Unigenito del Padre Celeste, nella famiglia umana fu comunicata al figlio della coppia uomo-donna.

Nella famiglia umana l�immagine dello Spirito Santo AMORE (dono e ricambio del dono) PERSONIFICATO, � l�amore che unisce gli sposi tra di loro, i genitori al figlio e il figlio ai genitori. Per essere felici, scopo della loro creazione, i membri della famiglia umana debbono quindi vivere d�amore, debbono vivere reciprocamente di dono e di ricambio del dono.

Da notare che Dio cre� la famiglia fondata sul matrimonio che � un dono di amore reciproco TOTALE, ESCLUSIVO E DEFINITIVO tra un uomo ed una donna. La famiglia, secondo il volere di Dio, � monogamica e indissolubile.



3. PECCATO.

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Purtroppo nella vita umana intervenne il peccato che � il tradimento dell�amore verso Dio eludendo l�osservanza dei suoi comandamenti; ed il tradimento dell�amore verso il prossimo facendo agli altri non del bene ma del male. Conseguenza del peccato fu la perdita della felicit� perch� perdendo l�amore l�uomo perse anche il bene che l�amore possedeva; e la perdita della vita perch� l�amore � vita e il peccato � morte. Come effetto nefasto del peccato si registr� pertanto la dissoluzione della famiglia: i suoi membri divennero infelici perch� anzich� amarsi e scambiarsi il bene, incominciarono ad odiarsi e a farsi reciprocamente del male; il matrimonio perse le caratteristiche della monogamia e dell�indissolubilit�. FU UN DISASTRO!



4. REDENZIONE.

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������ Dio Amore Misericordioso, Famiglia Trinitaria Felicissima, per�, non ci abbandon� alla nostra triste sorte di peccatori condannati all�odio, al dolore, alla malattia e alla morte, ma ci venne incontro con la mirabile invenzione DELL�INCARNAZIONE: Dio Figlio, fattosi uomo in Ges� di Nazaret, con la sua passione, morte e risurrezione distrusse il nostro odio, la nostra morte,� e ci ridon� la vita dell�amore. La famiglia umana � stata redenta da Ges�: gli sposi, i genitori, i figli hanno, pertanto, nuovamente la possibilit� di ricostruire in s� l�immagine della Famiglia Trinitaria di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Anzi, alla luce della Parola di Dio, dobbiamo affermare che gradualmente arriver� l�Et� Aurea del Cristianesimo: Essa si realizzer� quando Dio incatener� satana per mille anni (PER UN LUNGHISSIMO PERIODO DI TEMPO) nel mondo sotterraneo: allora le famiglie redente da Ges�, brilleranno di santit� riflessa della santit� della Famiglia Trinitaria di Dio; allora la Chiesa, in particolare la Gerarchia Cattolica, vedr� finalmente l�eccelsa dignit� della famiglia, abolir� l�obbligatoriet� del celibato del clero e le famiglie dei Vescovi Sposati e dei Preti Sposati saranno un fulgido esempio per le altre famiglie cristiane.



5. FAMIGLIA DI NAZARET



������ Dio, Famiglia Trinitaria, nel suo ineffabile piano provvidenziale cre� UNA SINGOLARE FAMIGLIA TRINITARIA UMANA: LA FAMIGLIA DI NAZARET COMPOSTA DA GESU�, DA MARIA SANTISSIMA E DA SAN GIUSEPPE: LE FAMIGLIE CRISTIANE HANNO NELLA FAMIGLIA DI NAZARET UN PERFETTO MODELLO DI FAMIGLIA DA IMITARE.

������ GESU� � lo stesso Figlio Unigenito del PADRE CELESTE fattosi Uomo, e nella sua natura umana rende visibile la perfezione FILIALE che si esprime nella perfezione dell�amore: am� il Padre facendo della volont� di Lui il suo cibo quotidiano fino alla morte e alla morte di croce; am� i suoi genitori Maria Santissima e San Giuseppe stando loro sottomesso e ricolmandoli di delicatezze; am� noi suoi fratelli minori dandoci per redimerci il supremo gesto dell�amore: il sacrificio della sua vita.

������ MARIA SANTISSIMA � la Sposa del Padre Celeste e di San Giuseppe; � la Madre di Ges� Fisico e di Ges� Mistico, quindi � anche la nostra Madre. Essa am� il Padre Celeste vivendo per tutta la vita il� �SI�� a Lui, pronunziato al momento dell�Incarnazione; am� al massimo grado il Suo Figlio Ges�, il suo Sposo Giuseppe; ed am� immensamente anche noi accettando, fra l�altro, la sofferenza per generarci e per partorirci figli suoi e figli del Padre Celeste; per nostro amore accett� di essere �LA REGINA DEI MARTIRI�.

������ SAN GIUSEPPE, SINGOLARE IMMAGINE DEL PADRE CELESTE, � veramente Sposo di Maria e Padre di Ges�. Am� il Padre Celeste eseguendo sempre la volont� DI LUI con prontezza e generosit�; am� con somma perfezione la sua Vergine Sposa e il suo Verginale Figlio Ges�.















CAPITOLO TERZO



SPIRITUALITA� DEI MEMBRI DELL�OPERA CENACOLO FAMILIARE.





A. LA VITA DI FAMIGLIA DEI MEMBRI DELL�OPERA
CENACOLO FAMILIARE.



������ I membri della famiglia, redenta da Ges�, possono nuovamente amarsi, scambiarsi il bene dono di Dio, e riacquistare la felicit� perduta con il peccato.

������ Bisogna per� affrontare la realt� non in modo idilliaco, ma con tutte le sue difficolt� pratiche: ciascun membro della famiglia conserva certo i doni ricevuti da Dio e da donare principalmente ai suoi familiari; ma, purtroppo, conserva anche i suoi limiti, le sue carenze, i suoi difetti. Per mantenersi nell�amore, pertanto, ciascun membro della famiglia goda s� del bene che riceve dagli altri membri della famiglia; sappia, per�, nello stesso tempo, sopportare con pazienza il negativo dello sposo o della sposa, dei genitori o dei figli o dei fratelli. Per cui � indispensabile che nessuno pretenda che il familiare condivida le proprie convinzioni; tutti, invece, rispettino il punto di vista del congiunto. Ci� � difficile: le forze umane sono impotenti:� �SENZA DI ME NON POTETE FARE NULLA� (Gv. 15,5). La propria impotenza, per�, pu� essere debellata con mezzi spirituali appropriati. Fra questi dobbiamo annoverare LA PREGHIERA: i membri della famiglia, perci�, preghino insieme durante la giornata. Cos� condivideranno l�esperienza dell�Apostolo Paolo:� �TUTTO POSSO IN GESU� CHE MI AIUTA�.

������ Perch� i membri della famiglia vivano l�amore della Famiglia Trinitaria di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo � indispensabile non solo che preghino INSIEME, ma anche e soprattutto che INSIEME PARTECIPINO ALLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA E SI CIBINO DEL CORPO E DEL SANGUE DI GESU', INFATTI,� ISTITUIi' LA SANTA MESSA,� cuore della vita della Chiesa, per trasformare in SE� i singoli cristiani e i singoli membri della famiglia in quanto famiglia. Essi, partecipando alla Santa Messa con fede viva, raggiungeranno la vetta spirituale di San Paolo: �NON SONO PIU� IO CHE VIVO, MA E� CRISTO CHE VIVE IN ME� (Gal. 2,20). E tutti sappiamo che la vita di Ges� � una vita di amore.

������ E� da sottolineare anche che nell�Eucarestia Ges� misteriosamente e mirabilmente si rende presente nella sua Passione, nella sua Morte, nella sua Risurrezione e nella sua Gloriosa Ascensione al Cielo perch� i vari membri del Corpo Mistico, cibandosi di LUI, affrontino come Ges� e con Ges� la loro passione, portando con pazienza la loro croce quotidiana; muoiano santamente come Ges�; risuscitino come Ges� con un corpo glorioso e con Ges� vivano eternamente felici in Paradiso.



B. I MEMBRI DELL�OPERA CENACOLO FAMILIARE E LA CARITA� FRATERNA.



������ I membri dell�Opera, secondo l�insegnamento del Divino Maestro, non escludono nessuno dal loro amore: essi amano tutti, ma fanno cadere la loro preferenza su coloro che soffrono: ad essi donano il loro aiuto materiale e spirituale secondo le loro possibilit�, lasciandosi guidare dalla convinzione di fede che chi aiuta il fratello in necessit�, aiuta Ges�: �IN VERITA� VI DICO, QUALUNQUE COSA AVETE FATTO AL PIU� PICCOLO DEI MIEI FRATELLI, L�AVETE FATTO A ME� (Mt.25,40).

������ I membri dell�Opera si guardano bene dal giudicare e dal condannare il fratello che pecca perch� �COLUI CHE GIUDICA E� SOLO IL SIGNORE� (1 COR. 4,4). Certo, se un fratello compie un�opera malvagia, non si pu� dire che compie un�azione buona; OGGETTIVAMENTE egli compie un�azione non retta, ma il giudizio SULLA SUA RESPONSABILITA� SOGGETTIVA, I MEMBRI DELL�OPERA LO LASCIANO ESCLUSIVAMENTE A DIO.

������ I membri dell�Opera amano i fratelli peccatori con lo stesso AMORE MISERICORDIOSO con cui li ama il Sacratissimo Cuore di Ges�; per quanto possono, li beneficano e lottano perch� essi non vengano discriminati e disprezzati dagli altri: Ges� � venuto nel mondo non per condannare ma per salvare i peccatori; Ges� non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e che viva; Ges�, se fosse necessario, sarebbe disposto a subire nuovamente la sua passione e la sua morte ANCHE PER SALVARE UN SOLO PECCATORE.





C. I MEMBRI DELL�OPERA CENACOLO FAMILIARE E LA SOFFERENZA.



������ La nostra vita deve essere impostata TUTTA su questa ineffabile VERITA�: NOI SIAMO FIGLI DI DIO PADRE AMORE MISERICORDIOSO. Come figli di Dio eravamo destinati solo alla felicit�. Il peccato, per�, ha introdotto nel mondo l�infelicit�, la sofferenza, la malattia� e la morte. Dio Padre ha guardato noi suoi figli peccatori con sguardo misericordioso e per ridonarci la felicit� e la vita, ha inviato nel mondo il Suo Unigenito Figlio Ges�, il Quale, per nostro amore, fece suoi i nostri peccati, e per espiarli e distruggerli, accett� LIBERAMENTE la sua passione e la sua morte in croce, risuscitando, per�, il terzo giorno: �CON LA SUA MORTE DISTRUSSE LA NOSTRA MORTE, CON LA SUA RISURREZIONE CI HA RIDATO LA VITA�.

������ E qui dobbiamo inserire il piano provvidenziale di Dio:������������������������������� noi non siamo stati creati da Dio e abbandonati al nostro����� destino, no. Ciascuno di noi, invece, E� UN CAPOLAVORO DI DIO UNICO ED IRRIPETIBILE, ed ha un compito specifico e singolare da realizzare gradualmente in tutta la sua esistenza terrena. E� da notare anche che il compito che Dio affida al singolo uomo, non � fine a se stesso, ma mira alla costruzione di un misterioso capolavoro che ha Ges� come punto di riferimento. L�Apostolo San Paolo, particolarmente illuminato dallo Spirito Santo, lo esprime nelle sue Lettere con la dottrina DEL CORPO MISTICO DI CRISTO: noi e Ges� formiamo UN SOLO CORPO DI CUI GESU� E� IL CAPO E NOI LE MEMBRA. Tutto il Corpo Mistico � vivificato da Ges� Capo con la sua vita divina. Come nel nostro corpo ci sono varie membra, ciascuno delle quali ha un compito particolare rivolto a beneficio di tutto il corpo; cos� nel Corpo Mistico vi sono varie membra ciascuno delle quali ha una funzione specifica a vantaggio di tutto il Corpo Mistico. Come poi il nostro corpo nasce piccolo e gradualmente cresce e si perfeziona fino alla maturit� dell�uomo; cos� il Corpo Mistico � nato come infante con la morte-risurrezione di Ges�, si sviluppa lungo i secoli fino alla fine del mondo, e raggiunger� la sua perfezione e la sua maturit� nel Cielo, dopo la risurrezione dei corpi. Il Corpo Mistico Glorificato vivr� eternamente felice� nel Paradiso.

������ Soffermiamoci su un punto importantissimo: ciascun membro del Corpo Mistico, quindi ciascuno di noi, in questo mondo deve esperimentare la sofferenza entrata nel mondo con il peccato e redenta dalla Passione e dalla Morte di Ges�. Sono due i motivi per cui siamo raggiunti dalla sofferenza: il primo trova la sua causa nel peccato personale da espiare e da purificare. Il secondo motivo per cui siamo raggiunti dalla sofferenza � molto nobile: purificati, con l�aiuto di Dio e per i meriti di Ges�, dai nostri peccati, diventiamo giusti e come giusti partecipiamo alla sofferenza Redentrice di Ges� INNOCENTISSIMO. San Paolo esprime cos� questa verit�:� �COMPIO IM ME CIO� CHE MANCA ALLA PASSIONE DI CRISTO PER L�EDIFICAZIONE DEL SUO CORPO CHE E� LA CHIESA� (Col. 1,24).

������ Approfondiamo l�argomento. E� Dio che ha concepito e deciso il grandissimo piano del Corpo Mistico; � Dio che attua gradualmente il Corpo Mistico di Ges� determinando il compito di ciascun uomo ed agendo in modo tale che ciascun uomo realizzi la sua specifica e singolare missione. Anche le sofferenze che ciascuno di noi deve sapere accettare per l�edificazione del Corpo Mistico di Ges�, sono stabilite da Dio. E Dio le ha stabilite considerando tutte le vicende storiche degli uomini di tutti tempi e di tutti i luoghi. Dal fatto che solo Dio ha la visione globale della storia del Corpo Mistico di Ges�, deduciamo che solo Dio comprende il motivo per cui i singoli uomini sono raggiunti da determinate sofferenze e non da altre. Una conseguenza logica � che noi, ignorando i motivi delle decisioni di Dio nei nostri riguardi, possiamo rimanere sconcertati di fronte alle nostre sofferenze, ed essere addirittura tentati di accusare Dio di ingiustizia. E� necessario allora compiere un illimitato atto di fiducia in Dio: le nostre sofferenze, infatti, sono state decise da un Dio AMORE, MISERICORDIOSO E SAPIENTE.

������ Cerchiamo di capire: Dio, PER NATURA E� FELICISSIMO; ma creando l�uomo che con il peccato si rese infelice, MISTICAMENTE, ACCETTO� LA PROPRIA SOFFERENZA: infatti, non � concepibile un DIO IMPASSIBILE mentre i suoi figli amatissimi SOFFRONO: CHI AMA, E DIO E� AMORE, SOFFRE CON LA PERSONA AMATA SOFFERENTE. Dio rese visibile la sua sofferenza per noi suoi figlioli sofferenti, facendosi uomo in Ges�, il Quale per sconfiggere la nostra infelicit� e ridonarci la felicit� perduta con il peccato, accett� di subire un�atroce passione e un�infamante morte in croce. Un Dio che per nostro amore sceglie per SE�� LA SOFFERENZA, MERITA TUTTA LA NOSTRA FIDUCIA. Tanto pi� che questo Dio, oltre che AMORE, E� ANCHE SAPIENZA INFINITA. Con la sua Sapienza Infinita Dio HA SAPUTO E SA DISTRIBUIRE LA SOFFERENZA GIUSTAMENTE. Da qui la necessit�� che nei nostri dolori diciamo: PADRE NOSTRO che sei Cieli� SIA FATTA LA TUA VOLONTA�.

������ Certo, come Ges� nel Getsemani, possiamo chiedere al Padre Celeste che ci liberi da determinate sofferenze; ma come Ges� dobbiamo anche concludere cos� la nostra supplica:

�PADRE, SE LA MIA ATTUALE SOFFERENZA E� NEL TUO PIANO PROVVIDENZIALE PER L�EDIFICAZIONE

DEL CORPO MISTICO DI GESU�, IO L�ACCETTO�.



CAPITOLO QUARTTO


I SEGNI DEI TEMPI CI ANNUNZIANO CHE SIAMO PROSSIMI ALL�ERA DELL�AMORE, DELLA PACE E DEL BENESSERE UNIVERSALI MESSIANICI, ALL�ERA DELLA FAMIGLIA CRISTIANA E DELLA CONVERSIONE DEL MONDO A GESU� SALVATORE.



������ La storia � guidata da Dio verso l�attuazione del suo piano salvifico: nulla di ci� che succede � casuale, ma tutto � provvidenziale, anche quando, senza il dono della fede, ci sospingerebbe allo scandalo, come ad esempio il dolore e la morte dell�innocente, le guerre, i disastri naturali: Dio permette il male solo in vista di un maggiore bene nell�ambito della salvezza individuale e della redenzione universale.

������ La prossimit� dell�Et� Aurea del Cristianesimo ce la mostrano, per�, i tanti fattori positivi che riscontriamo nel mondo contemporaneo, anche se molti di essi apparentemente sembrano autonomi ed estranei al piano salvifico di Dio. Citiamone alcuni.

a. I MEZZI DI COMUNICAZIONE SOCIALE come la stampa, la radio, la televisione, internet ci informano come se avvenissero sotto i nostri occhi, di tutti i pi� importanti avvenimenti che si verificano nel pi� remoto angolo del� mondo, e ci coinvolgono per la soluzione dei problemi che sempre pi� da locali e nazionali diventano universali ed internazionali. Fra questi problemi certamente un posto preminente l�occupa la piaga della fame.

b. �I MEZZI DI TRASPORTO come i treni, gli aerei e le navi ci consentono spostamenti veloci da un capo all�altro del mondo, per interessi personali, per convegni a livello internazionale, per scambi commerciali, per effettuare soccorsi�

I suddetti ed altri sviluppi scientifici e tecnici accelerano������������������������� l�avvento dell�Et� Aurea del Cristianesimo in quanto riducendo le distanze e unificando il mondo facilitano la sua evangelizzazione.

c. I PROGRESSI NELLA MEDICINA E NELLA CHIRURGIA ci convincono che siamo avviati alla realizzazione della seguente promessa di Dio per l�Et� Aurea del Cristianesimo: �� NON MORRANNO PIU� NEONATI E GLI ADULTI AVRANNO UNA LUNGA VECCHIAIA. MORIRA� GIOVANE CHI MORIRA� A CENT�ANNI. SE UNO NON ARRIVERA� A CENT�ANNI VORRA� DIRE CHE IO L�HO PUNITO� (Is. 65,16-25).

d. �Dopo quasi duemila anni di dispersione, gli Ebrei sono finalmente riusciti a tornare nella Terra Promessa e a ricostituirsi in Stato: questa realt� importantissima profetizza il prossimo riconoscimento del Messia Ges� da parte del popolo eletto che secondo San Paolo avverr� dopo la conversione a Ges� di tutto il mondo (Rm. 11,25-26).

e. UNO DEI PRINCIPALI SEGNI DEI TEMPI E� L�ECUMENISMO. Le molteplici Chiese Cristiane che nel passato si sono dilaniate offrendo al mondo il triste spettacolo di un Cristianesimo diviso, OGGI, PER OPERA DELLO SPIRITO SANTO, SI SONO FINALMENTE RESO CONTO DELL�ASSURDITA� DEL LORO COMPORTAMENTO, ed hanno intrapreso un comune sforzo per ricostruire L�UNICA CHIESA DI GESU�, meta obbligatoria perch� il Regno di Amore di Ges� si estenda nel mondo intero: �Padre, che siano una sola cosa, come Io e Tu siamo una sola cosa.� COSI� IL MONDO CREDERA� CHE TU MI HAI MANDATO� (Gv. 17,21).

Le difficolt� non mancano poich� ogni Chiesa tende a conservare la sua identit�, frapponendo cos� un grosso ostacolo tra il desiderio di ritrovare l�unit� e l�umile, disinteressato, costruttivo dialogo. Ci�nonostante lo Spirito Santo sta agendo perch� tutte le Chiese Cristiane si pongano in uno stato di sincera conversione e di riforma. Anche la Chiesa Cattolica non deve far tacere la voce dello Spirito che la sollecita ad essere coerente con� l�affermazione Conciliare: �MENTRE CRISTO, SANTO, INNOCENTE, IMMACOLATO (Ebr. 7,27)� NON CONOBBE IL PECCATO (2Cor. 5,21), LA CHIESA CHE COMPRENDE NEL SUO SENO I PECCATORI, SANTA INSIEME E SEMPRE BISOGNOSA DI PURIFICAZIONE, MAI TRALASCIA LA PENITENZA E IL SUO RINNOVAMENTO� (Lumen Gentium n.8 ).



La Chiesa Cattolica che � la Chiesa Madre, ha il dovere indilazionabile di offrire in SE� alle altre Chiese Cristiane un modello di Riforma Umile, Reale e Concreta. �PUR ESIGENDO L�UNITA� NELLE COSE ESSENZIALI, ESSA DEVE LASCIARE PIENA LIBERTA� NELLE COSE DUBBIE OD OPINABILI, ED ESERCITARE IN TUTTO LA CARITA� �.

E� secondo� lo spirito Conciliare di purificazione e di rinnovamento che la Chiesa Cattolica deve affrontare i seguenti ed altri attuali scottanti problemi:





1. PAPA.



A. Compito del Papa � costatare con gioia le meraviglie che lo Spirito Santo compie nelle Singole Chiese Locali Diocesane, incoraggiare le legittime diversit� e favorire LA COMUNIONE� delle Singole Chiese Locali Diocesane CHE INSIEME COSTITUISCONO LA CHIESA UNIVERSALE.

B. IL MINISTERO PRINCIPALE DEL PAPA E� CONFERMARE LA CHIESA NELLA FEDE : �Simone, ho pregato per te perch� la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, CONFERMA i tuoi fratelli�� (Lc.22,23).

Il Papa, assistito dallo Spirito Santo, SI RENDE GARANTE DELLA VERITA� RIVELATA, CONTENUTA NELLA SACRA SCRITTURA E TRAMANDATA DALLA TRADIZIONE.

�������� In casi particolari il Papa, con il consenso antecedente e concomitante della Chiesa, COMUNITA� DEI CRISTIANI, GRADUALMENTE guidata dallo Spirito Santo alla comprensione di tutta la Verit�, pu� dichiarare IN MODO DEFINITIVO vero e vincolante per tutti UN DATO RIVELATO.� E� indispensabile sottolineare che perch� il Papa si renda GARANTE IN MODO DEFINITIVO DI UNA VERITA� RIVELATA, si richiede il consenso antecedente e concomitante della Chiesa, perch� E� ESSA LA DEPOSITARIA DELLA VERITA� RIVELATA. �LO SPIRITO SANTO VI CONDURRA� A TUTTA LA VERITA� � (Gv.16,13).

�LE PORTE DEGLI INFERI NON PREVARRANNO CONTRO DI ESSA�� (Mt.16,16).

� �������� Pertanto il Papa prima di definire una Verit� Rivelata deve accertarsi CHE LA CHIESA UNIVERSALE LA PROFESSI GIA�. Lo stesso verbo che Ges� ha usato � CONFERMA� i tuoi fratelli�, esprime quanto abbiamo detto: infatti CONFERMARE significa rendere PIU� fermo o saldo, rafforzare, rinvigorire.



2. CELIBATO SACERDOTALE.



Riporto quanto ho scritto al Papa Benedetto XVI:



Pongo come punto fermo che il celibato per il Regno di Dio � un carisma proclamato solennemente da Ges�. E sono convinto che questo dono Dio, nella bimillenaria storia del Cristianesimo, l�ha concesso ad una immensa schiera di sacerdoti che l�hanno fatto fruttificare operando un incalcolabile bene per l�edificazione del Corpo Mistico di Cristo che � la Chiesa.

Ma il carisma doveva rimanere CARISMA, cio� un dono gratuito di Dio che SOLTANTO I PRESCELTI potevano accogliere e vivere. Purtroppo, per�,� la Gerarchia Cattolica ha, senza dubbio, commesso uno dei pi� gravi ERRORI PASTORALI IMPONENDO L�OBBLIGATORIETA� DEL CELIBATO al clero cattolico di Rito Latino. E cos�, anche se animati da sincero amore per il Regno di Dio, tantissimi giovani si sono impegnati ad osservare il celibato, credendo FALSAMENTE di avere ricevuto da Dio il suddetto carisma; ma essendone privi, non sono stati in grado di rimanere fedeli alla promessa.

Da qui i tanti scandali sacerdotali di cui tutti siamo stati e siamo impotenti testimoni; da qui la schiera di sacerdoti che hanno abbandonato ed abbandonano il� ministero sacerdotale per amore di una donna.

� Io sono sicuro che la Cerarchia Cattolica finalmente si render� conto dell�errore pastorale commesso e che ai suoi sacerdoti lascer� piena libert� di scelta tra la vita celibataria e la vita matrimoniale, sospinta anche dal fatto che l�imposizione del celibato al clero cattolico di Rito Latino contrasta con il diritto naturale: �NON E� BENE CHE L�UOMO SIA SOLO� (Gn. 2,18), e con il diritto evangelico: le Lettere Pastorali, infatti, come condizione indispensabile all�ordinazione DI UN VESCOVO-PRESBITERO, esigevano che il candidato si fosse sposato una sola volta (1Tm. 3,1-6; Tito 1,6). San Paolo poi, nella Prima Lettera ai Corinzi ci notifica che gli Apostoli erano sposati e che le loro mogli li accompagnavano nei viaggi apostolici:

�NON ABBIAMO ANCHE NOI IL DIRITTO DI PORTARE CON NOI UNA MOGLIE CREDENTE COME L�HANNO GLI ALTRI APOSTOLI E I FRATELLI DEL SIGNORE E PIETRO?� (1Cor. 9,5).



3. MATRIMONIO-SESSO.



Dio cre� l�uomo e la donna perch� nel loro reciproco amore TOTALE, ESCLUSIVO E DEFINITIVO divenissero marito e moglie, e cos� costituissero la famiglia. Quindi l�uomo e la donna diventano marito e moglie se si scambiano un amore:

TOTALE: �Io, mia moglie, dono TUTTO me stesso a Te�.

����������������� �Io, mio marito, dono TUTTA me stessa a te�.

ESCLUSIVO: �Io, mia moglie, dono tutto me stesso SOLO a te�.���������

��������� �������� �������Io, mio marito, dono tutta me stessa SOLO a te�.

DEFINITIVO: �Io, mia moglie, dono tutto me stesso a te PER SEMPRE�.

���� ��������������������Io, mio marito, dono tutta me stessa a te PER SEMPRE�.

Le tre caratteristiche� dell�amore reciproco TOTALE, ESCLUSIVO E DEFINITIVO debbono esistere SIMULTANEAMENTE perch� si verifichi UN VERO matrimonio. Se manca anche una sola delle suddette tre caratteristiche, il matrimonio NON ESISTE, E� NULLO.

L�atto intimo E� PROPRIO degli sposi perch� esso � l�espressione del triplice suddetto amore. Quindi l�uomo pu� esercitare il sesso solo con la propria moglie, e la donna pu� esercitare il sesso solo con il proprio marito. Di fronte a questa realt� AI NON SPOSATI sorge la difficolt� di conservare la propria castit�. Dio, per�,� viene incontro alla debolezza umana: chi non � sposato ha l�obbligo di non esercitare il sesso. Ma sappiamo che il corpo umano � stato corrotto dal peccato: in esso resta un potentissimo impulso verso l�orgasmo. Come risolvere il problema secondo Dio? E� CASTO colui che fa tutto il possibile per evitare il piacere genitale. Ma se, malgrado la sua buona volont� e i suoi sinceri sforzi, non vi riesce, dobbiamo affermare che l�eventuale ricerca dell�orgasmo � dovuta all�impulso invincibile degli ormoni, per cui L�INDIVIDUO E� SCUSATO DAL PECCATO: INFATTI NON SI PUO� ESSERE OBBLIGATI AL PECCATO: chi non vuole l�orgasmo ma dalla natura corrotta � violentemente necessitato ad esso, NON PECCA SOGGETTIVAMENTE, pur restando l�atto un DISORDINE OGGETTIVO.





4. OMOSESSUALITA� � COSCIENZA INDIVIDUALE



Senza dubbio la famiglia, creata a sua immagine e somiglianza DALLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO, � fondata sul matrimonio che trae la sua origine e la sua stabilit� dall� AMORE TOTALE, ESCLUSIVO E DEFINITIVO che si scambiano UN UOMO ED UNA DONNA. Nella realt� umana, per�, costatiamo anche LA CONVIVENZA, NON IL MATRIMONIO, OMOSESSUALE; ossia LA CONVIVENZA DI DUE UOMINI O DI DUE DONNE.

Detta convivenza OGGETTIVAMENTE � contro la volont� di Dio. Forse, per�, il peccato, di generazione in generazione, ha corrotto il corpo degli omosessuali in modo tale che essi SONO COSTRETTI, CONTRO LA LORO VOLONTA�, ad esercitare il sesso in modo innaturale. In questo caso � chiaro che mancherebbe IL PECCATO SOGGETTIVO. Sta di fatto che gli omosessuali si GIUSTIFICANO� E SI CREDONO NELLA LINEA DELLA VOLONTA� DI DIO.

Come comportarsi PASTORALMENTE con loro?

CERTAMENTE SULLA REALE RESPONSABILITA� SOGGETTIVA DEGLI OMOSESSUALI DOBBIAMO LASCIARE A DIO L�ULTIMO GIUDIZIO. LA CHIESA PERO� DOVREBBE TRATTARE GLI OMOSESSUALI CON IL CUORE MISERICORDIOSO DI DIO; DOVREBBE CIOE�� RISPETTARE IL PRIMATO DELLA LORO COSCIENZA INDIVIDUALE. La coscienza CERTA, infatti, anche se ERRONEA, OBBLIGA SEMPRE: �TUTTO CIO� CHE E� IN CONTRASTO CON LA CONVINZIONE� DELLA COSCIENZA, E� PECCATO� (Rm.14,33).

Anche l�attuale Papa Benedetto XVI a proposito, nel 1966, quando era gi� uno stimato professore di Teologia, si espresse in termini inequivocabili:

������� �LA COSCIENZA E� IL TRIBUNALE SUPREMO ED ULTIMO DELLA PERSONA UMANA, ANCHE AL DI SOPRA DELLA CHIESA UFFICIALE; ED E� AD ESSA CHE����������� DOBBIAMO UBBIDIRE�.

L�ATTEGGIAMENTO PASTORALE MISERICORDIOSO DELLA CHIESA PERTANTO DOVREBBE PERMETTERE AGLI OMOSESSUALI, SE LORO SI SENTONO IN PACE CON DIO, L�ESERCIZIO DI TUTTA LA VITA ECCLESIALE, COMPRESA LA PARTECIPAZIONE AL BANCHETTO EUCARISTICO, IN MODO PERO� DA EVITARE LO SCANDALO.

Nel giorno in cui tutta la Chiesa: Papa,Vescovi, Sacerdoti, Fedeli riconosceranno e rispetteranno IL PRIMATO DELLA COSCIENZA INDIVIDUALE, SI REGISTRERA� UN CAMBIAMENTO EPOCALE, ricco di inestimabili frutti nella osservanza della carit� fraterna. Allora assumeranno valore in tutta la loro pienezza gli ordini di Ges�:

�NON GIUDICATE, E DIO NON VI GIUDICHERA� (Lc.6,17).

�NON CONDANNATE E DIO NON VI CONDANNERA� � (Lc. 6,17).

�SIATE MISERICORDIOSI E TROVERETE MISERICORDIA� (Mt. 5,7).

Certo la Chiesa, ed in modo particolare la Gerarchia, dovr� continuare a conservare IL DEPOSITO RIVELATO, dovr� continuare a predicare in tutta la sua interezza LA VERITA� RIVELATA, MA DINANZI ALLE PERSONE SINGOLE SI ASTERRA� DA OGNI GIUDIZIO E DA OGNI CONDANNA O CASTIGO DATO CHE �COLUI CHE GIUDICA E� SOLO IL SIGNORE� (1Cor.4,4).

Una conseguenza pratica sar� che LA GERARCHIA RISPETTERA� LA RICERCA TEOLOGICA E SI ASTERRA� DALLE TANTO ODIOSE CONDANNE DEI TEOLOGI PIU� AVANZATI. Anche le relazioni ordinarie tra le singole persone saranno improntate al massimo rispetto reciproco.



5. INDISSOLUBILITA� DEL MATRIMONIO.



Senza dubbio, secondo la volont� di Dio, il matrimonio E� INDISSOLUBILE. La sua indissolubilit� deriva dal fatto che il matrimonio � un patto d�amore DEFINITIVO tra un uomo ed una donna. Per� mi sembra che la Chiesa contemporanea debba riflettere accuratamente sulla indissolubilit� del matrimonio, non per mettere in discussione la sua validit�, MA PER APPROFONDIRE LA SUA NATURA. Io, pertanto, con umilt�, espongo il frutto delle mie riflessioni perch� la Chiesa lo valuti alla luce di Dio.

L�indissolubilit� del matrimonio � fondata sull�amore reciproco dei coniugi come sull�amore reciproco � fondata l�indissolubilit� delle Tre Persone Divine e l�indissolubilit� del matrimonio tra Ges�, LO SPOSO DELLA CHIESA e la Chiesa, LA SPOSA DI GESU�.

Se, per impossibile, le Tre Persone Divine cessassero di amarsi, si spezzerebbe la loro unit� e si dissolverebbe lo stesso Dio; se, per impossibile, Ges� non amasse pi� la Chiesa e la Chiesa non amasse pi� Ges�, Ges� e la Chiesa romperebbero la loro unit� sponsale. Ci� che non � possibile nella Trinit� Divina e in Ges� e la Chiesa, si pu�, invece, verificare e spesso si verifica, tra i coniugi cristiani e non cristiani. Come l�esperienza ci attesta, avviene che dei coniugi dissolvano IRRIMEDIABILMENTE il loro matrimonio per colpa di uno solo o di entrambi. Ci� ci induce ad affermare che l�indissolubilit� del matrimonio E� DI ORDINE MORALE E NON FISICO; OSSIA: I CONIUGI, PUR ESSENDO TENUTI IN COSCIENZA A RIMANERE UNITI PER TUTTA LA VITA, HANNO LA TRISTE COLPEVOLE POSSIBILITA�� DI ROMPERE IL LORO MATRIMONIO.

Alla medesima conclusione ci porta la riflessione sulla natura DEI PRECETTI NEGATIVI: Dio ordina all�uomo di NON compiere un determinato atto perch� l�uomo � in grado di compierlo BENCHE� COLPEVOLMENTE. Se l�uomo non avesse la possibilit� di compiere un determinato atto PECCAMINOSO, Dio non glielo vieterebbe: cos� non gli vieterebbe di rubare, se l�uomo non potesse rubare. Allo stesso modo Ges� non avrebbe imposto agli sposi il precetto: �L�UOMO NON DIVIDA CIO� CHE DIO HA UNITO� (Mt. 19,6), se i coniugi non potessero separarsi.

Una conseguenza pratica molto importante � che i coniugi che colpevolmente si dividono, restano due persone distinte LIBERE; quindi sono nella possibilit� fisica di fare una nuova esperienza matrimoniale. I tanti coniugi cristiani divorziati e risposati ci inducono a credere che Dio, NELLA SUA MISERICORDIA, PERMETTA LORO LE SECONDE NOZZE. Pertanto, sembra PASTORALMENTE SAGGIO che la Chiesa nei confronti dei coniugi colpevoli divorziati e risposati con una terza persona, oggi debba usare maggiore misericordia che non nel passato. Come perdona l�omicida veramente pentito, pur essendo nell�impossibilit� di ridare la vita al fratello ucciso, cos� voglia la Chiesa perdonare ed ammettere ai Sacramenti della Confessione e dell�Eucarestia i coniugi divorziati, se veramente pentiti, anche se si trovano nell�impossibilit� di ricostituire la loro unit� e si sono sposati con un altro uomo o con un�altra donna.



UNO STUDIO ACCURATO DI GIOVANNI CERETI PROVA CHE NEI PRIMI SECOLI LA CHIESA, AI DIVORZIATI RISPOSATI, CONCEDEVA DI CONTINUARE A VIVERE CON IL NUOVO CONIUGE, SE ERANO VERAMENTE PENTITI E SI SOTTOMETTEVANO AD UNA ADEGUATA PENITENZA.





6. ASSOLUZIONE COLLETTIVA.



GESU� HA SCELTO LA CHIESA come strumento della sua misericordia affidandole il Sacramento del Perdono dei peccati: �A CHI RIMETTERETE I PECCATI, SARANNO PERDONATI� (Gv. 20.23).

Il modo di esercitare questa sublime missione Ges� non l�ha voluto stabilire, ma l�ha lasciato alla discrezione pastorale della sua Chiesa. E la Chiesa l�ha capito pienamente: nell�arco della sua bimillenaria storia, infatti, lo ha modificato varie volte: basta pensare alla Confessione Pubblica dei primi secoli prescritta per i peccati pi� gravi, e alla confessione auricolare inizialmente SOLO DEVOZIONALE sorta fra i monaci irlandesi del sesto secolo, e poi ratificata e prescritta per tutti� i Cattolici dal Concilio di Trento.

OGGI vige ancora l�obbligo della confessione auricolare, ma i Cristiani la disertano: questa diserzione, in molti casi, � sintomo di condiscendenza verso il peccato, ma � soprattutto UNO DEI SEGNI DEI TEMPI che interpella la Gerarchia e la sospinge ad interventi sommamente innovativi: certo non � giustificabile l�abolizione della confessione auricolare, dati i benefici spirituali che apporta ai penitenti; la sua pratica per� bisognerebbe lasciarla libera e renderla obbligatoria solo per l�assoluzione di alcuni peccati particolarmente gravi come il peccato dell�aborto.

INOLTRE SI DOVREBBE ESTENDERE L�USO DELL�ASSOLUZIONE COLLETTIVA E CONFERIRE VALORE SACRAMENTALE AL RITO PENITENZIALE POSTO ALL�INIZIO DELLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA.

Questo gesto di misericordia favorirebbe la conversione dei Cristiani e non il lassismo: infatti, il Cristiano in peccato ma di buona volont� e sinceramente pentito dei suoi peccati, se potr� ricevere l�assoluzione delle colpe al principio della Messa, sar� invogliato a partecipare alla Celebrazione Eucaristica in modo integrale, si ciber� del Corpo e del Sangue di Ges�, e sperimenter� in s� l�efficacia della promessa del Salvatore: �CHI MANGIA LA MIA CARNE E BEVE IL MIO SANGUE VIVRA� PER SEMPRE�� (Gv. 6,53-58).

FACILITARE l�assoluzione dei peccati � uno DEI SEGNI DEI TEMPI che la Gerarchia Cattolica dovrebbe accogliere con gratitudine e docilit� allo Spirito. LA GERARCHIA CATTOLICA segua l�esempio del SUO DIVINO MAESTRO che quando si trovava dinanzi ad un peccatore pentito NON ESIGEVA L�ACCUSA DEI PECCATI, MA LO ASSOLVEVA� IMMEDIATAMENTE: �QUANDO GESU� VIDE LA FEDE DI QUELLE PERSONE DISSE AL PARALITICO: CORAGGIO, FIGLIO MIO, I TUOI PECCATI TI SONO PERDONATI� (Mt.9,2).





7. �DIO VUOLE CHE TUTTI GLI UOMINI SIANO SALVI� (1TIM. 2,4).



�Se per il delitto di uno solo tutti gli altri sono morti, a pi� forte ragione la Grazia di Dio e il dono della Grazia, che ci viene da un Uomo Solo, Ges� Cristo, si � diffuso SU TUTTI in abbondanza� (Rm.5,15).

�Se per il peccato di uno solo la morte ha regnato per ragione di un uomo solo, a pi� forte ragione quelli che hanno ricevuto l�abbondanza della giustificazione regneranno nella vita per mezzo del SOLO Ges� Cristo. E quindi come per il peccato di uno solo � venuta su tutti gli uomini la condanna, cos� anche per l�adempimento della giustizia da parte di uno solo, VIENE SU TUTTI GLI UOMINI LA GIUSTIFICAZIONE CHE DA� LA VITA. Infatti, siccome per la disubbidienza di un solo uomo TUTTI SONO COSTITUITI PECCATORI, cos� per l�ubbidienza di uno solo TUTTI SARANNO COSTITUITI GIUSTI� (Rm. 5,12-19).

San Paolo quindi parla molto chiaramente: TUTTI, SENZA NOSTRO DEMERITO PERSONALE, SIAMO NATI PECCATORI A CAUSA DEL PECCATO DI ADAMO; TUTTI, SENZA NOSTRO MERITO PERSONALE, SIAMO GIUSTIFICATI A CAUSA DI GESU� CRISTO.

Le conseguenze pratiche sono meravigliose: TUTTI GLI UOMINI, COMPRESI I NON BATTEZZATI, A CAUSA DI GESU� SARANNO SALVI, a meno che uno non rifiuti la salvezza MORENDO IMPENITENTE. IL LIMBO DEI BIMBI QUINDI NON ESISTE.

8. LA CHIESA, CORPO MISTICO DI GESU�, E� UNA FAMIGLIA.



PADRE DELLA CHIESA E� IL PADRE CELESTE.

MADRE DELLA CHIESA E� MARIA SANTISSIMA.

GESU� E� IL FIGLIO PRIMOGENITO del Padre� Celeste e di Maria Santissima; ed � anche il NOSTRO FRATELLO MAGGIORE.

I BATTEZZATI siamo i figli di Dio Padre e di Maria Santissima, i fratelli minori di Ges�.

LO SPIRITO SANTO � Colui che santifica i membri umani della Chiesa: ossia Colui che coltiva e perfeziona nei battezzati la vita divina che � vita di amore, la quale si esprime� nel dono di chi ama, nel ricambio del dono di chi � amato, nell�unione di coloro che si amano e si scambiano il dono, e nella conseguente felicit� degli amanti.

IL PAPA, GLI ALTRI VESCOVI E I PARROCI DEBBONO ESSERE CON IL LORO STILE DI VITA, L�IMMAGINE E I TESTIMONI DELL�AMORE MISERICORDIOSO DI DIO PADRE, e conseguentemente dell�amore misericordioso di Ges�, di Maria Santissima e dello Spirito Santo, RISPETTIVAMENTE NELLA CHIESA UNIVERSALE, NELLA CHIESA DIOCESANA E NELLA CHIESA PARROCCHIALE.

Tutte le suddette affermazioni vanno certamente���� chiarite e spiegate nelle loro implicanze pratiche.

Qui, per�, mi preme accentuare alcuni aspetti importantissimi:

Il Papa ed i Vescovi insieme al Papa hanno ricevuto da Dio la missione di conservare integro il Deposito Rivelato e di insegnarlo autorevolmente. Il Papa, a determinate condizioni, pu� anche definire una VERITA� RIVELATA IN MODO DEFINITIVO E VINCOLANTE PER TUTTA LA COMUNITA� CRISTIANA. Il Papa e i Vescovi sono i responsabili della parte di Chiesa destinata al loro ministero: per� non debbono dimenticare che anche loro restano uomini esposti all�errore e agli sbagli, e che la storia ci insegna che spesso hanno sbagliato. Pertanto i battezzati, pur mantenendosi ordinariamente docili al Magistero e alle direttive del Papa e dei Vescovi, IN CASI PARTICOLARI possono dissentire dal Papa e dai Vescovi E SEGUIRE LA LORO COSCIENZA. Il Papa e i Vescovi allora debbono rispettare IL PRIMATO DELLA COSCIENZA INDIVIDUALE CHE OBBLIGA SEMPRE, e trattare i dissenzienti CON MISERICORDIA, tenendo presenti le seguenti norme di Ges�, GIA� DA ME CITATE SOPRA, che riguardano l�esercizio della carit� fraterna e che obbligano tutti, COMPRESA LA GERARCHIA:

�NON GIUDICATE GLI ALTRI E DIO NON VI GIUDICHERA� � (Lc. 6,17).

�NON CONDANNATE GLI ALTRI E DIO NON VI CONDANNERA� � (Lc. 6,17).

�SIATE MISERICORDIOSI E TROVERETE MISERICORDIA� (Mt. 5,7).

�COLUI CHE GIUDICA E� SOLO IL SIGNORE� (1Cor, 4,4).





9. LA GERARCHIA E LA MISERICORDIA.



I cristiani che nella Chiesa costituiscono la Gerarchia devono essere l�immagine della misericordia del Padre Celeste. La loro misericordia devono dimostrarla verso tutti, ma soprattutto VERSO I PECCATORI. Certo non possono scendere a compromessi: debbono annunziare, secondo la missione affidata loro da Ges�, con chiarezza la Verit� Rivelata, ma debbono anche dimostrare grande comprensione verso i peccatori; non DEBBONO GHIUDICARLI, poich� Colui che giudica � SOLO il Signore; e soprattutto NON DEBBONO CONDANNARLI E CASTIGARLI per esempio proibendo loro di accostarsi alla Mensa Eucaristica. Ogni uomo, infatti, � un mistero e custodisce nel suo cuore la storia di tutta la sua vita, tenendo presente che Dio lo ama come se fosse l�unico uomo al mondo, lo segue passo passo nel corso della sua esistenza, suggerendogli il bene da compiere ed il male da evitare. Solo il singolo uomo conosce se � stato fedele o infedele alla voce di Dio che si identifica con la voce della coscienza. L�uomo deve ubbidire alla COSCIENZA CERTA cio� quando essa gli suggerisce, senza esitazione, il bene da fare e il male da evitare, e ci�� anche� quando, a sua insaputa, glielo suggerisce in modo errato. Il fatto che si deve seguire LA COSCIENZA CERTA ANCHE SE E� ERRONEA, impone all�uomo il dovere di fornarsi UNA COSCIENZA VERA ossia una coscienza che scelga il bene e il male non solo SOGGETTIVAMENTE ma anche OGGETTIVAMENTE; ossia che il bene che sceglie sia REALMENTE BENE e che il male che commette sia REALMENTE MALE.



La via per formarsi una coscienza VERA, varia da persona a persona: dipende dalle sue capacit� mentali, dalla rettitudine del suo cuore, dalle circostanze di vita che essa� esperimenta. Il Cristiano, PURCHE� NON SI LEDANO I DIRITTI ALTRUI E NON SI TRATTI DI UNA VERITA� RIVELATA GARANTITA DAL PAPA IN MODO DEFINITIVO E VINCOLANTE PER TUTTI, deve seguire la convinzione della sua coscienza, anche se � in contrasto con il Magistero Ordinario della Gerarchia. E� quanto ha insegnato anche l�attuale Papa Benedetto XVI, nel 1966, quando era gi� uno stimato professore di Teologia: �LA COSCIENZA E� IL TRIBUNALE SUPREMO ED ULTIMO DELLA PERSONA UMANA, ANCHE AL DI SOPRA DELLA CHIESA UFFICIALE; ED E� AD ESSA CHE DOBBIAMO UBBIDIRE�.





�7. FATIMA, MEDJUGORJE, OPERA CENACOLO FAMILIARE.

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1. 1. F A T I M A .



�������� IL MESSAGGIO DI FATIMA



Trascrivo parte del documento emesso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, il 26 Giugno 2000.



��� �������������������PRESENTAZIONE



Nel passaggio dal secondo al terzo millennio il Papa Giovanni Paolo II ha deciso di rendere pubblico il testo della terza parte del �segreto di Fatima�.� Gli eventi drammatici e crudeli del secolo XX� , uno dei pi� cruciali della storia dell�uomo, culminato con l�attentato cruento al �dolce Cristo in terra� ci apre dunque un velo su di una realt� che fa storia e che la interpreta in profondit�, secondo una dimensione spirituale a cui la mentalit� moderna, spesso venata di razionalismo, � refrattaria.

Apparizioni e segni soprannaturali punteggiano la storia, entrano nel vivo delle vicende umane e accompagnano il cammino del mondo, sorprendendo credenti e non credenti. Queste manifestazioni, che non possono contraddire il contenuto della fede, debbono convergere verso l�oggetto centrale dell�annuncio di Cristo: l�amore del Padre che suscita negli uomini la conversione e dona la grazia per abbandonarsi a Lui con devozione filiale. Tale � anche il messaggio di Fatima� che, con l�accorato appello alla conversione e alla penitenza, sospinge in realt� al cuore del Vangelo.

Fatima � senza dubbio la pi� profetica delle apparizioni moderne. La prima e la seconda parte del �segreto� � che vengono pubblicate nell�ordine per completezza di documentazione � riguardano innanzi tutto la spaventosa visione dell�inferno, la devozione al Cuore Immacolato di Maria, la seconda guerra mondiale, e poi la previsione dei danni immani che la Russia, nella sua defezione dalla fede cristiana e nell�adesione al totalitarismo comunista, avrebbe recato all�umanit�.

Nessuno nel 1917 avrebbe potuto immaginare tutto questo: i tre pastorinhos di Fatima vedono, ascoltano, memorizzano, e Lucia, la testimone sopravvissuta, nel momento in cui riceve il comando del Vescovo di Leiria e il permesso di Nostra Signora, mette per iscritto.

Per quanto riguarda la descrizione delle prime due parti del �segreto�, peraltro gi� pubblicato e perci� conosciuto, � stato scelto il testo scritto da Lucia nella terza memoria del 31 Agosto 1941; nella memoria dell�8 dicembre 1941 vi aggiunge poi qualche annotazione.

La terza parte del �segreto� �fu scritta� per ordine di Sua Eccellenza il Vescovo di Leiria e della Santissima Madre�� il 3 gennaio 1944.

�������� Esiste un solo manoscritto, che viene qui riprodotto fotostaticamente. La busta sigillata fu custodita dapprima dal Vescovo di Leiria. Per meglio tutelare il �segreto�, la busta fu consegnata il 4 aprile 1957 all�Archivio Segreto del Sant�Uffizio. Suor Lucia fu avvertita di ci� dal Vescovo di Leiria.



Secondo appunti d�Archivio, d�accordo con l�Em.mo Card. Alfredo Ottavini, il 17 agosto 1959 il Commissario del Sant�Uffizio, Padre Pierre Paul Philippe,O.P., port� a Giovanni XXIII la busta contenente la terza parte del �segreto di Fatima�. Sua Santit� �dopo talune esitazioni� disse: �Aspettiamo. Pregher�. Le far� sapere ci� che ho deciso�.

In realt� Papa Giovanni XXIII decise di rinviare la busta sigillata al Sant�Uffizio e di non rivelare la terza parte del �segreto�.

Paolo VI lesse il contenuto con il Sostituto Sua Ecc.za Mons. Angelo dell�Acqua il 27 marzo 1965. e rinvi� la busta all�Archivio del Sant�Uffizio, con la decisione di non pubblicare il testo.

Giovanni Paolo II, da parte sua, ha richiesto la busta contenente la terza parte del �segreto� dopo l�attentato del 13 maggio 1981. Sua Eminenza il Card. Franjo� Seper, Prefetto della Congregazione, consegn� a Sua Ecc.za Mons. Edoardo Martinez Somalo, Sostituto della Segreteria di Stato, il 18 luglio 1981, due buste: una bianca, con il testo originale di Suor Lucia in lingua portoghese; - un�altra colore arancione, con la traduzione del �segreto� in lingua italiana. L�11 agosto seguente Mons. Martinez ha restituito le due buste all�Archivio del sant�uffizio.

Come � noto Papa Giovanni Paolo II pens� subito alla consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria e compose egli steso una preghiera per quello che defin� �Atto di affidamento� da celebrarsi nella Basilica di Santa Maria� Maggiore IL 7 GIUGNO 1981, solennit� di Pentecoste, giorno scelto per ricordare il 1600� anniversario del primo Concilio Costantinopolitano, e il 1550� anniversario del Concilio� di Efeso. Essendo il Papa forzatamente assente venne trasmessa la sua allocuzione registrata. Riportiamo il testo che si riferisce esattamente all�atto di affidamento.

�O Madre degli uomini e dei popoli, Tu conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze, Tu senti maternamente tutte le lotte tra il bene ed il male, tra la luce e le tenebre che scuotono il mondo, accogli il nostro grido rivolto nello Spirito Santo direttamente al Tuo Cuore e abbraccia con l�amore della Madre e della Serva del Signore coloro che questo abbraccio pi� aspettano, e insieme coloro il cui affidamento Tu attendi in modo particolare: Prendi sotto la Tua protezione materna l�intera famiglia umana che, con affettuoso trasporto, a Te, o Madre, noi affidiamo.. S�avvicini per tutti il tempo della pace e della libert�, il� bene della verit�, della giustizia e della speranza�.

���������� Ma il Santo Padre, per rispondere pi� pienamente alle domande di �Nostra Signora� volle esplicitare durante l�Anno Santo della Redenzione l�atto di affidamento del 7 giugno 1981, ripetuto a Fatima il 13 maggio 1982. Nel ricordo del fiat pronunciato da Maria al momento dell�Annunciazione, il 25 marzo 1984 in piazza San Pietro, in unione spirituale con tutti i Vescovi del mondo, precedentemente �convocati�, il Papa affida al Cuore Immacolato di Maria gli uomini e i popoli, con accenti che rievocano le accorate parole pronunciate nel 1981:

������� �E perci�, o Madre degli uomini e dei popoli, Tu che conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze, Tu che senti maternamente le lotte tra il bene il male, tra la luce e le tenebre,� che scuotono il mondo contemporaneo, accogli il nostro grido che, mossi dallo Spirito Santo, rivolgiamo direttamente al Tuo Cuore: abbraccia con amore di Madre e di Serva del Signore, questo nostro mondo umano, che Ti affidiamo e� consacriamo, pieni di inquietudine per la sorte terrena ed eterna degli uomini e dei popoli.

������� In modo speciale Ti affidiamo e consacriamo quegli uomini e quelle nazioni, che di questo affidamento e di questa consacrazione hanno particolarmente bisogno.

�������� �Sotto la Tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio!� Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova!�

���������� Poi il Papa continua con maggiore forza e concretezza di riferimenti, quasi commentando il Messaggio di Fatima nei suoi tristi avvenimenti. Ecco, trovandoci davanti a te, Madre di Cristo, dinanzi al tuo Cuore Immacolato, desideriamo, insieme con tutta la Chiesa, unirci alla consacrazione che, per amore nostro, il Figlio Tuo ha fatto di se stesso al Padre: �Per loro - Egli ha detto � io consacro me stesso, perch� siano anch�essi consacrati nella verit�� (Gv.17,19). Vogliamo unirci al nostro Redentore in questa consacrazione per il mondo e per gli uomini, la quale, nel suo Cuore divino, ha la potenza di ottenere il perdono e di procurare la riparazione.

������� La potenza di questa consacrazione dura per tutti i tempi ed abbraccia tutti gli uomini, i popoli e le nazioni, e supera ogni male, che lo spirito delle tenebre � capace di ridestare nel cuore dell�uomo e nella sua storia e che, di fatto, ha ridestato nei nostri tempi.

������� Oh, quanto profondamente sentiamo il bisogno di consacrazione per l�umanit� e per il mondo: per il nostro mondo contemporaneo, in unione con Cristo stesso! L�opera redentrice di Cristo, infatti, deve essere partecipata dal mondo per mezzo della Chiesa.

������� Lo manifesta il presente Anno della Redenzione: il Giubileo straordinario di tutta la Chiesa.

������� Sii benedetta, in questo Anno Santo, sopra ogni creatura Tu, Serva del Signore, che nel modo pi� pieno obbedisti alla Divina chiamata!

������� �������� Sii salutata Tu, che sei interamente unita alla consacrazione redentrice del Tuo Figlio!

�������� Madre della Chiesa! Illumina il popolo di Dio sulle vie della fede, della speranza e della carit�! Illumina specialmente i popoli di cui Tu aspetti la nostra consacrazione e il nostro affidamento. Aiutaci a vivere nella verit� della consacrazione di Cristo per l�intera famiglia umana del mondo contemporaneo.



AffidandoTi, o Madre, il mondo, tutti gli uomini e tutti i popoli, Ti affidiamo anche la stessa consacrazione del mondo, mettendola nel Tuo Cuore materno.

������� Oh, Cuore Immacolato, aiutaci a vincere la minaccia del male, che cos� facilmente si radica nei cuori degli uomini di oggi e che nei suoi effetti incommensurabili gi� grava sulla vita presente e sembra chiudere le vie verso il futuro!

������� Dalla fame e dalla guerra, liberaci!

������� Dalla guerra nucleare, da un�autodistruzione incalcolabile, da ogni genere di guerra, liberaci!

������� Dai peccati contro la vita dell�uomo sin dai suoi albori, liberaci!

�������� Dall�odio e dall�avvilimento della dignit� dei figli di Dio, liberaci!

������� Da ogni forma di ingiustizia nella vita sociale, nazionale ed internazionale, liberaci!

������� Dalla facilit� di calpestare i comandamenti di Dio, liberaci!

������� Dal tentativo di offuscare nei cuori umani la verit� stessa di Dio, liberaci!

������� Dallo smarrimento della coscienza del bene e del male, liberaci!

������� Dai peccati contro lo Spirito Santo, liberaci! Liberaci!

�������� Accogli, o Madre di Cristo, questo grido carico della sofferenza di tutti gli uomini! Carico della sofferenza di intere societ�!

�������� Aiutaci con la potenza dello Spirito Santo a vincere ogni peccato : il peccato dell�uomo e il �peccato del mondo�, il peccato in ogni sua manifestazione.

������� Si riveli, ancora una volta, nella storia del mondo l�infinita potenza salvifica della Redenzione: potenza dell�Amore misericordioso! Che esso arresti il male! Trasformi le coscienze! Nel Tuo Cuore Immacolato si sveli per tutti la luce della speranza�.

������� Suor Lucia conferm� personalmente che tale atto solenne e universale di consacrazione corrispondeva a quanto voleva Nostra Signora: �S�, � stata fatta, cos� come Nostra Signora l�aveva chiesto, il 25 marzo 1984�: lettera dell�8 novembre 1989. Ogni discussione perci� ed ogni ulteriore petizione sono senza fondamento.

������� Nella documentazione che viene offerta si aggiungono ai manoscritti di Suor Lucia quattro altri testi: 1) le lettera del Santo Padre a Suor Lucia in data 19 aprile 2000; 2) una descrizione del colloquio avuto con Suor Lucia in data 27 aprile 2000; 3) la comunicazione letta per incarico del Santo Padre, a Fatima il 13 maggio c.a. da Sua Eminenza il Card. Angelo Sodano, Segretario di Stato; 4) il commento teologico di Sua Eminenza il Card. Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

�������� Un�indicazione per l�interpretazione della terza parte del �segreto� era gi� stata offerta da Suor Lucia in una lettera al Santo Padre del 12 maggio 1982. In essa dice: - La terza parte del segreto si riferisce alle parole di Nostra Signora: �Se no (la Russia) sparger� i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avr� molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte� (13-VII-1917).

������� La terza parte del �segreto� � una rivelazione simbolica, che si riferisce a questa parte del Messaggio, condizionato dal fatto se accettiamo o no ci� che il Messaggio stesso ci chiede: �Se accetteranno le mie richieste, la Russia si convertir� e avranno pace; se no, sparger� i suoi errori per il mondo, ecc.�.

������� Dal momento che non abbiamo tenuto conto di questo appello del Messaggio, verifichiamo che esso si � compiuto, la Russia ha invaso il mondo con i suoi errori. E se non costatiamo ancora la consumazione completa del finale di questa profezia, vediamo che vi siamo incamminati a poco a poco a larghi passi. Se non rinunciamo al cammino di peccato, di odio, di vendetta, di ingiustizia violando i diritti della persona umana, di immoralit�� e di violenza, ecc.

������� E non diciamo che � Dio che cos� ci castiga; al contrario sono gli uomini che da se stessi si preparano il castigo. Dio premurosamente ci avverte e ci chiama al buon cammino, rispettando la libert� che ci ha dato; perci� gli uomini sono responsabili.

������� La decisione del Santo Padre Giovanni Paolo II di rendere pubblica la terza parte del segreto di Fatima chiude un tratto di storia, segnata da tragiche volont� umane di potenza e di iniquit�, ma permeata dall�amore misericordioso di Dio e dalla premurosa vigilanza della Madre di Ges� e della Chiesa.

�������� Azione di Dio, Signore della storia, e corresponsabilit� dell�uomo, nella sua drammatica e feconda libert�, sono i due perni sui quali si costruisce la storia dell�umanit�.

������� La Madonna apparsa a Fatima ci richiama a questi valori dimenticati, a questo avvenire dell�uomo in Dio, di cui siamo parte attiva e responsabile.

Tarciso Bertone, SDB, Arcivescovo emerito di Vercelli, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.

��������������� IL� � SEGRETO DI FATIMA.

��������������� PRIMA E SECONDA PARTE DEL SEGRETO

��������������� NELLA REDAZIONE FATTANE DA SUOR

��������������� LUCIA NELLA� �TERZA MEMORIA� DEL
��������������� 31 AGOSTO 1941, DESTINATA AL VESCOVO

��������������� DI LEIRIA-FATIMA.



�Dovr�� perci� parlare un po� del segreto e rispondere al primo punto interrogativo.

������� Cos�� il segreto. Mi pare di poterlo dire, perch� dal Cielo ne ho gi� il permesso. I rappresentanti di Dio in terra mi hanno pure autorizzata, varie volte in varie lettere, una delle quali credo sia conservata dall�Ecc. V. Rev.ma, quella del p. Giuseppe Bernardo Gonzales, nella quale mi ordina di scrivere al Santo padre. Uno dei punti che mi indica, � la rivelazione del segreto. Qualcosa ho detto, ma per non allungare troppo quello scritto, che doveva essere breve, mi limitai all�indispensabile lasciando a Dio l�opportunit� d�un momento pi� favorevole.

������� Ho gi� esposto nel secondo scritto, il dubbio che mi torment� dal 13 giugno al 13 luglio, e che in questa apparizione spar�.

������� Bene. Il segreto consta di tre cose distinte, due delle quali sto per rivelare.

������� La prima dunque fu la visione dell�inferno.

������� La Madonna ci mostr� un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana� che fluttuavano nell�incendio, portate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso n� equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione dur� un momento. E grazie alla nostra buona Madre del Cielo che prima ci aveva prevenuti� con la promessa di portarci in Cielo (nella prima apparizione), altrimenti credo che saremmo morti di spavento e di terrore.

������� In seguito alzammo gli occhi alla Madonna che ci disse con bont�� e tristezza:

Avete visto l�inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore immacolato: Se faranno quello che vi dir�, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire, ma se non smetteranno di offendere Dio, sotto il pontificato di Pio XI ne comincer� un�altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che � il grande segno che Dio vi d�� che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verr� a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le mie richieste, la Russia si convertir� e avranno pace; se no, sparger� i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avr� molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il mio Cuore Immacolato trionfer�. Il Santo Padre mi consacrer� la Russia, che si convertir�. E sar� concesso al mondo un periodo di pace.





����������������� TERZA�� PARTE��� DEL��� SEGRETO



�LA TERZA PARTE DEL SEGRETO RIVELATO IL 13

�LUGLIO 1917 NELLA COVA DI IRIA-FATIMA



Scrivo in atto di obbedienza a Voi mio Dio, che lo comandate per mezzo di sua Ecc.za Rev.ma il signor Vescovo di Leiria e della Vostra e mia Santissima Madre.

���������� Dopo le due parti che gi� ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco di pi� in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo, ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui. L�Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa che � Dio� qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti �un Vescovo vestito di Bianco �abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre�. Vari altri vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c�era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attravers� una grande citt� mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri� i Vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi� e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c�erano due angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali� raccoglievano il sangue dei martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio. Tuy-3-1-1944�.



�������������� INTERPRETAZIONE DEL SEGRETO



LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II A SUOR LUCIA



�Reverenda Suor Lucia Convento di Coimbra.

������� Nel tripudio delle feste pasquali Le porgo l�augurio di Ges� Risorto ai discepoli: La pace sia con voi.

Sar� lieto di poterla incontrare nell�atteso giorno della beatificazione di Francesco e Giacinta che, a Dio piacendo, proclamer� il 13 maggio p.v.

�������� Siccome per� in quel giorno non ci sar� il tempo per un colloquio, ma solo per un breve saluto, ho incaricato appositamente di venire� a parlare con Lei Sua Eccellenza Monsignor Tarcisio Bertone, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede. E� la Congregazione che collabora pi� strettamente con il Papa per la difesa della vera fede cattolica, e che ha� conservato, come Lei sa, dal 1957, la Sua lettera manoscritta contenente la terza parte del segreto rivelato il 13 luglio 1917 nella Cova di Iria, Fatima.

�������� Mons. Bertone, accompagnato del Vescovo di Leiria, Sua Eccellenza� Monsignor Serafin de Sousa Ferriera e Silva, viene a mio nome per fare qualche domanda sull�interpretazione della �terza parte del segreto�.

�������� Reverenda Suor Maria Lucia, parli pure apertamente e sinceramente a Monsignor Bertone, che riferir� direttamente a me le Sue risposte.

������� Prego ardentemente la Madre del Risorto per lei, per la Comunit� di Coimbra e per tutta la Chiesa. Maria, Madre dell�umanit� pellegrina, ci tenga sempre stretti a Ges�, Suo Figlio Diletto e nostro fratello, Signore della vita e della gloria.

������� Con una speciale benedizione apostolica.



GIOVANNI PAOLO II



Vaticano, 19 aprile 2000.





����� COLLOQUIO AVUTO CON SUOR LUCIA DE JESUS

����� E DO CORACAO IMACULADO



L�appuntamento di Suor Lucia con Sua Ecc.za Mons. Tarcisio Bertone, Segretario della Congregazione per� la Dottrina della Fede, incaricato dal Santo Padre, e Sua Ecc.za Mons. Serafin de Sousa Ferriera e Silva, Vescovo di Leiria-Fatima, � avvenuto gioved� 27 aprile u.s., nel Carmelo di Santa Teresa di Coimbra.

������� Suor Lucia era lucida e serena; era molto contenta dell�andata a Fatima del Santo Padre per la beatificazione di Francesco e Giacinta, da lei tanto attesa.

������� Il Vescovo di Leiria-Fatima lesse la lettera autografa del Santo Padre che spiegava i motivi� della visita. Suor Lucia se ne sent� onorata e la rilesse personalmente contemplandola nelle proprie mani. Si disse disposta a rispondere francamente a tutte le domande.

������� A questo punto Sua Ecc,za Mons. Tarcisio Bertone le presenta le due buste: quella esterna e quella con dentro la lettera contenente la terza parte del segreto di Fatima ed essa dice subito, toccandola con le dita: �E� la mia carta�, e poi leggendola: �� la mia scrittura�.

������� Con l�aiuto del Vescovo di Leiria-Fatima, viene letto ed interpretato il testo originale, che � in lingua portoghese. Suor Lucia condivide l�interpretazione secondo cui la terza parte del segreto consiste in una visione profetica, paragonabile a quelle della storia sacra. Essa ribadisce la sua convinzione che la visione di Fatima riguarda soprattutto la lotta del comunismo ateo contro la Chiesa e i cristiani, e descrive l�immane sofferenza delle vittime della Fede nel XX� secolo.

������� Alla domanda �il personaggio principale della visione � il Papa?�, Suor lucia risponde subito di s� e ricorda che i tre pastorelli erano molto addolorati della sofferenza del Papa e Giacinta ripeteva: �Poverino il Santo Padre, ho molta pena per i peccatori!�. Suor Lucia continua: �Noi non sapevamo il nome del Papa , non sapevamo se era Benedetto XV o Pio XII o Paolo VI o Giovanni Paolo II, per� era il Papa che soffriva e faceva soffrire anche noi�.



Quanto al passo concernente il Vescovo vestito di Bianco, cio� il Santo Padre, come subito percepirono i pastorelli durante la visione -� che � colpito a morte e cade per terra, Suor lucia condivide pienamente l�affermazione del Papa: �Fu una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola e il Papa agonizzante si ferm� sulla soglia della morte� (Giovanni Paolo II, Medicazione del Policlinico Gemelli ai Vescovi Italiani, 13 maggio 1994).

�������� Poich� Suor Lucia, prima di consegnare all�allora Vescovo di Leiria-Fatima la busta sigillata contenente la terza parte del segreto, aveva scritto sulla busta esterna che poteva� essere aperta solo dopo il 1960, o dal Patriarca di Lisbona o dal Vescovo di Leiria, Sua Ecc.za Mons. Bertone le domanda: �Perch� la scadenza del 1960?. E� stata la Madonna ad indicare tale data?�. Suor Lucia risponde: �Non � stata la Signora, ma sono stata io a mettere la data del 1960 perch� secondo la mia intuizione, prima del 1960 non si sarebbe capito, si sarebbe capito solo dopo. Ora si pu� capire meglio. Io ho scritto ci� che ho visto, non spetta a me l�interpretazione, ma al Papa�.

������� Infine viene menzionato il manoscritto non pubblicato che Suor Lucia ha preparato come risposta� a tante lettere di devoti della Madonna e di pellegrini. L�opera reca il titolo �Os agelos da Mensagen de Fatima� e raccoglie pensieri e riflessioni che esprimono� i suoi sentimenti e la sua limpida e semplice spiritualit�, in chiave catechistica e parenetica. Le � stato chiesto se era contenta che fosse pubblicato, ed ha risposto; � Se il Santo Padre � d�accordo, io sono contenta, altrimenti obbedisco a ci� che decide il Santo Padre�. Suor Lucia desidera sottoporre il testo all�approvazione dell�Autorit� Ecclesiastica, e nutre la speranza di contribuire con il suo scritto a guidare gli uomini e le donne di buona volont� nel cammino che conduce a Dio, termine ultimo di ogni umana attesa.

������� Il colloquio si conclude con uno scambio di rosari: a Suor Lucia viene consegnato quello donato dal Santo Padre, ed ella, a sua volta, consegna alcuni rosari da lei personalmente confezionati.

������� La benedizione impartita a nome del Santo Padre chiude l�incontro.



COMUNICAZIONE DI SUA EMINENZA IL CARD. ANGELO SODANO, SEGRETARIO DI STATO DI SUA SANTITA�.



Al termine della solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da Giovanni Paolo II a Fatima, il cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, ha pronunziato in portoghese le parole che qui riportiamo nella traduzione italiana.



Fratelli e sorelle nel Signore!



Nella solenne circostanza della Sua venuta a Fatima, il Sommo Pontefice mi ha incaricato di darvi un annuncio. Come � noto, scopo della Sua venuta a Fatima � stata le beatificazione dei due pastorinhos. Egli tuttavia vuole attribuire a questo suo pellegrinaggio anche il valore di un rinnovato gesto di gratitudine verso la Madonna per la protezione a Lui accordata durante questi anni di pontificato. E� una protezione che sembra toccare anche la cosiddetta terza parte del segreto di Fatima.

������� Tale testo costituisce una visione profetica paragonabile a quello della Sacra Scrittura, che non descrivono in senso fotografico i dettagli degli avvenimenti futuri, ma sintetizzano e condensano su un medesimo sfondo fatti che si distendono nel tempo in una successione e in una durata non precisate. Di conseguenza la chiave di lettura del testo non pu� che essere di carattere simbolico.

������� La visione di Fatima riguarda soprattutto la lotta dei sistemi atei contro la Chiesa e i cristiani e descrive l�immane sofferenza dei testimoni della fede dell�ultimo secolo del secondo millennio. E�una interminabile Via Crucis guidata dai Papi del ventesimo secolo.

�������� Secondo l�interpretazione� dei pastorinhos, interpretazione confermata anche recentemente da Suor Lucia, il �Vescovo vestito di bianco� che prega per tutti i fedeli � il Papa. Anch�Egli, camminando faticosamente verso la Croce tra i cadaveri dei martirizzati (vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e numerosi laici) cade a terra come morto, sotto i colpi di arma da fuoco.

������� Dopo l�attentato del 13 maggio 1981, a Sua Santit� apparve chiaro che era stata � una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola�, permettendo al �Papa agonizzante� di fermarsi �sulla soglia della morte� (Giovanni Paolo II, Meditazioni con i Vescovi italiani dal Policlinico Gemelli, in: Insegnamenti, vol. XVII, 1994, p. 1061). In occasione di un passaggio da Roma dell�allora Vescovo di Leiria-Fatima, il Papa decise di consegnargli la pallottola, che era rimasta nella jeep dopo l�attentato, perch� fosse custodita nel Santuario. Per iniziativa del Vescovo essa fu poi incastonata nella corona della statua della Madonna di Fatima.

������� I successivi avvenimenti del 1989 hanno portato, sia in Unione Sovietica che in numerosi paesi dell�Est, alla caduta del regime comunista che propugnava l�ateismo. Anche per questo il Sommo Pontefice ringrazia dal profondo del cuore la Vergine Santissima. Tuttavia, in altre parti del mondo� gli attacchi contro la Chiesa e i cristiani, con il peso di sofferenza che portano con s�, non sono purtroppo cessati. Anche se le vicende a cui fa riferimento la terza parte del segreto di Fatima sembrano ormai appartenere al passato, la chiamata della Madonna alla conversione e alla penitenza, pronunciata all�inizio del ventesimo secolo, conserva ancora oggi una sua stimolante attualit�. �La Signora del messaggio sembra leggere con una singolare perspicacia i segni dei tempi, i segni del nostro tempo� L�insistente invito di Maria Santissima alla penitenza non � che la manifestazione materna per le sorti della famiglia umana, bisognosa di conversione e di perdono� (Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale del Malato 1997, n.1, in:Insegnamenti, vol. XIX2, 1996, p.561).

������� Per consentire ai fedeli di meglio recepire il messaggio della Vergine di Fatima, il Papa ha affidato alla Congregazione per la Dottrina della Fede il compito di rendere pubblica la terza parte del segreto, dopo averne preparato un opportuno commento.

�������� Fratelli e sorelle, ringraziamo la Madonna di Fatima della sua protezione.� Alla sua materna intercessione affidiamo la Chiesa del Terzo Millennio.



Fatima, 13 maggio 2000



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������������� COMMENTO TEOLOGICO



Arriviamo cos� finalmente alla terza parte del segreto di Fatima qui per la prima volta pubblicato integralmente. Come emerge dalla documentazione precedente, l�interpretazione, che il Cardinale Sodano ha offerto nel suo testo del 13 maggio, � stata dapprima presentata personalmente a Suor Lucia. Suor Lucia al riguardo ha innanzitutto osservato che ad essa era stata data la visione, ma non la sua interpretazione. L�interpretazione, diceva, non compete al veggente, ma alla Chiesa. Essa per� dopo la lettura del testo ha detto che questa interpretazione corrispondeva a quanto essa aveva sperimentato e che essa da parte sua riconosceva questa interpretazione come corretta. In quanto segue quindi si potr� solo cercare di dare un fondamento in maniera approfondita a questa interpretazione a partire dai criteri finora sviluppati.

�������� Come parola chiave della prima e della seconda parte del segreto� abbiamo scoperto quella di �salvare le anime�, cos� la parola chiave di questo segreto � il triplice grido: �Penitenza, Penitenza, Penitenza!�. Ci ritorna alla mente l�inizio del Vangelo: �paenitemini et credite evangelio� (Mc 1,15). Comprendere i segni del tempo significa: comprendere l�urgenza della penitenza � della conversione � della fede. Questa � la risposta giusta al momento storico, che � caratterizzato da grandi pericoli, i quali verranno delineati nelle immagini successive. Mi permetto di inserire qui un ricordo personale; in un colloquio con me Suor Lucia mi ha detto che le appariva sempre pi� chiaramente come lo scopo di tutte quante le apparizioni sia stato quello� di far crescere sempre pi� nella fede, nella speranza� e nella carit� � tutto il resto intendeva solo portare a questo.

�������� Esaminiamo ora un poco pi� da vicino le singole immagini. L�angelo con la spada di fuoco a sinistra della Madre di Dio, ricorda analoghe immagini dell�Apocalisse. Essa rappresenta la minaccia del giudizio, che incombe sul mondo. La prospettiva che il mondo potrebbe essere incenerito in un mare di fiamme, oggi non appare pi� come pura fantasia: l�uomo stesso ha preparato con le sue invenzioni la spada di fuoco. La visione mostra poi la forza che si contrappone al potere della distruzione � lo splendore della Madre di Dio , e, proveniente in un certo modo da questo l�appello alla penitenza. In tal modo viene sottolineata l�importanza della libert� dell�uomo: il futuro non � affatto determinato in modo immutabile, e l�immagine, che i bambini videro, non � affatto un film anticipato del futuro, del quale nulla potrebbe pi� essere cambiato. Tutta quanta la visione avviene in realt� solo per richiamare nello scenario la libert� e per volgerla in una direzione positiva. Il senso della visione non � quindi quello di mostrare un film sul futuro irrimediabilmente fissato. Il suo senso � esattamente il contrario, quello di mobilitare le forze del cambiamento in bene. Perci� sono totalmente fuorvianti quelle spiegazioni fatalistiche del segreto che ad esempio dicono che l�attentatore del 13 maggio 1981 sarebbe stato in definitiva uno strumento del piano divino guidato dalla Provvidenza e che pertanto non avrebbe potuto agire liberamente, o altre idee simili che circolano. La visione parla piuttosto di pericoli e della via per salvarsi da essi.

Le frasi seguenti del testo mostrano ancora una volta molto chiaramente il carattere simbolico della visione. Dio rimane l�incommensurabile e la luce che supera ogni nostra visione. Le persone umane appaiono come uno specchio. Dobbiamo tenere continuamente presente questa limitazione interna della visione, i cui confini vengono qui visivamente indicati. Il futuro si mostra solo �come in uno specchio, in maniera confusa� (Cfr. 1Cor. 13,12) . Prendiamo ora in considerazione le singole immagini, che seguono nel testo del segreto. Il luogo dell�azione viene descritto con tre simboli: una ripida montagna, una grande citt� mezza in rovina e finalmente una grande croce di tronchi grezzi. Montagna e citt� simboleggiano il luogo della storia umana: la storia come faticosa ascesa verso l�alto, la storia come luogo dell�umana creativit� e convivenza, ma allo stesso tempo come luogo delle distruzioni, nelle quali l�uomo annienta l�opera del suo proprio lavoro. La citt� pu� essere luogo di comunione e di progresso, ma anche luogo del pericolo e della minaccia pi� estrema. Sulla montagna sta la Croce � meta e punto di orientamento della storia. Nella croce la distruzione � trasformata in salvezza; si erge come segno della miseria della storia e come promessa per essa.

�������� Appaiono poi qui delle persone umane: il vescovo vestito di bianco (�abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre�), altri vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose e finalmente uomini e donne di tutte le classi e gli strati sociali. Il Papa sembra precedere gli altri, tremando e soffrendo per tutti gli orrori, che lo circondano. Non solo le case della citt� giacciono mezze in rovina � il suo cammino passa in mezzo ai cadaveri dei morti. La via della Chiesa viene cos� descritta come una Via Crucis, come un cammino in un tempo di violenza, di distruzioni e di persecuzioni. Si pu� trovare raffigurata in questa immagine la storia di un intero secolo. Come i luoghi della terra sono sinteticamente raffigurati nelle due immagini della montagna e della citt� e sono orientati alla croce, cos� anche i tempi sono presentati in modo contratto:� nella visione noi possiamo riconoscere il secolo trascorso come secolo dei martiri come secolo delle sofferenze e delle persecuzioni della Chiesa, come secolo delle guerre mondiali e di molte guerre locali, che ne hanno riempito tutta la seconda met� e hanno fatto sperimentare nuove forme di crudelt�. Nello �specchio� di questa visione vediamo passare i testimoni della fede di decenni. Al riguardo sembra opportuno menzionare una frase della lettera che Suor Lucia scrisse al Santo padre il 12 maggio 1982: �la terza parte del segreto si riferisce alle parole di Nostra Signora: �Se no (la Russia) sparger�� i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avr� molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte�.

������� Nella Via crucis di un secolo la figura del Papa ha un ruolo speciale. Nel suo faticoso salire sulla montagna possiamo senza dubbio trovare richiamati insieme diversi Papi, che cominciando da Pio X fino all�attuale Papa hanno condiviso le sofferenze di questo secolo e si sono sforzati di procedere in mezzo ad esse sulla via che porta alla croce. Nella visione anche il Papa viene ucciso sulla strada dei martiri. Non doveva il Santo Padre, quando dopo l�attentato del 13 maggio 1981 si fece portare il testo della terza parte del segreto, riconoscervi il suo proprio destino? Egli era stato molto vicino alla frontiera della morte ed egli stesso ha spiegato la sua salvezza con le seguenti parole: �� fu una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola e il Papa agonizzante si ferm� sulla soglia della morte� (13 maggio 1994). Che qui una �mano materna� abbia deviato la pallottola mortale, mostra solo ancora una volta che non esiste un destino immutabile, che fede e preghiera sono potenze, che possono influire nella storia e che alla fine la preghiera � pi� forte dei proiettili, la fede pi� potente delle divisioni.

La conclusione del segreto ricorda immagini, che Lucia pu� avere visto in libri di piet� ed il cui contenuto deriva da antiche intuizioni di fede. E� una visione consolante, che vuole rendere permeabile alla potenza risanatrice di Dio una storia di sangue e lacrime. Angeli raccolgono sotto i bracci della croce il sangue dei martiri ed irrigano cos� le anime, che si avvicinano a Dio. Il sangue di Cristo e il sangue dei Martiri vengono qui considerati insieme: il sangue dei Martiri scorre dalle braccia della Croce. Il loro martirio si compie in solidariet� con la passione di Cristo, diventa una cosa sola con essa. essi completano a favore del corpo di Cristo, ci� che ancora manca alle sue sofferenze (Col. 1,24). La loro vita � divenuta essa stessa eucaristica, inserita nel mistero del chicco di grano che muore e diventa fecondo. Il sangue dei martiri � seme di cristiani, ha detto Tertulliano. Come dalla morte di Cristo, dal suo costato aperto, � nata la Chiesa, cos� la morte dei testimoni � feconda per la vita futura della Chiesa. La visione della terza parte del segreto, cos� angustiante al suo inizio, si conclude quindi con un�immagine di speranza: nessuna sofferenza � vana, e proprio una Chiesa sofferente, una Chiesa dei martiri, diventa segno indicatore per la ricerca di Dio da parte dell�uomo. Nelle amorose mani di Dio non sono accolti soltanto i sofferenti come Lazzaro, che trov� la grande consolazione e misteriosamente rappresenta Cristo, che volle divenire per noi il povero Lazzaro, vi � qualcosa di pi�: dalla sofferenza dei testimoni deriva una forza di purificazione e di rinnovamento, perch� essa � attualizzazione della stessa sofferenza di Cristo e trasmette nel presente la sua efficacia salvifica.

�������� Siamo cos� giunti ad un�ultima domanda: Che cosa significa nel suo insieme (nelle sue tre parti) il segreto di Fatima? Che cosa dice a noi? Innanzitutto dobbiamo affermare con il Cardinale Sodano: �le vicende a cui fa riferimento la terza parte del segreto di Fatima sembrano ormai appartenere al passato�. Nella misura in cui i singoli eventi vengono rappresentati, essi ormai appartengono al passato. Chi aveva atteso eccitanti rivelazioni apocalittiche sulla fine del mondo o sul futuro corso della storia, deve rimanere deluso. Fatima non ci offre simili appagamenti della nostra curiosit�, come del resto in generale la fede cristiana non vuole e non essere pastura per la nostra curiosit�. Ci� che rimane l�abbiamo visto subito all�inizio delle nostre riflessioni sul testo del segreto: l�esortazione alla preghiera come via per la �salvezza delle anime� e nello stesso senso il richiamo alla penitenza e alla conversione.

�������� Vorrei alla fine riprendere ancora un�altra parola chiave del segreto divenuta giustamente famosa: �il Mio Cuore Immacolato trionfer��. Che cosa significa? Il Cuore aperto a Dio, purificato dalla contemplazione di Dio � pi� forte dei fucili e delle armi di ogni specie.. Il fiat di Maria, la parola del suo Cuore, ha cambiato la storia del mondo, perch� essa ha introdotto in questo modo il Salvatore � perch� grazie a questo �S�� Dio poteva diventare uomo nel nostro spazio e tale ora rimane per sempre. Il maligno ha potere in questo mondo, lo vediamo e lo sperimentiamo continuamente; egli ha potere, perch� la nostra libert� si lascia continuamente distogliere da Dio. Ma da quando Dio stesso ha un cuore umano ed ha cos� rivolto la libert� dell�uomo verso il bene, verso Dio, la libert� per il male non ha pi� l�ultima parola. Da allora vale la parola: �Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo� (Gv. 16,33). Il messaggio di Fatima ci invita ad affidarci a questa promessa.



������������������������������ Joseph Card. Ratzinger

������������������������������ Prefetto della Congregazione Per la Dottrina della Fede



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2. MEDJUGORJE



(Riporto parte di un capitolo tratto dal libro di Padre Livio Fanzaga intitolato �LA DONNA E IL DRAGO�)



I DIECI SEGRETI DI MEDJUGORJE



Il grande interesse delle apparizioni di Medjugorje non riguarda soltanto lo straordinario evento che si � andato manifestando a partire dal lontano 1981, ma anche, e in misura crescente, il futuro immediato dell�intera umanit�. La lunga permanenza della Regina della pace � in vista di un passaggio storico denso di pericoli mortali. I segreti che la Madonna ha rivelato ai veggenti riguardano avvenimenti prossimi di cui la nostra generazione sar� testimone. Si tratta di una prospettiva sull�avvenire che, come non di rado accade nelle profezie, rischia di sollevare ansie e perplessit�. La stessa Regina della pace � bene attenta a sollecitare le nostre energie sul cammino di conversione, senza nulla concedere all�umano desiderio di conoscere il futuro. Tuttavia comprendere il messaggio che la Santa Vergine ci vuole trasmettere con la pedagogia dei segreti � fondamentale. La loro rivelazione infatti rappresenta in ultima istanza un grande dono della divina misericordia.

Va innanzitutto detto che i segreti, nel significato di avvenimenti che riguardano il futuro della Chiesa e del mondo, non sono una novit� delle apparizioni di Medjugorje, ma hanno un loro precedente di straordinario impatto storico nel segreto di Fatima. Il 13 luglio del 1917 la Madonna ai tre bambini di Fatima aveva rivelato a grandi linee la drammatica Via Crucis della Chiesa e dell�umanit� lungo il secolo ventesimo. Tutto ci� che aveva preannunciato si � poi puntualmente realizzato. I segreti di Medjugorje si collocano in questa luce, anche se la grande diversit� in rapporto al segreto di Fatima sta nel fatto che ognuno di essi verr� rivelato prima che accada. La pedagogia mariana del segreto fa quindi parte di quel piano divino di salvezza che � incominciato a Fatima e che, attraverso Medjugorje, abbraccia l�immediato futuro.

������� Va inoltre sottolineato il fatto che l�anticipazione dell�avvenire, che � la sostanza dei segreti, fa parte del modo con cui Dio si rivela nella storia. Tutta la Sacra Scrittura �, a ben guardare, una grande profezia e lo � in modo speciale il suo libro conclusivo, l�Apocalisse, che getta la luce divina sull�ultima tappa della storia della salvezza, quella che va dalla prima alla seconda venuta di Ges� Cristo. Nel rivelare il futuro Dio manifesta la sua signoria sulla storia. Lui soltanto infatti pu� conoscere con certezza ci� che accadr�. La realizzazione dei segreti � un forte argomento di credibilit� della fede, oltre che un aiuto che Dio offre in situazioni di grande difficolt�. In particolare i segreti di Medjugorje saranno una prova per la verit� delle apparizioni e una manifestazione grandiosa della divina misericordia in vista dell�avvento del mondo nuovo della pace.

������� Il numero dei segreti dati dalla Regina della pace � rilevante. Dieci � un numero biblico, che richiama alla mente le dieci piaghe� d�Egitto. Si tratta per� di un accostamento rischioso perch� almeno uno di essi, il terzo, non � un �castigo�, ma un segno divino di salvezza. Nel momento in cui viene scritto questo libro (maggio 2002) tre dei veggenti, quelli che non hanno pi� le apparizioni quotidiane ma annuali, affermano di avere gi� ricevuto dieci segreti. Gli altri invece, quelli che hanno ancora le apparizioni di ogni giorno, ne hanno ricevuto nove. Nessuno dei veggenti conosce i segreti degli altri e fra loro non ne parlano. Si suppone tuttavia che i segreti siano uguali per tutti. Ma uno solo dei veggenti, Mirjana, ha ricevuto il compito dalla Madonna di rivelarli al mondo prima che accadano.

������� Si pu� dunque parlare di dieci segreti di Medjugorje. Essi riguardano un futuro non molto lontano, in quanto sar� Mirjana e un sacerdote da lei scelto a rivelarli. Si pu� ragionevolmente arguire che essi non incominceranno a realizzarsi se non dopo che saranno stati rivelati a tutti e sei i veggenti. Ci� che dei segreti si pu� sapere � cos� sintetizzato dalla veggente Mirjana: �Io ho dovuto scegliere un sacerdote a cui dire i dieci segreti e ho scelto il padre francescano Petar Ljubicic. Io devo dire a lui dieci giorni prima che cosa succede e dove. Dobbiamo trascorrere sette giorni nel digiuno e nella preghiera e tre giorni prima lui dovr� dirlo a tutti. Lui non ha il diritto di scegliere: di dire o di non dire. Lui ha accettato che dir� tutto a tutti tre giorni prima, cos� si vedr� che � una cosa del Signore. La Madonna dice sempre: �Non parlate dei segreti, ma pregate e chi sente me come Madre e Dio come Padre, non abbia paura di niente�.

������� Alla domanda se i segreti riguardano la Chiesa o il mondo, Mirjana risponde: �Io non voglio essere cos� precisa, perch� i segreti sono segreti. Dico solo che i segreti riguardano tutto il mondo�. Per quanto riguarda il terzo segreto tutti i veggenti lo conoscono e sono concordi nel descriverlo: �Ci sar� un segno sulla collina delle apparizioni � afferma Mirjana � come un dono per tutti noi, perch� si veda che la Madonna � presente qui come nostra mamma. Sar� un segno bellissimo, che non si pu� fare con mani umane. E� una realt� che rimane e che viene dal Signore�.

������� Per quanto riguarda il settimo segreto Mirjana afferma: �Io ho pregato la Madonna se fosse possibile che almeno una parte di quel segreto si cambiasse. Lei ha risposto che dovevamo pregare. Abbiamo pregato moltissimo e Lei ha detto che � stata modificata una parte, ma che ora non si pu� pi� cambiare, perch� � la volont� del Signore che si debba realizzare�. Mirjana sostiene con molta convinzione che ormai nessuno dei dieci segreti pu� essere mutato. Essi verranno annunziati al mondo tre giorni prima, quando il sacerdote dir� che cosa accadr� e dove si verificher� l�avvenimento. In Mirjana ( come negli altri veggenti ) c�� l�intima sicurezza, non sfiorata da nessun dubbio, che quanto la Madonna ha rivelato nei dieci segreti necessariamente si realizzer�.

������� A parte il� terzo segreto che � un segno di straordinaria bellezza e il settimo, che in termini apocalittici si potrebbe chiamare �flagello� (Apocalisse 15,1), non si conosce il contenuto degli altri segreti. Ipotizzarlo � sempre rischioso, come d�altra parte dimostrano le pi� disparate interpretazioni della terza parte del segreto di Fatima, prima che fosse resa nota. Alla domanda se gli altri segreti siano �negativi� Mirjana ha risposto: �Non posso dire nulla�. E� tuttavia possibile, con una riflessione complessiva sulla presenza della Madonna della pace e sull�insieme dei suoi messaggi, arrivare alla conclusione che l�insieme dei segreti riguardi proprio quel bene supremo della pace che oggi � a rischio, con grande pericolo per il futuro del mondo.

�������� Colpisce nei veggenti di Medjugorje e in particolare in Mirjana, alla quale la Madonna ha affidato la grave responsabilit� di rendere noti i segreti al mondo, l�atteggiamento di grande serenit�. Siamo ben lontani da un certo clima di angoscia e di oppressione che caratterizza non poche supposte rivelazioni che prolificano nel sottobosco religioso. Infatti lo sbocco finale � pieno di luce e di speranza. Si tratta in ultima analisi di un passaggio di estremo pericolo del cammino umano, ma che condurr� al golfo di luce di un mondo abitato dalla pace. La Madonna stessa, nei suoi messaggi pubblici, non fa accenno� ai segreti, anche se non tace i pericoli che ci stanno davanti, ma preferisce volgere lo sguardo oltre, al tempo di primavera verso il quale vuole condurre l�umanit�.



Indubbiamente la Madre di Dio �non � venuta per farci paura�, come amano ripetere i veggenti. Lei ci sollecita alla conversione non con le minacce, ma con appello di amore. Tuttavia il suo grido : �Vi supplico, convertitevi!�, sta ad indicare la seriet� della situazione. L�ultimo decennio del secolo ha dimostrato quanto proprio nei Balcani, dove la Madonna appare, la pace fosse in pericolo. All�inizio del nuovo millennio nuvole minacciose si sono addensate all�orizzonte. I mezzi di distruzione di massa rischiano di diventare protagonisti in un mondo attraversato dall�incredulit�, dall�odio e dalla paura. Siamo forse giunti al momento drammatico in cui verranno versate sulla terra le sette coppe dell�ira di Dio (cfr. Apocalisse 16,1)? Potrebbe infatti esserci un flagello pi� terribile e pi� pericoloso per l�avvenire del mondo di una guerra nucleare? E� corretto leggere nei segreti di Medjugorje un segno estremo della divina misericordia nella fase pi� drammatica della storia dell�umanit�?



ANALOGIA CON IL SEGRETO DI FATIMA



E� stata la stessa Regina della pace ad affermare di essere venuta a Medjugorje per realizzare ci� che aveva incominciato a Fatima. Si tratta dunque di un unico piano di salvezza che va considerato nel suo svolgimento unitario. In questa prospettiva aiuter� certamente a comprendere i dieci segreti di Medjugorje un accostamento con il segreto di Fatima. Si tratta di cogliere delle analogie che aiutino ad affermare in profondit� quanto la Madonna vuole insegnarci con la pedagogia dei segreti. E� infatti possibile cogliere somiglianze e differenze che si illuminino e si sostengano a vicenda.

�������� Innanzitutto bisogna dare una risposta agli interrogativi di chi si � chiesto che significato avesse rivelare la terza parte del segreto di Fatima dopo che si era gi� adempiuto. La profezia ha un grande valore apologetico e salvifico se viene rivelata prima e non dopo. Il 13 maggio del 2000, quando a Fatima � stato reso noto il terzo segreto, un certo senso di delusione si � diffuso nell�opinione pubblica, che si attendeva rivelazioni riguardanti il futuro e non il passato dell�umanit�.

�������� Indubbiamente il fatto di trovare indicata in una rivelazione del 1917 la tragica Via Crucis del mondo e in particolare la sanguinosa persecuzione della Chiesa, fino all�attentato a Giovanni Paolo II, ha contribuito non poco a dare ulteriore prestigio al messaggio di Fatima. Tuttavia � lecito chiedersi perch� mai Dio abbia permesso� che la terza parte del segreto� fosse conosciuta solo alla conclusione del secolo, quando ormai la Chiesa,nell�anno di grazia del Giubileo, volgeva il suo� sguardo verso il terzo millennio.

������� A questo punto � ragionevole pensare che la divina sapienza abbia permesso che fosse conosciuta soltanto ora la profezia del 1917, perch� voleva in questo modo preparare la nostra generazione all�imminente futuro, segnato dai segreti della Regina della pace. Guardando al segreto di Fatima, al suo contenuto e alla sua straordinaria realizzazione, noi siamo in grado di prendere sul serio i segreti di Medjugorje. Ci troviamo di fronte ad una mirabile pedagogia divina che vuole preparare spiritualmente gli uomini del nostro tempo ad affrontare la pi� grave crisi della storia, la quale non sta dietro le nostre spalle ma davanti ai nostri occhi. Coloro che hanno ascoltato la rivelazione del segreto , fatta il 13 maggio 2000 nella grande spianata della Cova da Iria, saranno i medesimi che ascolteranno la rivelazione dei segreti della Regina della pace tre giorni prima che si realizzino.

Ma � soprattutto per quanto riguarda i contenuti che � possibile trarre insegnamenti utili dal segreto di Fatima. Infatti, se lo analizziamo in tutte le sue parti, non riguarda gli sconvolgimenti nel cosmo, come avviene solitamente negli scenari apocalittici, ma i sovvertimenti nella storia umana, attraversata dalle ventate sataniche della negazione di Dio, dell�odio, della violenza e della guerra. Il segreto di Fatima � una profezia sul dilagare dell�incredulit� e del peccato nel mondo, con le nefaste conseguenze di distruzione e di morte e con l�inevitabile tentativo di annientare la Chiesa. Protagonista negativo � il grande drago rosso che seduce il mondo e lo aizza contro Dio, cercando di portarlo alla rovina. Non per nulla lo scenario si apre con la visione dell�inferno e termina con quello della croce. E� il tentativo di satana di portare alla rovina il maggior numero di anime e nello stesso tempo � l�intervento di Maria per salvare col sangue e le preghiere dei martiri.

������� E� ragionevole pensare che i segreti di Medjugorje riecheggino, nella sostanza, tematiche di questo tipo. D�altra parte gli uomini non hanno� certo cessato di offendere Dio come si � lamentata la Madonna a Fatima. Anzi, possiamo dire che l�onda limacciosa del male non ha fatto che crescere. E� scomparso in molti paesi l�ateismo di Stato, ma ha progredito ovunque nel mondo una visione atea e materialista della vita. L�umanit�, in questo inizio del terzo millennio, � ben lontana dal riconoscere e dall�accettare Ges� Cristo, il Re della pace. Al contrario dilagano l�incredulit� e l�immoralit�, l�egoismo e l�odio. Siamo entrati un una fase della storia nella quale gli uomini , sobillati da satana, non esiteranno a tirare fuori dai loro arsenali i pi� tremendi strumenti di distruzione di morte.

�������� Affermare che alcuni aspetti dei segreti di Medjugorje� possono riguardare guerre catastrofiche, nelle quali vengano usate le armi di distruzione di massa, come quelle nucleari, chimiche e batteriologice, significa in fondo fare previsioni umanamente fondate e ragionevoli. D�altra parte non bisogna dimenticare che la Madonna si � presentata nel piccolo villaggio dell�Erzegovina come la Regina della pace. Lei ha affermato che con la preghiera e il digiuno si possono fermare anche le guerre, per quanto violente esse siano. L�ultimo decennio del secolo, con le guerre di Bosnia e del Kossovo, � stata una prova generale, una profezia di quanto potrebbe accadere a questa umanit� cos� lontana dal Dio dell�amore.

�������� �Sull�orizzonte della civilt� contemporanea � afferma Giovanni Paolo II -, specialmente di quella pi� sviluppata in senso tecnico-scientifico, i segni e i segnali di morte sono diventati particolarmente presenti e frequenti. Basta pensare alla corsa agli armamenti e al pericolo in essa insito, di un�autodistruzione nucleare� (Dominum et viv 57).� �La seconda met� del nostro secolo � quasi in proporzione agli errori e alle trasgressioni della nostra civilt� contemporanea � porta con s� una minaccia cos� orribile di guerra nucleare che non possiamo pensare a questo periodo se non in termini di accumulo incomparabile di sofferenze, fino alla possibile autodistruzione dell�umanit�� (Salv doloris, 8).

�������� Tuttavia la terza parte del segreto di Fatima, pi� che la guerra, intende evidenziare con tinte drammatiche la feroce persecuzione della Chiesa, rappresentata dal vescovo vestito di bianco che sale il Calvario accompagnato dal popolo di Dio. E� lecito interrogarsi se una persecuzione ancora pi� efferata non attenda la Chiesa nel prossimo futuro? Una risposta affermativa in questo momento potrebbe apparire esagerata, perch� oggi il maligno ottiene le sue pi� vistose vittorie con l�arma della seduzione, grazia alla quale spegne la fede, raffredda la carit� e svuota le chiese. Tuttavia segnali crescenti di odio anticristiano, accompagnati da esecuzioni sommarie, si diffondono nel mondo. C�� da aspettarsi che il drago �vomiter�� (Apocalisse 12,15) tutto il suo furore per perseguitare coloro che avranno perseverato, in modo particolare cercher� di annientare le schiere di Maria, che Lei si � preparate in questo tempo di grazia che stanno vivendo.

�������� �Dopo ci� vidi aprirsi nel cielo il tempio che contiene la Tenda della Testimonianza; dal tempio uscirono i sette angeli che avevano i sette fragelli, vestiti di lino puro, splendente e cinti al petto con cinture d�oro. Uno dei quattro esseri viventi diede ai sette angeli sette coppe d�oro colme dell�ira di Dio che vive nei secoli dei secoli. Il tempio si riemp� del fumo che usciva dalla gloria di Dio e dalla sua potenza. Nessuno poteva entrare nel tempio finch� non avessero termine i sette flagelli dei sette angeli � (Apocalisse 15,5-8).

�������� Trascorso il tempo di grazia, durante il quale la Regina della pace ha radunato i suoi nella �Tenda della Testimonianza�, inizier� il periodo dei sette flagelli, quando gli angeli verseranno le coppe dell�ira� divina sulla terra?� Prima di dare una risposta a questo interrogativo, � necessario comprendere il vero significato di �ira divina�. Infatti il volto di Dio � sempre quello dell�amore, anche in quei momenti in cui gli uomini non riescono pi� a vederlo.���



�SATANA VUOLE L�ODIO E LA GUERRA�.



Non c�� dubbio che nella Sacra Scrittura ricorra spesso l�immagine di Dio che castiga a causa dei peccati. La troviamo sia nell�Antico come nel Nuovo Testamento. A questo riguardo impressiona l�ammonimento di Ges� al paralitico che aveva guarito alla piscina di Betzata: �Ecco che sei guarito; non peccare pi�, perch� non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio� (Giovanni 5,14). Si tratta di un modo di esprimersi che troviamo anche nelle rivelazioni private. Basta a questo riguardo fare riferimento alle parole accorate della Madonna A La Salette: �Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservato il settimo, e non me lo si vuole concedere. E� questo che appesantisce tanto il braccio di mio Figlio. Coloro che conducono i carri non sanno imprecare senza mescolarvi il nome di mio Figlio. Queste sono le due cose che appesantiscono tanto il braccio di mio Figlio�.

������� Il braccio di Ges�, pronto a colpire questo mondo immerso nel peccato,� come deve essere inteso perch� non venga offuscato il volto del Dio della rivelazione che, come sappiamo, � amore prodigo e senza confini? Il Dio che punisce i peccati � forse diverso dal Crocifisso che, nel momento solenne della morte, si rivolge al Padre dicendo: �Padre, perdona loro che non sanno quello che fanno� (Luca 23,33)? Si tratta di un interrogativo che trova la soluzione nella stessa Sacra Scrittura. Dio castiga non per distruggere, ma per correggere. Finch� siamo nel corso di questa vita tutte le croci e le afflizioni di vario genere sono orientati alla nostra purificazione e alla nostra santificazione. In ultima analisi anche il castigo di Dio, che ha come fine ultimo la nostra conversione, � un atto della sua misericordia. Quando l�uomo non risponde al linguaggio dell�amore, Dio, al fine di salvarlo, usa il linguaggio del dolore.

�������� D�altra parte la radice etimologica di �castigo� � la stessa di �casto�. Dio �castiga� non per vendicare il male che abbiamo commesso, ma per renderci �casti �, cio� puri, attraverso la grande scuola della sofferenza. Non � forse vero che una malattia, un rovescio economico, una disgrazia o la morte di una persona cara sono esperienze della vita attraverso le quali avvertiamo la precariet� di tutto ci� che � effimero e rivolgiamo l�animo a tutto ci� che � veramente importante ed essenziale? Il castigo fa parte della pedagogia divina e Dio, che ci conosce bene, sa quanto ne abbiamo bisogno a causa della nostra �dura cervice�. Quale padre o quale madre infatti non usa la mano ferma per evitare che i figli imprudenti e sbadati imbocchino una via pericolosa?

������� Non bisogna tuttavia pensare che, sia pure per ragioni pedagogiche, sia sempre Dio a mandarci �i castighi� con i quali correggerci. Questo potrebbe essere anche possibile, specialmente per quanto riguarda gli sconvolgimenti della natura. Non fu forse attraverso il diluvio che Dio pun� l�umanit� a causa dell�universale perversione (cfr. Genesi 6,5)? Anche la Madonna a La Salette si colloca in questa prospettiva quando afferma: � Se il raccolto va male, � soltanto per colpa vostra. Ve l�ho fatto veder l�anno scorso con le patate; voi non ne avete fatto caso. Anzi, quando ne avete trovate guaste, imprecavate e intercalavate il nome di mio Figlio. Esse continueranno a marcire, e quest�anno a Natale non ve ne saranno pi� �. Dio governa il mondo naturale ed � il Padre celeste che fa piovere sopra i buoni come sopra i cattivi. Attraverso la natura Dio d� la sua benedizione agli uomini, ma nel medesimo tempo rivolge anche i suoi richiami pedagogici.

�������� Tuttavia vi sono dei castighi che sono causati direttamente dal peccato degli uomini. Pensiamo ad esempio al flagello della fame, che ha all�origine l�egoismo e l�avidit� di chi, avendo il superfluo, non vuole tendere la mano al fratello indigente. Pensiamo anche al flagello di molte malattie, che persistono e si diffondono a causa dell�egoismo di un mondo che investe le risorse nelle armi invece che nella salute. Ma � soprattutto il pi� tremendo dei flagelli , la guerra, ad essere direttamente provocata dagli uomini. La guerra � la causa di innumerevoli mali e, per quanto riguarda il nostro particolare passaggio storico, rappresenta il pi� grave pericolo a cui l�umanit� abbia mai dovuto far fronte. Infatti oggi una guerra che sfuggisse di mano, come � possibile che accada, potrebbe provocare la fine del mondo.

������� Per quanto riguarda il flagello immane della guerra dobbiamo quindi dire che esso viene esclusivamente dagli uomini e, in ultima istanza, dal maligno che inietta il veleno dell�odio nel loro cuore. La guerra � il frutto primo del peccato. La sua radice � il rifiuto dell�amore di Dio e del prossimo. Mediante la guerra satana attira gli uomini a s�, li rende partecipi del suo odio e della sua ferocia, si impadronisce delle loro anime e li usa per distruggere i progetti di misericordia di Dio nei loro confronti. �Satana vuole la guerra e l�odio�, ammonisce la Regina della Pace all�indomani della tragedia delle due torri. Dietro la malvagit� umana c�� colui che � stato omicida fin dall�inizio. In che senso quindi si pu� dire, come ha affermato la Madonna a Fatima,� �che Dio sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra��?

Questa espressione, nonostante l�apparente significato punitivo, in realt� ha ancora, nel suo significato profondo, un valore salvifico ed � riconducibile ad un disegno della divina misericordia. Infatti la guerra � un male causato dal peccato che si � impossessato del cuore dell�uomo e come tale � uno strumento di satana per portare l�umanit� alla rovina. La madonna a Fatima � venuta per offrirci la possibilit� di evitare un�esperienza infernale come quella della seconda guerra mondiale, che � stata indubbiamente uno dei flagelli pi� spaventosi che abbia mai colpito l�umanit�. Non essendo stata ascoltata e non avendo gli uomini cessato di offendere Dio, essi sono precipitati in un abisso di odio e di violenza che avrebbe potuto essere fatale. Non � stato un caso che la guerra si sia fermata proprio quando erano state messe a punto le armi nucleari capaci di causare distruzioni irreparabili.

������� Da questa tremenda esperienza, provocata dalla durezza di cuore e dal rifiuto di convertirsi, Dio ha tratto quel bene che solo la sua infinita misericordia poteva ottenere. Innanzi tutto il sangue dei martiri, che con la loro carit�, le loro preghiere e l�offerta della loro vita hanno ottenuto la benedizione divina sul mondo e hanno salvato l�onore del genere umano. Inoltre la mirabile testimonianza di fede, di generosit� e di coraggio di innumerevoli persone, che hanno arginato con le dighe delle buone opere la marea travolgente del male. Durante la guerra i giusti hanno brillato nel cielo come stelle di incomparabile fulgore, mentre la collera di Dio si � riversata sugli impenitenti, che si sono ostinati fino alla fine sulla via dell�iniquit�. Tuttavia per molti lo stesso flagello della guerra � stato un appello alla conversione, perch� � tipico dell�uomo, eterno bambino, rendersi conto dell�inganno satanico solo quando ne prova sulla pelle le terribili conseguenze.

������� Le coppe dell�ira divina che Dio sparge sul mondo (cfr. Apocalisse 16,1) sono certamente delle piaghe con le quali, direttamente o indirettamente, punisce l�umanit� a causa dei suoi peccati. Ma esse sono finalizzate alla conversione e alla salvezza eterna delle anime. Inoltre la divina misericordia le mitiga a causa delle preghiere dei giusti. Infatti le coppe d�oro sono anche il simbolo della preghiera dei santi (cfr. Apocalisse 5,8) che sollecitano l�intervento divino e gli effetti che ne scaturiscono: la vittoria del bene e la punizione delle potenze del male. Infatti nessun flagello, per quanto provocato dall�odio satanico, pu� raggiungere il suo fine di portare l�umanit� alla rovina totale. Neppure l�attuale passaggio critico della storia, che vede le potenze del male �sciolte dalle catene�, pu� essere considerato senza speranza. I dieci segreti di Medjugorje vanno visti nella prospettiva classica della fede. Essi, quand�anche alludessero� ad eventi spaventosi e fatali per la stessa sopravvivenza dell�umanit� (come ad esempio catastrofiche guerre con armi di distruzione di massa), rimangono sotto il governo dell�amore misericordioso che, col nostro aiuto, pu� trarre il bene anche dal pi� grande male.



I SEGRETI DI MEDJUGORJE, PROFEZIE DI MATRICE BIBLICA.



La rivelazione del futuro, che ci viene dal cielo, va sempre interpretata come un atto dell�amore paterno di Dio, anche se si tratta di eventi drammatici. Infatti in questo modo la Sapienza divina ci vuole indicare a quali conseguenze porti il peccato e il rifiuto di convertirsi. Inoltre offre la possibilit� ai buoni di intercedere e di mutare con le loro preghiere il corso degli avvenimenti. Infine, nel caso di impenitenza e di durezza di cuore, Dio dona ai giusti una via di salvezza o, dono ancora pi� grande, la grazia del martirio.



I dieci segreti di Medjugorje sono una rivelazione riguardo al futuro che rispecchia perfettamente la pedagogia divina. Essi non hanno lo scopo di impaurire, ma di salvare. A mano a mano che i tempi si avvicinano la Regina della pace non si stanca di ripetere che non dobbiamo avere paura. Infatti chi si trova nella scia della sua luce � consapevole che lei sta preparando una via d�uscita alla trappola infernale che il maligno ha architettato per trascinare l�umanit� negli abissi tenebrosi della disperazione.

������� Per comprendere la seriet� e la credibilit� del segreto di Fatima come di quelli di Medjugorje occorre tenere presente che essi riflettono la struttura fondamentale delle profezie della Sacra Scrittura. In esse Dio, attraverso i suoi profeti,� preannunzia un evento che si realizzer� nel caso cada nel vuoto l�appello alla conversione. A questo riguardo � molto istruttiva la profezia di Ges� sulla distruzione del tempio di Gerusalemme. Di questo grandioso edificio egli dice che non rimarr� pietra su pietra, perch� non � stato accolto il momento in cui � passata la grazia della salvezza.

�������� �Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!� (Matteo 23, 37). Qui Ges� indica la radice dei mali che affliggono l�umanit� nel corso della sua storia. Si tratta dell�incredulit� e della durezza di cuore di fronte ai richiami del cielo. Le conseguenze che ne derivano non sono attribuibili a Dio, ma agli uomini stessi. Ai discepoli che gli si avvicinavano per fargli osservare le costruzioni del tempio, Ges� risponde: �Vedete tutte queste cose? In verit� vi dico non rester� qui pietra su pietra che non venga diroccata� (Matteo 24, 1). Avendo rifiutato il Messia spirituale, i Giudei hanno percorso fino in fondo la via del messianismo politico, venendo cos� annientati dalle legioni romane.

������� Ci troviamo qui di fronte allo schema essenziale della profezia biblica. Non si tratta di una speculazione astratta sul futuro, al fine di soddisfare curiosit� morbose o per coltivare l�illusione di dominare il tempo e gli eventi della storia, di cui soltanto Dio � il Signore. Essa al contrario ci responsabilizza rispetto a vicende la cui realizzzazione dipende dalle nostre libere scelte. Il contesto � sempre quello di un invito alla conversione, per evitare le inevitabili conseguenze catastrofiche del male. A Fatima la Madonna aveva preannunciato una guerra �ancora peggiore� se gli uomini non avessero cessato di offendere Dio. Non vi � dubbio che, se fosse stato accolto l�invito alla penitenza, l�avvenire sarebbe stato diverso. Il quadro complessivo in cui collocare i segreti di Medjugorje � il medesimo. La Regina della pace ha rivolto il pi� pressante appello alla conversione che mai si sia verificato dagli albori della redenzione. Gli avvenimenti futuri sono caratterizzati dalla risposta che gli uomini stanno dando ai messaggi che lei ci dona.



I SEGRETI DI MEDJUGORJE, DONO DELLA DIVINA MISERICORDIA.



La prospettiva biblica in cui collocare i dieci segreti di Medjugorje ci aiuta a liberarci da un clima psicologico di angoscia e di paura e a guardare al futuro con la serenit� della fede. La Regina della pace sta mettendo mano a un piano mirabile di salvezza, il cui inizio risale a Fatima e che oggi � nel suo pieno svolgimento. Sappiamo anche che vi � un punto di arrivo che la Madonna descrive come il fiorire di un tempo di primavera. Questo significa che il mondo dovr� attraversare un periodo di gelo invernale, ma non sar� tale da compromettere l�avvenire dell�umanit�. Questa luce di speranza che illumina il futuro � certo il primo e pi� grande dono della divina misericordia. Infatti gli uomini sopportano anche le prove pi� difficili se hanno la certezza che alla fine avranno uno sbocco positivo. Il naufrago raddoppia le energie se intravede all�orizzonte il sospirato golfo di luce. Senza prospettive di vita e di speranza gli uomini gettano la spugna senza pi� combattere e resistere.

������� Non si pu� dimenticare che, anche se ora i segreti rivelati si realizzeranno necessariamente, tuttavia uno di essi, presumibilmente il pi� impressionante, � stato mitigato. Il settimo segreto ha creato una forte emozione nella veggente Mirjana che ha chiesto alla Madonna che fosse cancellato. La Madre di Dio ha chiesto preghiere per questa intenzione e il segreto � stato attenuato. In questo caso non si � realizzato quanto la Bibbia racconta riguardo alla predicazione del profeta Giona presso la grande citt� di Ninive, la quale ha evitato completamente il castigo preannunciato dal cielo accogliendo l�appello alla conversione.

�������� Tuttavia come non vedere in questa attenuazione del settimo segreto il tocco materno di Maria che mostra in visione �una catastrofe� futura, perch� la preghiera dei buoni possa almeno parzialmente allontanarla? Alcuni potrebbero obiettare: �Perch� mai il Signore non ha fatto s� che la potenza dell�intercessione e del sacrificio potessero cancellarla del tutto?�. Forse un giorno ci renderemo conto che, quanto Dio ha deciso che accadesse, � stato necessario per il nostro vero bene.

In modo particolare appare come un segno mirabile della divina misericordia il modo col quale la Madonna ha voluto che i dieci segreti fossero rivelati. La manifestazione al mondo tre giorni prima che ogni avvenimento si realizzi � un dono straordinario di cui forse soltanto in quel momento sapremo apprezzarne l�inestimabile valore. Non dimentichiamo che la realizzazione del primo segreto sar� un ammonimento per tutti riguardo alla seriet� delle profezie di Medjugorje. Quelli successivi saranno indubbiamente guardati con crescente attenzione e apertura di cuore. L�immediata rivelazione pubblica di ogni segreto e la successiva attualizzazione avr� l�effetto di rafforzare la fede e il valore di credibilit�. Inoltre preparer� gli animi che sono aperti alla grazia ad affrontare senza paura ci� che deve accadere (cfr. Luca 21,26).

Va anche sottolineato che svelare tre giorni prima ci� che sta per succedere e in quale luogo si verificher�, significa inoltre offrire delle possibilit� insperate di salvezza. Non siamo in grado di comprendere ora in tutta la sua straordinaria grandezza e nelle sue concrete implicazioni questo dono della divina misericordia, ma verr� il tempo in cui gli uomini se ne renderanno conto. A questo riguardo giova sottolineare che non mancano precedenti biblici molto eloquenti, dove Dio rivela anzitempo una catastrofe, perch� i buoni possano mettersi in salvo. Non fu cos� forse in occasione della distruzione di Sodoma e Gomorra, quando Dio volle salvare Lot e la sua famiglia che vi abitavano?� �Quando apparve l�alba, gli angeli fecero premura a Lot, dicendo: -Su, prendi tua moglie e� le tue figlie che hai qui ed esci per non essere travolto nel castigo della citt�-�. Lot indugiava, ma quegli uomini presero per mano lui, sua moglie, le sue due figlie, per un grande atto di misericordia del Signore verso di lui; lo fecero uscire e lo condussero fuori della citt�� Quand�ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sodomia e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. Distrusse queste citt� e tutta la valle con tutti gli abitanti della citt� e la vegetazione del suolo� (Genesi 19, 15-16. 24-25).

������� La premura di dare una possibilit� di salvezza per i giusti che credono la troviamo anche nella profezia di Ges� sulla distruzione di Gerusalemme che, come sappiamo dalla storia, si realizz� fra crudelt� indicibili. A questo riguardo il Signore cos� si esprime: �Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate che la sua devastazione � vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro le citt� se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in citt�; saranno infatti giorni di vendetta, perch� tutto ci� che � stato scritto si compia� (Luca 21,20-22).

�������� Come appare chiaro, rientra nella pedagogia divina delle profezie offrire delle possibilit� di salvezza a coloro che crederanno. Per quanto riguarda i dieci segreti di Medjugorje il dono di misericordia risiede proprio in questo anticipo di te giorni. Non fa dunque meraviglia che la veggente Mirjana abbia sottolineato la necessit� di far conoscere al mondo quanto verr� rivelato. Si tratter� di un vero e proprio giudizio di Dio che passer� attraverso la risposta delle persone. Siamo di fronte ad un fatto insolito nella storia cristiana, ma con radici che affondano nella Scrittura. Anche questo d� la dimensione del momento eccezionale che si profila all�orizzonte dell�umanit�.

������� Si � giustamente sottolineato come il terzo segreto, riguardane il segno visibile, indistruttibile e bellissimo, che la Madonna lascer� sulla montagna delle prime apparizioni sia un dono di grazia che illuminer� un panorama dove non mancheranno le scene drammatiche e gi� questa � una prova visibile dell�amore misericordioso di Dio. Tuttavia � utile osservare che il terzo segreto preceder�� il settimo e altri di cui non conosciamo il contenuto. Anche questo � un grande dono da parte della Madonna. Infatti il terzo segreto rafforzer� la fede dei pi� deboli e soprattutto sosterr� la speranza nel momento della prova, trattandosi di un segno durevole, �che viene dal Signore�. La sua luce risplender� nel buio del tempo di afflizione e dar� ai buoni la forza di perseverare e di testimoniare fino alla fine.

������� Il piano d�insieme che esce dalla descrizione dei segreti, per quello che ci � dato di sapere, � tale da rasserenare gli animi che si lasciano illuminare dalla fede. Ad un mondo che scivola sul piano inclinato che porta alla rovina, Dio offre rimedi estremi di salvezza. Certo, se l�umanit� avesse risposto ai messaggi di Medjugorje e prima ancora agli appelli di Fatima, le sarebbe stato evitato il passaggio attraverso la grande tribolazione. Tuttavia anche ora un esito positivo � possibile, anzi � certo.

������� La Madonna a Medjugorje � ventuta come Regina della pace e alla fine schiaccer� la testa al drago dell�odio e dell�inimicizia che vuole distruggere il mondo. Quanto accadr� nel futuro � presumibilmente opera degli uomini, sempre pi� in balia dello spirito del male a causa del loro orgoglio, dell�incredulit� al vangelo e dell�immoralit� sfrenata. Tuttavia il Signore Ges�, nella sua infinita bont�, ha deciso di salvare il mondo dalle conseguenze delle sue iniquit�, anche a motivo della corrispondenza dei buoni. I segreti sono senza dubbio un dono del suo Cuore misericordioso il quale, anche dai pi� grandi mali, sa trarre un bene insperato oltre che immeritato.





I SEGRETI DI MEDJUGORJE, PROVA DELLA FEDE.



Non coglieremmo la ricchezza della pedagogia divina che si esprime attraverso i segreti di Medjugorje se non mettessimo in evidenza che essi costituiscono una grande prova della fede. Anche a loro riguardo vale la parola di Ges� secondo la quale la salvezza viene sempre dalla fede. Dio infatti � sempre pronto ad aprire le cataratte dell�amore miseriocordioso, purch� vi sia chi crede, intercede e accoglie nella fiducia e nell�abbandono. Il popolo ebraico davanti al Mar Rosso come avrebbe potuto salvarsi se non avesse creduto nella potenza di Dio e se, una volta aperte le acque, non avesse avuto il coraggio di attraversare con totale fiducia nell�onnipotenza divina? Tuttavia il primo a credere fu Mos� e la sua fede risvegli� e sostenne quella di tutto il popolo.

������� Il tempo contrassegnato dai segreti della Regina della pace avr� bisogno di una fede incrollabile, innanzi� tutto da parte di coloro che la Madonna ha scelto come suoi testimoni. Non a caso la Madonna invita spesso i suoi seguaci ad essere �testimoni della fede�. Nel loro piccolo la veggente Mirjana in primo luogo, quindi anche il sacerdote da lei scelto per rivelare i segreti al mondo, dovranno essere gli araldi della fede in quel momento in cui le tenebre dell�incredulit� avvolgeranno la terra. Non possiamo sottovalutare il compito che la Madonna ha assegnato a questa giovane donna, sposata e madre di due figli, nell�indicare al mondo eventi che non � esagerato ritenere decisivi.

������� Al riguardo � istruttivo un riferimento all�esperienza dei pastorelli di Fatima. La Madonna aveva preannunciato per l�ultima apparizione del 13 ottobre un segno e grande era l�aspettativa della gente che si era precipitata a Fatima per assistere all�evento. La mamma di Lucia, che non credeva alle apparizioni, a causa della folla temeva per la vita stessa della figlia nel caso che non fosse accaduto nulla. Essendo una fervente cristiana, voleva che la figlia andasse a confessarsi, in modo tale da essere preparata a ogni evenienza.� Lucia per� come anche i due cuginetti Francesco e Giacinta, erano fermissimi nel credere che quanto promesso dalla Madonna si sarebbe realizzato. Lei accettava di andare a confessarsi , ma non perch� avesse dei dubbi riguardo alle parole della Madonna.

������� Allo stesso modo la veggente Mirjana (non sappiamo quale ruolo la Madonna assegner� agli altri cinque veggenti, ma dovranno anch�essi tutti insieme farle da sostegno) dovr� essere ferma e incrollabile nella fede, rivelando nel momento stabilito dalla Madonna il contenuto di ogni segreto.� La stessa fede, lo stesso coraggio e la stessa fiducia dovr� avere il sacerdote da lei gi� prescelto (si tratta del frate francescano Petar Ljubicic), il quale avr� il non facile compito di annunciare ogni segreto al mondo con precisione,� con chiarezza e senza tentennamenti. La saldezza d�animo che questo compito richiede spiegano per quale motivo la Madonna ha chiesto loro una settimana di preghiera e di digiuno a pane e acqua, prima che i segreti vengano resi publici.

������� Ma a questo punto, accanto alla fede dei protagonisti, dovr� risplendere la fede dei seguaci� della �Gospa�, cio� di coloro che Lei ha preparato per questo tempo, avendo accolto la sua chiamata. Sar� di estrema importanza, per il mondo distratto e incredulo nel quale viviamo, la loro limpida e ferma testimonianza. Non potranno limitarsi a stare alla finestra e a fare da spettatori, per vedere come andranno a finire le cose.. Non potranno stare diplomaticamente defilati, per paura di compromettersi. Dovranno testimoniare di credere alla Madonna e di prendere sul serio i suoi ammonimenti. Dovranno scuotere dal torpore questo mondo e disporlo a capire il messaggio di Dio.

������� Ogni segreto, grazie alla serena mobilitazione dell�esercito di Maria, dovr� essere per l�umanit� un segno e un richiamo, oltre che un evento di salvezza. Come sperare che il mondo colga la grazia della rivelazione dei segreti se i testimoni di Maria si lasceranno paralizzare dal dubbio e dalla paura? Chi, se non essi aiuteranno gli indifferenti, gli increduli e i nemici di Cristo a salvarsi dalla marea montante dell�angoscia e della disperazione? Chi, se non i seguaci della �Gosna�, ormai diffusi in tutto il mondo, potranno aiutare la Chiesa a vivere nella fede e nella speranza i tempi pi� difficili della storia dell�umanit�? La Madonna si aspetta molto da coloro che Lei ha preparato per i momenti della prova. La loro fede dovr� risplendere davanti agli occhi di tutti gli uomini. Il loro coraggio dovr� sostenere i pi� deboli e la loro speranza dovr� infondere fiducia durante la tempestosa navigazione, fino a che non sia giunta la riva.

������� A coloro che, all�interno della Chiesa, amano discutere e polemizzare riguardo all�approvazione ecclesiastica delle apparizioni di Medjugorje, si deve rispondere con una affermazione che ha fatto la Madonna fin dai primi tempi. Ella ha detto che al riguardo noi non dovevamo preoccuparci, perch� se ne sarebbe occupata Lei personalmente. Il nostro impegno invece si sarebbe dovuto concentrare sul cammino di conversione. Ebbene, sar� proprio il tempo dei dieci segreti quello in cui verr� dimostrata la verit� delle apparizioni.

������� Il segno sulla montagna, preannunciato dal terzo segreto, sar� un richiamo per tutti, oltre che un motivo di riflessione e di convincimento per la Chiesa. Ma saranno gli eventi successivi a manifestare agli uomini l�amore materno di Maria e la sua sollecitudine per la nostra salvezza. Nel tempo della prova, in cui la Madre di Ges� interverr� nel nome del Figlio Suo per indicare una via di speranza, l�umanit� intera scoprir� la regalit� di Cristo e la sua signoria sul mondo. Sar� Maria, operante attraverso la testimonianza dei suoi figli, a manifestare agli uomini qual � la fede autentica, nella quale essi potranno trovare la salvezza e la speranza di un avvenire di pace.





3. OPERA CENACOLO FAMILIARE.

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L�Opera Cenacolo Familiare � nata nel Maggio 1946 nel silenzio di un Seminario del Piemonte.

Il Seminarista Salvatore Paparo, nato a Cesar�, provincia di Messina, il 14 Agosto 1929, cadde gravemente ammalato ed era agli estremi. Una sera i due medici curanti, dopo un breve consulto, dissero, senza mezzi termini, al Superiore: �NON PASSERA� LA NOTTE�. La bont� di Dio, invece, per i suoi scopi misericordiosi, comp� in Salvatore il miracolo di una guarigione improvvisa e totale, affidandogli� simultaneamente, in una luce gioiosa, la missione dell�Opera Cenacolo Familiare che � una profezia della prossima Et� Aurea del Cristianesimo.

Dio scelse come suo umile e docile strumento Salvatore, il pi� piccolo tra i piccoli, perch� secondo le parole di San Paolo: �Dio ha scelto quelli che gli uomini considerano ignoranti, per coprire di vergogna i sapienti; ha scelto quelli che gli uomini considerano deboli, per distruggere quelli che si credono forti; Dio ha scelto quelli che nel mondo non hanno importanza e sono disprezzati o considerati come se non esistessero, per distruggere quelli che pensano di valere qualcosa.� COSI� NESSUNO POTRA� VANTARSI DAVANTI A DIO� (1Cor. 1, 27-28).

Dal maggio 1946� Salvatore � vissuto solo per l�Opera Cenacolo Familiare.

Salvatore � stato ordinato sacerdote il 21 febbraio 1954; dal 1963 � parroco di Cintano, diocesi di Ivrea, provincia di Torino; ha scritto molto sull�Opera, ha diffuso i suoi scritti presso tutti i parroci italiani ricevendo molte lodi e molte critiche.

Durante le sue numerose e prolungate preghiere quotidiane, trascorse in dolce e gioiosa intimit� con Dio e Maria Santissima, ha spesso ricevuto questa comunicazione celeste:

������������ �PRIMA CHE L�OPERA CENACOLO

�������������� FAMILIARE ABBIA IL SUO NATURALE

�������������� SVILUPPO, DOVRAI AFFRONTARE UNA

�������������� MALATTIA MORTALE�.

�������� La comunicazione divina si � gi� realizzata: il 28 Novembre 2005, don Salvatore fu sottoposto ad un delicatissimo e complicato intervento chirurgico: gli furono asportate la vescica e la prostata colpite da un tumore maligno. Il chirurgo dottor Vestita, poi, la cui mano fu meravigliosamente guidata da Dio, gli ricostitu� la vescica con l�intestino.

Oggi 29 giugno 2007 don Salvatore testimonia che il Signore il 28 novembre 2005 lo ha guarito miracolosamente per la seconda volta, per i suoi scopi misericordiosi riguardanti l�Opera Cenacolo Familiare. Dopo l�intervento chirurgico, infatti, non ha avuto bisogno di alcuna medicina; � guarito perfettamente; in lui oggi non c�� alcuna traccia di cancro.

E qui don Salvatore, prima di esporre le profezie dell�Opera Cenacolo Familiare, sente il bisogno di riferirsi ai messaggi mariani di Fatima e di Medjugorje. Sia a� Fatima che a Medjugorje la Madonna PROFETIZZA PACE PER IL MONDO INTERO. E� vero anche che i segreti di Medjugorje nascondono prossime atroci sofferenze per la purificazione� degli uomini che continuano a peccare e a non convertirsi, sordi ad ogni richiamo materno di Maria.

Noi per� dobbiamo soprattutto accentuare la certezza dell�avvento di un mondo migliore che Dio e la Madonna da tempo stanno costruendo con i loro interventi misericordiosi.

E� su questa linea di ottimismo che l�Opera Cenacolo Familiare trova la sua linfa vitale.� Essa crede fermamente che siamo prossimi all�Et� Aurea del Cristianesimo in cui il mondo intero RICONOSCERA� GESU� come suo Unico Salvatore, Nome al di fuori del Quale non c�� salvezza, e si convertit� a Lui; VIVRA�, in modo straordinario, UNA LUNGHISSIMA ERA DI PACE E DI BENESSERE MESSIANICI. La pace universale messianica,� frutto dell�amore per Dio e per il prossimo, recher� immensi benefici a tutti: si rispetter� la natura, si favorir� lo sviluppo di tutti gli uomini, i soldi finora sprecati per la costruzione delle armi, saranno investiti per debellare la fame, le malattie, le disuguaglianze sociali.

In conseguenza la vita umana sar� longeva e felice: �Dice il Signore: NON MORRANNO PIU� BAMBINI, E GLI ADULTI AVRANNO UNA LUNGA VECCHIAIA. MORIRA� GIOVANE CHI MORIRA� A CENT�ANNI. SE UNO NON ARRIVERA� A CENT�ANNI, VORRA� DIRE CHE IO L�HO PUNITO� (Isaia 65, 16-24).

La prossima Et� Aurea del Cristianesimo, Era di amore tra gli individui e le nazioni, coincider� con l�Et� Aurea della FAMIGLIA,CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO; E REDENTA CON LA MORTE E CON LA RISURREZIONE DI GESU�, SPOSO DELLA CHIESA.

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8. 5 AGOSTO 2007. FESTA DEL SANTUARIO DI PIOVA.


Oggi ci siamo riuniti in questo Santuario Mariano perch� ci sentiamo figli devoti di Maria Santissima, nostra comune mamma.

Maria Santissima si � sempre interessata, con premura materna, di ciascuno di noi suoi figli, perch� viviamo santamente come Lei e raggiungiamo la felicit� eterna del Cielo. Se, per�, diamo uno sguardo alla storia, purtroppo dobbiamo rilevare che i figli di Maria si sono spesso dimostrati figli degeneri e hanno peccato molto. Maria Santissima, Madre misericordiosa, per�, non li ha mai abbandonati, � scesa spesso dal Cielo , � apparsa a dei privilegiati� e per mezzo di essi li ha caldamente invitati a convertirsi poich� la conversione � l�unica via per evitare le sofferenze che il peccato causa.

Sotto questa luce adesso ci soffermiamo su due importantissime Apparizioni della Madonna che ci riguardano direttamente: ci soffermiamo, cio�,� sulle Apparizioni di Fatima e sulle Apparizioni di Medjugorje.



Nel 1917, in piena prima guerra mondiale, la Madonna apparve ai tre pastorelli di Fatima Lucia, Francesco e Giacinta. Per mezzo di essi la Madonna essenzialmente� ci invi� questo messaggio: � La guerra sta per finire, ma se gli uomini non smetteranno di offendere Dio, sotto il pontificato di Pio XI, ne comincer� un�altra ancora peggiore. La Russia sparger� i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati; il Papa cadr� come morto sotto i colpi di arma da fuoco�.

Poich� noi uomini non ci convertimmo e continuammo a peccare, dal 1939 al 1945 fummo vittime della seconda guerra mondiale, una delle pi� tremende guerre della storia umana; la Russia sparse i suoi errori nel mondo, caus� molte guerre, perseguit� la Chiesa, sparse tanto sangue di martiri. Anche la profezia sul Papa si avver�: il 13 Maggio del 1981, il Papa Giovanni Paolo II fu colpito a morte con un�arma da fuoco sparata da Al� Agca. Come sappiamo, il Papa si salv�, e Lui giustamente attribu� la sua salvezza all�intervento materno di Maria. Scrisse: �FU UNA MANO MATERNA A GUIDARE LA TRAIETTORIA DELLA PALLOTTOLA E IL PAPA AGONIZZANTE SI FERMO� SULLA SOGLIA DELLA MORTE�.

Detto questo, rileviamo che il Messaggio della Madonna di Fatima si conclude con una profezia molto confortante: �ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA� ED IL� MONDO AVRA� UN PERIODO DI PACE�.

E� qui dobbiamo inserire le Apparizioni di Maria Santissima a Medjugorje, piccolo paese della ex Jugoslavia. La Madonna� appare ogni giorno a sei privilegiati, e ci� a partire dal 24 Giugno del 1981. Le Apparizioni di Medjugorje quindi incominciarono subito dopo l�attentato di Al� Agca contro il Papa Giovanni Paolo II, avvenuto, come abbiamo detto sopra, il 13 Maggio del 1981, proprio nel giorno anniversario della prima Apparizione della Madonna a Fatima. E questa data ha un profondo significato.

A Medjugorje, infatti,� la Madonna si presenta come LA REGINA DELLA PACE e ci dice che � venuta a Medjugorje per realizzare ci� che ha iniziato a Fatima. Praticamente, pertanto, a conclusione delle Apparizioni a Medjugorje, si realizzer� la profezia di Fatima: � ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA� ED IL MONDO AVRA� UN PERIODO DI PACE� .

A questo punto dobbiamo parlare dei Dieci Segreti che la Madonna� ha affidato ai Veggenti di Medjugorje. Dalle dichiarazioni dei veggenti siamo venuti a conoscenza che i dieci segreti si realizzeranno durante la nostra generazione, e� che ciascuno di essi sar� svelato al mondo intero tre giorni prima che si avveri.� Cosa possiamo dire? La Madonna a Medjugorje come a Fatima ci chiede la conversione per evitare le sofferenze che meritiamo a causa dei nostri peccati; ma, purtroppo noi uomini non vogliamo convertirci, vogliamo continuare a peccare. Da ci� deduciamo che i dieci Segreti di Medjugorje facilmente parlano delle sofferenze che l�umanit� deve prossimamente sopportare perch� si converta, perch� si purifichi dei suoi peccati, e cos� purificata, giunga ALLA PACE MONDIALE PROMESSA DALLA MADONNA. Se ci convertiamo, non dobbiamo temere le sofferenze che l�umanit� deve subire per la sua purificazione; se ci convertiamo, infatti, sono per noi queste confortanti parole di Maria Santissima: �CHI SENTE ME COME MADRE E DIO COME PADRE, NON ABBIA PAURA DI NIENTE�.

A conclusione, tenendo presenti le profezie contenute nella Sacra Scrittura, affermiamo: NONOSTANTE LA MALVAGITA� DEGLI UOMINI, Dio nostro Padre e Maria Santissima nostra Madre, nella loro immensa misericordia, preparano da tempo l�avvento dell�Et� Aurea del Cristianesimo che si realizzer� abbastanza presto. Nell�ETA� Aurea del Cristianesimo, il mondo intero riconoscer� Ges� come Suo Unico Salvatore, None al di fuori del Quale non c�� salvezza, e si convertir� a Lui; vivr�, in modo straordinario, un lunghissimo periodo di PACE E DI BENESSERE MESSIANICI. La Pace Universale Messianica, frutto dell�amore per Dio e per il prossimo, recher� immensi benefici a tutti: si rispetter� la natura, si favorir� lo sviluppo di tutti i popoli, i soldi finora sprecati per la costruzione delle armi, saranno investiti per debellare la fame, le malattie, le disuguaglianze sociali. In conseguenza la vita umana sar� longeva e felice. Ecco la promessa che Dio ci ha fatto per mezzo del profeta Isaia: �Dice il Signore: NON MORRANNO PIU� BAMBINI; E GLI ADULTI AVRANNO UNA LUNGA VECCHIAIA. MORIRA� GIOVANE CHI MORIRA� A CENT�ANNI. SE UNO NON ARRIVERA� A CENT�ANNI, VORRA� DIRE CHE IO L�HO PUNITO�.

La prossima Et� Aurea del Cristianesimo, Era di amore tra gli individui e le nazioni, infine, coincider� con l�Et� Aurea della santit� della famiglia, creata ad immagine e somiglianza della FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO; E REDENTA CON LA MORTE E CON LA RISURREZIONE DI GESU�.

�������� Considero la predica un atto materno di Maria Santissima per comunicare ufficialmente ALLA CHIESA, COMUNITA� DEI CRISTIANI, L�OPERA CENACOLO FAMILIARE. L�avvenimento odierno � anche una tappa importantissima della� mia vita, espressione ineffabile della protezione singolare che la Madonna mi ha sempre fatto esperimentare a partire dal momento in cui Lei, tenera mamma, mi concesse questo sogno profetico: avevo dieci anni ed ero appena entrato nel Piccolo Seminario di Bronte, quando una notte vidi la Madonna Regina seduta su di un trono, sospesa in aria a circa tre metri da terra. Io, preso da un�immensa gioia, volai verso di Lei gridando: �MAMMA� MAMMA�. Lei, allora, apr� il suo mantello azzurro, lo sollev�, e poi lentamente lentamente lo abbass� fino a coprire totalmente me che nel frattempo mi ero sistemato poggiando il capo sulle sue ginocchia.

La Madonna mi disse dolcemente: �SALVATORE, FIGLIOLINO MIO�.

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Sac. Salvatore Paparo









Chi desidera impegnarsi ad essere Membro dell�Opera Cenacolo Familiare � pregato di comunicare il suo nominativo con l�indirzzo postale e l�eventuale E-MAIL, al sacerdote Salvatore Paparo O VERBALMENTE� o servendosi di una delle seguenti vie:



INDIRIZZO POSTALE:

Sac. Salvatore Paparo

10080 CINTANO TO

E-MAIL : s.paparo@alice.it

www.geocities.com/operacefa

Así hemos llegado a saber y creer que Dios nos ama" (1 Jn 4,16)


Obra Cenaculo Familar: una nueva profecia para la iglesia de hoy y los sacerdotes casados


OBRA "CENACULO FAMILIAR"


1



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El Cenáculo Familiar tiene su origen en mayo de 1946 en el silencio de un Seminario de Piemonte (Italia). Desde entonces inició la odisea de su historia. Hoy se puede mostrar su verdadero rostro como profecía del próximo porvenir de la Iglesia. Se sustenta en la Era Áurea del Cristianismo que es inminente considerando que los tiempos de Dios no son los de nosotros.

Entonces el mundo entero:


Reconocerá a Jesús como su único Salvador y se convertirá a El.

B. Vivirá, en modo extraordinario, una era de paz y de bienestar.


1A

En la Era aurea del Cristianismo el mundo entero reconocerá a Jesús como su único Salvador, se convertirá a El y entrará en su única Iglesia.

Esta certidumbre nos viene de la Sagrada Escritura. Entre los numerosos textos escogemos los más significativos:

1. "Aquí está mi siervo (Jesús) ... He puesto en el mi espíritu para que traiga la justicia a todas las naciones... Verdaderamente traerá la justicia. No descansará ni su ánimo se quebrará, hasta que establezca la justicia en la tierra. Los países del mar estarán atentos a sus enseñanzas... Yo el Señor, te llamé y te tomé de la mano, para que seas instrumento de salvación; yo te formé, pues quiero que seas señal de mi alianza con el pueblo, luz de las naciones." (Is 42, 1-7).

2. "Ese día reinará el Señor en toda la tierra. El Señor será el único, y único será también su nombre" (Zac 14,9).

3. "Todas las naciones del mundo y todos los hombres se volverán a Dios. Lo respetarán sinceramente y dejarán todos sus falsos dioses, que los engañan y los hacen caer en el error. Alabarán al Dios del universo con rectitud" (Tb 14,6).

4. "Entonces vendré yo mismo a reunir a todos los pueblos y naciones, y verán mi gloria" (Is 66,18).

No olvidemos que la conversión del mundo entero a Jesús es obra de la misericordia de Dios: esa vendrá a pesar de los pensamientos y acciones de los hombres.

5. "... (Jesús) si una caña está inclinada no la romperá; si una lámpara es débil no la apagará. Hará así, hasta cuando habrá hecho triunfar su Justicia; y El será para todos los Pueblos una esperanza" (Mt 28,18-21).

6. "Dios me ha dado toda autoridad en el cielo y en la tierra. Vayan, pues, a las gentes de todas las naciones, y háganlas mis discípulos" (Mt 28, 18-20).

7. La ación visible de la Iglesia, sostenida de la acción continúa e invisible de Jesús: "Pero cuando yo sea levantado de la tierra, atraeré a todos a mí mismo" (Jn 12, 32).

8. "También tengo otras ovejas que no son de este redil; y también a ellas debo traerlas, ellas me obedecerán, y formarán un solo rebaño, con un solo pastor" (Jn 10,16).

9. El mundo entero se convertirá a Jesús solo cuando los cristianos, superadas sus escandalosas divisiones, regresarán a la unidad: " Te pido que todos ellos estén unidos; que como tú, Padre, estás en mí y yo en ti, también ellos (los cristianos) estén en nosotros, para que el mundo crea que tú me enviaste (Jn 17, 21). Ciertamente que Dios le ha cumplido a Jesús porque su oración siempre es eficaz. "Quitaron la piedra, y Jesús, mirando al cielo, dijo: -Padre, te doy gracias porque me has escuchado. Yo sé que siempre me escuchas, pero lo digo por el bien de esta gente que está aquí, para que crean que tú me has enviado (Jn 11, 41-42).

10. También los judíos finalmente se convertirán a Jesús y lo aceptarán como el Mesías: "Ahora pregunto: Será que los judíos, al tropezar, cayeron por completo? De ninguna manera! Al contrario, al desobedecer los judíos, los otros han podido alcanzar la salvación, para que los israelitas se pongan celosos. Así que, si el tropiezo y el fracaso de los judíos han servido para enriquecer al mundo, a los que no son judíos, ya podemos imaginarnos lo que será su plena restauración!" (Rom 11, 11-12). Los judíos se convertirán a Jesús cuando todo el mundo se convertirá a Jesús: "hermanos, quiero que sepan este designio secreto de Dios, para que no presuman de sabios. Los israelitas se han endurecido en parte, pero sólo hasta que hayan entrado todos los que no son de Israel. Cuando esta suceda todo Israel alcanzará la salvación" (Rom 11, 25-32).

11. Refiriéndonos a la Era Áurea del Cristianismo en la cual Jesús será conocido y aceptado como único Salvador de todo el mundo, merece una acentuación particular cuanto afirma el Apocalípsis. Bajo la forma de impresionantes y difíciles simbolismos resalta los inauditos, terribles y sanguinarios esfuerzos de Satanás y de los hombres sus símiles y aliados para ganarle a Jesús y su Iglesia. En un tiempo de la historia humana, pero, Jesús actuará en forma extraordinaria y ganará sobre la acción demoníaca por mil años= (por un tiempo muy largo los hombres serán dóciles discípulos de Jesús y de su mensaje evangélico). Después de este tiempo, Satanás podrá otra vez pervertir a los hombres, pero muy pronto seguirá el fin del mundo actual, el Juicio Universal y la separación final y eterna entre los Ciudadanos del Cielo y los condenados. El texto así dice: "Vi un ángel que bajaba del cielo con la llave del abismo y una gran cadena en la mano. Este ángel sujetó al dragón, aquella serpiente antigua que es el Diablo y Satanás, y lo encadenó por mil años. Lo arrojó al abismo, donde lo encerró, y puso un sello sobre la puerta para que no engañara a las naciones hasta que pasaran los mil años, al cabo de los cuales habrá de ser soltado por un poco de tiempo... cuando hayan pasados los mil años, Satanás será soltado de su prisión, y saldrá a engañar a las naciones de los cuatro extremos de la tierra, a Gog y a Magog, cuyos ejércitos, numerosos como la arena del mar, reunirá para la batalla. Y subieron por lo ancho de la tierra, y rodearon el campamento del pueblo santo, y la ciudad que el ama. Pero cayó fuego del cielo y los quemó por completo. Y el diablo, que los había engañado, fue arrojado al lago de fuego y azufre, donde también habían sido arrojados el monstruo y el falso profeta. Allí serán atormentados día y noche por todos los siglos" (Ap 20, 1-10).

Los hombres que después de la Era Áurea del Cristianismo se pervertirán serán numerosos: entonces se realizará la profecía de Jesús: "Cuando el Hijo del hombre venga, encontrará todavía fé en la tierra?" (Lc 18,8).

1B

En la Era Áurea del Cristianismo toda la humanidad vivirá

en modo extraordinario una era de paz y bienestar


Cuando Dios llama a un hombre a ser su profeta lo inspira en modo tal que los hombres contemporáneos, puedan entender el mensaje divino, aunque sea de manera imperfecta. En el tiempo bíblico pues, se vivía en un mundo de campesinos y pastores y se combatía con arcos, escudos, flechas, lanzas y espadas, el lenguaje de los profetas se adaptó a este entorno cultural. Pero nosotros, para entender el pensamiento de Dios debemos adaptar los textos bíblicos a nuestra cultura y sobre todo pensar en las armas con las que se hace la guerra hoy: tanques, aviones, bombas nucleares… Sin esta adaptación no podemos entender la sublime noticia de la paz y del bienestar mesiánicos.



Paz mesiánica universal



"(Los Pueblos) convertirán sus espadas en arados y sus lanzas en hoces. Ningún pueblo volverá a tomar las armas contra otro ni a recibir instrucción para la guerra." (Is 2, 4).


"Nos ha nacido un niño,… se llamará Príncipe de la paz… extenderá su poder real a todas partes y la paz no se acabará" (Is 9,5-6).


"… romperé y quitaré de este país el arco, la espada y la guerra, para que mi pueblo descanse tranquilo" (Ósea 2,18).


"Ellos convertirán sus espadas en arados y sus lanzas en hoces. Ningún pueblo volverá a tomar las armas contra otro ni a recibir instrucción para la guerra. Todos vivirán en paz…" (Miq 4,3-4).


El nuevo jefe (Jesús) guiará al Pueblo con firmeza … el Pueblo vivirá seguro porque él manifestará su magnitud hasta el fin de la tierra y traerá consigo paz" (Miq 5, 1-3).


(Jesús) establecerá la paz entre las Naciones y reinará desde mar a mar, desde el río Eufrates hasta los confines de la tierra (Zac 4,3-4).


"Vengan a ver las cosas sorprendentes que el Señor ha hecho en la tierra: ha puesto fin a las guerras" (Salmo 46, 8-9).


Finalmente se realizará la profecía de la paz universal anunciada y cantada por los Ángeles en Belén: "Gloria a Dios en las alturas y Paz en la tierra entre los hombres que Dios ama" (Lc 2,14).


Bienestar universal mesiánico


La paz universal mesiánica, fruto del amor hacia Dios y hacia el prójimo, traerá inmensos beneficios para todos: se respetará la naturaleza, se favorecerá el desarrollo de todos los Pueblos, el dinero desperdiciado en la construcción de las armas será utilizado para que acaben el hambre en el mundo, las enfermedades, las diferencias sociales. Como consecuencia la vida humana será más larga y feliz:

"Dice el Señor:

Las aflicciones anteriores han quedado olvidadas, han desaparecido de mi vista. Miren, yo voy a crear un cielo nuevo y una tierra nueva. Lo pasado quedará olvidado, nadie se volverá a acordar de ello. Llénense de gozo y alegría para siempre por lo que voy a crear, porque voy a crear una Jerusalén feliz y un pueblo contento que viva en ella. Yo mismo me alegraré por Jerusalén y sentiré gozo por mi pueblo. En ella no se volverá a oír llanto ni gritos de angustia. Allí no habrá niños que mueran a los pocos días, ni ancianos que no completen su vida. Morir a los cien años será morir joven, y no llegar a los cien años será una maldición… mi pueblo tendrá vida larga, como la del árbol; mis elegidos disfrutarán del trabajo de sus manos. No trabajarán en vano ni tendrán hijos que mueran antes de tiempo, porque ellos son descendientes de los que el Señor ha bendecido, y lo mismo serán sus descendientes. antes que ellos me llamen, yo les responderé; antes que terminen de hablar, yo los escucharé" (Is 65,16-24).

"Yo seré bondadoso con Sion, la ciudad que estaba toda en ruinas. Convertiré las tierras secas del desierto en un jardín, como el jardín que el Señor plantó en el Edén. Allí habrá felicidad y alegría, cantos de alabanza y son de música" (Is 51,3).


2

La Era Áurea del Cristianismo, era de amor entre los individuos y entre las Naciones, era de paz y de bienestar, coincidirá con la era Áurea de la Familia, creada a imagen y semejanza de la Familia Trinitaria de Dios Padre, de Dios Hijo, de Dios Espíritu Santo; y redimida con la muerte-resurrección de Jesús Esposo de la Iglesia.


2A

La Familia humana fue creada a imagen y semejanza de la Familia Trinitaria de Dios Padre, de Dios Hijo, de Dios Espíritu Santo.


Dejémonos llenar de la Luz de la Revelación y reflexionemos sobre la definición que el Apóstol San Juan nos dá de Dios:

" Dios es Amor" (Jn 4,8)


El Amor es la esencia de Dios. Si Dios, por hipótesis absurda; dejaría de ser Amor, no existiría más, así como el sol no existiría más si dejara de ser luz y calor. En cuanto Amor, Dios no es un solitario, es una Familia compuesta de tres Personas felicísimas: del Padre, del Hijo y del Espíritu Santo.

Las cuatro características del amor son: don, retroalimentación del don, unión y felicidad; se identifican con Dios uno y trino:

el Padre dona todo Sí mismo al Hijo engendrándolo; el Hijo retroalimenta el don donando el sí mismo al Padre así que todo lo que es del Hijo es también del Padre y todo lo que es del Padre es también del Hijo ( Jn 17,10); el Espíritu Santo es el Amor personificado, es decir, la Persona que en sí misma une el Padre al Hijo y el Hijo al Padre en modo tal que las Tres Personas divinas iguales y distintas no son tres dioses, sino un solo Dios.

No nos es difícil entender que las Tres Personas que constituyen la Familia creada y eterna de Dios son felicísimas: de echo todos experimentamos con evidencia inmediata que la felicidad nos llega del bien conscientemente poseído: la vista, por ejemplo, es un bien: si poseemos un órgano visual sano somos felices porque podemos admirar todas las bellezas que nos rodean. Es claros que entre más bienes poseemos, más felices somos: así, por ejemplo, si además de los ojos sanos tenemos también un oído sano somos más felices que si poseemos solo los ojos sanos. En esta línea tenemos sin duda, que admitir que Dios, el Que tiene todos los bienes y es en sumo grado felicísimo, es la plenitud de la felicidad, es la felicidad.

Dios-Amor, Dios Familia Trinitaria felicísima, por amor gratuito y de privilegio, decidió comunicar su felicidad a el hombre y lo creó Familia a su imagen y semejanza: cada uno de nosotros, sea hombre o mujer, es miembro de una familia por lo menos como hijo u hija si no como esposa o esposo, como madre o padre. Fijemos nuestra atención sobre la familia humana para entender un poco su semejanza con la Familia Trinitaria de Dios. Haciendo algunas reflexiones:


Primero – El hombre y la mujer son la imagen del Padre celestial sea como esposo o esposa sea como padre o madre.


a. Como esposo o esposa: cuando un hombre y una mujer se casan son un solo ser como uno es el Padre. Esta unión se verifica sólo en el verdadero matrimonio, es decir cuando un hombre y una mujer se aman de verdad, quieren unir sus vidas para siempre y con absoluta fidelidad recíproca. Cuando falta el amor recíproco no hay matrimonio, solo convivencia egoísta, no hay fusión de vidas, solamente dos unidades que están cerca para aprovecharse el uno del otro. Desde esta perspectiva muchos matrimonios se acaban, aunque parecían verdaderos, lo son solo apariencia.


b. Como madre y padre: el Padre celestial, por ser perfecto, engendra solo su Hijo Unigénito; mientras el padre y la madre humana, por ser imperfectos y complementarios, engendran juntos a su hijo. La Sagrada Escritura que atribuye a la Primera Persona de la Santísima Trinidad sentimientos maternos nos confirma la expresión: El Padre celestial es al mismo tiempo Padre y Madre: "También si una mujer se olvida de su hijo, yo no los olvidaré jamás. Como una madre consuela a su hijo, así los consolaré yo a ustedes,… los llevará en sus brazos y los acariciará sobre sus rodillas" (Is 66, 12-13); "Como una madre ama a su único hijo, así yo te amo a ti".


Segundo – En la Familia humana el hijo es la imagen del Hijo unigénito de Dios.


Como el Hijo Unigénito de Dios es fruto de la donación amorosa del Padre celestial y es todo el Padre, así que se puede decir: "El que ve al Hijo, ve al Padre y el que ve al Padre ve al Hijo" (Jn 14,9), de la misma manera el hijo de la familia humana es el fruto de la donación amorosa del padre y de la madre y es el compendio de ellos. Con otras palabras podemos afirmar que el hijo es el padre y la madre fusionados juntos = (fusión del espermatozoide, vida del hombre, con el óvulo, vida de la mujer). Esta fusión es tan perfecta y maravillosa que del mismo niño se dice: "Se parece todo a su mamá" – "Se parece todo su papá".


La presencia del hijo nos permite algunas precisiones muy importantes:


1a – El hijo es el expresión visible de la unidad de los papás que sucede inevitablemente en el momento en que, en el matrimonio, ellos se juran amor eterno.

2a – La fusión de la vida de los papás en el hijo, manifiesta la necesidad de la indisolubilidad del matrimonio: así como, el hijo es uno y no se puede partir para separar de lo que le fue donado del padre y de lo que le fue donado por la madre, así también mamá y papá no pueden romper su unidad conyugal. Si ellos rompen esta unidad con el divorcio causarán un verdadero desastre en su vida así como haría un desastre el niño que con un cuchillo quisiera separar lo que le donó el papá de lo que le donó la mamá. Por ese motivo Jesús, contestando a los Judíos sobre el divorcio dijo: "El hombre no debe separar lo que Dios ha unido" (Mt 19,6).

3a – El niño es respetado desde el primer momento de su concepción. El aborto es el más grave de los pecados, que se puedan hacer contra el prójimo, principalmente porque:


1. Se mata al ser más impotente: qué puede hacer un ser tan pequeño apenas dado a la vida contra un adulto?

2. Se mata al ser más inocente: qué mal ha echo el neo concebido para merecer le pena capital?

3. Se mata al propio hijo: es la mamá la que lo mata: como el más grande acto de amor es donar la vida, así la más grande traición del amor es quitar la vida.


Tercero - El amor que une recíprocamente a los esposos, a los papás al hijo y el hijo a los papás, es la imagen del Espíritu Santo – Amor que une en sí mismo al Padre celestial al Hijo Unigénito y el Hijo Unigénito a el Padre celestial. Cierto nos parece difícil entender como en Dios el amor con que el Padre y el Hijo se aman es una Persona distinta del Padre y del Hijo. Pero con la evidencia de que la familia humana en la que los miembros se aman es una familia unida y felíz, mientras una familia en que los miembros no se aman, es una familia desunida e infelíz.

De todo lo dicho nos parece que Dios creó a la familia a su imagen y semejanza para que en el amor fuera unida y felíz. Pero el pecado causó un desastre! Lo que por naturaleza tiene que ser unido, se desintegra y provoca catastróficas consecuencias: las bombas sobre Hiroshima y Nagasaki enseñan!

El pecado, que es la traición del amor, ha desintegrado a la familia: mientras que el amor la tenía unida y la hacía feliz, el pecado la ha desunido y hecho infeliz: ahora no hay más fidelidad conyugal, ni don e intercambio de don; por el contrario, existen más egoísmo y vejaciones recíprocas, poligamia y disolubilidad del matrimonio.



2B

Jesús se encargó de reconstruir la imagen de la Familia Trinitaria de Dios en la Familia humana


En el Antiguo Testamento Javhé se proclamó y actuó como Esposo perfecto del Pueblo Judío para hacerlo su digna Esposa y así, a través de ella, atraer a sí todos los Pueblos. El Pueblo Judío, no correspondió a el amor de predilección de Javhè, fue infiel y desilusionó las expectativas de su Esposo divino.

Cuando Dios se encarnó y tomó un rostro humano en Jesús, Hijo de María de Nazareth, se presentó como Esposo del nuevo Israel, la Iglesia: la Iglesia, llamada Jerusalén celestial, está presentada coma la Inmaculada Esposa del Cordero Inmaculado (Ap 19,7; 21,2.9; 22,17). Esposa a quien Cristo amó y se ha dado sí mismo, con el fin de santificarla (Ef 5,24), (Gaudium et Spes n.6).

En La carta a los Efesios, el Apóstol Pablo saca de su corazón estas expresiones en las que se ve un Jesús modelo de los Esposos cristianos y la misión de las familias cristianas:


"Las esposas deben estar sujetas a sus esposos como al Señor. Porque el esposo es cabeza de la esposa, como Cristo es cabeza de la iglesia, la cual es su cuerpo; y él es también su Salvador. Pero así como la iglesia está sujeta a Cristo, también las esposas deben estar en todo sujetas a sus esposos. Esposos, amen a sus esposas como Cristo amó a la iglesia y dio su vida por ella. Esto lo hizo para santificarla, purificándola con el baño del agua acompañado de la palabra para presentársela a sí mismo como una iglesia glorificada, sin mancha ni arruga ni nada parecido, sino santa y perfecta. De la misma manera deben los esposos amar a sus esposas como a su propio cuerpo. El que ama a su esposa, se ama a sí mismo. Porque nadie odia su propio cuerpo, sino que lo alimenta y lo cuida, como Cristo hace con la iglesia, porque ella es su cuerpo. Y nosotros somos miembros de ese cuerpo. Por eso el hombre dejará a su padre y a su madre para unirse a su esposa, y los dos serán como una sola persona. Aquí se muestra cuán grande es el designio secreto de Dios. Y yo lo refiero a Cristo y a la Iglesia. En todo caso, que cada uno de ustedes ame a su esposa como a sí mismo, y que la esposa respete al esposo" (Ef 5,22-33).


Jesús y la Iglesia (Comunidad de los cristianos) son como uno, como uno son el cuerpo con la cabeza y los miembros del cuerpo humano, como una sola planta son la vid y los sarmientos. En el mismo tiempo Jesús y la Iglesia quedan distintos como distintos quedan la cabeza y los miembros, la vid y los sarmientos.

También los esposos cristianos, habiendo recibido el Sacramento del matrimonio, están unificados en su recíproco amor injertado en el amor de Jesús-Esposo y de la Iglesia-Esposa de Jesús, pero quedan dos personas distintas. El esposo cristiano, además, en la pareja y en la familia, tiene la misma función de Jesús en la Iglesia; la esposa cristiana, en la pareja y en la familia, tiene la misma función de la Iglesia.

La autoridad del esposo sobre la esposa ha sido negada y ofuscada por la Sociedad contemporánea en el proceso de revaloración de la mujer. Esto es debido a la reacción desproporcionada que la mujer ha asumido contra su esposo a causa de las actitudes despóticas y autoritarias que él ha asumido. La condena del abuso – pero – no debe llegar nunca a negar a la autoridad misma.

La esposa cristiana debe estar sometida al esposo como la Iglesia a Jesús: pero el esposo cristiano debe imitar a Jesús el cual ejercitó su autoridad con amor y como servicio: "El Hijo del hombre no vino para que le sirvieran, sino para servir y para dar su vida en rescate por una multitud" (Mt 20,28).

Si el esposo y la esposa cristianos aman y se aman como Jesús nos ama, la autoridad del esposo no es un problema al contrario será siempre un don divino para la construcción de la familia cristiana, célula de amor indispensable para que el mundo entero crea que Jesús es el único Salvador en el cual debemos reponer cada esperanza por la Era de paz y de bienestar universales.

Confirmemos la autoridad del esposo y del padre en la familia humana con una argumentación teológica. En la Trinidad de Dios Padre, de Dios Hijo y de Dios Espíritu Santo existe la autoridad y es la del Padre: el Padre manda al Hijo y el Hijo obedece. La Sagrada Escritura lo afirma con claridad, Jesús, de hecho, se expresa con palabras como éstas: "no he bajado del cielo para hacer mi propia voluntad, sino para hacer la voluntad de mi Padre que me ha enviado" (Jn 6,38). "no trato de hacer mi voluntad sino la voluntad del Padre, que me ha enviado" (Jn 5,30). "no he venido por mi propia cuenta, sino porque Dios me ha enviado" (Jn 8,42).

La autoridad es un servicio por eso no presume la superioridad. El Padre celestial que manda no es superior al Hijo Unigénito que obedece. Padre celestial y Hijo Unigénito son iguales, son unos en el pensar y en el querer. El hombre como esposo y padre tiene autoridad sobre la mujer y sus hijos porque es imagen del Padre celestial, pero no es superior a la mujer y a los hijos.

El principio de la autoridad del esposo y del padre en la familia humana lo reafirma como hemos dicho antes, San Pablo en la carta a los Efesios cuando escribe: "Las esposas deben estar sujetas a sus esposos como al Señor. Porque el esposo es cabeza de la esposa, como Cristo es cabeza de la iglesia,… como la iglesia está sujeta a Cristo, también las esposas deben estar en todo sujetas a sus esposos" (Ef 5,22-24).

San Pablo hace muchas aplicaciones prácticas que hoy no podemos compartir porque están ligadas al tiempo en que vivió el Apóstol, pero el principio de autoridad persiste, es doctrinal. En la familia debemos luchar contra el autoritarismo. Si defendemos la pureza de la autoridad respetuosa de la persona y de la conciencia de súbdito no debemos temer abusos.


3

Los "signos de los tiempos" nos anuncian que estamos próximos a la era del amor, de la paz y del bienestar universales, a la era de la familia cristiana y de la conversión del mundo a Jesús Salvador.


La historia está guiada por Dios hacia la realización de su plan de salvación; nada de lo que sucede en el mundo es casual, todo es providencial, también cuando, sin el don de la fe, nos escandalizara el dolor y la muerte del inocente, las guerras, los desastres naturales: Dios permite el mal sólo en vista de un bien mayor en el marco de la salvación individual y de la redención universal.

La proximidad de la Era Áurea del Cristianismo nos la muestran los varios hechos positivos del mundo contemporáneo, también si muchos de ellos parecen bienes humanos autónomos y extraños al plan de salvación divino. Algunos ejemplos:



Los medios de comunicación social como la prensa, la radio, la televisión, nos informan, con inmediatez y como si sucedieran frente a nuestros ojos, sobre todos los hechos más importantes que pasan en los rincones más recónditos del mundo, nos interpelan directamente y nos comprometen a buscar la solución de los problemas más que locales y nacionales serán universales e internacionales. Entre estos problemas ciertamente un lugar preeminente ocupa la plaga del hambre.


Los medios de transporte como los trenes, barcos y los aviones nos permiten desplazarnos con rapidéz de una parte a otra del planeta por intereses personales, para reuniones a nivel internacional, para enlaces comerciales, por ayuda… estos y otros desarrollos científicos y técnicos apresuran la llegada de la Era Áurea del Cristianismo en cuanto disminuyen las distancias y unifican el mundo favoreciendo su evangelización.


Los progresos en el campo de la medicina y de la cirugía nos convencen que estamos llegando a la realización de la siguiente promesa de Dios acerca de la Edad Áurea del Cristianismo: "… no habrá niños que mueran a los pocos días, ni ancianos que no completen su vida. Morir a los cien años será morir joven, y no llegar a los cien años y no llegar a los cien años será una maldición" (Is 65, 20).


Después de dos mil años de la dispersión, los Judíos han regresado finalmente a la Tierra Prometida y han constituido un Estado: esta realidad muy importante profetiza el próximo reconocimiento del Mesías Salvador de parte del Pueblo elegido, reconocimiento que, según San Pablo, sucederá después de la conversión del mundo entero a Jesús (cfr. Rom 11,25-26).


Uno de los principales "signos de los tiempos" es el Ecumenismo. Las numerosas iglesias cristianas que en el pasado han ofrecido al mundo el triste espectáculo de un cristianismo dividido, hoy, por obra del Espíritu Santo, se han dado cuenta del absurdo de su actitud y se han comprometido a llegar a la reconstrucción de la única Iglesia de Jesús, meta obligatoria para que el Reino de Amor de Jesús se extienda en el mundo entero: "Padre, te pido que todos ellos estén unidos; que como tú, Padre, estás en mí y yo en ti, también ellos estén en nosotros, para que el mundo crea que tú me enviaste" (Jn 17,21).


Las dificultades no faltan porque cada Iglesia quiere conservar su identidad, poniendo así un gran obstáculo entre el deseo de unidad y el humilde, desinteresado y constructivo diálogo. No obstante todo esto el Espíritu Santo actúa para que todas las Iglesias se convierten y reformen. También la Iglesia Católica no debe silenciar la voz del Espíritu que solicita ser coherentes con la afirmación conciliar:

"Mientras Cristo – santo, inocente, inmaculado – (Hebreos 7,27) no conoció el pecado (2 Cor 5,21) … la Iglesia que contiene en su seno los pecadores, santa y siempre necesitada de purificación, jamás omite la penitencia y su renovación" (Lumen Gentium n.8).

La Iglesia Católica que es la Iglesia madre, tiene el deber de ofrecer en sí misma a las otras Iglesias cristianas un modelo de reforma humilde, real y concreta: tiene que exigir la unidad en las cosas esenciales, debe dejar plena libertad en las cosas inciertas y discutibles y ejercer en todo la caridad. Es según el espíritu conciliar de purificación, de penitencia y de renovación que la Iglesia Católica debe enfrentar los siguientes y demás problemas actuales.


Primacía de la conciencia individual


Con el bautismo el cristiano se vuelve templo del Espíritu Santo. Con las luces, las inspiraciones, las imposiciones, las prohibiciones, las laúdes, los reproches y las exhortaciones del Espíritu Santo el cristiano inicia, continua y termina su camino terrenal hacia la casa del Padre. La fidelidad absoluta a la voz del Espíritu debe ser una peculiar norma del cristiano; esta fidelidad el cristiano la expresa siguiendo su convicción interior que se identifica con la voz de la conciencia. La conciencia cierta también si es errónea obliga siempre:


"Todo lo que no se hace con la convicción que da la conciencia, es pecado" (Rom 14,23).


Evidentemente, puesto que la conciencia cierta puede ser también errónea, tiene que ser comprobada y formada para ser verdadera. Esto exige un cuidadoso examen de la Revelación divina, de los pronunciamientos del Magisterio Eclesiástico, de la opinión de las demás Iglesias cristianas, de los teólogos, de los fieles y también de los que no son cristianos porque también ellos están bajo la acción del Espíritu Santo en virtud de la Redención universal de Jesús.

Teniendo como punto claro la primacía de la convicción de la conciencia individual, es obvio que ella cede el lugar a la Divina Revelación cuando Esta sobre un argumento específico se pronuncia sin dejar espacio a dudas de interpretaciones, o cuando el Colegio Episcopal con el Papa adquiere una posición definitiva sobre un contenido del depósito revelado.



Papado y Papa

Siendo el Papa el sucesor de Pedro en el ministerio eclesial, es indispensable que interpelemos a la Sagrada Escritura para sacar de Ella la naturaleza de la misión que Jesús confió al Primero de los Apóstoles.

"Andrés … encontró a su hermano Simón Pedro y le dijo: - Hemos encontrado al Mesías (que significa: Cristo). Luego Andrés llevó a Simón a donde estaba Jesús; cuando Jesús lo vio, le dijo: - Tu eres Simón, hijo de Juan, pero tu nombre será Cefas (que significa Pedro)" (Jn 1,40-42).

"Quién dice la gente que es el Hijo del hombre? Ellos contestaron: Algunos dicen que Jeremías o algún otro profeta. Y ustedes, quién dicen que soy? –les preguntó, Simón Pedro le respondió: - Tú eres el Mesías, el Hijo del Dios viviente. Entonces Jesús le dijo: - Dichoso tu Simón, hijo de Jonás, porque esto no lo conociste por medios humanos, sino porque te lo reveló mi Padre que está en el cielo. Y yo te digo que tú eres Pedro, y sobre esta piedra voy a construir mi iglesia y ni siquiera el poder de la muerte podrá vencerla. Te daré las llaves del reino de los cielos; lo que tú ates aquí en la tierra, también quedará atado en el cielo, y lo que desates aquí en la tierra, también quedará desatado en el cielo" (Mt 16,13-19).

"A partir de entonces Jesús comenzó a explicar a sus discípulos que él tendría que ir a Jerusalén, y que los ancianos, los jefes de los sacerdotes y los maestros de la ley lo harían sufrir mucho. Les dijo que lo iban a matar, pero que al tercer día resucitaría. Entonces Pedro lo llevó aparte y comenzó a reprenderlo diciendo: - ¡Dios no lo quiera, Señor! ¡Esto no te puede pasar! Pero Jesús se volvió y le dijo a Pedro: - ¡Apártate de mí, Satanás, pues eres un tropiezo para mí! Tú no ves las cosas como las ve Dios, sino como las ven los hombres." (Mt 16, 20-23).


"(En la ultima Cena) Los discípulos tuvieron una discusión sobre cual de ellos debía ser considerado el más importante. Jesús les dijo: - Entre los paganos, los reyes gobiernan con tiranía a sus súbditos, y a los jefes se les da el título de bienhechores. Pero ustedes no deben ser así. Al contrario el más importante entre ustedes tiene que hacerse como el más joven, y el que manda tiene que hacerse como el que sirve. ¿Pues quién es más importante, el que se sienta a la mesa a comer o el que sirve? ¿Acaso no es el que se sienta a la mesa? En cambio yo estoy entre ustedes como el que sirve… dijo también el Señor: - Simón, Simón, mira que Satanás los ha pedido a ustedes para sacudirlos como si fueran trigo; pero yo he rogado por ti, para que no te falte la fé. Y tú, cuando te hayas vuelto a mí, ayuda a tus hermanos a permanecer firmes. Simón le dijo: Señor, estoy dispuesto a ir contigo a la cárcel, y hasta morir contigo. Jesús le contestó: - Pedro, te digo que hoy mismo, antes que cante el gallo, tres veces negarás que me conoces" (Lc 22, 24-34).


"Arrestaron entonces a Jesús y lo llevaron a la casa del sumo sacerdote. Pedro lo seguía de lejos. Allí, en medio del patio, habían hecho fuego, y se sentaron alrededor; y Pedro se sentó también entre ellos. En esto, una sirvienta, al verlo sentado junto al fuego, se quedó mirándolo y dijo: - También éste estaba con él. Pero Pedro lo negó diciendo: - Mujer, yo no lo conozco. Poco después, otro lo vió y dijo: - tú también eres de ellos. Pedro contestó: - No hombre, no lo soy. Como una hora después, otro insistió: - Seguro que estaba con él. Además es de Galilea. Pedro dijo: - Hombre no sé de qué hablas. En ese mismo momento, mientras Pedro aún estaba hablando, cantó un gallo. Entonces el Señor se volvió y miró a Pedro, y Pedro se acordó de que el Señor le había dicho: - Hoy antes que el gallo cante, me negarás tres veces. Y salió Pedro de allí y lloró amargamente" (Lc 22,54-62).


"Terminado el desayuno, Jesús le preguntó a Simón Pedro: - ¿Simón, hijo de Juan, me amas más que estos? Pedro le contestó: - Si, Señor, tú sabes que te quiero. Jesús le dijo: - cuida de mis corderos. Volvió a preguntarle: - ¿Simón, hijo de Juan, me amas? Pedro le contestó: - Si Señor tú sabes que te quiero. Jesús le dijo: - Cuida de mis ovejas. Por tercera vez le preguntó: - ¿Simón, hijo de Juan, me quieres? Pedro, triste porque le había preguntado por tercera vez si lo quería, le contestó: - Señor, tú sabes todo: tú sabes que te quiero. Jesús le dijo: - Cuida de mis ovejas. Te aseguro que cuando eras más joven, te vestías para ir a donde querías; pero cuando ya seas viejo, extenderás los brazos y otro te vestirá, y te llevará a donde no quieras ir. Al decir esto, Jesús estaba dando a entender de qué manera Pedro iba a morir y a glorificar con su muerte a Dios. Después le dijo: - ¡Sígueme!" (Jn 21,15-19).


Pedro es un misterio de gracia y de debilidad


Pedro por revelación del Padre identifica en Jesús el Mesías, el Hijo del Dios viviente, y luego se alía con Satanás en el intento de alejar a Jesús de la pasión y de la muerte redentora; Jesús lo escoge como roca sobre la cual construir su Iglesia y él se muestra hombre muy frágil: por miedo reniega tres veces de su Maestro divino, también si con mucha fuerza había contestado que por Jesús estaba dispuesto a sacrificar su vida. El miedo es uno de los defectos dominante de Pedro, defectos que el primer Papa no pude vencer tampoco después de la bajada del Espíritu Santo como claramente nos muestra San Pablo en su carta a los Galatas:

"Pero cuando Pedro fue a la ciudad de Antioquia, lo reprendí en su propia cara, porque lo que estaba haciendo era condenable. Pues primero comía con los no judíos, hasta que llegaron algunas personas de parte de Santiago; entonces comenzó a separarse, y dejó de comer con ellos, porque tenía miedo de los fanáticos de la circuncisión. Y los otros creyentes judíos consintieron también con Pedro en su hipocresía, tanto que hasta Bernabé se dejó llevar por ellos. Por eso, cuando vi que no se portaban conforme a la verdad del evangelio, le dije a Pedro delante de toda la comunidad: - Tú, que eres judío, has estado viviendo como si no lo fueras; por qué, pues, quieres obligar a los no judíos a vivir como si lo fueran?" (Gal 2,11-14).


Los dos aspectos de Pedro investido de un peculiar ministerio eclesial y de Pedro hombre expuesto a todas las debilidades humanas van siempre simultáneamente considerados y tenidos presentes sea por haber una recta concepción y no unilateral del Papa, y así evitar el pernicioso riesgo del culto de la personalidad; sea para aceptar como providenciales y constructivas algunas posiciones críticas del Pueblo de Dios sobre opiniones, decisiones y actitudes del Papa.


Algunos puntos fundamentales que tienen que ser aceptados por todos incondicionalmente:


1. Quien edifica la Iglesia es Jesús – "Yo voy a construir mi iglesia" (Mt 16,18) – por medio de su Espíritu: "recibirán poder y saldrán a dar testimonio de mí, en Jerusalén, en toda la región de Judea y de Samaria, y hasta en las partes más lejanas de la tierra" (Hechos 1,8).

2. En la Comunidad Cristiana ninguno puede pretender la uniformidad porque el Espíritu Santo distribuye sus dones de manera que los varios miembros de la Iglesia, ricos de distintos carismas, sean complementarios los unos a los otros y, en el respeto recíproco de la identidad de cada uno, todos unidos colaboren por la edificación del único Cuerpo de Cristo.

3. La Iglesia Local Diocesana, bajo la guía del Obispo que tiene autoridad propia porque es sucesor de los Apóstoles, realiza en su seno la Iglesia de Jesús, en toda su plenitud.

4. La Iglesia Universal está constituida por la comunión de las Iglesias Particulares diocesanas de todo el mundo.

5. El Ministerio principal del Papa es confirmar la Iglesia en la fe: "Simón… he rogado por ti, para que no te falte la fe. Y tú, cuando te hayas vuelto a mí, ayudas a tus hermanos a permanecer firmes". (Lc 22,32). Esto no significa que el Papa es el propietario y el árbitro de la Revelación; significa, al contrario, que el Papa, asistido de lo Alto, se hace garantía (también por motivos ecuménicos se evita la expresión "el Papa es infalible") de la Verdad Revelada, contenida en la Sagrada Escritura y transmitida por la Tradición.

En casos particulares el Papa, con el consentimiento antecedente y concomitante de la Iglesia, Comunidad de los Cristianos gradualmente guiada por el Espíritu Santo a la comprensión de toda la verdad (Cfr. Jn 16,13), puede declarar en modo definitivo, verdadero y vinculante para todos un dato revelado. Es indispensable subrayar que para que el Papa sea garantía en modo definitivo de una verdad revelada se necesita la aprobación antecedente y concomitante de la Iglesia porque es infalible: " El Espíritu Santo los guiará a toda la verdad" (Jn 16,13); "ni siquiera el poder de la muerte podrá vencerla" (Mt 16,18).

Por lo tanto el Papa antes de definir una verdad tiene la obligación de cerciorarse que la Iglesia Universal ya la confiese. El estudio histórico nos puede revelar que en algunos casos particulares el Papa no ha cumplido con este deber y que por lo tanto una verdad que se cree definida no es realmente definida, es una falsedad. Tal vez uno de estos casos es "la definición infalible" que niega el sacerdocio ministerial a las mujeres.



El Papa debe respetar el autonomía de las Iglesias Locales Diocesanas, queridas por Jesús y guiadas por el Obispo bajo la acción del Espíritu Santo. Tarea del Papa es comprobar con gozo las maravillas que el Espíritu Santo cumple en cada Iglesia Local Diocesana, animar las legítimas diversidades y favorecer la comunión de las Iglesias Locales Diocesanas que juntas forman la Iglesia Universal.

Solo excepcionalmente el Papa debe intervenir en modo autoritario, o sea cuando se niega o se pone en peligro la fé común y cuando surgen graves abusos disciplinarios que rompen u obstaculizan gravemente la comunión fraterna, cualidad indispensable para que la Iglesia alcance su fin misionero: ser para el mundo entero Sacramento del Amor de Dios Padre, de Dios Hijo Encarnado, de Dios Espíritu Santo.


7. La autonomía de las Iglesias Locales Diocesanas no excluye la oportunidad de un Derecho Canónico, exige que esto contenga pocas leyes esenciales, válidas por la Iglesia Universal: muchas leyes oscurecen y obstaculizan la creatividad del amor y de la multiforme acción del Espíritu Santo.


C. Divorciados casados otra vez


La indisolubilidad del matrimonio está fundada en el amor recíproco de los cónyuges así como el amor recíproco fundamenta la indisolubilidad de las Tres Personas Divinas y la indisolubilidad del matrimonio entre Jesús el Esposo y la Iglesia, Esposa de Jesús.

Si, por una hipótesis imposible, las Tres Personas Divinas dejaran de amarse, se rompería su unidad y se desintegraría el mismo Dios; si por una hipótesis imposible, Jesús no amara más a la Iglesia y la Iglesia no amara más a Jesús, Jesús y la Iglesia romperían su unidad de esposos.

Lo que no es posible en la Trinidad Divina y en Jesús y en la Iglesia; se puede, al contrario, dar y con más frecuencia se da, entre los cónyuges cristianos y no cristianos. Como la experiencia nos atestigua, sucede que algunos cónyuges disuelven irremediablemente su matrimonio por culpa de uno o de los dos. Eso nos hace afirmar que la indisolubilidad del matrimonio, expresándonos en términos filosóficos, es de orden moral y no físico. O sea: los cónyuges, aunque si en conciencia están obligados a quedar unidos, tienen la triste culpable posibilidad de romper su unidad.

A la misma conclusión nos lleva la reflexión sobre la naturaleza de los preceptos negativos: Dios manda al hombre no hacer un determinado acto porque el hombre está posibilitado a hacerlo, si bien culpablemente.

Si el hombre no tuviera esta posibilidad de realizar un determinado acto pecaminoso, Dios no lo prohibiría: así no le prohibiría matar si no pudiera matar; no le prohibiría robar, si no pudiera robar. De la misma manera, Jesús no hubiera impuesto a los esposos el precepto: "El hombre no debe separar lo que Dios ha unido" (Mt 19,6), si los cónyuges no pudieran separase.

La disolución del matrimonio en modo irremediable como irremediable es el asesinato de un hombre, adquiere una grave culpabilidad, pero la Iglesia, con los cónyuges culpables divorciados y casados con una otra persona, hoy, debe tener mayor misericordia que en el pasado: como la Iglesia perdona al asesino verdaderamente arrepentido, aunque no pueda regresar la vida al hermano que mató, así debe perdonar y admitir de nuevo a los Sacramentos a los cónyuges divorciados y de verdad arrepentidos, también si se encuentran en la imposibilidad de reconstruir su unidad y se han casado con otro hombre o con otra mujer: un estudio cuidadoso de Giovanni Cereti prueba que en los primeros siglos de la Iglesia, a los cristianos divorciados y casados con otra persona, se les permitía convivir con el nuevo cónyuge, si verdaderamente estaban arrepentidos y se sometían a una penitencia adecuada.



Matrimonio cristiano en dos tiempos


Es argumento de discusión la legitimidad de los actos íntimos entre los novios. La discusión, sin embargo, no debería existir porque el acto íntimo es signo y expresión del amor conyugal total, exclusivo y definitivo.

Pero hay que tener en cuenta la situación difícil en que se encuentran muchos novios. La solución se da en el matrimonio cristiano en dos tiempos: cuando los novios están listos para el matrimonio, pero hay serios motivos que los obligan a aplazar la celebración de la boda "coram Ecclesia", cásense en secreto "coram Deo" intercambiando el mutuo consentimiento. Así son de verdad esposos porque los ministros del Sacramento del matrimonio son los dos cristianos que lo contraen, y pueden tener actos íntimos. Es evidente que apenas cesen las causas deberán celebrar el matrimonio "coram Ecclesia".


Anticonceptivos


El acto íntimo es un don maravilloso hecho por Dios a los cónyuges. Fundamento del acto íntimo es el amor total exclusivo y definitivo que une los dos cónyuges. No es verdad afirmar que el acto íntimo de los cónyuges tiene dos simultáneas finalidades: unidad y procreación. Es verdad – al contrario – decir que el acto íntimo de los cónyuges tiene normalmente una única finalidad, la de la unidad, y que tal vez a esta finalidad se añade una segunda finalidad, la de la procreación.

Este dato de hecho nos impone la siguiente afirmación: en el acto íntimo de los cónyuges debe siempre subsistir la finalidad de la unidad; al contrario la finalidad de la procreación, por motivos graves, se puede eliminar imitando en esto al naturaleza.

Estos graves motivos se dan cuando los dos cónyuges, en razón de la paternidad y maternidad responsables, deciden no procrear. La particularidad es que en el acto íntimo, por motivos justos, se puede eliminar la procreación, lo que nos hace deducir lo siguiente:

Cuando dos cónyuges responsablemente deciden no procrear deben usar los así dichos "métodos naturales" para evitar la concepción; pero si no es posible servirse de éstos métodos naturales pueden usar los "métodos anticonceptivos artificiales" para defender los altos valores de unidad que Dios ha ligado al acto íntimo de los cónyuges. No pudiendo los cónyuges conseguir todo el bien del acto, escogen justamente la parte de bien que ellos están en grado de conseguir.

La actitud intransigente que condena tout-court los métodos anticonceptivos artificiales es un grave error teológico y histórico que ha causado y causa injustificables sufrimientos a muchas parejas y crea un gratuito y grave obstáculo a la difusión del Mensaje Evangélico.



Absolución colectiva

Jesús escogió a la Iglesia como instrumento de su misericordia confiándole el Sacramento del perdón de los pecados.

"A quiénes ustedes perdonen los pecados, les quedarán perdonados; y a quiénes no se los perdonen, les quedarán sin perdonar" (Jn 20,23). El modo de ejercer la sublime misión de misericordia Jesús quiso dejarlo a la discreción pastoral de su Iglesia. Y la Iglesia lo ha entendido plenamente en el curso de dos mil años de historia, en efecto, lo ha modificado varias veces: de la confesión pública de los pecados graves en los primeros siglos, a la confesión individual inicialmente solo devocional entre los Monjes irlandeses del siglo sexto, luego adoptada por todos los cristianos en el Concilio de Trento.

Hoy está vigente la obligación de la confesión individual, pero los cristianos la abandonan: este abandono, en muchos casos es señal de condescendencia hacia el pecado, pero es sobre todo uno de los signos de los tiempos que interpela la Jerarquía y la invita a profundas intervenciones innovadoras: cierto no es justificable la abolición de la confesión individual, por los beneficios espirituales que aporta a los penitentes; su practica, pero, hay que dejarla libre y obligatoria solo para algunos pecados graves como el aborto.

Además se debería extender el uso de la absolución colectiva y conferir valor sacramental al rito penitencial al inicio de la Celebración Eucarística. Este gesto de misericordia favorecería la conversión de los cristianos y no el relajamiento, porque Jesús para absolver no exige la humillación del acusado de los pecados, pero sí el verdadero arrepentimiento por las culpas cometidas y el sincero propósito de enmendarse.

El cristiano en pecado, pero de buena voluntad y sinceramente arrepentido de sus culpas, si podrá recibir la absolución de sus pecados al principio de la Misa, será animado a participar en la Celebración Eucarística de manera integral, se alimentará del Cuerpo y de la Sangre de Jesús y experimentará en sí mismo la promesa del Salvador: "El que come mi carne y bebe mi sangre, tiene vida eterna" (Jn 6,54).


Facilitar la absolución de los pecados y la Comunión Eucarística es uno de los signos de los tiempos que la Jerarquía debe acoger con gratitud y docilidad al Espíritu.


G. Sacerdotes casados


Sin duda uno de los principales signos de nuestros tiempos es el impetuoso e imparable empujón del Espíritu Santo a que la Iglesia Católica pueda superar la instintiva sospecha sobre el sexo, herencia de una cultura no bíblica ni evangélica, y abolir la ley canónica que impone a los Sacerdotes de Rito Latino la obligación del celibato.

La abolición del celibato obligatorio favorecerá la multitud de Sacerdotes Casados que con sus esposas e hijos serán modelo familiar y estímulo eficaz de las familias cristianas para comportarse a imagen de la Familia Trinitaria de Dios Padre, de Dios Hijo, de Dios Espíritu Santo, y del amor que une a los Esposos por excelencia: Jesús y la Iglesia.


LA IGLESIA NACIO COMO IGLESIA DOMESTICA


San Pablo en su primera carta a los Corintios nos dice, como todos los Apóstoles, o casi, estaban casados y que sus esposas los acompañaban en sus viajes apostólicos: "Tenemos todo el derecho … de llevar con nosotros una esposa cristiana, como hacen los otros apóstoles y los hermanos del Señor y Pedro" (1 Cor 9,5). En las Cartas Pastorales, como condición indispensable a la Ordenación de un Obispo-Presbítero, se exige que el candidato esté casado una sola vez y haya mostrado ser prudente y buen padre de familia: "si uno no sabe gobernar su propia casa, ¿cómo podrá cuidar de la iglesia de Dios?" (1 Tim 3,5).

Antes del cuarto siglo, no existía ninguna ley canónica que prohibiera a los casados recibir el Sacramento del Sacerdocio o que prohibiera el matrimonio a los sacerdotes que eran célibes al momento de la Ordenación. En vía ordinaria Sacerdotes y Obispos eran casados; solo algunos escogían el celibato. Los documentos de este tiempo hablan con naturalidad y simplicidad de las esposas de los Obispos, por ejemplo, sabemos que San Gregorio de Nazianzo, nació en el 319, era hijo de un Obispo, y fue él mismo Obispo, heredando de su padre la Diócesis de Nazianzo.

Históricamente la primera ley eclesiástica no se refiere al celibato en sí mismo, pero sí al ejercicio del sexo de parte de los Obispos, de los Sacerdotes y de los Diáconos casados. Esta ley fue emanada por el clero español en el Sínodo de Elvira (300-306 d.C.): "Obispos, Curas, Diáconos y todos los Clérigos ordenados para el servicio del altar, deben abstenerse de las relaciones con sus mujeres y no es lícito traer al mundo hijos. El que se opone pierde el cargo" (Can. 33). Como aparece en el texto, el Sínodo prohibió al clero casado de tener relaciones íntimas con sus propias mujeres porque los actos íntimos eran considerados impuros y estos hacían al clero indigno de la Celebración Eucarística.

Más allá de cualquier consideración, no podemos no decir que el Sínodo no tenía el poder de emanar ésta ley por que ninguna ley humana puede declarar impuro un acto natural ni prohibir a unos cónyuges casados los actos que son propios del matrimonio, instituido por Dios. El Concilio Ecuménico Vaticano II habla de los actos íntimos de los esposos de otra manera: "El amor de los cónyuges se expresa y desarrolla de manera particular con el ejercicio de los actos que son propios del matrimonio; como consecuencia los actos con los cuales los cónyuges se unen en casta intimidad son honorables y dignos y, hechos de manera verdaderamente humana, favorecen la mutua donación, y enriquecen recíprocamente en gozosa gratitud a los esposos mismos" (Gaudium et Spes n. 49).

En el Concilio de Nicea (año 325) los españoles querían imponer la ley de Elvira a toda la Iglesia.; pero el Obispo Panuzio, logró convencer a los Padres Conciliares para no seguir el ejemplo español basándose en tres argumentos:



No es justo imponer a los eclesiásticos el yugo del celibato.


El matrimonios es sano y puro.


La eventual institución de la ley del celibato es un riesgo para las virtudes de las mujeres abandonadas.


Lamentablemente luego, la Iglesia Latina rechazó el espíritu del Concilio de Nicea así el Papa GregorioVII, en el siglo XI, impone a los Obispos y Sacerdotes casados abstenerse de los actos conyugales y abandonar a sus esposas. Desde el Primer Concilio del Letrán (año 1129) no fueron ordenados más hombres casados: la ordenación fue privilegio de hombres libres de vínculos con mujeres es decir viudos y solteros.


La historia del celibato eclesiástico pone en claro muchos defectos humanos en contradicción con la ley natural y evangélica. Aún dejando todo juicio sobre las personas a Dios, El es el único que puede entrar en los corazones; la Iglesia contemporánea está llamada a reconocer con humildad estas sombras y reparar el pasado secundando a la voz del Espíritu que pide abolir la ley del celibato obligatorio para los clérigos: el tiempo y las modalidades para llegar a esta meta se pudieran dejar a cada una de la Iglesias Diocesanas: sería mejor proceder por leyes locales y no por leyes universales, para respetar así las distintas sensibilidades y madurez.

Si el compromiso por el Reino de Dios exige todavía que parte del clero sea célibe, el Espíritu Santo no hará faltar a la Iglesia curas célibes: dejemos a El la plena libertad de elección y a nosotros la ilimitada confiada sumisión a sus elecciones; nos sometemos con gozo al Espíritu que quiere una multitud de sacerdotes casados para la próxima Edad de amor y de paz fundamentada en la santidad de la familia.


En el pasado se trabajó e insistió para tener un clero célibe para el Reino de Dios. En el futuro tendrá que insistir y trabajar para tener también un clero casado para el Reino de Dios: la esposa que comparte la tarea pastoral con el esposo sacerdote no es un obstáculo e una ayuda, un complemento. Habrá un ministerio de pareja con eficacia incalculable.



EXPOSICION DE UNA "NUEVA ESTRATEGIA"

Hasta que el Papa mantenga la actual ley de obligatoriedad del celibato eclesiástico los Obispos y los Curas de Rito Latino tienen el derecho divino de casarse válidamente y lícitamente en secreto: el matrimonio secreto consiste en el consentimiento matrimonial recíprocamente expresado por los dos contrayentes. El razonamiento teológico en defensa de la "Nueva Estrategia" es el siguiente:

El Concilio Ecuménico Vaticano II afirma: "El Magisterio de la Iglesia no es superior a la Palabra de Dios pero a ella sirve" (Dei Verbum n. 10). Ahora la Sagrada Escritura afirma con claridad que los Obispos y Curas pueden casarse. "Tenemos todo el derecho de llevar con nosotros una esposa cristiana, como hacen los otros apóstoles, y los hermanos del Señor y Pedro" (1 Cor 9,5). "Los Obispos deben ser casados una sola vez" (1 Tim 3,2; Tito 1,6).


La Jerarquía católica no tenía el derecho y poder de eliminar esta libertad evangélica y de imponer el celibato al clero latino, por lo tanto la ley del celibato es nula, inválida y el clero latino debe reconquistar su libertad de elección también contra la voluntad de la misma Jerarquía.


PUNTUALIZACIONES:


1a. El matrimonio secreto de los Obispos Casados y de los Curas Casados es un Sacramento porque los ministros del Sacramento del matrimonio son los bautizados contrayentes, y los Obispos y los Curas que, en conciencia, deciden de casarse secretamente, están excusados de seguir las normas canónicas porque la Jerarquía se opone injustamente.


2a. La "Nueva Estrategia" no es un cisma. De hecho los Obispos Casados y los Curas Casados secretamente son celosos de su título de católicos. Ellos aceptan la Iglesia católica, reconocen su Jerarquía, quedan sometidos a Ella, excepto en los puntos en los cuales Ella se despega de la voluntad de Dios: "Es nuestro deber obedecer a Dios antes que a los hombres" (Hechos 5,29). Los Obispos Casados y los Curas Casados de Rito Latino están sometidos al Papa, pero como Pablo se oponen a Pedro cuando, en conciencia, opinan que El se equivoca.



PRIMER ANEXO


Fátima: profecía de la Era Áurea del Cristianismo


En 1917 la Virgen apareció el 13 de cada mes desde mayo hasta octubre a tres pastorcitos de Fátima: a Lucía, Francisco y Jacinta de 10, 9 y 7 años. Les confió un mensaje que se realizaría en parte en el futuro inmediato, y en parte en un futuro más lejano.

La celeste Mensajera preanunció el final de la Primera Guerra mundial, el peligro de una segunda guerra mundial peor que la primera si los hombres no se hubieran convertido, y la venida del comunismo bolchevique, fuente de odio, de guerras, persecuciones a la Iglesia y de muchos desastres.

Entre muchas previsiones obscuras y terrificantes, la Virgen hizo brillar una luz de esperanza: "Al final mi Corazón inmaculado triunfará, la Rusia se convertirá y en el mundo habrá un tiempo de paz". Para sellar la veracidad de sus profecías María Santísima el 13 de octubre hizo el grande milagro del sol: en el lugar de las Apariciones en aquel día se reunió una inmensa muchedumbre (70.000?). Llovía y hacía frío. Hacía el mediodía, Lucía mandó cerrar las sombrillas y la muchedumbre obedeció. A mediodía, como siempre apareció la Virgen que se entretuvo con los niños. Terminado su charla con los niños "la Virgen despidiéndose de sus amiguitos, abrió las manos en las cuales parecía encarcelada toda la luz del sol, Lucía tradujo aquel gesto con un grito:

- Mirad al sol! La lluvia cesó. Las nubes se abrieron y apareció el prodigio: todos vieron el sol como a un disco de plata dar vueltas y emanando rayos de luces amarilla, verde, roja, morada que coloreaban las nubes, los árboles, las rocas, la tierra, la muchedumbre deslumbrada.


El sol se paró, luego se puso a rodear otra vez emanando rayos de luces. Se paró otra vez y luego empezó de nuevo su danza. Todos contemplaban en silencio, y con escalofríos en la piel. Luego se tuvo la sensación de que el sol se despegase del cielo y se precipitara sobre la muchedumbre. Un grito inmenso se levantó: ¡Milagro! ¡Milagro!


Luego, aterrorizados, todos cayeron de rodillas en el lodo, rezando con fervor el acto de contrición, mientras muchas plegarias salían de los corazones: Dios mío, misericordia!


¡Dios te Salve! ¡Yo creo en Dios! ¡Virgen del Rosario! ¡Perdón y piedad!


El fenómeno del sol, en tres tiempos, duró como diez minutos. Todos lo vieron, creyentes e incrédulos, ignorantes y doctos, periodistas, libres pensadores, que estaban allí para demostrar la falsedad de las apariciones de Fátima. El cielo tornó a la normalidad. El sol retomó su lugar y su esplendor. Todos se levantaron absortos, se tocaron la ropa que antes estaba mojada y ahora estaba seca y limpia. Nadie tuvo la mínima duda. "La Virgen mantuvo su promesa".


Las profecías de la Virgen ya se han cumplido casi todas. ¿Pero a causa de sus pecados, el mundo contemporáneo no tendrá que soportar sufrimientos antes de que se cumpla la última profecía de Fátima: "al final mi Corazón inmaculado triunfará; la Rusia se convertirá y el mundo vivirá un tiempo de Paz"? ¿Y la Iglesia Católica se hará, en parte, responsable de estos sufrimientos si no enfrentará seriamente y con humildad su propia reforma?


Los hechos desconcertantes e imprevisibles de 1989 que han señalado la caída del comunismo, la fin de la guerra fría y dado la libertad a muchos Pueblos oprimidos, representan la aurora que preanuncia como próximos (los tiempos de Dios, pero, que no son nuestros tiempos) la conversión de la Rusia y el tiempo de paz que coincidirá con la Era Áurea del Cristianismo. Esta Aurora nos induce finalmente a escuchar la invitación de despedida de la Virgen:¡"Los hombres no ofendan más a nuestro Señor, que ya es tan ofendido"!


La invitación maternal a la conversión la cumpla la Iglesia Institución: la Jerarquía eclesiástica debe ser celosa guardiana de la Revelación, pero debe cuidar no imponer sus pesos, no queridos por Dios e imposibles de llevar. También nosotros los cristianos contemporáneos, sobre todo los que están bien, debemos acoger la invitación maternal y convertirnos poniendo al centro de nuestro camino a Dios y a sus Mandamientos, y dejando de reemplazar el Creador con las criaturas.


Favorecer, con una sincera y radical conversión, el parto de la nueva Era de modo que sea lo más indoloro posible es la misión de nuestra generación. Haga, por eso, el Señor surgir pronto muchos profetas, apóstoles de esta era, y los hombres de nuestro tiempo escuchen sus voz. Amén.



SEGUNDO ANEXO


¿Quién soy yo?


Soy el más pequeño hombre, el más pequeño cristiano, el más pequeño cura del mundo. –Pero "Para avergonzar a los sabios, Dios ha escogido a los que en el mundo tienen por tontos; y para avergonzar a los fuertes, ha escogido a los que el mundo tiene por débiles. Dios ha escogido a la gente despreciada y sin importancia de este mundo, es decir, a los que no son nada, para anular a los que son algo. Así nadie podrá presumir delante de Dios (1 Cor 1,27-29).


Me llamo Salvatore Paparo y nací en Cesarò (Sicilia – Italia), el 14 de agosto de 1929. A los diez años me fui al Seminario Menor de Brote sintiendo el atractivo por la vida sacerdotal. Me quedé los tres años de la Secundaria, luego me fui al Seminario Mayor de Catania y me quedé otro dos años. Fascinado por las misiones, el 8 de diciembre de 1945 me admitieron en el Seminario de los Padres Maristas cerca de Turín. Pero los caminos de Dios eran otros. En mayo de 1946 me enfermé gravemente. Una noche dos médicos después de una revisión, dijeron a mis superiores que no iba a pasar la noche. Yo al contrario me curé de manera inexplicable . Hundido en Dios, luz-calor extasiante, me fue comunicado cuanto sigue:


"La humanidad va hacia la Era Áurea del Cristianismo. Entonces el mundo reconocerá a Jesús como su único Salvador y vivirá en manera extraordinaria una era de paz y bienestar. Tu serás nuestro humilde instrumento".


Desde aquel momento la Era Áurea del Cristianismo domina mi existencia. Hablé con mi Director espiritual y con mis superiores. Ellos me aconsejaron continuar con mis estudios hasta la ordenación. "Nosotros, me dijeron, no obstacularizaremos la voluntad de Dios". Me ordenaron sacerdote el 21 de enero de 1954, con la bendición de los superiores, dejé la Sociedad de María y me acogieron en la Diócesis de Ivrea, provincia de Turín.

La Obra "CENACULO FAMILIAR" se completó en 1967. En un curso de Ejercicios Espirituales, pasado en un continuo éxtasis , la misericordia divina me reveló que Dios es Amor y por ser amor no es solitario, es una Familia felicísima compuesta de tres Personas: de Dios Padre, de Dios Hijo, de Dios Espíritu Santo. Me reveló también que Dios creó el hombre a su imagen y semejanza y lo creó como Familia.


"La Era Áurea del Cristianismo, acabó la revelación, será también la Era Áurea de la Familia. La obligación del celibato sacerdotal será abolida y las familias de los Obispos Casados y de los Curas Casados serán faros luminosos para las demás familias cristianas".


Después de varios sucesos hemos llegado al paso decisivo: La Familia Trinitaria quiere que todo el clero conozca la Obra "CENACULO FAMILIAR" para que los llamados puedan pertenecer y ser apóstoles y profetas. Y aquí tenemos que hacer una importante reflexión:


"La Iglesia está fundada sobre el fundamento de los apóstoles y de los Profetas"

(Ef 2,20)


La Iglesia Católica ha desarrollado en manera exagerada el ministerio de Pedro en el Papado, poniendo en la sombra a los demás Apóstoles y por eso a los Obispos sus sucesores, y luchando contra sus Profetas. Ahora es el tiempo de los Profetas. Los Profetas obtienen su autoridad directamente de Dios. Los Profetas del "CENACULO FAMILIAR" se sienten investidos de una misión particular: proponer a la Iglesia Católica reformas urgentes para que de su rostro brille el rostro de Su Esposo Jesús. Se suplica, por lo tanto, a la Iglesia Católica querer hacer propias las reformas de los Profetas del Cenáculo Familiar.


Para empezar, los Profetas del Cenáculo Familiar a la Iglesia Católica, de la que son hijos a pleno título, proponen las Reformas explicadas en este Documento. O sea: La Reforma del Papado; la aceptación de la conciencia individual; la opcionalidad del celibato eclesiástico; el matrimonio cristiano en dos tiempos; la admisión de los divorciados casados otra vez, sinceramente arrepentidos, a los Sacramentos de la Confesión y de la Eucaristía; la legitimidad de los anticonceptivos; el uso de la absolución colectiva dando en modo particular valor sacramental al rito penitencial al inicio de la Misa.


Estas reformas junto a otras que se serán oportunas y necesarias además de haber un valor en sí mismas, adquieren un potente estímulo para las demás Iglesias Cristianas favoreciendo así el camino, querido por el Espíritu Santo, del Ecumenismo hasta llegar a la unidad de la Iglesia Universal. Logrando la unidad de los cristianos, los no cristianos, fascinados de la vida de los discípulos del Señor, se convertirán a Jesús. Entonces se realizarán las profecías evangélicas: "Formarán un solo rebaño, con un solo pastor" (Jn 10,16). "Que todos ellos estén unidos; como tú, Padre, estás en mí y yo en ti, también ellos estén en nosotros, para que el mundo crea que tú me enviaste" (Jn 17,21).


A este punto yo, Sacerdote Salvatore Paparo, electo por Dios como humilde instrumento para la realización del Cenáculo Familiar, me dirijo a Ustedes, amadísimos sacerdotes, preferidos por Dios.

Acepten el Cenáculo Familiar – del cual estoy dispuesto a dar todas las informaciones posibles – sean Ustedes sus miembros y Profetas, buscad de actuarlo en medio de vuestras Comunidades cristianas.


La Familia Trinitaria de Dios Padre, de Dios Hijo, de Dios Espíritu Santo los bendiga y los haga Profetas de la Obra "CENACULO FAMILIAR" a Ustedes y a todos los que (también fieles laicos) conocerán este Documento.


ORACION – OH María, Madre de la Gracia y de las gracias, acepta nuestra humilde, confiada, filial súplica: intercedes ante Dios por la venida de la segunda Pentecostés que realizará la Era Áurea del Cristianismo, la era de la familia creada a imagen y semejanza de la Familia Trinitaria de Dios Padre, de Dios Hijo, de Dios Espíritu Santo, y redimida por la muerte-resurrección de tu Jesús, Esposo de la Iglesia.

Apresuras la era del amor y de la paz en que los hombres no lucharán más, no se entrenarán más en el arte de la guerra, transformarán las armas en instrumentos de bienestar y utilizarán las inmensas riquezas del creador para acabar con el hambre, las enfermedades, las desigualdades sociales.

OH Madre, convences al Papa de la particular misión que, para la próxima Era de la Familia, tienen las familias de los Obispos Casados y de los Sacerdotes Casados y haz que rinda opcional el celibato sacerdotal. Amén.


Sac. Salvatore Paparo

Párroco di CINTANO (TO) – ITALIA.


* Para adherirse al cenáculo Familiar los invito a escribir a esta direcciòn de correo electrónico @:

Opera Cenacolo Familiare


Visita el sitio: www.ifcmp.com

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