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11 ott 2009

AUTODIFESA

AUTODIFESA DI DON SALVATORE PAPARO




Rev.mo Mons. Arrigo,

oggi 14 Agosto 2007,

giorno del mio settantottesimo compleanno, ti spedisco la mia autodifesa. In essa ho aggiornato e perfezionato l’esposizione delle principali convinzioni teologiche e pastorali dell’Opera Cenacolo Familiare.

Io penso che quanto ho espresso e difeso nel documento, SIA DIFENDIBILE da un sacerdote convinto

che la Chiesa Cattolica deve apportare nel suo seno delle Riforme Indispensabili per evangelizzare il mondo del nostro secolo; da un sacerdote che sì, E’ RISPETTOSO DEL MAGISTERO DELLA GERARCHIA CATTOLICA, ma nello stesso tempo, DIFENDE IL PRIMATO DELLA COSCIENZA INDIVIDUALE, purchè non si ledano i diritti degli altri e non si tratti di una Verità Rivelata garantita dal Papa in modo definitivo e vincolante per tutti, E CREDE CHE LA GERARCHIA CATTOLICA NON DEVE CONDANNARE E CASTIGARE I SUOI FIGLI, perchè

“ COLUI CHE GIUDICA E’ SOLO IL SIGNORE”

( 1 Cor. 4,4 )

SPERO, PERTANTO, CHE TU MI COMPRENDA E CHE MI LASCI LA POSSIBILITA’ DI CONTINUARE LA MIA MISSIONE IN SERENITA’ E LIBERTA’.







O P E R A C E N A C O L O F A M I L I A R E







“ E NOI ABBIAMO CREDUTO ALL’AMORE “ (1Gv. 4,16).






CAPITOLO PRIMO


ETA’ AUREA DEL CRISTIANESIMO








L’ Opera Cenacolo Familiare è nata in embrione nel Maggio del 1946 nel silenzio di un Seminario del Piemonte. D’allora è iniziata l’odissea della sua storia. Oggi può mostrare il suo vero volto COME PROFEZIA del prossimo avvenire della Chiesa. A base di tutto si pone L’ETA’ AUREA DEL CRISTIANESIMO CHE E’ IMMINENTE, PUR CONSIDERANDO CHE I TEMPI DI DIO NON SONO I NOSTRI TEMPI.

Allora il mondo intero:



A. RICONOSCERA’ GESU’ COME SUO UNICO SALVATORE, E SI CONVERTIRA’ A LUI.

B. VIVRA’, IN MODO STRAORDINARIO, UN’ERA DI PACE E DI BENESSERE MESSIANICI.





1A

NELL’ETA’ AUREA DEL CRISTIANESIMO IL MONDO INTERO RICONOSCERA’ GESU’ COME SUO UNICO SALVATORE, SI CONVERTIRA’ A LUI E FARA’ PARTE DELL’UNICA CHIESA.



Questa certezza ci proviene dalla Sacra Scrittura. Fra i numerosi testi biblici scegliamo i più significativi:

1. “ Dice il Signore: Questo è il mio servo ( GESU’ )… l’ho riempito del mio Spirito perché diffonda la mia legge FRA TUTTI I POPOLI. Egli farà conoscere la Legge Vera. Non perderà né la speranza, né il coraggio FINCHE’ NON AVRA’ STABILITO LA MIA LEGGE SULLA TERRA “ (Is.42,2-7).

2. “ Il Signore regnerà su tutta la terra, tutti onoreranno e riconosceranno Lui come Dio “ ( Zac. 14, 6 ).

3. “ Il Signore dice: verrà il tempo in cui radunerò gli uomini di tutti i popoli e di tutte le nazioni, NONOSTANTE I LORO PENSIERI E LE LORO AZIONI. Così mostrerò loro la mia gloria” (Is.66,18).

Non ci sfugga che la conversione del mondo intero a Gesù è opera della misericordia di Dio: ESSA AVVERRA’ NONOSTANTE I PENSIERI E LE AZIONI DEGLI UOMINI, OSSIA NONOSTANTE LA MALVAGITA’ DEGLI UOMINI.

4. “ Tutti i popoli della terra si convertiranno e saranno

veramente fedeli al Signore “ ( Tobia 14,6 ).

5. “ Ho anche altre pecore che non sono in questo

recinto. Anche di quelle devo diventare Pastore. UDRANNO LA MIA VOCE E DIVENTERANNO

UN UNICO GREGGE CON UN UNICO PASTORE” (Gv.10,16).

6. Il mondo si convertirà a Gesù SOLO QUANDO I

CRISTIANI, superando le loro scandalose divisioni, TORNERANNO ALL’UNITA’ : “ Fa’ che siano una sola cosa come Tu, o Padre, sei in Me ed Io sono in Te; anch’essi ( I CRISTIANI ) siano una sola cosa in Noi. COSI’ IL MONDO CREDERA’ CHE TU MI HAI MANDATO” ( Gv. 17. 20-23 ).

7. ANCHE GLI EBREI FINALMENTE SI

COVERTIRANNO A GESU’ E RICONOSCERANNO IN LUI IL MESSIA ATTESO: “ Gli Ebrei hanno inciampato. Ma io mi domando: la loro rovina è definitiva? No, di certo. La loro caduta ha favorito la salvezza degli altri popoli, e questo è avvenuto per spingere gli Ebrei alla gelosia. Se la loro caduta ha già arricchito il mondo e il loro fallimento ha avvantaggiato gli altri popoli, QUALE MAGGIORE BENEFICIO SI AVRA’ QUANDO TUTTI LORO ACCETTERANNO IL CRISTO? “ (Rm. 11, 11-12).

Gli Ebrei si convertiranno a Gesù solo dopo la conversione a Gesù di tutto il mondo: “ Fratelli, io voglio farvi conoscere il misterioso disegno di Dio, perché non diventiate presuntuosi: UNA PARTE DI ISRAELE CONTINUERA’ NELLA SUA OSTINAZIONE FINO A CHE TUTTI GLI ALTRI POPOLI NON SARANNO GIUNTI ALLA SALVEZZA “ ( Rm. 11, 25-32 ).











1B



NELL’ETA’ AUREA DEL CRISTIANESIMO TUTTA

L’UMANITA’ VIVRA’, IN MODO STRAORDINARIO, UN’ERA DI PACE E DI BENESSERE MESSIANICI.



Quando Dio assume un uomo a suo Profeta, lo ispira in modo che gli uomini suoi contemporanei possano comprendere il messaggio divino, anche se parzialmente e in modo imperfetto. E poiché al tempo biblico si viveva in un mondo agricolo e pastorizio, e si combatteva con archi, scudi, lance e spade, il linguaggio dei Profeti vi si adeguò. Noi, però, per comprendere il pensiero di Dio, dobbiamo adattare i testi biblici alla nostra cultura e soprattutto pensare alle armi con cui oggi si combattono o è possibile combattere le guerre: carri armati, apparecchi, bombe atomiche … Senza questo adattamento, non riusciamo a percepire il sublime preannuncio DELLA PACE E DEL BENESSERE UNIVERSALI MESSIANICI.



A. PACE UNIVERSALE MESSIANICA.



1. “ ( I popoli ) trasformeranno le loro spade in aratri e le lance in falci. Le nazioni non saranno più in lotta tra di loro e cesseranno di prepararsi alla guerra “ ( Is. 2. 1-5 ).

2. “ E’ NATO UN BAMBINO PER NOI… SARA’ CHIAMATO PRINCIPE DELLA PACE. DIVENTERA’ SEMPRE PIU POTENTE ED ASSICURERA’ UNA PACE CONTINUA”

( Is. 9.5-6 ).

3. ( Gesù ) RISTABILERA’ LA PACE FRA LE NAZIONI e regnerà da mare a mare, dal fiume Eufrate ai confini della terra “ (Zac.4. 3-4).

4. “ GUARDATE che cosa ha compiuto il Signore, quali prodigi ha fatto sulla terra: IN TUTTO IL MONDO PONE FINE ALLE GUERRE “ (Salmo 46.9-11).

5. Finalmente si realizzerà la profezia DELLA PACE UNIVERSALE MESSIANICA annunziata e cantata dagli Angeli sulla grotta di Betlem: “ Gloria a Dio in Cielo, E PACE IN TERRA AGLI UOMINI CHE DIO AMA “ (Lc.2,14).



B. BENESSERE UNIVERSALE MESSIANICO.



La pace universale messianica, frutto dell’amore per Dio e per il prossimo, recherà immensi benefici a tutti: si rispetterà la natura, si favorirà lo sviluppo di tutti gli uomini, i soldi finora sprecati per la costruzione delle armi, saranno investiti per debellare la fame, le malattie, le disuguaglianze sociali. IN CONSEGUENZA LA VITA UMANA SARA’ LONGEVA E FELICE : … “ Dice il Signore: NON MORRANNO PIU’ BAMBINI, E GLI ADULTI AVRANNO UNA LUNGA VECCHIAIA. MORIRA’ GIOVANE CHI MORIRA’ A CENT’ANNI. SE UNO NON ARRIVERA’ A CENT’ANNI, VORRA’ DIRE CHE IO L’HO PUNITO”. ( Is. 65, 16-24 ).



CAPITOLO SECONDO



L’ETA’ AUREA DEL CRISTIANESIMO, ERA DI AMORE TRA GLI INDIVIDUI E TRA LE NAZIONI; ERA DI PACE E DI BENESSERE MESSIANICI, COINCIDERA’ CON L’ETA’ AUREA DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA

DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO

SANTO; E REDENTA CON LA MORTE E CON LA

RISURREZIONE DI GESU’, SPOSO DELLA

CHIESA.



PRECISIAMO



1. DIO E’ UNA FAMIGLIA TRINITARIA



Solo Dio esiste da sempre, e DIO E’ AMORE.

In quanto AMORE Dio non è un solitario, ma una Famiglia Felicissima composta da Tre Persone: dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo.

L’amore è dono, ricambio del dono, unione del dono e del ricambio del dono, felicità.

Il Padre Sommo Bene dona tutto SE stesso al Figlio, GENERANDOLO; Il Figlio Sommo Bene Ricevuto dal Padre, ricambia il Dono Ricevuto donandosi, a sua volta, al Padre; lo Spirito Santo PROCEDE dal Padre DONO e dal Figlio RICAMBIO DEL DONO, unisce in Sé il Padre Dono al Figlio Ricambio del Dono, e il Figlio Ricambio del Dono al Padre Dono; Egli Stesso è il Dono e il Ricambio del Dono UNIFICATI.

DIO E’ UNO perché in Lui il Dono e il Ricambio del Dono sono la stessa realtà.

DIO E’ IN TRE PERSONE perché il Padre non è il Figlio, il Figlio non è il Padre; e lo Spirito Santo non è né il Padre, né il Figlio.

DIO E’ FELICISSIMO perché la felicità proviene dal bene coscientemente posseduto; e il Dono e il Ricambio del Dono che si verificano in Dio E’ IL SOMMO BENE.



2. DIO CREO’ L’UOMO FAMIGLIA.





DIO AMORE decise di comunicare la sua felicità a delle creature, e creò l’uomo FAMIGLIA a sua immagine e somiglianza: l’uomo e la donna sposati sono l’immagine del Padre Celeste SIA COME SPOSO E SPOSA SIA COME PADRE E MADRE. E qui dobbiamo fare un rilievo di particolare importanza: il Padre Celeste E’ INSIEME SPOSO E SPOSA, PADRE E MADRE. Creando la famiglia umana il Padre Celeste SI SDOPPIO’: comunicò all’uomo la sua immagine di sposo e di padre; e comunicò alla donna la sua immagine di sposa e di madre.

Evidentemente l’immagine del FIGLIO Unigenito del Padre Celeste, nella famiglia umana fu comunicata al figlio della coppia uomo-donna.

Nella famiglia umana l’immagine dello Spirito Santo AMORE ( dono e ricambio del dono ) PERSONIFICATO, è l’amore che unisce gli sposi tra di loro, i genitori al figlio e il figlio ai genitori. Per essere felici, scopo della loro creazione, i membri della famiglia umana debbono quindi vivere d’amore, debbono vivere reciprocamente di dono e di ricambio del dono.

Da notare che Dio creò la famiglia fondata sul matrimonio che è un dono di amore reciproco TOTALE, ESCLUSIVO E DEFINITIVO tra un uomo ed una donna. La famiglia, secondo il volere di Dio, è monogamica e indissolubile.



3. PECCATO.



Purtroppo nella vita umana intervenne il peccato che è il tradimento dell’amore verso Dio eludendo l’osservanza dei suoi comandamenti; ed il tradimento dell’amore verso il prossimo facendo agli altri non del bene ma del male. Conseguenza del peccato fu la perdita della felicità perché perdendo l’amore l’uomo perse anche il bene che l’amore possedeva; e la perdita della vita perché l’amore è vita e il peccato è morte. Come effetto nefasto del peccato si registrò pertanto la dissoluzione della famiglia: i suoi membri divennero infelici perché anziché amarsi e scambiarsi il bene, incominciarono ad odiarsi e a farsi reciprocamente del male; il matrimonio perse le caratteristiche della monogamia e dell’indissolubilità. FU UN DISASTRO!





4. REDENZIONE.





Dio Amore Misericordioso, Famiglia Trinitaria Felicissima, però, non ci abbandonò alla nostra triste sorte di peccatori condannati all’odio, al dolore, alla malattia e alla morte, ma ci venne incontro con la mirabile invenzione DELL’INCARNAZIONE: Dio Figlio, fattosi uomo in Gesù di Nazaret, con la sua passione, morte e risurrezione distrusse il nostro odio, la nostra morte, e ci ridonò la vita dell’amore. La famiglia umana è stata redenta da Gesù: gli sposi, i genitori, i figli hanno, pertanto, nuovamente la possibilità di ricostruire in sé l’immagine della Famiglia Trinitaria di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo. Anzi, alla luce della Parola di Dio, dobbiamo affermare che gradualmente arriverà l’Età Aurea del Cristianesimo: Essa si realizzerà quando Dio incatenerà satana per mille anni ( PER UN LUNGHISSIMO PERIODO DI TEMPO ) nel mondo sotterraneo: allora le famiglie redente da Gesù, brilleranno di santità riflessa della santità della Famiglia Trinitaria di Dio; allora la Chiesa, in particolare la Gerarchia Cattolica, vedrà finalmente l’eccelsa dignità della famiglia, abolirà l’obbligatorietà del celibato del clero e le famiglie dei Vescovi Sposati e dei Preti Sposati saranno un fulgido esempio per le altre famiglie cristiane.





5. FAMIGLIA DI NAZARET





Dio, Famiglia Trinitaria, nel suo ineffabile piano provvidenziale creò UNA SINGOLARE FAMIGLIA TRINITARIA UMANA: LA FAMIGLIA DI NAZARET COMPOSTA DA GESU’, DA MARIA SANTISSIMA E DA SAN GIUSEPPE: LE FAMIGLIE CRISTIANE HANNO NELLA FAMIGLIA DI NAZARET UN PERFETTO MODELLO DI FAMIGLIA DA IMITARE.

GESU’ è lo stesso Figlio Unigenito del PADRE CELESTE fattosi Uomo, e nella sua natura umana rende visibile la perfezione FILIALE che si esprime nella perfezione dell’amore: amò il Padre facendo della volontà di Lui il suo cibo quotidiano fino alla morte e alla morte di croce; amò i suoi genitori Maria Santissima e San Giuseppe stando loro sottomesso e ricolmandoli di delicatezze; amò noi suoi fratelli minori dandoci per redimerci il supremo gesto dell’amore: il sacrificio della sua vita.

MARIA SANTISSIMA è la Sposa del Padre Celeste e di San Giuseppe; è la Madre di Gesù Fisico e di Gesù Mistico, quindi è anche la nostra Madre. Essa amò il Padre Celeste vivendo per tutta la vita il “SI’” a Lui, pronunziato al momento dell’Incarnazione; amò al massimo grado il Suo Figlio Gesù, il suo Sposo Giuseppe; ed amò immensamente anche noi accettando, fra l’altro, la sofferenza per generarci e per partorirci figli suoi e figli del Padre Celeste; per nostro amore accettò di essere “ LA REGINA DEI MARTIRI”.

SAN GIUSEPPE, SINGOLARE IMMAGINE DEL PADRE CELESTE, è veramente Sposo di Maria e Padre di Gesù. Amò il Padre Celeste eseguendo sempre la volontà DI LUI con prontezza e generosità; amò con somma perfezione la sua Vergine Sposa e il suo Verginale Figlio Gesù.





CAPITOLO TERZO





SPIRITUALITA’ DEI MEMBRI DELL’OPERA

CENACOLO FAMILIARE.





A. LA VITA DI FAMIGLIA DEI MEMBRI DELL’OPERA
CENACOLO FAMILIARE.



I membri della famiglia, redenta da Gesù, possono nuovamente amarsi, scambiarsi il bene dono di Dio, e riacquistare la felicità perduta con il peccato.

Bisogna però affrontare la realtà non in modo idilliaco, ma con tutte le sue difficoltà pratiche: ciascun membro della famiglia conserva certo i doni ricevuti da Dio e da donare principalmente ai suoi familiari; ma, purtroppo, conserva anche i suoi limiti, le sue carenze, i suoi difetti. Per mantenersi nell’amore, pertanto, ciascun membro della famiglia goda sì del bene che riceve dagli altri membri della famiglia; sappia, però, nello stesso tempo, sopportare con pazienza il negativo dello sposo o della sposa, dei genitori o dei figli o dei fratelli. Per cui è indispensabile che nessuno pretenda che il familiare condivida le proprie convinzioni; tutti, invece, rispettino il punto di vista del congiunto. Ciò è difficile: le forze umane sono impotenti: “SENZA DI ME NON POTETE FARE NULLA ( Gv. 15,5). La propria impotenza, però, può essere debellata con mezzi spirituali appropriati. Fra questi dobbiamo annoverare LA PREGHIERA: i membri della famiglia, perciò, preghino insieme durante la giornata. Così condivideranno l’esperienza dell’Apostolo Paolo: “TUTTO POSSO IN GESU’ CHE MI AIUTA “.



Perché i membri della famiglia vivano l’amore della Famiglia Trinitaria di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo è indispensabile non solo che preghino INSIEME, ma anche e soprattutto che INSIEME PARTECIPINO ALLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA E SI CIBINO DEL CORPO E DEL SANGUE DI GESU’. GESU’, INFATTI, ISTITUI’ LA SANTA MESSA, cuore della vita della Chiesa, per trasformare in SE’ i singoli cristiani e i singoli membri della famiglia in quanto famiglia. Essi, partecipando alla Santa Messa con fede viva, raggiungeranno la vetta spirituale di San Paolo: “ NON SONO PIU’ IO CHE VIVO, MA E’ CRISTO CHE VIVE IN ME “ (Gal. 2,20 ). E tutti sappiamo che la vita di Gesù è una vita di amore.

E’ da sottolineare anche che nell’Eucarestia Gesù misteriosamente e mirabilmente si rende presente nella sua Passione, nella sua Morte, nella sua Risurrezione e nella sua Gloriosa Ascensione al Cielo perché i vari membri del Corpo Mistico, cibandosi di LUI, affrontino come Gesù e con Gesù la loro passione, portando con pazienza la loro croce quotidiana; muoiano santamente come Gesù; risuscitino come Gesù con un corpo glorioso e con Gesù vivano eternamente felici in Paradiso.



B. I MEMBRI DELL’OPERA CENACOLO FAMILIARE E LA CARITA’ FRATERNA.



I membri dell’Opera, secondo l’insegnamento del Divino Maestro, non escludono nessuno dal loro amore: essi amano tutti, ma fanno cadere la loro preferenza su coloro che soffrono: ad essi donano il loro aiuto materiale e spirituale secondo le loro possibilità, lasciandosi guidare dalla convinzione di fede che chi aiuta il fratello in necessità, aiuta Gesù: “ IN VERITA’ VI DICO, QUALUNQUE COSA AVETE FATTO AL PIU’ PICCOLO DEI MIEI FRATELLI, L’AVETE FATTO A ME “(Mt.25,40).

I membri dell’Opera si guardano bene dal giudicare e dal condannare il fratello che pecca perché “ COLUI CHE GIUDICA E’ SOLO IL SIGNORE “ ( 1 COR. 4,4 ). Certo, se un fratello compie un’opera malvagia, non si può dire che compie un’azione buona; OGGETTIVAMENTE egli compie un’azione non retta, ma il giudizio SULLA SUA RESPONSABILITA’ SOGGETTIVA, I MEMBRI DELL’OPERA LO LASCIANO ESCLUSIVAMENTE A DIO.



I membri dell’Opera amano i fratelli peccatori con lo stesso AMORE MISERICORDIOSO con cui li ama il Sacratissimo Cuore di Gesù; per quanto possono, li beneficano e lottano perché essi non vengano discriminati e disprezzati dagli altri: Gesù è venuto nel mondo non per condannare ma per salvare i peccatori; Gesù non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e che viva; Gesù, se fosse necessario, sarebbe disposto a subire nuovamente la sua passione e la sua morte ANCHE PER SALVARE UN SOLO PECCATORE.



C. I MEMBRI DELL’OPERA CENACOLO FAMILIARE E LA SOFFERENZA.



La nostra vita deve essere impostata TUTTA su questa ineffabile VERITA’ : NOI SIAMO FIGLI DI DIO PADRE AMORE MISERICORDIOSO. Come figli di Dio eravamo destinati solo alla felicità. Il peccato, però, ha introdotto nel mondo l’infelicità, la sofferenza, la malattia e la morte. Dio Padre ha guardato noi suoi figli peccatori con sguardo misericordioso e per ridonarci la felicità e la vita, ha inviato nel mondo il Suo Unigenito Figlio Gesù, il Quale, per nostro amore, fece suoi i nostri peccati, e per espiarli e distruggerli, accettò LIBERAMENTE la sua passione e la sua morte in croce, risuscitando,però, il terzo giorno: “CON LA SUA MORTE DISTRUSSE LA NOSTRA MORTE, CON LA SUA RISURREZIONE CI HA RIDATO LA VITA “.

E qui dobbiamo inserire il piano provvidenziale di Dio: noi non siamo stati creati da Dio e abbandonati al nostro destino, no. Ciascuno di noi, invece, E’ UN CAPOLAVORO DI DIO UNICO ED IRRIPETIBILE, ed ha un compito specifico e singolare da realizzare gradualmente in tutta la sua esistenza terrena. E’ da notare anche che il compito che Dio affida al singolo uomo, non è fine a se stesso, ma mira alla costruzione di un misterioso capolavoro che ha Gesù come punto di riferimento. L’Apostolo San Paolo, particolarmente illuminato dallo Spirito Santo, lo esprime nelle sue Lettere con la dottrina DEL CORPO MISTICO DI CRISTO: noi e Gesù formiamo UN SOLO CORPO DI CUI GESU’ E’ IL CAPO E NOI LE MEMBRA. Tutto il Corpo Mistico è vivificato da Gesù Capo con la sua vita divina. Come nel nostro corpo ci sono varie membra, ciascuno delle quali ha un compito particolare rivolto a beneficio di tutto il corpo; così nel Corpo Mistico vi sono varie membra ciascuno delle quali ha una funzione specifica a vantaggio di tutto il Corpo Mistico. Come poi il nostro corpo nasce piccolo e gradualmente cresce e si perfeziona fino alla maturità dell’uomo; così il Corpo Mistico è nato come infante con la morte-risurrezione di Gesù, si sviluppa lungo i secoli fino alla fine del mondo, e raggiungerà la sua perfezione e la sua maturità nel Cielo, dopo la risurrezione dei corpi. Il Corpo Mistico Glorificato vivrà eternamente felice nel Paradiso.

Soffermiamoci su un punto importantissimo: ciascun membro del Corpo Mistico, quindi ciascuno di noi, in questo mondo deve esperimentare la sofferenza entrata nel mondo con il peccato e redenta dalla Passione e dalla Morte di Gesù. Sono due i motivi per cui siamo raggiunti dalla sofferenza: il primo trova la sua causa nel peccato personale da espiare e da purificare. Il secondo motivo per cui siamo raggiunti dalla sofferenza è molto nobile: purificati, con l’aiuto di Dio e per i meriti di Gesù, dai nostri peccati, diventiamo giusti e come giusti partecipiamo alla sofferenza Redentrice di Gesù INNOCENTISSIMO. San Paolo esprime così questa verità: “COMPIO IM ME CIO’ CHE MANCA ALLA PASSIONE DI CRISTO PER L’EDIFICAZIONE DEL SUO CORPO CHE E’ LA CHIESA “ ( Col. 1,24).

Approfondiamo l’argomento. E’ Dio che ha concepito e deciso il grandissimo piano del Corpo Mistico; è Dio che attua gradualmente il Corpo Mistico di Gesù determinando il compito di ciascun uomo ed agendo in modo tale che ciascun uomo realizzi la sua specifica e singolare missione. Anche le sofferenze che ciascuno di noi deve sapere accettare per l’edificazione del Corpo Mistico di Gesù, sono stabilite da Dio. E Dio le ha stabilite considerando tutte le vicende storiche degli uomini di tutti tempi e di tutti i luoghi. Dal fatto che solo Dio ha la visione globale della storia del Corpo Mistico di Gesù, deduciamo che solo Dio comprende il motivo per cui i singoli uomini sono raggiunti da determinate sofferenze e non da altre. Una conseguenza logica è che noi, ignorando i motivi delle decisioni di Dio nei nostri riguardi, possiamo rimanere sconcertati di fronte alle nostre sofferenze, ed essere addirittura tentati di accusare Dio di ingiustizia. E’ necessario allora compiere un illimitato atto di fiducia in Dio: le nostre sofferenze, infatti, sono state decise da un Dio AMORE, MISERICORDIOSO E SAPIENTE.

Cerchiamo di capire: Dio, PER NATURA E’ FELICISSIMO; ma creando l’uomo che con il peccato si rese infelice, MISTICAMENTE, ACCETTO’ LA PROPRIA SOFFERENZA: infatti, non è concepibile un DIO IMPASSIBILE mentre i suoi figli amatissimi SOFFRONO: CHI AMA, E DIO E’ AMORE, SOFFRE CON LA PERSONA AMATA SOFFERENTE. Dio rese visibile la sua sofferenza per noi suoi figlioli sofferenti, facendosi uomo in Gesù, il Quale per sconfiggere la nostra infelicità e ridonarci la felicità perduta con il peccato, accettò di subire un’atroce passione e un’infamante morte in croce. Un Dio che per nostro amore sceglie per SE’ LA SOFFERENZA, MERITA TUTTA LA NOSTRA FIDUCIA. Tanto più che questo Dio, oltre che AMORE, E’ ANCHE SAPIENZA INFINITA. Con la sua Sapienza Infinita Dio HA SAPUTO E SA DISTRIBUIRE LA SOFFERENZA GIUSTAMENTE. Da qui la necessità che nei nostri dolori diciamo: PADRE NOSTRO che sei Cieli… SIA FATTA LA TUA VOLONTA’.

Certo, come Gesù nel Getsemani, possiamo chiedere al Padre Celeste che ci liberi da determinate sofferenze; ma come Gesù dobbiamo anche concludere così la nostra supplica:

“PADRE, SE LA MIA ATTUALE SOFFERENZA E’ NEL TUO PIANO PROVVIDENZIALE PER L’EDIFICAZIONE

DEL CORPO MISTICO DI GESU’, IO L’ACCETTO”.





CAPITOLO QUARTTO





I SEGNI DEI TEMPI CI ANNUNZIANO CHE SIAMO PROSSIMI ALL’ERA DELL’AMORE, DELLA PACE E DEL BENESSERE UNIVERSALI MESSIANICI, ALL’ERA DELLA FAMIGLIA CRISTIANA E DELLA CONVERSIONE DEL MONDO A GESU’ SALVATORE.



La storia è guidata da Dio verso l’attuazione del suo piano salvifico: nulla di ciò che succede è casuale, ma tutto è provvidenziale, anche quando, senza il dono della fede, ci sospingerebbe allo scandalo, come ad esempio il dolore e la morte dell’innocente, le guerre, i disastri naturali: Dio permette il male solo in vista di un maggiore bene nell’ambito della salvezza individuale e della redenzione universale.

La prossimità dell’Età Aurea del Cristianesimo ce la mostrano, però, i tanti fattori positivi che riscontriamo nel mondo contemporaneo, anche se molti di essi apparentemente sembrano autonomi ed estranei al piano salvifico di Dio.

Citiamone alcuni.



a. I MEZZI DI COMUNICAZIONE SOCIALE come la stampa, la radio, la televisione, internet ci informano come se avvenissero sotto i nostri occhi, di tutti i più importanti avvenimenti che si verificano nel più remoto angolo del mondo, e ci coinvolgono per la soluzione dei problemi che sempre più da locali e nazionali diventano universali ed internazionali. Fra questi problemi certamente un posto preminente l’occupa la piaga della fame.

b. I MEZZI DI TRASPORTO come i treni, gli aerei e le navi ci consentono spostamenti veloci da un capo all’altro del mondo, per interessi personali, per convegni a livello internazionale, per scambi commerciali, per effettuare soccorsi…

I suddetti ed altri sviluppi scientifici e tecnici accelerano l’avvento dell’Età Aurea del Cristianesimo in quanto riducendo le distanze e unificando il mondo facilitano la sua evangelizzazione.

c. I PROGRESSI NELLA MEDICINA E NELLA CHIRURGIA ci convincono che siamo avviati alla realizzazione della seguente promessa di Dio per l’Età Aurea del Cristianesimo: “… NON MORRANNO PIU’ NEONATI E GLI ADULTI AVRANNO UNA LUNGA VECCHIAIA. MORIRA’ GIOVANE CHI MORIRA’ A CENT’ANNI. SE UNO NON ARRIVERA’ A CENT’ANNI VORRA’ DIRE CHE IO L’HO PUNITO” (Is. 65,16-25).

d. Dopo quasi duemila anni di dispersione, gli Ebrei sono finalmente riusciti a tornare nella Terra Promessa e a ricostituirsi in Stato: questa realtà importantissima profetizza il prossimo riconoscimento del Messia Gesù da parte del popolo eletto che secondo San Paolo avverrà dopo la conversione a Gesù di tutto il mondo (Rm. 11,25-26).

e. UNO DEI PRINCIPALI SEGNI DEI TEMPI E’ L’ECUMENISMO. Le molteplici Chiese Cristiane che nel passato si sono dilaniate offrendo al mondo il triste spettacolo di un Cristianesimo diviso, OGGI, PER OPERA DELLO SPIRITO SANTO, SI SONO FINALMENTE RESO CONTO DELL’ASSURDITA’ DEL LORO COMPORTAMENTO, ed hanno intrapreso un comune sforzo per ricostruire L’UNICA CHIESA DI GESU’, meta obbligatoria perché il Regno di Amore di Gesù si estenda nel mondo intero: “ Padre, che siano una sola cosa, come Io e Tu siamo una sola cosa. COSI’ IL MONDO CREDERA’ CHE TU MI HAI MANDATO” (Gv. 17,21).

Le difficoltà non mancano poiché ogni Chiesa tende a conservare la sua identità, frapponendo così un grosso ostacolo tra il desiderio di ritrovare l’unità e l’umile, disinteressato, costruttivo dialogo. Ciònonostante lo Spirito Santo sta agendo perché tutte le Chiese Cristiane si pongano in uno stato di sincera conversione e di riforma. Anche la Chiesa Cattolica non deve far tacere la voce dello Spirito che la sollecita ad essere coerente con l’affermazione Conciliare: “ MENTRE CRISTO, SANTO, INNOCENTE, IMMACOLATO (Ebr.7,27) NON CONOBBE IL PECCATO (2Cor.5,21), LA CHIESA CHE COMPRENDE NEL SUO SENO I PECCATORI, SANTA INSIEME E SEMPRE BISOGNOSA DI PURIFICAZIONE, MAI TRALASCIA LA PENITENZA E IL SUO RINNOVAMENTO ( Lumen Gentium n.8 ).

La Chiesa Cattolica che è la Chiesa Madre, ha il dovere indilazionabile di offrire in SE’ alle altre Chiese Cristiane un modello di Riforma Umile, Reale e Concreta. PUR ESIGENDO L’UNITA’ NELLE COSE ESSENZIALI, ESSA DEVE LASCIARE PIENA LIBERTA’ NELLE COSE DUBBIE OD OPINABILI, ED ESERCITARE IN TUTTO LA CARITA’ “.

E’ secondo lo spirito Conciliare di purificazione e di rinnovamento che la Chiesa Cattolica deve affrontare i seguenti ed altri attuali scottanti problemi:





1. PAPA.



A. Compito del Papa è costatare con gioia le meraviglie che lo Spirito Santo compie nelle Singole Chiese Locali Diocesane, incoraggiare le legittime diversità e favorire LA COMUNIONE delle Singole Chiese Locali Diocesane CHE INSIEME COSTITUISCONO LA CHIESA UNIVERSALE.

B. IL MINISTERO PRINCIPALE DEL PAPA E’ CONFERMARE LA CHIESA NELLA FEDE : “ Simone, ho pregato per te perchè la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, CONFERMA i tuoi fratelli “ (Lc.22,23).

Il Papa, assistito dallo Spirito Santo, SI RENDE GARANTE DELLA VERITA’ RIVELATA, CONTENUTA NELLA SACRA SCRITTURA E TRAMANDATA DALLA TRADIZIONE.

In casi particolari il Papa, con il consenso antecedente e concomitante della Chiesa, COMUNITA’ DEI CRISTIANI, GRADUALMENTE guidata dallo Spirito Santo alla comprensione di tutta la Verità, può dichiarare IN MODO DEFINITIVO vero e vincolante per tutti UN DATO RIVELATO. E’ indispensabile sottolineare che perché il Papa si renda GARANTE IN MODO DEFINITIVO DI UNA VERITA’ RIVELATA, si richiede il consenso antecedente e concomitante della Chiesa, perché E’ ESSA LA DEPOSITARIA DELLA VERITA’ RIVELATA. “ LO SPIRITO SANTO VI CONDURRA’ A TUTTA LA VERITA’ “ (Gv.16,13).

“ LE PORTE DEGLI INFERI NON PREVARRANNO CONTRO DI ESSA “ (Mt.16,16).

Pertanto il Papa prima di definire una Verità Rivelata deve accertarsi CHE LA CHIESA UNIVERSALE LA PROFESSI GIA’. Lo stesso verbo che Gesù ha usato “ CONFERMA i tuoi fratelli”, esprime quanto abbiamo detto: infatti CONFERMARE significa rendere PIU’ fermo o saldo, rafforzare, rinvigorire.





2. CELIBATO SACERDOTALE.





Riporto quanto ho scritto al Papa Benedetto XVI:



“ Pongo come punto fermo che il celibato per il Regno di Dio è un carisma proclamato solennemente da Gesù. E sono convinto che questo dono Dio, nella bimillenaria storia del Cristianesimo, l’ha concesso ad una immensa schiera di sacerdoti che l’hanno fatto fruttificare operando un incalcolabile bene per l’edificazione del Corpo Mistico di Cristo che è la Chiesa.

Ma il carisma doveva rimanere CARISMA, cioè un dono gratuito di Dio che SOLTANTO I PRESCELTI potevano accogliere e vivere. Purtroppo, però, la Gerarchia Cattolica ha, senza dubbio, commesso uno dei più gravi ERRORI PASTORALI IMPONENDO L’OBBLIGATORIETA’ DEL CELIBATO al clero cattolico di Rito Latino. E così, anche se animati da sincero amore per il Regno di Dio, tantissimi giovani si sono impegnati ad osservare il celibato, credendo FALSAMENTE di avere ricevuto da Dio il suddetto carisma; ma essendone privi, non sono stati in grado di rimanere fedeli alla promessa. Da qui i tanti scandali sacerdotali di cui tutti siamo stati e siamo impotenti testimoni; da qui la schiera di sacerdoti che hanno abbandonato ed abbandonano il ministero sacerdotale per amore di una donna.

Io sono sicuro che la Cerarchia Cattolica finalmente si renderà conto dell’errore pastorale commesso e che ai suoi sacerdoti lascerà piena libertà di scelta tra la vita celibataria e la vita matrimoniale, sospinta anche dal fatto che l’imposizione del celibato al clero cattolico di Rito Latino contrasta con il diritto naturale: “ NON E’ BENE CHE L’UOMO SIA SOLO” (Gn. 2,18 ), e con il diritto evangelico: le Lettere Pastorali, infatti, come condizione indispensabile all’ordinazione DI UN VESCOVO-PRESBITERO, esigevano che il candidato si fosse sposato una sola volta (1Tm. 3,1-6; Tito 1,6). San Paolo poi, nella Prima Lettera ai Corinzi ci notifica che gli Apostoli erano sposati e che le loro mogli li accompagnavano nei viaggi apostolici:

“ NON ABBIAMO ANCHE NOI IL DIRITTO DI PORTARE CON NOI UNA MOGLIE CREDENTE COME L’HANNO GLI ALTRI APOSTOLI E I FRATELLI DEL SIGNORE E PIETRO? “ (1Cor. 9,5)





3. MATRIMONIO-SESSO.





Dio creò l’uomo e la donna perché nel loro reciproco amore TOTALE, ESCLUSIVO E DEFINITIVO divenissero marito e moglie, e così costituissero la famiglia. Quindi l’uomo e la donna diventano marito e moglie se si scambiano un amore

TOTALE: “ Io,mia moglie,dono TUTTO me stesso a

te “.

“ Io, mio marito, dono TUTTA me stessa a

te “.

ESCLUSIVO “ Io, mia moglie, dono tutto me stesso

SOLO a te “.

“ Io, mio marito, dono tutta me stessa

SOLO a te “.

DEFINITIVO: “ Io, mia moglie, dono tutto me stesso a

te PER SEMPRE “.

“ Io, mio marito, dono tutta me stessa

a te PER SEMPRE “.



Le tre caratteristiche dell’amore reciproco TOTALE, ESCLUSIVO E DEFINITIVO debbono esistere SIMULTANEAMENTE perché si verifichi UN VERO matrimonio. Se manca anche una sola delle suddette tre caratteristiche, il matrimonio NON ESISTE, E’ NULLO.



L’atto intimo E’ PROPRIO degli sposi perché esso è l’espressione del triplice suddetto amore. Quindi l’uomo può esercitare il sesso solo con la propria moglie, e la donna può esercitare il sesso solo con il proprio marito. Di fronte a questa realtà AI NON SPOSATI sorge la difficoltà di conservare la propria castità. Dio, però, viene incontro alla debolezza umana: chi non è sposato ha l’obbligo di non esercitare il sesso. Ma sappiamo che il corpo umano è stato corrotto dal peccato: in esso resta un potentissimo impulso verso l’orgasmo. Come risolvere il problema secondo Dio? E’ CASTO colui che fa tutto il possibile per evitare il piacere genitale. Ma se, malgrado la sua buona volontà e i suoi sinceri sforzi, non vi riesce, dobbiamo affermare che l’eventuale ricerca dell’orgasmo è dovuta all’impulso invincibile degli ormoni, per cui L’INDIVIDUO E’ SCUSATO DAL PECCATO: INFATTI NON SI PUO’ ESSERE OBBLIGATI AL PECCATO: chi non vuole l’orgasmo ma dalla natura corrotta è violentemente necessitato ad esso, NON PECCA SOGGETTIVAMENTE, pur restando l’atto un DISORDINE OGGETTIVO.





4. OMOSESSUALITA’ – COSCIENZA INDIVIDUALE





Senza dubbio la famiglia, creata a sua immagine e somiglianza DALLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO, è fondata sul matrimonio che trae la sua origine e la sua stabilità dall’ AMORE TOTALE, ESCLUSIVO E DEFINITIVO che si scambiano UN UOMO ED UNA DONNA. Nella realtà umana, però, costatiamo anche LA CONVIVENZA, NON IL MATRIMONIO, OMOSESSUALE; ossia LA CONVIVENZA DI DUE UOMINI O DI DUE DONNE.

Detta convivenza OGGETTIVAMENTE è contro la volontà di Dio. Forse, però, il peccato, di generazione in generazione, ha corrotto il corpo degli omosessuali in modo tale che essi SONO COSTRETTI, CONTRO LA LORO VOLONTA’, ad esercitare il sesso in modo innaturale. In questo caso è chiaro che mancherebbe IL PECCATO SOGGETTIVO. Sta di fatto che gli omosessuali si GIUSTIFICANO E SI CREDONO NELLA LINEA DELLA VOLONTA’ DI DIO.

Come comportarsi PASTORALMENTE con loro?

CERTAMENTE SULLA REALE RESPONSABILITA’ SOGGETTIVA DEGLI OMOSESSUALI DOBBIAMO LASCIARE A DIO L’ULTIMO GIUDIZIO. LA CHIESA PERO’ DOVREBBE TRATTARE GLI OMOSESSUALI CON IL CUORE MISERICORDIOSO DI DIO; DOVREBBE CIOE’ RISPETTARE IL PRIMATO DELLA LORO COSCIENZA INDIVIDUALE. La coscienza CERTA, infatti, anche se ERRONEA, OBBLIGA SEMPRE: “ TUTTO CIO’ CHE E’ IN CONTRASTO CON LA CONVINZIONE DELLA COSCIENZA, E’ PECCATO “ (Rm.14,33).

Anche l’attuale Papa Benedetto XVI a proposito, nel 1966, quando era già uno stimato professore di Teologia, si espresse in termini inequivocabili:

“ LA COSCIENZA E’ IL TRIBUNALE

SUPREMO ED ULTIMO DELLA PERSONA

UMANA, ANCHE AL DI SOPRA DELLA

CHIESA UFFICIALE; ED E’ AD ESSA CHE

DOBBIAMO UBBIDIRE “.

L’ATTEGGIAMENTO PASTORALE MISERICORDIOSO DELLA CHIESA PERTANTO DOVREBBE PERMETTERE AGLI OMOSESSUALI, SE LORO SI SENTONO IN PACE CON DIO, L’ESERCIZIO DI TUTTA LA VITA ECCLESIALE, COMPRESA LA PARTECIPAZIONE AL BANCHETTO EUCARISTICO, IN MODO PERO’ DA EVITARE

LO SCANDALO.



Nel giorno in cui tutta la Chiesa: Papa,Vescovi, Sacerdoti, Fedeli riconosceranno e rispetteranno IL PRIMATO DELLA COSCIENZA INDIVIDUALE, SI REGISTRERA’ UN CAMBIAMENTO EPOCALE, ricco di inestimabili frutti nella osservanza della carità fraterna. Allora assumeranno valore in tutta la loro pienezza gli ordini di Gesù:

“ NON GIUDICATE, E DIO NON VI GIUDICHERA” (Lc.6,17).

“ NON CONDANNATE E DIO NON VI

CONDANNERA’ “ (Lc. 6,17).

“ SIATE MISERICORDIOSI E TROVERETE

MISERICORDIA “ ( Mt. 5,7 ).



Certo la Chiesa, ed in modo particolare la Gerarchia, dovrà continuare a conservare IL DEPOSITO RIVELATO, dovrà continuare a predicare in tutta la sua interezza LA VERITA’ RIVELATA, MA DINANZI ALLE PERSONE SINGOLE SI ASTERRA’ DA OGNI GIUDIZIO E DA OGNI CONDANNA O CASTIGO DATO CHE “ COLUI

CHE GIUDICA E’ SOLO IL SIGNORE “ (1Cor.4,4).



Una conseguenza pratica sarà che LA GERARCHIA RISPETTERA’ LA RICERCA TEOLOGICA E SI ASTERRA’ DALLE TANTO ODIOSE CONDANNE DEI TEOLOGI PIU’ AVANZATI. Anche le relazioni ordinarie tra le singole persone saranno improntate al massimo rispetto reciproco.





5. INDISSOLUBILITA’ DEL MATRIMONIO.





Senza dubbio, secondo la volontà di Dio, il matrimonio E’ INDISSOLUBILE. La sua indissolubilità deriva dal fatto che il matrimonio è un patto d’amore DEFINITIVO tra un uomo ed una donna. Però mi sembra che la Chiesa contemporanea debba riflettere accuratamente sulla indissolubilità del matrimonio, non per mettere in discussione la sua validità, MA PER APPROFONDIRE LA SUA NATURA. Io, pertanto, con umiltà, espongo il frutto delle mie riflessioni perché la Chiesa lo valuti alla luce di Dio.

L’indissolubilità del matrimonio è fondata sull’amore reciproco dei coniugi come sull’amore reciproco è fondata l’indissolubilità delle Tre Persone Divine e l’indissolubilità del matrimonio tra Gesù, LO SPOSO DELLA CHIESA e la Chiesa, LA SPOSA DI GESU’.

Se, per impossibile, le Tre Persone Divine cessassero di amarsi, si spezzerebbe la loro unità e si dissolverebbe lo stesso Dio; se, per impossibile, Gesù non amasse più la Chiesa e la Chiesa non amasse più Gesù, Gesù e la Chiesa romperebbero la loro unità sponsale. Ciò che non è possibile nella Trinità Divina e in Gesù e la Chiesa, si può, invece, verificare e spesso si verifica, tra i coniugi cristiani e non cristiani. Come l’esperienza ci attesta, avviene che dei coniugi dissolvano IRRIMEDIABILMENTE il loro matrimonio per colpa di uno solo o di entrambi. Ciò ci induce ad affermare che l’indissolubilità del matrimonio E’ DI ORDINE MORALE E NON FISICO; OSSIA: I CONIUGI, PUR ESSENDO TENUTI IN COSCIENZA A RIMANERE UNITI PER TUTTA LA VITA, HANNO LA TRISTE COLPEVOLE POSSIBILITA’ DI ROMPERE IL LORO MATRIMONIO.

Alla medesima conclusione ci porta la riflessione sulla natura DEI PRECETTI NEGATIVI: Dio ordina all’uomo di NON compiere un determinato atto perché l’uomo è in grado di compierlo BENCHE’ COLPEVOLMENTE. Se l’uomo non avesse la possibilità di compiere un determinato atto PECCAMINOSO, Dio non glielo vieterebbe: così non gli vieterebbe di rubare , se l’uomo non potesse rubare. Allo stesso modo Gesù non avrebbe imposto agli sposi il precetto: “ L’UOMO NON DIVIDA CIO’ CHE DIO HA UNITO “ (Mt. 19,6), se i coniugi non potessero separarsi.

Una conseguenza pratica molto importante è che i coniugi che colpevolmente si dividono, restano due persone distinte LIBERE; quindi sono nella possibilità

fisica di fare una nuova esperienza matrimoniale. I tanti coniugi cristiani divorziati e risposati ci inducono a credere che Dio, NELLA SUA MISERICORDIA, PERMETTA LORO LE SECONDE NOZZE. Pertanto, sembra PASTORALMENTE SAGGIO che la Chiesa nei confronti dei coniugi colpevoli divorziati e risposati con una terza persona, oggi debba usare maggiore misericordia che non nel passato. Come perdona l’omicida veramente pentito, pur essendo nell’impossibilità di ridare la vita al fratello ucciso, così voglia la Chiesa perdonare ed ammettere ai Sacramenti della Confessione e dell’Eucarestia i coniugi divorziati, se veramente pentiti, anche se si trovano nell’impossibilità di ricostituire la loro unità e si sono sposati con un altro uomo o con un’altra donna.

UNO STUDIO ACCURATO DI GIOVANNI CERETI PROVA CHE NEI PRIMI SECOLI LA CHIESA, AI DIVORZIATI RISPOSATI, CONCEDEVA DI CONTINUARE A VIVERE CON IL NUOVO CONIUGE, SE ERANO VERAMENTE PENTITI E SI SOTTOMETTEVANO AD UNA ADEGUATA PENITENZA.





6. ASSOLUZIONE COLLETTIVA.



GESU’ HA SCELTO LA CHIESA come strumento della sua misericordia affidandole il Sacramento del Perdono dei peccati : “ A CHI RIMETTERETE I PECCATI, SARANNO PERDONATI “ ( Gv. 20.23 ).

Il modo di esercitare questa sublime missione Gesù non l’ha voluto stabilire, ma l’ha lasciato alla discrezione pastorale della sua Chiesa. E la Chiesa l’ha capito pienamente: nell’arco della sua bimillenaria storia, infatti, lo ha modificato varie volte: basta pensare alla Confessione Pubblica dei primi secoli prescritta per i peccati più gravi, e alla confessione auricolare inizialmente SOLO DEVOZIONALE sorta fra i monaci irlandesi del sesto secolo, e poi ratificata e prescritta per tutti i Cattolici dal Concilio di Trento.

OGGI vige ancora l’obbligo della confessione auricolare, ma i Cristiani la disertano: questa diserzione, in molti casi, è sintomo di condiscendenza verso il peccato, ma è soprattutto UNO DEI SEGNI DEI TEMPI che interpella la Gerarchia e la sospinge ad interventi sommamente innovativi: certo non è giustificabile l’abolizione della confessione auricolare, dati i benefici spirituali che apporta ai penitenti; la sua pratica però bisognerebbe lasciarla libera e renderla obbligatoria solo per l’assoluzione di alcuni peccati particolarmente gravi come il peccato dell’aborto.

INOLTRE SI DOVREBBE ESTENDERE L’USO DELL’ASSOLUZIONE COLLETTIVA E CONFERIRE VALORE SACRAMENTALE AL RITO PENITENZIALE POSTO ALL’INIZIO DELLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA.

Questo gesto di misericordia favorirebbe la conversione dei Cristiani e non il lassismo: infatti, il Cristiano in peccato ma di buona volontà e sinceramente pentito dei suoi peccati, se potrà ricevere l’assoluzione delle colpe al principio della Messa, sarà invogliato a partecipare alla Celebrazione Eucaristica in modo integrale, si ciberà del Corpo e del Sangue di Gesù, e sperimenterà in sé l’efficacia della promessa del Salvatore: “ CHI MANGIA LA MIA CARNE E BEVE IL MIO SANGUE VIVRA’ PER SEMPRE “

( Gv. 6,53-58 )

FACILITARE l’assoluzione dei peccati è uno DEI SEGNI DEI TEMPI che la Gerarchia Cattolica dovrebbe accogliere con gratitudine e docilità allo Spirito. LA GERARCHIA CATTOLICA segua l’esempio del SUO DIVINO MAESTRO che quando si trovava dinanzi ad un peccatore pentito NON ESIGEVA L’ACCUSA DEI PECCATI, MA LO ASSOLVEVA IMMEDIATAMENTE: “ QUANDO GESU’ VIDE LA FEDE DI QUELLE PERSONE DISSE AL PARALITICO: “ CORAGGIO, FIGLIO MIO, I TUOI PECCATI TI SONO PERDONATI” (Mt.9,2).





7. “ DIO VUOLE CHE TUTTI GLI UOMINI SIANO

SALVI “ (1TIM.2,4).



“ Se per il delitto di uno solo tutti gli altri sono morti, a più forte ragione la Grazia di Dio e il dono della Grazia, che ci viene da un Uomo Solo, Gesù Cristo, si è diffuso SU TUTTI in abbondanza “ (Rm.5,15).

“ Se per il peccato di uno solo la morte ha regnato per ragione di un uomo solo, a più forte ragione quelli che hanno ricevuto l’abbondanza della giustificazione regneranno nella vita per mezzo del SOLO Gesù Cristo. E quindi come per il peccato di uno solo è venuta su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’adempimento della giustizia da parte di uno solo, VIENE SU TUTTI GLI UOMINI LA GIUSTIFICAZIONE CHE DA’ LA VITA. Infatti, siccome per la disubbidienza di un solo uomo TUTTI SONO COSTITUITI PECCATORI, così per l’ubbidienza di uno solo TUTTI SARANNO COSTITUITI GIUSTI “ (Rm. 5,12-19).



San Paolo quindi parla molto chiaramente: TUTTI, SENZA NOSTRO DEMERITO PERSONALE,

SIAMO NATI PECCATORI A CAUSA DEL PECCATO DI ADAMO; TUTTI, SENZA NOSTRO MERITO PERSONALE, SIAMO GIUSTIFICATI A CAUSA DI GESU’ CRISTO.

Le conseguenze pratiche sono meravigliose: TUTTI GLI UOMINI, COMPRESI I NON BATTEZZATI, A CAUSA DI GESU’ SARANNO SALVI, a meno che uno non rifiuti la salvezza MORENDO IMPENITENTE. IL LIMBO DEI BIMBI QUINDI NON ESISTE.





8. LA CHIESA, CORPO MISTICO DI GESU’, E’ UNA FAMIGLIA.



PADRE DELLA CHIESA E’ IL PADRE CELESTE.

MADRE DELLA CHIESA E’ MARIA SANTISSIMA.

GESU’ E’ IL FIGLIO PRIMOGENITO del Padre Celeste e di Maria Santissima; ed è anche il NOSTRO FRATELLO MAGGIORE.

I BATTEZZATI siamo i figli di Dio Padre e di Maria Santissima, i fratelli minori di Gesù.

LO SPIRITO SANTO è Colui che santifica i membri umani della Chiesa: ossia Colui che coltiva e perfeziona nei battezzati la vita divina che è vita di amore, la quale si esprime nel dono di chi ama, nel ricambio del dono di chi è amato, nell’unione di coloro che si amano e si scambiano il dono, e nella conseguente felicità degli amanti.

IL PAPA, GLI ALTRI VESCOVI E I PARROCI DEBBONO ESSERE CON IL LORO STILE DI VITA, L’IMMAGINE E I TESTIMONI DELL’AMORE MISERICORDIOSO DI DIO PADRE, e conseguentemente dell’amore misericordioso di Gesù, di Maria Santissima e dello Spirito Santo, RISPETTIVAMENTE NELLA CHIESA UNIVERSALE, NELLA CHIESA DIOCESANA E NELLA CHIESA PARROCCHIALE.

Tutte le suddette affermazioni vanno certamente chiarite e spiegate nelle loro implicanze pratiche.

Qui, però, mi preme accentuare alcuni aspetti importantissimi:

Il Papa ed i Vescovi insieme al Papa hanno ricevuto da Dio la missione di conservare integro il Deposito Rivelato e di insegnarlo autorevolmente. Il Papa, a determinate condizioni, può anche definire una VERITA’ RIVELATA IN MODO DEFINITIVO E VINCOLANTE PER TUTTA LA COMUNITA’ CRISTIANA. Il Papa e i Vescovi sono i responsabili della parte di Chiesa destinata al loro ministero: però non debbono dimenticare che anche loro restano uomini esposti all’errore e agli sbagli, e che la storia ci insegna che spesso hanno sbagliato. Pertanto i battezzati, pur mantenendosi ordinariamente docili al Magistero e alle direttive del Papa e dei Vescovi, IN CASI PARTICOLARI possono dissentire dal Papa e

dai Vescovi E SEGUIRE LA LORO COSCIENZA. Il Papa e i Vescovi allora debbono rispettare IL PRIMATO DELLA COSCIENZA INDIVIDUALE CHE OBBLIGA SEMPRE, e trattare i dissenzienti CON MISERICORDIA, tenendo presenti le seguenti norme di Gesù, GIA’ DA ME CITATE SOPRA, che riguardano l’esercizio della carità fraterna e che obbligano tutti, COMPRESA LA GERARCHIA:

“ NON GIUDICATE GLI ALTRI E DIO NON

VI GIUDICHERA’ “ (Lc. 6,17).

“ NON CONDANNATE GLI ALTRI E DIO NON

VI CONDANNERA’ “ (Lc. 6,17).

“ SIATE MISERICORDIOSI E TROVERETE

MISERICORDIA “ ( Mt. 5,7 ).

“ COLUI CHE GIUDICA E’ SOLO IL SIGNORE “

(1Cor, 4,4).





9. LA GERARCHIA E LA MISERICORDIA.





I cristiani che nella Chiesa costituiscono la Gerarchia devono essere l’immagine della misericordia del Padre Celeste. La loro misericordia devono dimostrarla verso tutti, ma soprattutto VERSO I PECCATORI. Certo non possono scendere a compromessi: debbono annunziare, secondo la missione affidata loro da Gesù, con chiarezza la Verità Rivelata, ma debbono anche dimostrare grande comprensione verso i peccatori; non DEBBONO GHIUDICARLI, poiché Colui che giudica è SOLO il Signore; e soprattutto NON DEBBONO CONDANNARLI E CASTIGARLI per esempio proibendo loro di accostarsi alla Mensa Eucaristica. Ogni uomo, infatti, è un mistero e custodisce nel suo cuore la storia di tutta la sua vita, tenendo presente che Dio lo ama come se fosse l’unico uomo al mondo, lo segue passo passo nel corso della sua esistenza, suggerendogli il bene da compiere ed il male da evitare. Solo il singolo uomo conosce se è stato fedele o infedele alla voce di Dio che si identifica con la voce della coscienza. L’uomo deve ubbidire alla COSCIENZA CERTA cioè quando essa gli suggerisce, senza esitazione, il bene da fare e il male da evitare, e ciò anche quando, a sua insaputa, glielo suggerisce in modo errato. Il fatto che si deve seguire LA COSCIENZA CERTA ANCHE SE E’ ERRONEA, impone all’uomo il dovere di fornarsi UNA COSCIENZA VERA ossia una coscienza che scelga il bene e il male non solo SOGGETTIVAMENTE ma anche OGGETTIVAMENTE; ossia che il bene che sceglie sia REALMENTE BENE e che il male che commette sia REALMENTE MALE.

La via per formarsi una coscienza VERA, varia da persona a persona: dipende dalle sue capacità mentali, dalla rettitudine del suo cuore, dalle circostanze di vita che essa esperimenta. Il Cristiano, PURCHE’ NON SI LEDANO I DIRITTI ALTRUI E NON SI TRATTI DI UNA VERITA’ RIVELATA GARANTITA DAL PAPA IN MODO DEFINITIVO E VINCOLANTE PER TUTTI, deve seguire la convinzione della sua coscienza, anche se è in contrasto con il Magistero Ordinario della Gerarchia. E’ quanto ha insegnato anche l’attuale Papa Benedetto XVI, nel 1966, quando era già uno stimato professore di Teologia: “ LA COSCIENZA E’ IL TRIBUNALE SUPREMO ED ULTIMO DELLA PERSONA UMANA, ANCHE AL DI SOPRA DELLA CHIESA UFFICIALE; ED E’ AD ESSA CHE DOBBIAMO UBBIDIRE “.





CONCLUSIONE.



Rev.mo Mons. Arrigo,

Ti chiedo, pertanto, di non condannarmi e di lasciarmi parroco di Cintano. Tanto più che io non presento le mie convinzioni teologiche e pastorali in modo assoluto, ma le sottopongo al giudizio della Chiesa Universale. Forse la Chiesa Contemporanea non è pronta ad accettare le fraterne Riforme da me suggerite e che ritengo indispensabili per l’evangelizzazione degli uomini del nostro secolo. CREDO, PERO’, FERMAMENTE NELL’AZIONE DELLO SPIRITO SANTO CHE GRADUALMENTE CONDUCE LA CHIESA ALLA COMPRENSIONE DI TUTTA LA VERITA’ .

Inoltre, voglio assicurarti che io nel passato non ho mai difeso le mie convinzioni teologiche e pastorali dinanzi alla mia comunità parrocchiale: i miei scritti li ho divulgati solo presso i parroci italiani.

Infine, SE TU LO ESIGI DA ME, ti prometto che anche in seguito mi asterrò dal difendere le mie convinzioni personali dinanzi alla mia comunità parrocchiale. PERO’ TI PREGO DI LASCIARMI CONTINUARE LA MIA MISSIONE AL DI FUORI DELLA MIA PARROCCHIA IN LIBERTA’ E SERENITA’. Allo scopo mi permetto di rivolgerti il fraterno consiglio di assumere il prudente atteggiamento suggerito da Gamaliele al Sinedrio di Gerusalemme : se uanto ho scritto e difendo è opera mia, morirà da solo; ma se quanto ho scritto e difendo è opera di Dio, non correre il rischio di lottare contro Dio.



Nel Signore Gesù.

Don Salvatore Paparo



P.S. Mi permetto di aggiungere alla tua fraterna riflessione il mio ultimo scritto “ FATIMA, MEDJUGORJE, OPERA CENACOLO FAMILIARE” E LA PREDICA CHE HO RIVOLTO AI MOLTISSIMI PELLEGRINI CHE SONO VENUTI AD ONORARE MARIA SANTISSIMA NEL SANTUARIO DI PIOVA, SITO NELLA MIA PARROCCHIA, NEL GIORNO DELLA SUA SOLENNE FESTA ANNUALE.

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